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MANAGERIAL ACCOUNTING - Concetto di costo

Noi del costo sappiamo la definizione, che ci deriva dalla contabilità generale.

La contabilità generale si chiama anche contabilità esterna, perché sappiamo che la contabilità generale tiene traccia delle operazioni esterne di gestione.

La contabilità direzionale si chiama anche contabilità interna perché invece prende a riferimento le operazioni interne di gestione.

Il costo è la misura espresso in moneta di conto, è la misura del valore di una transazione con terze economie.

Il costo è quel valore economico negativo misurato da una variazione finanziaria negativa a seguito di una transazione con terze economie. In conto economico, noi ci ritroviamo una serie di costi che sono classificati in una maniera particolare, se diamo un'occhiata mentalmente al conto economico tra i costi troviamo: Acquisto di materie, salari e stipendi, ammortamento impianto, svalutazione crediti.

cioè troviamo i costi classificati, come si dice per natura. Il costo è la misura monetaria delle risorse. Quindi dei fattori produttivi che vengono utilizzati nei processi, nei processi di trasformazione interna per un qualche scopo, quindi il costo in contabilità direzionale e il consumo di risorse per qualcosa per qualche scopo. Questo scopo si chiama oggetto di costo, quindi in contabilità direzionale, un costo è sempre associato a un oggetto di costo. L'oggetto di costo può essere lo stabilimento Inghilterra, l'oggetto di costo può essere lo stabilimento che sta a Pisa, oggetto di costo, può essere la linea di produzione del prodotto. Allora se noi andiamo verso una classificazione per destinazione: i costi vengono classificati in maniera diversa. Per esempio nel conto economico noi abbiamo la voce salari e stipendi e questa è una classificazione per natura abbiamo detto in contabilità direzionale, invece, quel

salari e stipendi che io ho nel conto economico adesso viene divisa in n voci in funzione della destinazione, cioè del dove è avvenuto il consumo.

Io ottengo un prodotto, ad esempio computer, questo computer a un certo prezzo, è la misura che il cliente è disposto a pagare per comprarlo, quindi dal punto di vista del cliente misurare il costo del computer è semplice, perché è esattamente il prezzo che lui ha pagato.

Ma dal punto di vista dell'impresa il prezzo del computer è fatto da due componenti. È fatto dai costi sostenuti per realizzare il computer E il costo del prodotto più il cosiddetto margine. L'insieme del costo di prodotto e del margine rappresenta il prezzo che noi chiediamo sul mercato, per l'acquisto di quel computer.

Ora ci chiediamo, ma questi costi che servono per realizzare quel prodotto da che cosa derivano? È chiaro che questi costi derivano da risorse che io ho consumato per fare delle cose. Attività,

che vengono fatte all'interno dei confini dell'impresa. Vengono classificate in due grosse categorie: la cosiddetta catena del valore, che indica tutte le attività che sono necessarie per arrivare a un prodotto da consegnare sul mercato. Non è detto che ci siano tutte queste attività. Ci sono delle imprese che le hanno tutte, altre che ne hanno meno perché hanno deciso di portare fuori alcune di queste attività, per scelte strategiche. Le attività primarie hanno a che fare direttamente con la realizzazione del prodotto. Le attività di supporto, invece, sono attività che servono per la gestione delle imprese, ma non sono strettamente legate al prodotto che io realizzo. Per esempio, la gestione delle risorse umane. Che cosa c'è dentro le attività primarie? C'è quella che si chiama logistica in entrata, per l'insieme di quelle attività che servono per acquistare le materie.

farle arrivare ai miei magazzini in. Che cosa serve? serve innanzitutto selezionare i fornitori, serve organizzare il trasporto dal magazzino dei fornitori fino al mio magazzino in entrata. Poi ci sono le attività operative che è la produzione vera e propria. Poi c'è la parte di magazzini out, una volta che ho realizzato il prodotto, lo devo fare arrivare sul mercato, è la logistica. Poi c'è la parte di servizi che riguarda i ricambi, la gestione di quello che si chiama il pos vendita, sono le cosiddette attività primarie. Qui vedete riportate tutte le attività della catena del valore non è detto che un'impresa le abbia tutte potrebbe averle tutte potrebbe averle soltanto una parte e altre averle portate fuori. Ciascuna impresa ha una propria catena del valore. Allora l'insieme delle catene del valore (in nero) è la nostra impresa oggetto di indagine. Ma questa impresa acquista dei fattori produttivi, ad esempio

delle materie dai fornitori; quindi i fornitori stanno a Monte,della mia attività .Noi andiamo a vendere sui mercati di sbocco ,stanno a valle della nostra attività. I canali vendono al consumatore finale. L'insieme delle catene del valore della filiera produttiva costituisce il sistema del valore.Qualsiasi impresa presidia uno o più di queste posizioni organizzando le proprie attività: catena del valore.Qualsiasi impresa è inserita in una filiera produttiva composta da diversi attori(fornitori, produttori ,canali distributivi, clienti e consumatori finali): sistema del valore 33Catena del valore:le catene del valore di imprese concorrenti possono essere diverse, anzi dovrebbero essere diverse, perché ciascuna impresa ha un modo di competere che è differente, per esempio, Piaggio esternalizza alcune attività che potrebbe fare internamente a fornitori esterni, la produzione di selle.Apple si focalizza su alcune attività della catena del valore

che sono la ricerca e sviluppo e l'innovazione. Pensate alla differenza che c'è tra Ikea e un'altra impresa che realizza mobili? Allora Ikea non ha al proprio interno la produzione, perché l'ha esternalizzata traennemila fornitori. Allora, giusto per fare un esempio: Dunque vedete qui che uno degli indici di profittabilità. Quindi Roi rappresenta il rapporto tra l' ebit e il capitale investito in area operativa. Quindi Roi può essere scomposto in due componenti che ci rappresentano anche due diversi modi di competere delle imprese. Allora il roi può essere scomposto in redditività sulle vendite, cioè return on sales e produttività del capitale investito allora il primo. Ebit/ v=ROS return on sales v/ci=Pci(ROT) Il primo mi rappresenta i ritorni sulle vendite, il secondo mi rappresenta invece quanto il capitale ruota a seguito delle vendite. Queste sono anche due modi estremi di competere delle imprese. Se prendiamoApple è chiaro che punta sul Ros per ottenere un ROI elevato, cioè per ottenere una profittabilità elevata. Perché Apple punta ai margini sulle vendite. Un ipermercato punta ad avere una veloce rotazione del capitale investito piuttosto che puntare sui margini nelle vendite, infatti, ha spesso le cosiddette vendite sottocosto o il tre per due. Punta sulla rotazione del capitale investito. Quindi è un diverso modo di competere. Quindi, diciamo, ciascuna impresa ha una propria strada per ricercare il vantaggio competitivo, quindi per ricercare una profittabilità. Quindi una propria impresa e quindi un'impresa ha una propria catena del valore. Dalla catena del valore derivano poi i costi relativi al prodotto. Questo vantaggio competitivo può essere basato o su differenziazione rispetto ai concorrenti. Nel caso di Apple punta ad un prodotto che vende a un prezzo cosiddetto premium rispetto ai concorrenti, un prezzo

tendenzialmente più alto rispetto a quello dei concorrenti e quindi a una specifica fonte di vantaggio competitivo che è basato sul margine. Altri invece puntano ad avere minori costi rispetto ai concorrenti tipo Ikea.

  • Problema ottimizzare il contributo di ciascuna attività alla generazione di valore: investire in un laboratorio interno di ricerca e sviluppo; è il caso di Apple che investe fortemente in ricerca e sviluppo e innovazione perché quella è la fonte del suo vantaggio. È chiaro che in questo modo io ho dei costi alti perché io ho un laboratorio di ricerca e sviluppo all'interno. Questo però garantisce una maggiore differenziazione. Questo spiega perché il design dei prodotti Apple è fatto in un certo modo ed è differenziante rispetto agli altri.
  • Al tempo stesso se io investo in una collaborazione esterna di ricerca con università, quindi non ho all'interno la ricerca e sviluppo

Ma la faccio fare fuori, ad esempio la faccio fare un'università in questo modo io all'interno quei costi non ce li ho. Quindi questo può contenere i costi, però al tempo stesso mi rende dipendente dall'università. Per quanto riguarda l'innovazione, non svolgere ricerche sviluppo comprime il costo unitario è evidente, non ho la ricerca e sviluppo, non ho quel costo, un costo unitario più basso. Ma questo significa allora che io avrò minor capacità di fare innovazione, quindi sto puntando su una produzione in serie e standardizzata. Quindi sto puntando a un vantaggio di costo piuttosto che a un vantaggio di differenziazione del prodotto. Che cos'è alla fine la strategia? La strategia è essere unici, essere differenzianti rispetto all'altro. Quindi definire una strategia significa definire il modo di essere di un'impresa che è diverso rispetto a quello del concorrente.

Noi facciamo cose differenti oppure facciamole stesse cose, ma in modo diverso perché altrimenti non avremmo alcun vantaggio competitivo. Abbiamo detto che in contabilità direzionale il costo è sempre associato a un oggetto di costo, quindi allo scopo per il quale quelle risorse sono state consumate. Gli oggetti di costo sono molteplici. Ma sicuramente uno di questi oggetti di costo è il prodotto. Allora immaginiamo che il nostro oggetto di costo prodotto sia la macchina Fiat 500, modello base colore bianco. Vogliamo elencare tutti, tutte le voci di costo, quindi tutti i consumi di risorse che sono stati necessari per realizzare questo prodotto. Allora per esempio i pneumatici, il consumo dei pneumatici, ogni prodotto consuma quattro pneumatici più immagino che ci sia il pneumatico di riserva, quindi forse sono 5, poi ci sono i fanali, c'è un volante. Questi elementi pneumatici, il volante, il motore, gli fanali hanno una relazione diretta con.Il nostro prodotto. Quindi diciamo questi materiali, questo e materie prime. Quindi, già ragionando soltanto sulle materie, sui materiali, noi sappiamo poi che ci sono materie no materie prime, ci sono materie sussidiarie, ci sono ma
Dettagli
A.A. 2020-2021
94 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher viktoriapoggetti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di fondamenti di economia e di organizzazione di impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Martini Antonella.