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SERD
● ( ): dipendenze patologiche da
in passato sotto la direzione del distretto, negli ultimi anni sotto direzione DSM
uso/abuso sostanze stupefacenti e psicotrope (
illecite, alterano lo stato psichico di un individuo; uso, produzione,
), alcool, altro (
vendita e detenzione, sono vietati per legge “nuove dipendenze”: slot machine, internet, shopping
). Interventi di primo sostegno ed orientamento per persone con dipendenza ( ).
compulsivo, ecc. e loro familiari
Diagnosi medico-psico-sociale. Terapie farmacologiche e sostegno psicologico. Reinserimento lavorativo,
HIV
scolastico, sociale. Interventi di prevenzione delle infezioni da [
human immunodeficiency virus, virus
AIDS
], che può provocare l’ [ ] ed altre patologie
dell’mmunodeficienza umana sindrome da immunodeficienza acquisita
CT
correlate alla tossicodipendenza. Interventi per l’inserimento in [ ]
comunità terapeutica
● quali figure professionali? assistente sociale, medico, infermiere, psicologo +
assistente sociale ( ) + TS (
Comune operatore CT, educatore di coop/assoc per
)
reinserimento sociale
● struttura a doppia diagnosi: comunità miste per chi ha tossicodipendenze e problemi psichiatrici
TSMREE
● ( ): si occupa della fascia di
in passato sotto la direzione del distretto, negli ultimi anni sotto direzione DSM
minore dai 0 ai 18 anni + minori disabili. Assistenza ambulatoriale al minore che presenti sintomi/disturbi nella
sfera psichica, sensoriale, affettiva, ecc.( ). Psicoterapia ( )
prevenzione, diagnosi, trattamento, cura oggi più rara
individuale, familiare e di gruppo. Consulenza/trattamento neuropsichiatrico. Consulenza, sostegno psicologico
e sociale a utenti minorenni e famiglie. Attività riabilitative (
neuromotorie, cognitive, logoterapie, della comunicazione,
SAISH
). Interventi [
dell’apprendimento, esperienze risocializzanti, soggiorni servizio per l'autonomia e l'integrazione
] SISMIF ]
e [ integrati con
della persona disabile Servizio per l'integrazione e il Sostegno ai Minori in Famiglia
GLH
Municipio/Comuni e Coop/Assoc. [ ], integrazione scolastica, formazione
gruppi di lavoro sull’handicap
AG
professionale. Interventi su mandato dell’ [ ] (
autorità giudiziaria esempio: indagine socio-familiare, affidamento al
)
servizio sociale ● quali figure professionali? assistente sociale, NPI, psicologo, logopedista,
fisioterapista, educatore + assistente sociale ( ) + assistente domiciliare e
Comune
educatore
DCA
● [ ]: alterazione delle abitudini alimentari, eccessiva preoccupazione e
disturbi del comportamento alimentare
controllo del peso e per le forme del corpo. Prevalenti durante l’adolescenza, colpiscono soprattutto le donne:
diminuzione quantità di cibo, digiuno, crisi bulimiche, vomito indotto, uso di lassativi o diuretici per controllare il
peso, intensa attività fisica. Alcune persone possono ricorrere ad uno o più di questi comportamenti, ma ciò non
vuol dire necessariamente che soffrano di un disturbo dell’alimentazione. Ci sono infatti dei criteri diagnostici
ben precisi che chiariscono cosa debba intendersi come patologico e cosa invece non lo è.
Principali disturbi: anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata.
Altri disturbi correlati: disturbi della nutrizione, disturbi alimentari sottosoglia (
di pazienti che, pur avendo un disturbo
)
alimentare clinicamente significativo, non rientrano in una diagnosi piena
● quali figure professionali? psichiatra, NPI, internista, psicologo, dietista, nutrizionista,
educatore professionale, infermiere. L’assistente sociale non sempre ha una
presenza stabile, in questo caso si fa riferimento all’assistente sociale dell’équipe
CSM o Area Giovani Adulti, o TSMREE, a seconda dell’età del paziente e di quale tra
questi servizi lo ha preso in carico.
NOTE:
1. Le figure professionali riportate nei vari ambiti possono variare ( )
al di là di quelle considerate indispensabili
in base all’organizzazione dei servizi.
2. In tutti gli ambiti del Distretto Sanitario elencati, di fondamentale importanza è l’integrazione con i
Servizi Sociali del Municipio/Comune ( ) per la
Area Adulti, Minori/Famiglie, Disabili, Anziani
programmazione degli interventi integrati, sempre più spesso gestiti da Coop/Associaz su progetto
condiviso.
3. Accanto ai servizi distrettuali ( ) si collocano altri ambiti dove è presente il Servizio Sociale
territoriali UEPE
Professionale: assistenza ospedaliera, giustizia ( [ ],
ufficio esecuzione penale esterna
USSM SFD
[ ]), immigrazione, [ ]
ufficio di servizio sociale per minorenni senza fissa dimora
incontro con uno psicologo
- :
lavora in una asl Roma 1, non è un dipendente, ma lavora attraverso una cooperativa, afferente al
dipartimento di salute mentale
- servizio che si occupa dell’area 14-25 anni, normalmente di prassi non esistono servizi che si
occupano di questa fascia di età
PIPSM
● : prevenzione interventi precoci salute mentale
- lavora nel polo “colpo d’ala”
RETE
Una è un complesso sistema di legami, connessioni, relazioni tra persone, servizi, luoghi fisici e simbolici che dà vita a
processi di cambiamento personale e sociale, orientati verso un miglioramento dello stato di salute delle persone.
ma anche un metodo
( )
Il lavoro di rete è un modello di intervento che contiene risorse, strumenti, tecniche, metodologie, che
)
[a livello collettivo]
( .
sia sul singolo caso, sia nella dimensione sociale più ampia
vengono applicati al contesto
Nell’attuale sistema dei servizi sociali e sociosanitari è impossibile lavorare da soli, più in generale è importante (ad esempio nella
realizzazione di un progetto): almeno un anno, perché in un
- (
analizzare il contesto, definire gli obiettivi dell’intervento ed i tempi di intervento
tempo inferiore è difficile stabilire un progetto
) o progetto
- ( )
individuare il target (popolazione, gruppo, categoria) verso cui orientare l’intervento
informali
- [ ])
cercare dei partner (istituzionali e non con i quali interagire per concretizzare l’intervento
- individuare le fasi e le azioni che bisogna attivare, indicarne metodologie, strumenti, risorse e sistemi di
monitoraggio-valutazione (ex ante, in itinere, ex post)
- individuare le figure professionali che operano nel progetto, definendo correttamente ruoli e funzioni, evitando sovrapposizioni
di responsabilità o di competenze
- verificare se si possiedono le risorse per attuare il progetto, quantificarne i costi (eventualmente ridimensionare gli obiettivi se
le risorse sono eccessivamente scarse)
[.....]
● ottica trifocale: assistente sociale, utente, organizzazione
● ottica bifocale: assistente sociale, utente
- visione immagini
INIZIO ESERCITAZIONE
- :
- prime emozioni guardando le immagini
- analisi di un testo/canzone
Servizio sociale e contesto organizzativo
Ruolo dell’AS ( ) definito dall’insieme delle attività dirette [rivolte alle persone
ma in generale di ogni operatore
prese in carico dal servizio, colloquio] ed indirette [procedimento amministrativo] che si trova a dover svolgere
dentro le organizzazioni:
1. regole a cui l’operatore deve attenersi, per svolgere i compiti che gli vengono affidati;
2. cultura professionale di provenienze / appartenenza che nell’agire professionale l’operatore si porta
dietro e in qualche modo “diffonde” ( .).
competenze, comportamenti, aspettative, interessi, valori, ecc
Tre dimensioni del ruolo :
● ruolo previsto: ciò che è stabilito dall’organizzazione, la collocazione nella distribuzione dei compiti, quello
che l’ambiente organizzativo si aspetta dall’operatore
● ruolo agito: ciò che l’operatore fa realmente (tipo di attività, compiti, ecc.)
● ruolo atteso: ciò che vorrebbe fare, l’immagine interiorizzata del proprio ruolo, le sue personali aspettative
( )
se queste tre dimensioni trovano coerenza si lavora meglio, ma è difficile che ciò si realizzi sempre
L’operatore lavora su un mandato istituzionale [quello che mi chiede l’organizzazione di fare](oltre che
professionale [quello che mi richiede la mia professione] e sociale [riferito al concetto di comunità, nel quale
agisco]). Spetta a lui reinterpretarlo e adattarlo al contesto ( ).
pur considerando che lavora insieme all’équipe
Le dinamiche che si sviluppano all’interno di una équipe sono per lo più dovute ad un “aggiustamento
reciproco” tra le dimensioni compresenti ( ), che devono cercare di
ruolo previsto, ruolo agito e ruolo atteso
“convivere” con quelle analoghe dei colleghi. Si possono creare delle sub-culture. Molte comunicazioni
nell’équipe avvengono in modo indiretto, ad esempio ci sono “rituali” che tendono a prorogarsi (
regole non
) [assistente sociale collaboratore e assistente sociali coordinatore → esempio di équipe]
scritte
L’equa distribuzione dei carichi di lavoro è più un “miraggio” che una possibilità reale: di solito si creano
“nuclei” di operatori più responsabilizzati che fanno da traino, sono riconosciuti dai colleghi e dai superiori, non
sempre vengono riconosciuti a livello contrattuale.
Nei servizi sociali, a parte gli “ordini di servizio”, o i regolamenti giunti dai vertici istituzionali, di solito un’attività
viene negoziata: ogni operatore detiene un certo “potere di decisione sul proprio lavoro”, spesso si entra in un
gioco di ruolo in cui ognuno contratta con l’altro la divisione dei ruoli e la distribuzione dei carichi di lavoro.
IL COORDINATORE
:
- coordinare: porre più cose, o elementi, nell’ordine più adatto rispetto al fine che si vuole raggiungere,
co fare con
collegare, congiungere, combinare, connettere (il suffisso “ ” sta per “ ”)
ordinare evoca
- : allacciare reti, tenere il filo del significato, comporre trame [......]
funzione di organizzazione: pianificazione e controllo delle attività che svolgeranno altri
➔ funzione di progettazione: processo per realizzare prodotti/servizi che raggiungono determinati obiettivi e
➔ soddisfano esigenze interne ed esterne, in base a vincoli di costo, di tempo e di qualità
proporre strategie di miglioramento e/o innovazione, partecipare alla definizione di nuove politiche,
➔ agevolare processi di apprendimento
coordinare unità organizzative o linee/settori di attività (di solit