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LIBRO OPEN GOVERNMENT

2.2. L'azienda pubblica declinata secondo i fondamentali dell'econo-

mia aziendale

Il concetto di azienda è stato variamente definito nel corso del tempo dagli studi

aziendali, si da evidenziarne - di volta in volta - i contenuti patri-moniali,

l'articolazione organizzativa, le coordinazioni operative, il carattere istituzionale che

fa dell'azienda "(...) un'entità non contingente, ma fatta per durare (...)" 1

L'azienda e la propria esistenza costituiscono l'oggetto di studio dell'economia

aziendale: le aziende, considerate istituzioni durevoli, perseguono lo scopo del

soddisfacimento - diretto, o indiretto - dei bisogni umani?, distinguendosi così in

aziende di erogazione e aziende di produzione: la coesistenza dei due aspetti dà

luogo alle aziende composte 3. Secondo la tradizionale impostazione dottrinale

zappiana, l'economia aziendale studia "(...) le condizioni di esistenza e le

manifestazioni di vita dell'azienda (...)"

Da quanto premesso appare evidente che la principale relazione tra la disciplina

della microeconomia e quella dell'economia aziendale è da ricondursi soprattutto alla

consapevolezza che la prima - la microeconomia - nei suoi aspetti positivi, indaga le

condizioni generali dell'equilibrio economico dell'azienda in sé, mentre la seconda -

l'economia aziendale - ha come riferimento l'esplorazione della complessità

sistemica del fenomeno aziendale, concentrando la propria attenzione sull'azienda

specifica che vive contrassegnata dalle imperfezioni generali del mercato e da quelle

particolari che i singoli caratteri del soggetto economico e delle altre classi d'interessi

ad essa legate portano con sé: "(...) la microeconomia studia il comportamento dei

singoli individui o di singole aziende o di minori aggregati di questi, ma come unità

isolate dall'ambiente economico e, quindi, sempre partendo da premesse teoriche

astratte (...)" 6

Le aziende rappresentano lo strumento con cui si opera in campo economico e -

quindi - riflettono l'esercizio dell'attività economica "(...) finalizzata al soddisfacimento

dei bisogni che richiedono, in condizioni di mezzi limitati, beni economici in un

processo sistematico di "creazione-consumo" (...)?

L'accennata definizione di azienda è quella classica dell'economia aziendale che,

rispetto all'oggetto di attività, rappresentato dal fine generale immediato che si vuol

raggiungere per l'appagamento dei bisogni umani: tale approccio viene denominato

usualmente come A) criterio di classificazione in base al carattere oggettivo delle

aziende, che nella dottrina economico aziendale viene a contrapporsi al B) criterio di

classificazione in base al carattere

soggettivo delle aziende.

Tali approcci vengono qui di seguito illustrati, mentre lo schema di analisi congiunta

dei principi di classificazione delle aziende rispetto ai loro caratteri oggettivi e

soggettivi.

A) Criterio di classificazione in base al carattere oggettivo delle aziende.

Detto criterio distingue, come già anticipato, l'azienda nelle seguenti ca-

tegorie:

•aziende di produzione per lo scambio di mercato (o imprese);

• aziende di erogazione (o di consumo).

Nelle aziende di produzione, si persegue o la produzione della ricchezza, o il

conseguimento di un reddito da devolvere, successivamente, all'appa-gamento dei

bisogni di erogazione, mentre nelle aziende di erogazione si provvede direttamene

all'appagamento di tali bisogni o con l'erogazione, o con la spesa di consumo: "(...)

esse traggono la propria denominazione dalla fase della spesa monetaria o

dell'erogazione di un reddito o di un'en-trata, che abitualmente precede il consumo

(...)" 9

Sia le aziende di consumo che le imprese, svolgono un'attività economica di

consumo-creazione, di acquisizione, di conservazione e di distribuzione dei beni e

dei servizi in condizioni di risorse limitate.

Nel sistema economico si instaurano rapporti di reciprocità tra le due indicate

categorie di aziende nei processi di remunerazione dei fattori produttivi impiegati,

che normalmente sono resi disponibili dalle aziende di consumo nella forma di lavoro

e di risparmio, ed in quelli di offerta per lo scambio di mercato di beni e servizi da

parte delle imprese. In esso si evidenziano i reciproci flussi di scambi reali di beni e

servizi resi possibili dall'utilizzo della moneta come ragione di corrispettivo.

La distinzione tra aziende di consumo ed imprese viene assunto come mero modello

teorico di riferimento, dato che i processi di consumo, produ-zione, acquisizione,

conservazione e distribuzione sono comuni a tutte le aziende e non esiste la "pura"

azienda di consumo o la "pura" impresa.

Le imprese, ad esempio, affiancano agli scambi commerciali di mercato, marginali

erogazioni e liberalità a contenuto sociale, assistenziale, di promozione culturale e

così via nei confronti di dipendenti, soci, clienti, fornitori o di altri soggetti più o meno

direttamente coinvolti ed interessati alla gestione.

Le aziende di consumo, a loro volta, spesso svolgono oltre alla loro attività erogativa

altre operazioni a contenuto commerciale, nella forma dello scambio di mercato con

la cessione, dietro un corrispettivo specifico, di beni e servizi per la raccolta di mezzi

finanziari da destinare alle attività istituzio-nali.

A conclusione del ragionamento fin qui condotto, ed ispirato ai caratteri oggettivi

delle aziende, è possibile individuare una terza categoria, quella delle aziende

composte (o miste) in cui convivono sia le attività proprie delle aziende di consumo,

sia quelle delle imprese.

B) Criterio di classificazione in base al carattere soggettivo delle aziende.

L'economia aziendale individua, inoltre, secondo le caratteristiche distintive del loro

soggetto, la categoria delle aziende pubbliche che si contrappo-ne, nell'ambiente

socio-economico, a quella delle aziende private.

Questa distinzione fra aziende pubbliche e private si fonda su due fonda-

mentali criteri: il criterio economico e quello giuridico.

Il criterio economico analizza la natura privata o pubblica del soggetto economico

costituito dagli individui, persone fisiche, che "(...) detengono ed esercitano il

supremo potere volitivo e le connesse prerogative e facoltà di scelta e di decisione

nell'ambito del governo economico dell'azienda (...)" 10

Il soggetto economico nelle aziende pubbliche, di norma, è rappresentato:

• dalla comunità dei cittadini che conferisce direttamente o indirettamente capitale;

• dalla comunità (nazionale, locale, ecc.) degli utenti o consumatori, quando tra i fini

è dominante la produzione di un bene o di un servizio per date categorie di

consumatori;

• dalla comunità dei cittadini cui interessa una data politica di sviluppo economico (o

di riequilibrio tra settori produttivi), quando tra i fini è dominante il concorso a una

politica di sviluppo di date zone (o di riequilibrio tra

settori produttivi);

• dai prestatori di lavoro nell'impresa, quando gli stessi possono assume rilevanza

per le caratteristiche dell'economia dell'impresa '

Il criterio giuridico, invece, classifica le aziende in funzione della natura privata o

pubblica dei corrispondenti soggetti giuridici, cioè delle persone che rispondono delle

obbligazioni sorte durante la gestione aziendale: così l'azienda è pubblica se è sotto

la titolarità di una persona giuridica di diritto pubblico (es. Stato, enti pubblici

territoriali, aziende speciali, ecc.); vicever-sa, l'azienda retta da una persona giuridica

di natura privata (es. società per azioni, associazione, ecc.) è classificata come

azienda privata. Mentre la persona giuridica di diritto pubblico individua sempre

l'azienda pubblica, quella di diritto privato può essere titolare sia di un'azienda

privata, sia di un'azienda pubblica e per la sua classificazione soggettiva occorre

risalire al criterio economico d'analisi

Proseguendo quindi nel ragionamento è possibile applicare congiuntamente gli

indicati criteri soggettivi di classificazione, economico e giuridico: così facendo si

perviene ad una bipartizione del sistema economico fra aziende pubbliche e private

che indipendentemente dal loro oggetto economico d'attività di consumo o d'impresa

- configurano nelle loro mutue relazioni e dimensioni, l'ordinamento del più generale

ambiente economico-

sociale che - pur presentandosi sempre come di tipo "misto" - può avvicinarsi di più

al modello di tipo collettivistico o a quello d'economia di mer-cato.

Come già accennato, il modello reale di sistema economico non può che

essere di tipo "misto"

, dato che né quello "collettivistico" né quello di "mer-

cato" sono praticamente configurabili come modelli "puri"

Così - come già osservato a proposito dell'impossibilità di un modello economico

assoluto fondato solo su una categoria aziendale, o di consumo o impresa, rispetto

al proprio oggetto d'attività - anche sotto il profilo soggettivo non è pensabile un

sistema economico fondato esclusivamente da aziende pubbliche o private.

Rispetto al descritto modello fondato sui due settori, pubblico e privato, si osserva

che è possibile individuare un terzo settore composto da "(...) soggetti non

riconducibili allo Stato, perché nascono ad iniziativa privata ed operano con risorse e

nell'interesse dei privati; ma riconducibili neppure alle imprese, perché non operano

secondo la logica dello scambio in vista del profitto (...)" 12

La classificazione simultanea delle aziende osservate sia sotto il profilo oggettivo

dell'attività economica svolta, di consumo o di produzione, sia sotto quello soggettivo

d'appartenenza al settore privato o a quello pubblico, consente - in conclusione - di

sintetizzare le seguenti possibili configurazioni teoriche "oggettivo-soggettive"

d'azienda:

1. aziende pubbliche, sono aziende di consumo la cui soggettività appartiene ad un

ente di natura pubblica (es. regioni, comuni, ecc.);

2. imprese pubbliche 13 , sono aziende di produzione per il mercato, il cui

soggetto economico è di natura pubblica pur rivestendo una forma giuridica di

società commerciale (es. la società "Consip S.p.A.") 14;

3. imprese private, sono aziende di produzione per lo scambio di mercato, aventi

finalità lucrative e di distribuzione di utili, il cui soggetto è di natura privata (es.

società quotate

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
33 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher corina03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione d'impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Pollifroni Massimo.