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LA COMPLESSITÀ ATTRAVERSA DIVERSI PERIODI E VIENE VISTA
DIVERSAMENTE.
Nella prospettiva post moderna le metodologie si attenuano, la complessità spinge
verso la valorizzazione di tutte le risorse umane, mentre Taylor aveva un lavoratore
standardizzato che operava e rispondeva in modo meccanico, adesso non può
essere così. Si deve cercare di non omogeneizzare le situazioni ma dai
cambiamenti si deve riuscire a trovare un risultato momento per momento. 7
Le informazioni sono quindi importanti e vanno raccolte e elaborate e distribuite a
tutti i livelli, in modo da dare responsabilità a tutti i lavoratori, non si parla più di
rapporto gerarchico ma di rapporto fornitore cliente.
La gestione è uno degli elementi su cui si fonda l’ economia aziendale.
La gestione non ha solo obbiettivi economico finanziari ma anche obbiettivi di:
cambiamento,
• formazione,
• Sviluppo,
• Attenzione verso i valori, il clima organizzativo orientato alla collaborazione e
• alla qualità totale, cioè la cultura.
Visto il cambiamento continuo del’obbiettivo devo cambiare la struttura non in
• funzione di ciò che succede oggi ma cercando di capire cosa succederà in
futuro, poiché per cambiare la struttura ci vuole tempo e quando l’ho cambiata la
realtà può essere già cambiata un'altra volta.
L’Obbiettivo è mobile secondo criteri non oggettivi ma decisi dal ambiente. Ecco
perché l’azienda non ama fare cambiamenti ma definire criteri per saper adeguarsi
al cambiamento.
La formazione del personale deve essere fatta non secondo criteri tayloristici,
• ma secondo criteri più ampi, in modo tale che il personale sia competente e
responsabilizzato per il suo lavoro in modo da ridurre il controllo finale e
permettere la qualità totale.
Il clima organizzativo e il valore di ogni uomo deve essere in grado di permettere
• la collaborazione verso un fine comune-valori condivisi, mentre prima ognuno
doveva semplicemente fare la propria parte di lavoro in modo meccanico. La
formazione deve essere fatta per permettere ciò.
Sistema complesso, cioè l’azienda viene vista come sistema integrato con forse
interne ed esterne, imponendo la rinuncia di procedure standard a favore di
soluzioni maggiormente adattive, devo osservare la realtà personale di un azienda
in modo da trovare la soluzione migliore e non imporre delle norme per tutti.
Avendo molti soggetti, molto dinamici e molte interazione è quindi necessario fare
una modellizzazione su elementi reali che ha l’azienda o un soggetto (paradigma
della realtà) guardando alle relazioni e da ciò alle informazioni e non su elementi
teorici-regole e funzioni deterministiche.
L’organizzazione diviene un sistema cognitivo, cioè composto da cose che
impariamo, che non sono eterne ma che devono essere aggiornate continuamente
utilizzando modelli di base integrati.
Lezione del 13/10 Padroni 8
DA GRANDEZZE MISURABILI A IMMISURABILI
L’azienda è in Relazione tra la struttura e strategia, o meglio è composta da
interrelazioni.
Si passa da modelli focalizzati su grandezze misurabili con un alto grado di
certezza a sistemi complessi nei quali la capacità di raggiungere i risultati è legata
a elementi immateriali come il coinvolgimento degli utenti, questi non devono più
fare tanti prodotti ma saper fare bene, interagire con i vicini e collaborare con essi.
La razionalità umana rimane alla base di una grande quantità di azioni.
Non si ha più una soluzione ottima data dalle previsioni che erano basate su poche
variabili, ma si passa ad avere molte variabili e toccare gli elementi immateriali,
l’azienda ha spazi aperti, ci sono molti competitor e questo richiede di concentrare
l’attenzione su elementi un tempo non trattati nel periodo di Taylor, non perché non
li vedeva ma perché non servivano nella sua epoca.
L’organizzazione viene quindi visto come un sistema sociale oscillante tra l’ordine e
il disordine che richiede quindi un intervento visto il manifestarsi di elementi non
facilmente riconducibili a un sistema statico e certo, chiuso (come quello di Taylor),
poiché basta un elemento imprevedibile per mettere in discussione tutto il sistema
e portare a cambiamenti/danni.
Si passa quindi a teorie aggregate, in cui devo studiare l’organizzazione non
studiando solo l’organizzazione ma tutti gli elementi che interagiscono con esso,
come un sistema aperto e interrelato.
Ci troviamo di fronte a sistemi di apprendimento, lean organization, le aziende non
si occupano solo della produzione ma progettano e pensano a come muoversi e
cambiare continuamente.
Si parla di una transizione dal’era industriale a l’era della conoscenza, che non è
definita temporalmente in modo preciso ma si può ricondurre intorno agli anni 2000,
questo passaggio è segnato dall’incertezza e dalle crisi che favoriscono la
precarietà in tutte le aree e a tutti i livelli.
Gli elementi tecnologici ecc sono interrelati tra loro, le persone interagiscono tra
loro attraverso conoscenza e intelligenza per comprendere i bisogni dei clienti e i
cambiamenti.
Si passa a una società postmoderna che privilegia la visione frammentata, la quale
come svantaggi mi fa perdere una visone unitaria.
È importante che l’azienda individui in modo diverso le leve della sostenibilità su cui
vuole impegnarsi.
Dall’ambiente al sociale valutando come la loro implementazione possa generare
diverse condizioni di performance.
Le incertezze valutative vanno ad aggiungersi a quelle convenzionalmente più
certe, rappresentando così fatti e non realtà o verità. 9
Il bilancio di esercizio non è quindi l’unico elemento in grado di raccontare una
storia e descrivere le condizioni di convenienza di un’azienda ma è solo la
rappresentazione di un passato che ci aiuta nel vedere il futuro ma non ci si può
basare solo su questo per prendere decisioni future.
CAMBIAMENTO NEL CONTROLLO
La crescente dipendenza dalla tecnologia richiede ai manager di trovare forme
innovative di equilibrio tra controllo e gradi di libertà necessari per assicurare il
contemporaneo raggiungimento di un sufficiente grado di soddisfazione dei bisogni
e dei livelli di performance.
Cambia il rapporto con alcuni strumenti che in passato avevano significato diverso,
ad esempio il controllo nel taylorismo era la capacità di premiare o punire chi non
aveva rispettato quanto definito, cioè non aveva svolto le operazioni a lui legate,
mentre adesso non è relativo a quello che fai ma in relazione al obbiettivo che vuoi
raggiungere e quindi devi conoscere le strategie, avere le informazioni e sapere
capire se sono giuste le attività rispetto agli obbiettivi.
Il lavoratore che diventa come un piccolo imprenditore, che è capace di giudicare
ciò che fa e ciò che deve fare, si va quindi a ridurre il livello di controllo, si riduce il
controllo finale che è svolto dai lavoratori nel corso del loro operato, saranno
persone capaci e con maggiori conoscenze e competenze mentre con Taylor i
lavoratori non dovevano pensare.
Nasce il concetto di self control, autocontrollo, ciascun soggetto deve essere in
grado di auto-controllarsi e per farlo deve sapere, si cambia quindi rispetto al idea
di Taylor.
Il lavoratore è in grado di capire ciò che fa e riconosce gli eventuali errori che si
compiono ed è in grado di portarlo a conoscenza del imprenditore.
Vengono dati degli indirizzi e ciascun soggetto deve essere in grado di correggersi
da solo. Logica clienti fornitori per descrivere il rapporto imprenditori-lavoratore.
L’Auditor è una figura che acquisisce le informazioni per impostare e risolvere le
problematiche, da consigli alle persone che le metteranno in atto.
Si parla di controllo come funzione di apprendimento e non più sanzionatoria,
l’errore è una condizione di apprendimento e non più solo un modo per dare
punizioni.
il risultato che l’azienda deve raggiungere è un vantaggio competitivo, però
➔ mentre in passato si raggiungeva vendendo a meno, oggi invece molte altre
variabili entrano in gioco.
Il prodotto è composta da altri elementi immateriali e risulta necessario capire
chi è il consumatore, quali sono gli aspetti economici su cui agire ecc. Ecco
allora che l’organizzazione incide sulle vendite e sulla creazione quindi di
vantaggio competitivo finale. 10
Es. vendere a rate è un modo per andare in contro al cliente, lo strumento
finanziario diviene quindi un elemento organizzativo.
L’area finanziaria economica e organizzativa devono essere tutte legate per
creare vantaggio competitivo.
I tradizionali approcci di sviluppo di business continuty, dicono che non basta avere
la soluzione di un problema ma è importante avere la continuità di funzionamento.
Si fonda sulla Capacità di avere efficienza e efficacia anche in situazioni di
emergenza.
Mentre ieri ci si basava su elementi passati ora si deve avere la capacità di
elaborare idee in seguito a situazioni di cambiamento. Si da sempre più importanza
agli aspetti immateriali:
-Motivazione
-Cultura, sistema di valori condivisi
Conclusione: Cambiando l’organizzazione si può ottenere risultati vantaggiosi
anche non investendo su elementi finanziari. Il cambiamento organizzativo
(struttura) può migliorare molto le condizioni in termini di efficacia e efficienza,
rendimenti economici. Rapporto biunivoco tra strategia e strutture.
Occorre adeguare la struttura non alla realtà di un certo momento ma a quella
➔ che si ipotizza nel futuro, devo capire velocemente come si muove il mio target
di clienti e adeguare la struttura colpendo non ciò che vedo ma ciò che si
ipotizza nel futuro e cioè ciò che desidera la domanda futura (visione
strategica). Cambio la struttura in funzione della situazione che troverò.
La complessità è il contesto in cui si muove tutto e il capitale umano è l’elemento
centrale, questo compone l’organizzazione che deve essere capace di apprendere
e di evolversi secondo le esigenze.
Lezione del 14/10 Padroni
STUDIO DELLE TEORIE STORICHE NEL TEMPO.
ADAM SMITH è uno studioso legato alle teorie classiche ma mette al centro del
suo pensiero il lavoro e le persone. Codifica la divisione del lavoro, introducendo
elementi di tipo organizzativo anche se non è uno studioso di organizzazione.
Successivamente con le idee della divisione del lavoro di Smith, ripresa da Taylor,
Ford costituisce la prima cat