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PROGETTAZIONE DIREZIONE
DELLA
PRODUZIONE
REPARTI COLLEGAMENTO REPARTO ”X”
COMPONENTE COMPONENTE COMPONENTE
A A A
Agente di collegamento
la terza forma, invece, sono le task forces o gruppi di lavoro ad hoc su base
provenienti da qualsiasi parte dell’organizzazione e, quindi,
temporanea, con
funzioni diverse, posizionate allo stesso livello gerarchico o a livelli diversi. Con le
task force, quindi, si ha l’annullamento delle differenze gerarchiche, ossia tutti gli
individuo devono avere la stessa importanza, ma può accadere che qualcuno di
livello superiore vuole prevalere perché è più dotato di conoscenze rispetto agli altri.
Per questo motivo, si formano delle difficoltà ad arrivare alla soluzione più efficiente
del problema, a causa della diversità di decisioni all’interno del gruppo. Per risolvere
questa situazione, si può scegliere nel gruppo un leader o general manager, privo di
poteri di comando: il leader deve, quindi, farsi rispettare, governando il processo
decisionale, risolvendo alcuni conflitti di natura tecnica, dando a tutti la stessa
opportunità di esprimere il proprio pensiero, ecc. Ad esempio, se il gruppo da lui
comandato giunge ad una decisione in poco tempo, ossia senza prendere in
considerazione tutte le alternative, il leader può intervenire;
la quarta forma di rapporti laterali, invece, sono i teams o gruppi di lavoro
permanenti (come i Comitati), ai quali si affidano problemi ricorrenti, ossia quelli
che si ripropongono ad intervalli di tempo più o meno regolari;
la quinta forma, invece, sono i ruoli d’integrazione, responsabili di un processo
decisionale nel quale i prodotti utilizzano le stesse funzioni, garantendo che sia
svolto nel miglior interesse dell’organizzazione. I ruoli integratori sono considerati
dei product manager, che non possono, però, imporre le proprie decisioni, ma si
devono basare sulle proprie conoscenze;
la sesta forma, infine, sono i ruoli manageriali di collegamento, ai quali sono dati
poteri formali, come quello di partecipare al processo decisionale, di controllare il
budget dell’area decisionale e i membri del gruppo.
7.5 Tipi di interdipendenze
componenti di un sistema organizzativo sono non solo tutte necessarie per conseguire l’obiettivo
Le
voluto, ma anche tutte interdipendenti.
Ci sono due tipi principali di interdipendenze:
1. le interdipendenze generiche, che esiste nella situazione in cui ogni componente del sistema
dipende dagli altri e deve fare la propria parte all’interno di una stessa organizzazione;
2. le interdipendenze più stringenti, che si ha nella situazione in cui due o più persone devono
coordinarsi perché altrimenti ci possono essere danni significativi per l’organizzazione.
Questi tipi di interdipendenze possono essere più o meno intensi; sono intensi in vari casi,
come, ad esempio:
quando c’è un’alta frequenza nella richiesta di comunicazione per svolgere il
compito comune ad ogni componente dell’organizzazione;
quando ci sono tempi brevi di risposta alla richiesta di comunicazione;
quando si forma un ruolo di collegamento;
quando diventa difficile gestire l’interdipendenza da parte dell’organizzatore.
Le fonti delle interdipendenze, invece, sono di varia natura:
1. la prima fonte è di natura lavorativa, che interessa solo posizioni individuali e nasce dalla
necessità che persone con le stesse conoscenze e capacità siano interdipendenti, al fine di
consultarsi e di scambiarsi pareri ed informazioni;
2. la seconda fonte, invece, è di natura economica, costituita da situazioni in cui due o più
persone o unità organizzative devono dividersi particolari risorse necessarie per il loro
lavoro in un certo centro di servizio: ciò può incidere sia sugli obiettivi delle componenti
interessate sia sulla loro efficienza, in particolare rallentandone il ritmo di lavoro. In molti
casi, questa interdipendenza è frutto di una scelta tra centralizzazione o decentramento di
servizi: la centralizzazione si fa sempre per mantenere basso il costo di un servizio, ma può
portare alla perdita dell’efficienza economica e ad una serie di problemi economici, come,
ad esempio, l’insoddisfazione dei clienti del servizio; con il decentramento, invece, si
eliminano questi problemi, ma si devono sostenere costi più elevati per la produzione dei
servizi;
3. la terza fonte, invece, riguarda il rapporto tra due o più persone o unità organizzative, le
quali sono partecipanti ad uno stesso ciclo di lavoro o processo, inteso come un insieme di
fasi collegate tra loro, con lo scopo di ottenere un risultato od output. L’interdipendenza da
processo può essere più o meno intensa e va gestita regolando momenti e modalità dei
singoli interventi o rimettendo il coordinamento direttamente alle componenti coinvolte.
L’interdipendenza da processo, a sua volta, può essere di tre tipi:
sequenziale, quando l’output di un’unità organizzativa viene utilizzato come input dall’unità
1. che realizzerà di nuovo un altro output, utilizzato, a sua volta, dall’unità
successiva,
successiva: ciò si ripete fino a quando non si conclude il processo;
reciproca, quando l’output di una unità diventa l’input di un’altra unità e viceversa;
2.
3. di gruppo, quando alle persone coinvolte si richiede di lavorare contemporaneamente, in
quanto solo dalle loro interazioni e reciproci adattamenti è possibile realizzare certi processi
di lavoro: ciò accade nelle task forces e nei teams, come, ad esempio, per un’equipe di
medici.
7.6 Struttura del potere decisionale
La progettazione della struttura implica anche la distribuzione del potere decisionale tra le varie
componenti.
Attribuire autorità di decidere e relativa responsabilità a persone posizionate sotto il massimo livello
direttivo e più vicine al punto in cui nascono problemi significa decentralizzare.
Il ricorso al decentramento è, quindi, utile per vari vantaggi, come, ad esempio:
1. per rispondere più rapidamente ai cambiamenti ambientali;
2. per migliorare la qualità delle decisioni;
per alleggerire il carico di lavoro decisionale dell’alta direzione, che può dedicare maggior
3. tempo allo studio dei problemi più critici per il successo aziendale.
Tra i problemi del decentramento decisionale, invece, ci sono:
1. quelli del coordinamento, in particolare quando molti dei processi gestionali impongono
rapporti di interdipendenza tra componenti e struttura;
2. quelli della scelta di quali decisioni delegare, a chi e con quale grado di autonomia.
In ogni caso, la distribuzione dei poteri decisionali tra le varie componenti della struttura, per
funzionare bene, non deve pensare che una decisione strategica genera automaticamente decisioni
tattiche per il livello inferiore e che questo, a sua volta, genera decisioni operative per il successivo
livello, senza un’integrazione sostanziale.
I problemi del decentramento decisionale si verificano, in particolare, quando le decisioni sono non
programmate e non ripetitive: per queste, infatti, mancano procedure consolidate da seguire.
Le procedure, che gestiscono processi di varia natura interfunzionale attraverso la standardizzazione
del lavoro, hanno sia vantaggi che svantaggi.
I principali vantaggi sono due:
il primo è che non c’è bisogno dell’intervento del capo gerarchico, in quanto la procedura
1. è
da sola sufficiente per ricercare l’unica soluzione migliore (one best way) perché contiene
precise funzioni;
il secondo, invece, è che c’è controllo completo del comportamento e del coordinamento
2. degli individui.
I principali svantaggi, invece, sono dovuti dal fatto che la procedura rende complessa la gestione
dell’impresa rende difficili gli investimenti dell’impresa.
e
7.7 Il sistema di programmazione e controllo
Nessuna impresa può essere condotta efficacemente senza programmare la sua attività futura. Con la
programmazione, infatti, si cerca di creare le migliori condizioni possibili di svolgimento della
gestione di breve, medio e lungo periodo.
Si hanno, quindi:
programmi di breve termine, ossia di durata non superiore all’anno, predisposti in momenti
1. precedenti quello in cui dovranno trovare attuazione e che riguardano quegli obiettivi che si
prevede di realizzare nell’esercizio in corso;
2. programmi di più lungo periodo, detti piani.
Piani e programmi di breve termine sono intesi come sistemi di decisioni che riguardano,
rispettivamente, più periodi economici o un solo esercizio amministrativo e che rappresentano, a
loro volta, gli esiti di altri due processi decisionali: pianificazione e programmazione.
Il sistema di programmazione e controllo o sistema di controllo direzionale è fondato su un
programma di breve periodo, costruito in modo da costituire anche un importante strumento di
controllo del comportamento dei manager sia sotto il profilo dell’efficacia che dell’efficienza.
Il sistema di programmazione e controllo funziona secondo il meccanismo di standardizzazione
degli output, che consiste nell’assegnare, ai manager della linea intermedia, obiettivi da conseguire
in uno o più anni e le relative risorse da usare.
Se, però, un’impresa aumenta la sua dimensione ed ha un aumento della sua complessità, le
decisioni che devono essere prese per conseguire un obiettivo aumentano e diventano più difficili: il
capo gerarchico, pertanto, deve individuare nell’organizzazione aree di responsabilità gestionali, ad
ognuna delle quali assegna le decisioni e le azioni collegate ad uno o più obiettivi, che devono
essere raggiunti in un periodo amministrativo.
Ognuna di queste aree gestionali è assegnata, cioè, alla responsabilità di un manager della linea
intermedia o capocentro, al quale il capo gerarchico gli dà la disponibilità di risorse, la libertà di
svolgere il lavoro come meglio crede e un potere decisionale per gestire le risorse.
Le aree gestionali assegnate ai capicentro sono definite anche centri di responsabilità economica,
distinti in:
1. centri di costo;
2. centri di spesa o di costo discrezionali;
3. centri di ricavo;
4. centri di profitto, in strutture multidivisionali;
centri d’investimento.
5.
1)I centri di costo
I centri di costo sono quelli nei quali il responsabile, responsabilizzato solo per il costo, controlla
fattori variabili, il cui consumo si può rapportare al volume dell’output del centro.
I centri di costo, che si trovano, ad esempio,