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CULTURA GOOGLE
- stimolo alla creatività
- informalità
- dinamismo e capacità di affrontare nuove situazioni
- multilinguismo e internazionalità
- non contano tanto i comportamenti quanto piuttosto i risultati
- enjoy: i confini fra attività lavorativa e mondo personale sono porosi
- autoironia, non ci si prende troppo sul serio
SUGGERIMENTI PER ANDREAche cosa dovrà indossare il primo giorno di lavoro? La cultura Google
privilegia l’atmosfera informale; la filosofia dei fondatori è quella di mantenere il clima di piccola azienda
La cultura di Google è una cultura fortela cultura aziendale è al primo postocultura aziendale diventa
cultura individuale (a ciò si può fare una critica: ci sono scarsi confini tra cultura aziendale e cultura
individuale in G)
La cultura è un meccanismo di controllo organizzativo importante
La struttura degli edifici può definire e influenzare la cultura; il design degli uffici contiene significati culturali
(artefatti culturali: mobili e arredamento, dimensione degli uffici, ciò che è appeso ai muri..tutto è denso di
significato)
Il segreto del successo di Google sta nella sua cultura organizzativa?
Come si può mantenere viva la cultura originaria di G man mano che l’azienda cresce?
Pavere gruppi di lavoro della giusta misura (in essi contano molto le relazioni sociali) la giusta misura
consente di lavorare positivamente
Bmigliorare la cultura: non si deve guardare indietro
Cultura e crescita per linee esterne (acquisendo altre realtà; G ha acquisito Youtube)
Google tratta troppo bene i suoi dipendenti?
Pvogliamo che i dipendenti lavorino divertendosi; le persone soddisfatte e positive sono più produttive
La cultura è l’insieme di valori, opinioni, conoscenze che sono condivisi dai membri di
un’organizzazione e insegnati ai nuovi membri
CULTURA ORGANIZZATIVA
1) la cultura sta al gruppo come la personalità sta all’individuo
2) cultura significa “come noi facciamo”
3) cultura è come un iceberg: il 90% è nascosto sotto la superficie
4) la cultura definisce i valori base che devono essere comunicati ai nuovi membri in modo che
possano pensare e agire correttamente
come trasmettere i valori ai nuovi arrivati? Andrea quando arriva in Google viene catapultato nell’azienda…in
certi casi si cerca di fare in modo che il processo di inserimento sia graduale, si danno info di base che
riguardano i valori dell’azienda
ICEBERGCOMPORTAMENTO (ciò che può essere visto); VALORI E ASSUNTI (ciò che non può essere
visto)
Che cosa si vede la prima volta che si entra in azienda?Quello che sta sotto si percepisce in un secondo
momento; i comportamenti si vedono subito
Quanto conta la cultura? Influenza le modalità con cui le persone affrontano e risolvono i problemi; definisce
il modo in cui l’organizzazione affronta il cambiamento; pesa sulle motivazioni dei lavoratori e la
soddisfazione dei clienti.
Nasce per adattamento ai vincoli e al contesto ; è un processo dinamico di costruzione, ricostruzione,
distruzione di significati, realizzata attraverso azioni individuali e collettive.
Culture forti e culture deboli
Nelle culture forti c’è un alto livello di consenso riguardo ai valori organizzativi; essere parte
dell’organizzazione è importante per la vita dei membri; nelle culture deboli l’influenza dell’identità
organizzativa riguardo all’azione individuale è bassa.
Per interpretare la cultura è necessario basarsi su elementi osservabili:
- storie: storie aziendali, racconti basati su elementi reali che circolano tra i dipendenti
dell’organizzazione
- riti e cerimonie: sono occasioni speciali che rinforzano i valori, creano vincoli tra le persone e
consacrano e celebrano eroi che simboleggiano opinioni e attività importanties. rito di passaggio,
che facilita la transizione dei dipendenti verso nuovi ruoli sociali (iniziazione di nuovi membri,
comunicazione di valori importanti)
- simboli: sono cose che rappresentano altre cose; le cerimonie, le storie e i riti sono simboli dei valori
più profondi di un’organizzazione; ci sono anche elementi fisici che possono essere assunti a simboli
- linguaggio: il tu o il lei; la giacca e la cravatta…
CASO ESTROVERSO NO GRAZIE
In un’azienda viene assunta una nuova persona; all’inizio tutto mostrano interesse per lui; è considerato un
“ragazzo prodigioso” e tutti cercano di fare bella figura ai suoi occhi. Ma nel giro di alcune settimane il
“dottore” diventa “dottorino” e poi “grillo parlante”.
Lui non fa molto per adattarsi; confuso dalla situazione gli pare di vivere in una situazione irreale e non
comprende perché quelli che dovrebbero essere i suoi “pari grado” si comportano con deferenza e più cerca
di dimostrare che non gradisce questo trattamento di favore più gli altri lo mettono in imbarazzo con
attenzioni.
Questa situazione non dura a lungo; c’è un evento che sembra scatenare una reazione violenta; viene
organizzata una “riunione allargata” in occasione della visita del CEO della capogruppo; all’avvicinarsi
dell’evento la tensione cresce e tutti iniziano a chiedersi il perché di questa visita. Arriva il giorno tanto atteso
e a gruppi di presentano nel “salone” (il nome che è stato dato alla sala riunioni), mostrando una sicurezza
che lascia trasparire tensione. Il CEO liquida la riunione in 20 minuti e il messaggio che lascia è succinto ma
efficace: “noi abbiamo una responsabilità precisa, tagliare i costi. Siamo una specie destinata all’estinzione…
la nostra glaciazione è la globalizzazione”.
Terminata la riunione, l’unico nel gruppo che non ha mutato la propria postura è il nuovo arrivato che dice di
non comprendere i motivi di questi sacrifici e che se di riduzione di personale si tratta nella capogruppo ci
sono ampie possibilità di contenere i costi. Da questo momento in poi il nuovo arrivato diventa “quello che ha
parlato quando bisogna stare zitti”
a un certo punto c’è un’inversione di comportamenti in azienda; prima della riunione le piccole devianze del
nuovo arrivato venivano accettate come inesperienza, dopo la riunione è chiaro che non ha compreso la
cultura aziendale
i colleghi avrebbero potuto aiutarlo
mancata integrazione è colpa di entrambi
OCCORRE CONFORMISMO PER LAVORARE BENE IN UN’ORGANIZZAZIONE? bisogna trovare un
equilibrio fra conformismo alla cultura aziendale e devianza eccessiva da essabisogna capire bene che
cosa consente la cultura
È importante l’integrazione soprattutto quando si entra in un’organizzazione (momento in cui si ha bisogno
di una giuda e di suggerimenti).
La cultura è stata inventata da un certo gruppo mentre imparava ad affrontare problemi legati al suo
adattamento all’ambiente o alla sua integrazione interna; ha funzionato ed è quindi stata considerata valida e
quindi degna di essere insegnata ai nuovi membri
In una cultura ci sono cose non ammesse che sono considerate come forme di devianza.
La socializzazione organizzativa è il processo di apprendimento e di interiorizzazione di credenze,
valori e norme sociali (cioè la cultura organizzativa) mediante cui è possibile diventare un membro
attivo (insider) di una certa organizzazione)
Piramide: credenzevalorinorme (la norma è l’elemento più visibile)
Credenze: idee condivise collettivamente dalle persone che hanno una certa cultura aziendale; sono
considerate naturali dalle persone, orientano le persone dando risposte riguardo alla vita organizzativa, sono
alla base di molti dei valori e delle norme culturali
Valori: definiscono che cosa è desiderabile e moralmente corretto (es la competizione fra le persone è alla
base del successo, quindi la competizione è un valore)
Norme: regole implicite, definiscono i comportamenti attesi che vengono premiati; sono aspettative
culturalmente specifiche su come comportarsi entro una situazione data; un’organizzazione sociale priva di
norme finirebbe nel caos; facendo riferimento alle norme sociali le persone sanno come agire per cui
l’integrazione sociale risulta congruente, predicibile e si può apprendere; le sanzioni e i premi sociali sono
meccanismi che attivano e rinforzano le norme.
QUALI SONO I PROCESSI CHE FAVORISCONO LA SOCIALIZZAZIONE ORGANIZZATIVA?
1) socializzazione/acculturazione anticipata: apprendimento cha avviene formalmente prima di entrare
nell’organizzazione
2) incontro: si sperimentano concretamente i valori, le abilità e le competenze richieste. Il nuovo venuto
sperimenta come funziona davvero l’organizzazione
3) gestione conflitto vita lavorativa/vita privata: si ricerca un ruolo sufficientemente chiaro e definito e si
familiarizza con il compito e la dinamica di gruppo
4) inserimento: acquisizione di competenze e aggiustamento delle norme individuali con quelle sociali
del gruppo al lavoro
5) socializzazione: processo attraverso il quale l’individuo si adatta all’organizzazione preservando un
proprio livello di autonomia
conformismo (processo di sottomissione al volere della maggioranza, basato sulla volontà di evitare il
conflitto) programmi di formazione per i neoassuntimentoring (senior affiancati al personale) sistemi di
sviluppo del personale (sistemi di valutazione che richiamano le norme e indicano i comportamenti da
tenere) programmi di formazione/sviluppo di competenza della leadership dei capi
modello di Hofstede (ha individuato diverse dimensioni di sistemi valoriali nazionali che variano
ampiamente tra paesi)
due dimensioni valoriali che hanno un forte impatto all’interno delle organizzazioni sono la distanza dal
potere e l’avversione all’incertezza; un’ elevata distanza dal potere implica l’accettazione di
diseguaglianze in termini di potere tra istituzioni, organizzazioni e persone, mentre una scarsa distanza
implica che le persone si aspettano uguaglianza di potere; un’elevata avversione all’incertezza implica che i
membri di un’organizzazione non si sentono a proprio agio in contesti caratterizzati da incertezza e
ambiguità
Le altre dimensioni individuate da Hofstede sono:
individualismo: valore per cui in una cultura i legami sociali sono centrati sul singolo individuo, contrapposto
al Collettivismo, dove la determinazione sociale di una persona dipende dalla sua appartenenza a un
gruppo e dalle relazioni che possiede.
Mascolinità: valore che enfatizza la competitività, il successo e la realizzazione di obiettivi concreti; al polo
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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