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Questo approccio tenta di trovare un equilibrio tra ciò che i dipendenti vogliono e ciò di cui hanno
bisogno, e le esigenze tecniche del sistema produttivo dell’organizzazione.
Capitolo 9 – Dimensioni organizzative, ciclo di vita e declino
Quando le aziende diventano più grandi e complesse, necessitano di sistemi e procedure più
evolute per la guida e il controllo dell’organizzazione. Numerosi imprenditori fronteggiano grandi
difficoltà nel guidare le proprie aziende nel processo di cambiamento verso la crescita. L’adozione
di sistemi e procedure più sviluppate può creare problemi di inefficienza, rigidità e tempi di risposta
lenti, con la conseguenza che l’azienda fatica a innovare o adattarsi rapidamente ai bisogni dei
clienti.
Tutte le organizzazioni lottano con i problemi delle dimensioni organizzative, della burocrazia e del
controllo. Nel ventesimo secolo le grandi organizzazioni si sono moltiplicate e la burocrazia è
diventata uno degli argomenti maggiormente studiati nella teoria organizzativa.
Dimensioni organizzative: grande è meglio?
Il dilemma relativo a grande dimensione contro piccola dimensione inizia con il concetto di crescita
e con le ragioni per le quali così tante organizzazioni sentono la necessità di diventare più grandi.
Spinte alla crescita
La speranza di praticamente ogni uomo o donna è ancora quello di vedere la propria azienda
crescere velocemente e raggiungere grandi dimensioni e magari un giorno entrare a far parte della
lista delle Fortune 500. A volte questo obiettivo risulta prioritario rispetto a quello di realizzare i
prodotti migliori o di riportare i maggiori utili possibili. Al contrario, i manager di alcune aziende di
successo hanno opposto resistenza alla crescita illimitata decidendo di concentrarsi piuttosto su
obiettivi diversi.
Le aziende di tutti i settori, dalla distribuzione al dettaglio all’aerospaziale ai mass media, cercano
di crescere per acquisire le dimensioni e le risorse necessarie per competere su scala globale, per
investire nelle nuove tecnologie e per controllare i canali di distribuzione e garantirsi l’accesso ai
mercati. Le grandi dimensioni consento alle aziende di correre rischi che potrebbero distruggere
imprese più piccole; inoltre, in alcuni settori operare su larga scala è cruciale per il benessere
economico delle organizzazioni. Le organizzazioni in fase di crescita si caratterizzano per essere
posti di lavoro pieni di vita e stimolanti, il che permette di attrarre e mantenere al proprio interno
risorse umane di qualità. Quando il numero di dipendenti è in crescita, l’azienda potrebbe offrire
occasione e opportunità per l’avanzamento di carriera.
Il dilemma delle grandi dimensioni
Le organizzazioni si sentono obbligate a crescere, ma quanto e fino a quali dimensioni?
Grande. Per molte organizzazioni sono necessari enormi risorse ed economia di scala per
competere a livello globale. Le grandi organizzazioni inoltre dispongono delle risorse necessarie
per fornire sostegno economico e sociale nei periodi di difficoltà Le grandi aziende sono
standardizzate, complesse e funzionanti in maniera meccanicistica. La complessità genera
centinaia di specializzazioni funzionali all’interno dell’organizzazione per eseguire compiti e
realizzare prodotti a loro volta complesse. Le grandi organizzazioni, una volta consolidate possono
costituire una presenza che rende stabile un mercato per anni.
Piccolo. I requisiti per il successo in un’economia globale sono la reattività e la flessibilità, in
mercati che cambiano rapidamente. Le piccole dimensioni possono offrire vantaggi significativi in
termini di velocità di reazione ai cambiamenti dei bisogni del consumatore o alle mutevoli
condizioni dell’ambiente e del mercato. Inoltre, nelle piccole organizzazioni spesso i dipendenti
profondono maggiore impegno nel lavoro perché l’ambiente facilita la sensazione di fare parte di
una comunità.
Negli ultimi anni, grandi aziende sono diventate ancora più grandi attraverso le fusioni o
acquisizioni, ma la ricerca indica che poche di tali fusioni raggiungono i livelli di performance attesi.
Grazie all’evoluzione del settore di servizi, molte aziende rimangono piccole per servire meglio i
clienti. Le piccole organizzazioni hanno una struttura piatta e uno stile di gestione organico e
flessibile che incoraggia l’innovazione. Infine, il coinvolgimento personale dei dipendenti stimola la
motivazione e l’impegno, dato che i dipendenti si identificano con la missione dell’azienda
Ibrido grande azienda/piccola azienda. I vantaggi delle piccole aziende a volte permettono loro
di avere successo e perciò di diventare grandi. Le piccole aziende, tuttavia possono diventare
vittime del proprio stesso successo quando raggiungono grandi dimensioni, spostandosi verso una
struttura meccanica che evidenzia le gerarchie verticali e produce burocrati piuttosto che
imprenditori. Le aziende gigantesche sono costruite per ottimizzare, non per innovare. Esse si
impegnano nei prodotti e nelle tecnologie esistenti e incontrano difficoltà nel supportare le
innovazioni per il futuro. Ibrido grande azienda/piccole aziende, unisce le risorse e il raggio
d’azione di una grande aziende con la semplicità e la flessibilità di una piccola. Ristrutturandosi in
gruppi di piccole organizzazioni, queste enormi aziende sono in grado di dotarsi dei vantaggi propri
dell’essere piccole [la J&J è un gruppo di 180 società separate, quando in uno dei laboratori si
crea un nuovo prodotto, una nuova azienda è stata creata assieme ad esso]. Un altro approccio
alla creazione di un ibrido è chiamato approccio interno/esterno: invece di dividere l’azienda in
business separati, ognuno con i propri prodotti e clienti, l’azienda è divisa in unità che hanno
diversi ruoli. La parte “interna” dell’organizzazione si concentra sulla creazione e realizzazione di
prodotti e servizi, mentre la parte “esterna” si concentra sull’integrazione e la consegna dei prodotti
e servizi ai clienti.
Ciclo di vita organizzativo
Un modo utile per pensare alla crescita e al cambiamento organizzativa è il concetto del “ciclo di
vita” dell’organizzazione, che ipotizza che le organizzazione nascono, crescono e muoiono. La
struttura dell’organizzazione, lo stile di leadership e i sistemi amministrativi seguono una dinamica
abbastanza prevedibile attraverso gli stadi del ciclo di vita, che sono consecutivi e seguono una
progressione naturale.
Stadi dello sviluppo del ciclo di vita
La ricerca sul ciclo di vita suggerisce che lo sviluppo è caratterizzato da quattro stadi principali:
Definizioni. La crescita non è facile. Ogni volta che un’organizzazione entra in un nuovo stadio del
suo ciclo di vita, fa ingresso in un gioco completamente nuovo, con un nuovo insieme di regole su
come l’organizzazione stessa funziona internamente e su come si relazione all’ambiente esterno.
Stadio imprenditoriale:
1.
Quando un’ organizzazione prende vita, l’enfasi viene posta sulla creazione di un
prodotto e sulla sopravvivenza nel mercato. I fondatori sono imprenditori e si dedicano alle attività
tecniche di produzione e di marketing. L’organizzazione è di carattere formale e non burocratico.
Le ore di lavoro sono lunghe, il controllo è basato sulla supervisione dei proprietari e la crescita
avviene sulla base di un nuovo prodotto o servizio “creativo”.
Crisi: bisogno di leadership. Man mano che l’organizzazione cresce, il maggior numero di
dipendenti determina l’insorgere dei problemi; i proprietari orientati alla tecnica e alla creatività, si
trovano ad affrontare aspetti di gestione, ma può accadere che essi preferiscano concentrare le
proprie energie sulla realizzazione e sulla commercializzazione del prodotto o sull’ideazione di
nuovi prodotti e servizi.
Gli imprenditori devono adattare la struttura dell’organizzazione per assecondare un processo
continuo di crescita oppure introdurre nella struttura manager capaci, in grado di svolgere al loro
posto questo compito.
2. Stadio della collettività:
Se la crisi di leadership viene superata, il risultato che si ottiene è una leadership forte e l’inizio
dello sviluppo degli obiettivi chiari. Vengono stabilite le unità organizzative, insieme a una
gerarchia di autorità, alla definizione dei compiti e a una prima divisione del lavoro. I dipendenti si
identificano nella missione dell’organizzazione e si dedicano a lungo a contribuire al successo
organizzativo e i membri si sentono parte di un collettivo, e le attività di comunicazione e controllo
sono prevalentemente a carattere informale, sebbene iniziano a comparire alcuni sistemi formali.
Crisi: bisogno di delega. Se un nuovo management ha operato con successo, i dipendenti dei livelli
inferiori si troveranno limitati dalla forte leadership esercitata dall’alto. I manager di livello inferiore
inizieranno ad acquistare fiducia nelle proprie aree funzionali e vorranno un maggior grado di
discrezionalità.
Una crisi di autonomia si verifica quando i manager del vertice non intendono affidare agli altri
responsabilità di gestione, ma non è necessaria la supervisione diretta del vertice.
I top manager vogliono infatti assicurarsi che tutte le parti dell’organizzazione siano coordinate e
collaborino tra di loro. L’organizzazione ha invece bisogno di trovare meccanismi per controllare e
coordinare le diverse unità senza la supervisione diretta del vertice.
3. Stadio della formalizzazione:
Riguarda l’introduzione e l’utilizzo di regole, procedure e sistemi di controllo. In questa fase, la
comunicazione è più formale, e possono essere assunti ingegneri, specialisti di risorse umane e
altre figure professionali. La direzione generale pone l’attenzione sulla strategia e pianificazione,
lasciando gli aspetti produttivi dell’azienda al middle management; possono essere realizzati nuovi
sistemi di incentivi basati su profitti per assicurarsi che i manager perseguano ciò che è meglio per
l’azienda nel suo complesso. Quando sono gestiti in maniera efficace, i nuovi sistemi di
coordinamento e controllo permettono di continuare a crescere, realizzando meccanismi di
collegamento tra la direzione generale e le unità operative.
Crisi: eccesso di burocrazia. A questo punto di sviluppo dell’organizzazione la quantità di sistemi e
programmi può soffocare il middle management. L’organizzazione appare burocratizzata. Il middle
management può mal sopportare “intrusioni” da parte del personale di staff, e l’innovazione può
anche risentirne