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LE COOPERATIVE
La cooperativa è un'impresa, e come tale ha un'attività imprenditoriale e una finalità economico-finanziaria. È un'associazione autonoma di persone che si uniscono volontariamente per soddisfare i propri bisogni economici, sociali e culturali e le proprie aspirazioni, attraverso la creazione di una società di proprietà comune e democraticamente controllata.
La condivisione di un obiettivo può essere verificata attraverso un momento preliminare di conoscenza; infatti, al momento dell'adesione, i soci devono aderire e supportare l'obiettivo della cooperativa.
Gli obiettivi che la cooperativa vuole perseguire sono contenuti nello statuto, nel quale vi sono scritte anche le modalità di ammissione dei soci e le relative condizioni di ammissione.
In quanto impresa la cooperativa persegue un obiettivo economico, che però non è costituito da profitti.
Perché i soci non si dividono gli utili. Il principio mutualistico
La cooperativa segue un principio mutualistico. Il Codice civile definisce "attività mutualistica" (artt. 2512-2513 C.C.) lo scambio di prestazioni fra socio e cooperativa, scambio la cui natura e il cui contenuto mutano secondo il tipo di cooperativa. (Ad esempio, nella cooperativa di produzione e lavoro, il socio presta la propria attività lavorativa; in quella di conferimento agricolo il socio apporta il prodotto derivante dalla propria attività agricola)
Lo scopo mutualistico è il connotato specifico delle società cooperative; è la caratteristica che contraddistingue e differenzia le cooperative dalle altre società e si concretizza nel fornire ai soci un vantaggio, remunerando la prestazione mutualistica, cioè il rapporto che intercorre tra socio e cooperativa.
La cooperativa persegue quindi una generazione del valore legato all'impresa stessa, e non
Un valore individuale. Perseguendo lo scopo mutualistico si valorizza il socio, assicurandogli ad esempio continuità di lavoro, e una migliore remunerazione della vendita dei suoi prodotti. I soci cooperatori, quindi, soddisfano i propri interessi personali e professionali, autogestiscono la propria impresa e beneficiano dei risultati ottenuti.
La mutualità prevalente. Le cooperative che intrattengono la maggior parte dei rapporti economici con i soci si dicono "mutualità prevalente" e possono usufruire di particolari agevolazioni, anche fiscali. Il Codice civile stabilisce che la condizione di prevalenza si realizza al superamento del 50% dello scambio con i soci rispetto a quello con terzi esterni. Le cooperative che non rispettano queste condizioni sono comunque "cooperative" vista l'importante funzione sociale che sono chiamate ad assolvere, ma, a differenza di quelle a mutualità prevalente, non possono fruire delle medesime.
ma mira a soddisfare i bisogni dei suoi soci. Inoltre, le cooperative possono beneficiare di agevolazioni e incentivi di natura tributaria. Ad esempio, possono usufruire di detrazioni fiscali per le spese sostenute per l'acquisto di beni strumentali o per l'assunzione di personale. Inoltre, possono beneficiare di agevolazioni contributive e di agevolazioni nell'accesso al credito. Tuttavia, è importante che tali agevolazioni siano esplicitamente indicate nello statuto della cooperativa.cioè non persegue l'utile per un interesse individuale dei soci, ma persegue la possibilità di ottenere utili allo scopo di consolidare e sviluppare l'impresa. La cooperativa si finanzia mediante la quota sociale dei soci, i cui conferimenti vengono impiegati in un processo produttivo di creazione del valore. Unendosi in cooperativa i soci soddisfano i propri interessi personali e professionali ed autogestiscono la propria impresa, assumendosi anche i rischi relativi ed avvantaggiandosi dei risultati positivi della gestione. Le società cooperative hanno come scopo quello di far conseguire ai soci un vantaggio economico diretto, consistente nell'assicurare condizioni di lavoro, beni di consumo o servizi a condizioni più favorevoli rispetto a quelle che troverebbero sul mercato. Il capitale sociale è variabile e non è fissato in un ammontare prestabilito; è variabile anche la quota minima da dover versare all'entrata. I soci nonSono però titolari di ciò che conferiscono alla cooperativa; il patrimonio costruito sarà affidato a nuove generazioni di soci. Non esistendo un proprietario o azionisti di maggioranza, nelle cooperative gli avanzi di gestione sono trattenuti nel patrimonio sociale e possono essere destinati agli investimenti, allo sviluppo delle attività d'impresa, all'istituzione di servizi comuni, alla formazione ed elevazione delle capacità professionali dei soci.
Capitale sociale
Il capitale sociale della cooperativa è variabile ed è costituito dagli apporti (quote o azioni) di ciascun socio, il cui valore nominale non può essere inferiore al minimo di legge (€25) né superiore a quello massimo (€500) se non acquisendo più quote e più azioni che però non garantiscono un maggior numero di voti in assemblea. Il socio ha diritto al rimborso, sulla base del bilancio riferito al momento in cui si è
verificato il recesso (=> principio “porta aperta”). Tutti i soci iscritti nel libro dei soci decidono come impiegare il capitale sociale. 79
Riserve
Le riserve sono “poste ideali” del patrimonio netto della cooperativa, cioè sono alimentate con utili o contributi e ne costituiscono la rappresentazione contabile nel bilancio.
Le riserve sono impegnate finanziariamente nella gestione della cooperativa. Se ogni anno vengono prodotti utili che vengono poi costantemente incamerati nelle riserve, si apre la possibilità di realizzare investimenti.
Le riserve sono:
- Legali, se alimentate per legge
- Volontarie, se alimentate per scelta dell’assemblea
Qualunque sia l’ammontare della riserva legale, deve essere a questo destinato almeno il 30% degli utili netti annuali.
Le riserve vengono utilizzate anche per rimborsare il socio che fuoriesce dalla cooperativa.
Destinazione degli utili
Il fatto che le cooperative debbano perseguire uno scopo non lucrativo
non significa che non possano conseguire utili, significa che debbano osservare particolari norme che riguardano la loro destinazione (alcune destinazioni sono obbligatorie per legge ed altre sono facoltative). L'Assemblea deve pronunciarsi in merito all'approvazione di ogni bilancio di esercizio. Gli utili non possono essere divisi tra i soci, ma hanno 5 destinazioni possibili: Destinazioni obbligatorie: - Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione: tutte le cooperative per obbligo versano il 3% dei loro utili netti annuali (art. 11 della legge 31/01/92 n.59) a un fondo in cui confluiscono tutti gli utili di tutte le cooperative d'Italia a sostegno dei progetti del mondo cooperativo (per cooperative già esistenti o per creazione di nuove impresa cooperativa) - Riserva legale: diventa parte integrante e accresce il capitale sociale; vengono messi in riserva quando si ha in progetto di effettuare investimenti per i quali si necessita diunacapacità economica di investimento di cui disporre; non inferiore al 30% degli utili netti annuali
Destinazioni facoltative- Ristorno*: parte degli utili che può essere distribuita ai soci in relazione agli apporti di lavoro conferiti alla cooperativa; in misura non superiore al limite stabilito dal Codice Civile per le cooperative a mutualità prevalente- Riserve indivisibili- Rivalutazione del capitale sociale, nei limiti di legge
Il ristorno*
Il ristorno rappresenta un valore economico ulteriore che può conseguire il socio sulla base del proprio rapporto mutualistico con la cooperativa e dei risultati economici raggiunti, in base a quanto previsto dallo statuto. 80
Si tratta di un principio particolarmente importante, dato che il volume del ristorno premia i soci che intrattengono maggiore scambio con la cooperativa e non, come nelle società lucrative, sulla base della quantità di capitale sociale posseduto (il ristorno è proporzionale alle
ore di lavoro). L'assemblea può deliberare di assegnare il ristorno in differenti modalità:
- assegnazione diretta
- aumento delle quote sociali
- emissione di strumenti finanziari
Nella cooperativa di produzione e lavoro il ristorno riveste particolare importanza, definito come l'integrazione retributiva data ai soci-lavoratori in base alla quantità e qualità di lavoro prestata in cooperativa.
Il principio "una testa un voto"
La cooperazione è uno strumento efficace per la realizzazione di una nuova idea imprenditoriale, in quanto permette di agire in gruppo e su base paritaria. Infatti, uno dei principi dell'impresa cooperativa è "una testa un voto". La partecipazione democratica si sostanzia nell'importante principio del "voto capitario", inteso nel senso che ciascun socio cooperatore ha diritto a un voto qualunque sia il valore della quota di partecipazione al capitale.
Deroghe:
- soci persone giuridiche
Ai quali l'atto costitutivo può attribuire fino a cinque voti - nel caso in cui i soci realizzino lo scopo mutualistico attraverso l'integrazione delle rispettive imprese o di talune fasi di esse (la legge ne stabilisce comunque i limiti al fine di garantire la democrazia della cooperativa).
I soci
Non c'è cooperativa se non ci sono le persone che volontariamente si vogliono unire per costituirla, e non c'è attività imprenditoriale se non c'è un progetto di impresa. Generalmente l'impresa cooperativa è formata da persone fisiche, ad eccezione della cooperativa agricola che è formata da soci persone giuridiche, cioè le aziende agricole (almeno 9).
Socio dipendente
I soci partecipano alla vita della cooperativa in termini di influenza, decisioni e partecipazione (percepiscono anche uno stipendio); si sentono responsabili dell'andamento della cooperativa. I dipendenti invece hanno una retribuzione.