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POKE
1° livellostruttura: Servizio di Cardiologia di base
2° livellostruttura: U.O. di Cardiologia
H :
UB
1° livellostruttura: 2° livello S + UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica)
POKE
presente nel presidio [assistenza in degenza intensiva]
2° livellostruttura: 1° livello H + laboratorio di Emodinamica diagnostico-invasiva
UB
(interventistica) presenti nel presidio [almeno 300-400 angioplastiche/anno]
3° livellostruttura: 2° livello H + Cardiochirurgia [abilitata o non al trapianto cardiaco]
UB
• Unitarietà modelli tecnico professionali
• Utilizzo equipe integrate
•
Percorsi assistenziali fondamentale
Dipartimenti
• Costituito da Unità Operative omogenee, affini o complementari, che perseguono comuni
finalità
• Le U. O. sono aggregate in una specifica tipologia organizzativa e gestionale
• Regole condivise di comportamento assistenziale, didattico, di ricerca, etico, medico-legale
e economico.
Gestionali
Funzionali (senza direzione) non funzionano
Diverse possibili aggregazioni:
• AFO (es. Medicina)
• Organo (es. Cardiovascolare)
• Età (es. Geriatria)
• Malattie (es. Oncologia)
• Fase interventi (es. Riabilitazione) 13
Caratteristiche:
∼ Gestione in comune del personale non medico
∼ Utilizzo in comune degli spazi e delle attrezzature
∼ Coordinamento e sviluppo delle attività cliniche, di ricerca, di formazione, di studio e di
verifica della qualità delle prestazioni
∼ Coordinamento con le attività extra ospedaliere connesse alle funzioni del dipartimento
∼ Gestione delle risorse finanziarie
∼ Miglioramento del livello di umanizzazione dell’assistenza
∼ Sperimentazione e adozione di modalità organizzative volte al miglioramento dell’efficienza
e dell’integrazione
Tipologie:
• Aziendale
Ospedaliero
o Misto
o Trans murale (dip. Materno-infantile, dip. Psichiatria)
o
• Interaziendale
Gestionale
o Tecnico-scientifico (simile al funzionale)
o
Strutturazione:
Direttore Dipartimento
↑
Comitato di Dipartimento
Unità Operativa Complessa
Unità Operativa Semplice Terapie 118
Intensive POTES
(postazioni
DEA 2° territoriali
livello emergenze
sanitarie)
EMERGENZA SANITARIA Pronto
DEA 1°
livello Intervento
Pronto Ambulanze
Soccorso
Servizi clinici
• Servizi di medicina di laboratorio
• Attività di diagnostica per immagini
• Servizio farmaceutico
• Attività radioterapia 14
• Medicina nucleare
• Servizio trasfusionale
Servizi generali
• Catering
• Pulizie
• Sterilizzazione
• Servizio mortuario
• Lavanderia
• Servizi/impianti tecnologici
Modello “meta progettuale”ospedale del futuro – Modello Veronesi-Piano
• • •
Formazione Appropriatezza Socialità
• • •
Ricerca Organizzazione Affidabilità
• •
Innovazione Interattività
• •
Urbanità Umanizzazione
Centralità del paziente
Flussi per medici e degenti interni separati da quelli per l’utenza pubblica
Parte “comunitaria”
N° ottimale posti letto (400-500 massimo)
CCM centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Piano nazionale prevenzione 2005. 23/10/12
Prevenzione collettiva (macrolivello)
Prevenzione:
Controllo dei determinanti di malattia prevenzione primaria
Valutazione del rischio di insorgenza di una patologia medicina predittiva
Diagnosi precoce di una malattia prevenzione secondaria
Diagnosi, cura, assistenza di una malattia medicina clinica
Riduzione recidive, riacutizzazione, cronicizzazione di una malattia prevenzione terziaria
Prevenzione primaria:
• Esposizioni ad agenti chimici, fisici, biologici
• Infortuni
• Abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari
Medicina predittiva:
• Test genetici
• Carta rischio cardiovascolare
Prevenzione secondaria DIAGNOSI PRECOCE
• Test screening
Medicina clinica:
• Diagnosi, cura, assistenza acuzie
Prevenzione terziaria RIABILITAZIONE
• Cura, assistenza, cronicità
Dipartimenti di prevenzione 15
Mission = promuovere azioni rivolte all’individuazione e alla riduzione delle cause di nocività e di
malattia di origine ambientale, umana e animale, di agire per garantire la tutela dello stato di
benessere e della salute collettiva […] Miglioramento Q.d.V. attraverso la conoscenza, il controllo e
la gestione dei rischi per la salute e la sicurezza.
Funzioni:
• Profilassi malattie infettive e parassitarie
• Tutela dei rischi sanitari degli ambienti di vita
• Tutela dai rischi infortunistici e sanitari negli ambienti di lavoro
• Sanità pubblica veterinaria (alimenti origine animale)
• Tutela alimenti di origine vegetale
• Sorveglianza nutrizionale
• Tutela salute nelle attività sportive
• Medicina dei viaggi e delle migrazioni
Articolazione organizzativa:
1) Servizio di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica
2) Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro
3) Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione
4) Servizio di Sanità Animale – Servizio dell’Igiene della produzione, conservazione e
trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati – Servizio di Igiene degli
non hanno laboratori Istituto zoo
allevamenti e delle produzioni zootecniche
profilattico => esami di laboratorio chimici e biologici (es. Marche-Umbria: 1 istituto zoo
profilattico)
CCM
EBP = Evidence Based Prevention
Ambito territoriale
Sistema delle cure domiciliari
Assistenza domiciliare = complesso degli interventi di carattere economico, abitativo, assistenziale
e sanitario.
Cure domiciliari = modalità di assistenza sanitaria e sociale in modo continuo e integrato in
relazione alla natura e alla complessità dei bisogni.
Obiettivo => poter continuare a vivere nel proprio ambiente sociale, evitando ogni forma di
abbandono e di emarginazione.
Domicilio => abituale ambiente di vita della persona.
Classificazione delle cure domiciliari (Progetto Mattoni, 2007)
A. Cure domiciliari prestazionali (occasionali o a ciclo programmato)
B. Cure domiciliari integrate di primo (2A) e secondo livello (2B) ricomprendono le ADI;
caratterizzato dalla formulazione del Piano Assistenziale Individuale (PAI); presa in carico
multidisciplinare e multi professionale
C. Cure domiciliari integrate di terzo livello (3A) e cure domiciliari palliative per malati
terminali (3B) ricomprendono l’ospedalizzazione domiciliare (OD – 3A), e l’OD-cure
palliative (OD-CP, 3B); risposta intensiva, a bisogni di elevata complessità definita dal PAI
ed erogata da un’equipe in possesso di specifiche competenze
Tipologia Figure professionali Operatività
CD prestazionali Infermiere, Fisioterapista, 5/7 gg, 8 ore/die
1 16
Medico
CD integrate 1° livello Infermiere, Fisioterapista, 5/7 gg, 8 ore/die
2A (ex ADI) Medico, Operatore
sociosanitario
CD integrate 2° livello Infermiere, Fisioterapista, 6/7 gg
2B Dietista, Medico, Operatore
sociosanitario
Secondo Rapporto sulla Non Autosufficienza in Italia (2011)
Casi anziani ogni 100 residenti anziani – 2009
∼ Media nazionale: 3,66
∼ Marche: 3,63
Forte sbilanciamento tra le regioni.
SIAD (Sistema Informativo per il monitoraggio dell’Assistenza Domiciliare) – decreto ministeriale
17/12/2008: “il flusso informativo per le prestazioni di emergenza-urgenza, dettagliato nel
disciplinare tecnico, fa riferimento alle seguenti informazioni:
per il Sistema 118:
a) identificazione della Centrale Operativa del 118;
b) dati relativi alla chiamata telefonica al numero 118;
c) dati relativi alla missione di soccorso attivata dalla Centrale Operativa del 118;
d) identificazione dell'assistito;
e) dati relativi alle prestazioni erogate nell'ambito della missione di soccorso;
f) dati relativi all'esito dell'intervento;
per il Pronto Soccorso:
g) identificazione della struttura erogatrice;
h) dati relativi all'accesso ed alla dimissione;
i) identificazione dell'assistito;
j) dati relativi alle diagnosi ed alle prestazioni erogate;
k) dati relativi alla valorizzazione economica dell'accesso.”
Marche cure prestazionali le più erogate
Tassi % sulla popolazione >65 anni (stima) – Marche 2009
• Media regionale: 16,8
Pazienti in Cure Domiciliari – Marche 2004:
ADP = Assistenza Domiciliare Programmata (medici di base) – 1,31%
AID = Assistenza Infermieristica Domiciliare – 0,91%
ARD = Assistenza Riabilitativa Domiciliare – 0,24%
ADI – 0,55%
Totale => 3,01%
Pazienti >65 anni in Cure Domiciliari – Marche 2004 => 40.151 (12,8%) di cui 66% >75 anni
56.687
Cure Domiciliari 2009
Livello 2004 2009 2004 vs 2009
33.014 40.543 23%
1 11.224 16.144 44%
2 44.238 56.687 28%
Totale
Il sistema residenziale e semiresidenziale in Italia per Anziani Non Autosufficienti
A.D.L. = Index of Indipendence in Activities of Daily Living
• • •
Fare il bagno Vestirsi Uso dei servizi 17
• • •
Spostarsi Continenza Alimentarsi
Valutazione descrittiva ADL
A – B – C- D – E – F – G – Altro (Classificazione secondo i gradi di perdita di autonomia)
Minimum Data Set (MDS) – Version 2.0 – For nursing home resident assessment and care
screening
450 item, osservati per 7 giorni prima di valutare
o
Scheda VAOR-RSA / InterRAI (versioni: 1994-2006)
Sistema SVAMA 2008 – Veneto
Scheda ValGraf – adottato dal Friuli Venezia Giulia
Manuale RUG – adottato nelle Marche in una forma molto semplificata
44 classi di RUG
o Primi 13 – riabilitazione
Tracciato FAR (livello nazionale) – versione 3.1 2009– specifiche funzionali a
discrezione del compilatore
IADL => Attività quotidiane strumentali:
• • •
Usare il telefono Fare il bucato Prendere le
• • medicine
Preparare il cibo Usare i mezzi di •
• trasporto Gestire le finanze
Fare lavori di casa
Assistenza agli anziani in strutture residenziali – utenti ogni 100 anziani – 2009
∼ Media nazionale: 1,97
∼ Marche: 1,05
Posti per 10.000