Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ASCH-GROUPTHINK
Tipologie di gruppi
Esistono 4 tipologie di gruppi usate dall’azienda in base alle diverse utilità. Esse sono:
fanno riferimento a gruppi di persone che si creano in modo
Meccanismi informali o volontari,
spontaneo all’interno dell’azienda con relazioni sociali
che sono momenti di incontro con lo scopo di coordinare le persone che svolgono attività
Riunioni,
interdipendenti. Possono essere
- programmate
- formali
Si dividono in:
- riunioni gerarchiche, quando sono organizzate dal responsabile per gestire sottoposti
- riunioni di coordinamento, quando vengono programmate da un gruppo precostruito
che sono veri e propri organi permanenti, detti anche comitati
Team,
che sono gruppi temporali formati da individui specializzati per il raggiungimento di
Task-force,
obiettivi. Quando l’obiettivo è raggiunto ess viene sciolta.
Conflitto di ruolo in un gruppo
Esistono due tipi di conflitto di ruolo:
che si ha quando il ruolo che si va ad assumere nel gruppo con corrisponde,
Incongruenza di ruolo,
nel senso che il gruppo non mette a disposizione mezzi adatti per svolgere bene quel ruolo, oppure
c’è un’incongruenza di aspettative comportamentali.
che si ha un individuo che compie l’azione copre più ruoli differenti in
Conflitto di ruolo e tra ruoli,
gruppi differenti. Tali gruppi possono appartenere sia alla stessa azienda che aziende diverse.
1. I CONFLITTI
Il conflitto viene definito come una percezione, nel senso che i propri interessi sono influenzati
negativamente o ostacolati da un’altra parte.
Si parla di percezione nel conflitto perché esso è una situazione individuale e soggettiva, infatti può capitare
che un individuo si trovi in conflitto con un'altra persona senza che l’altra lo sappia.
Il conflitto viene visto come: nella prospettiva storica.
Accezione negativa,
nella prospettiva moderna.
Accezione positiva,
Questo perché, precedentemente, il conflitto veniva visto come una cosa negativa, ma con il passare del
tempo e lo studio psicologico e manageriale, esso viene visto come una cosa positiva in quanto confronto
accesso tra opinioni differenti, elemento fondamentale per il raggiungimento in modo migliore ad una
decisione.
Tale conflitto però deve essere manifestato e percepito da entrambe le parti, se no non può essere gestito
e risolto.
Dunque il conflitto viene distinto in due tipologie:
1. stimola le persone a parlare di più, lavorare meglio ed essere più costruttivi
Conflitto funzionale,
(visione positiva)
2. minaccia gli interessi dell’organizzazione e può essere generalmente innescata
Conflitto patologico,
da rancori, mancanza di empatia. (visione negativa)
Le origini del conflitto possono essere di due tipi:
reali
immaginarie
e le fonti possono essere: confronto acceso
divergenti di opinioni,
inerente al conflitto relazionale
rancore,
inerenti ad un’azienda, in quanto più uffici vanno in conflitto per accaparrarsi le
risorse scarse,
risorse da parte del vertice.
Esistono vari livelli nel conflitto: fra persone
conflitto INTERPERSONALE,
all’interno di un gruppo
conflitto INTRAGRUPPO,
fra gruppi
conflitto INTERGRUPPO,
insoddisfazione o disaccordo nei confronti di un
CONFLITTO ORGANIZZATIVO E SISTEMATICO,
processo in modo permanente.
modi differenti di essere
Personalità,
gruppi diversi ma con a capo la stessa organizzazione
Conflitto tra gruppi,
Gestione del conflitto
Solitamente, per gestire il conflitto, esistono varie figure nell’aziende, che si dividono quindi in due modi:
Avvocato del diavolo, si assegna a qualcuno il ruolo critico
Metodo dialettico, sviluppare un dibattito tra i punti di vista opposti per prendere la decisione
migliore
Altri strumenti per la gestione del conflitto, quando non si riesce a trovare un accordo con i metodi
precedenti, si ricorre all’arbitro. Esso si divide in:
ascolta le parti e poi decide in sostituzione delle parti
Arbitrato,
colui che media le parti ma la decisione spetta comunque alle parti
Mediazione,
simile al mediatore, ma intraprende strategie per influenzare le parti
Negoziatore,
decisione di una sola delle parti cioè chi ha più potere gerarchico.
Decisione unilaterale,
Teoria dei giochi
La teoria dei giochi, sviluppata da un economista, è la scienza matematica che studia situazioni di conflitto e
ne ricerca soluzioni, tramite l’applicazione di modelli.
La teoria dei giochi si applica in ogni caso di conflitto, sia tra persone che tra gruppi e, nell’ambito del TG
consente di analizzare le situazioni conflittuali e di distinguerle in 4 tipologie, chiamate strutture di gioco,
ed è importante analizzarle una per una, visto che la risoluzione del conflitto varia a seconda della struttura
del gioco, così da vedere cosa le caratterizza e quindi valutare quale scegliere.
Esse si dividono in:
Giochi a somma zero
- La comunicazione non è necessaria ed è anche inutile perché non c’è nessun esito dove
e parti possono accordarsi per migliorare il risultato buono per entrambi, infatti se da
una parte si vince dall’altra si perde o al massimo pareggia, ma l’esito finale per ciascun
giocatore è il minore dei mali chiamato SOLUZIONE DI EQUILIBRIO
Giochi puramente integrativi/ cooperativi
- La comunicazione non è necessaria per raggiungere un buon risultato da entrambe le
parti. Infatti il migliore risultato individuale ha come conseguenza la massimizzazione
del risultato anche per l’altro
Giochi con potenziale di comunicazione:
- la comunicazione è necessaria infatti consente ai giocatori di ottenere risultati migliori.
Giochi con potenziale di opportunismo
- Struttura mista
- Potenziale di comunicazione: qualora si comunicasse e si giungesse ad un accordo vi
sarebbero degli incentivi ad eluderlo.
- Potenziale di opportunismo: qualora non si comunicasse (decisione unilaterale) i
benefici ottenibili sarebbero maggiori del cooperare.
* ,fd
,f CE*@
W*t(:1 $rf,
c{rr.rLú.i,b i,tyr-!ft,
&u,ù?ú;
i@#r
'].^P'*"i TT
.l {*Wru Yu'P'tu' i'Y":f,:,:,
;'dfoj**itt'ÍF,,
;tl+hoa11a3.D.
id$4
i
rtw|c [)
Wrffii u1
jt"*r
, 4il /eÌYV,"Y'uwFl
a'.
Mi,e111l
ap
r
uY"'iP r stÌ',
,t)?LLl\'ry
d*,4,1Í,' i*iY,fi::
iiy,a,,Jn,
*t
i i4'Y/utp
('t*
giJ+ ik
tg ttlai"\tlit
l/ra*ru i
CL
i
I L.Bogu*r*l
i r.r,Lhr{,'tl4-Lac
'Òec,<,greÎ2
r FP3o**r iÉ,.4*!'pct2,r.ac1,4't I
ote
I \W,'rt.dar#:*l"s e(di
lW+ F.;urs;,pf&
i,i
i ied
i i ir*."*'ir,*i,:rtùbù,*''i
i i i *
/), i i
,rl -,
l/*"i,a drLre| i
ir!"j" q4k4dù
'Wi)# íà
W y[zeu
gUuhwt..
i i
i i i l i
i r
]q1qób,,qr.
, . ,
\'
\ n i
:
,w^*i**ie*A
,L i
i;***l i
t
,,t;
c$-twa
tn,tlrt ;N4u+?to
cigfwf.rr'df4 ,rnwi6wtÀ"V+e
cgdc$;, fil4.r+?uo
Qrrul,'t
úttr#'r- l++-4 $01 r,,Q,rr^otitra,f;^g,zvi
,rltL./,1?Lo
id- i
",ir\aii i
ide ie,flwcilarnZa
u
.,'l: t't""P'
qa,puln{i, quld+i ]
ri*#uici^$Affi (n,
o'i
,yruk" !r"
I I ; i
ol-l.n; *,-..
, rfid2o.
o' ,.n i f1 .'\
ll i
-
td
ql,f (avv\t i '
,tle. Lc^rF; iii
I il]i;i
po-,*Étti, i.?*/\')ó/p. j i
, I
,o r '
, i-, I I r
i.l
\ * i i i i
^ fu?*
,i&t i
l4ivztq
,:f,phci., ,'
I
| I inh
: :fl :
_ ,.\
dla ,qXwuul r;t 6adw'
ql;ii,.A}> g!,;gfrq,R.
(.r, ,CÈ
i
&z^ù&ùur, ù *
[4, t' \
i lfi
!
'J
t*_tfi ti
€irb,à$ a+'i*'fy,'ugtà
i
n r^i;,
,1,!:pW,
&bbtru:.fÈr, (Cs,
puí
p1', {4Ù,Ar4tù Ek-fa,
ÌCTIrt^ fúu*r&
lrn
aroi !)etÌfi|
,ril gwrfu,út.wt'W
nù,x?x {*,g.,
;?óvno dlon*
tez', ,
'PdFS-lnl' od,íl
ii
dl,s ffii
wi iì
ìll
lili
iiii
ilil
lii
iiil
lir
(,-hNI \
ill
riLi
&'+iie
il',
-i :nl
tJ{', i
lt:
,.jzl i l
iJil
ffi\'t
i
oei,(
ll,ii ì
.|4r|uW
"'' '*ui';,,*i{:V*f"i**'i i
',,it i
,
i i i i i i i i
li't{l I ,
I :
iet^uq,t,';' .. ùÀ ,
'
,
-"&, .|qrwo
ilt\*,ta'ytiiatt:ttt
4dl,t
É/t ryLlgrru;..l^* otLud;bt
*ponffi*'(Jin,cfu"
où*T^ r*u,.r*J.
.1,{ tlztu"ir"rrl
,r,9ti ,\*j
Pn" tiW,:Ur'U
Nrt't* tplazrai,rt
: ?t"J.co,{x,.L
i
J vaQt*.t,rneb,, i
: ,a,Àtrút?.
, .
' i, .l
^*1;44^
r
.ll , ,\n
- tlo
^ I I
uo4,tf,XctLrÉ :O:,r" ,-&"
*L'tt+"1rlc2 f,eiJo. r.
(
i i ri rlìir '
i I
h i i i I
\o i r
I I I
r r
]
y ,,,, , h:
,,1 [f:cfl6..kotùL,,lur,;rùtr;,uu: itur,9
tuz,Cvrcr. qlcrlg:^LoglD.
dùùùu u,tU;.r- .,
lib^ I
,*q4'
îoor*t.
,tr ;roJ"?
-libNho,eri {*y+*+,,,
tKpe i/îri t"
V;g"yelL
's*f,,i
i ffic,tdtnteùa,
if<,o.l."q.i i
l*,
ieto,flr,rJ. - ,
I I
1*nLtrl.:td
,lJXo
,
'iil' rlii 'e;C;'
, e+ú
i,r,'
- /+*rt|
Iwua ,.x't.*At+crì;
Jub4ser-' e
u,n",
'Lirr :
il
ili- i li\ii-i-li,.rii
iii
ii i
rri ìi ii,
I i i
i
f itcmliri;nt'{rffiwLn il,l;liri
;î;tlilìl.l.-iiil i
** il
ctr élcere.&ru+
" ei*i
h,h úu-nur i i i i
i
.
i
-[lu.ipf'dry,,i f
*
&uacut