Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
= FLUSSO DI CASSA OPERATIVO
Dal basso : partendo dall’utile si risale eliminando le voci non operative e non monetarie
quindi:
+ Utile d’esercizio 20
+ Ammortamenti e svalutazioni
- Risultato gestione finanziaria
- Risultato gestione straordinaria
= FLUSSO DI CASSA OPERATIVO
Il primo metodo è più informativo e più usato.
Riprendendo i dati della scorsa lezione avendo la variazione da 2014 a 2015 possiamo calcolare il
flusso di cassa operativo del 2015, esempio di calcolo dal basso o dall’alto e con quest’ultima vedo
quali voci erodono il flusso di cassa.
La seconda parte era il flusso della gestione corrente, l’impresa non incassa subito i ricavi e non
paga subito i costi. Capitale circolante netto= crediti+rimanenze-debiti. Se il capitale circolante
netto aumenta, le componenti attive aumentano o diminuiscono meno di quelle passive, indica che
la quota di ricavi che sarà incassata in futuro al netto dei costi che saranno pagati in futuro sta
aumentando. Flusso di cassa di gestione corrente = flusso di cassa operativo – ΔCCN, se fosse
negativo la gestione corrente non funziona e c’è bisogno di soldi per pagare, ha bisogno di soldi
anche per finanziare il lavoro quotidiano.
Riprendendo i dati della scorsa settimana (slide 11 e 12) avevamo riclassificato attivo e passivo, non
prendiamo gli stessi dati, negli impieghi circolanti abbiamo infatti elementi di natura finanziaria e
operativa, a noi interessa solo quella operativa, dobbiamo eliminare la natura finanziaria quindi nel
passivo le banche e nell’attivo le disponibilità liquide. L’attivo circolante operativo quindi è ciò che
vediamo nella slide 11 meno le disponibilità e il passivo circolante operativo è slide 12 meno
banche. Ho avuto un flusso di cassa in entrata di 169mila euro, la gestione corrente ha prodotto un
flusso positivo perché ho incassato più crediti che pagato debiti. Quindi dal flusso di cassa positivo
di 1.995.016 tolgo variazione CCN e ottengo il flusso di cassa della gestione corrente.
Flusso per investimenti: rappresenta il flusso di cassa relativo all’acquisto o vendita di immobili,
impianti, macchinari e attrezzature di durata pluriennale. Dallo stato patrimoniale vedo quanta
attività è vincolata a lungo termine e dal conto economico ho ammortamenti e svalutazioni; da un
anno all’altro gli impieghi fissi cambiano anche per effetto degli ammortamenti, il valore
dell’impiego diminuisce per effetto dell’ammortamento es. impiego di 100 che diventa 80 l’anno
dopo perché 20 è l’ammortamento. Si prende il valore degli impieghi fissi di due anni consecutivi t
e t-1 quindi:
+ Impieghi fissi (t)
+ Ammortamenti e svalutazioni (t)
- Impieghi fissi (t-1)
Flusso di cassa negativo perché ho sostenuto investimenti, se positivo ho disinvestito. Acquisto
immobile, aumentano impieghi, flusso negativo. Nell’esempio otteniamo 465mila di flusso di cassa,
sono aumentati gli impieghi quindi sono stati fatti investimenti, flusso negativo per investimenti,
La somma di flusso di cassa operativo, per circolante e per investimenti da quello disponibile, 1
milione e 700mila euro flusso di cassa elevato disponibile per le dimensioni dell’azienda. Se
positivo rappresenta la liquidità generata dalla gestione caratteristica per la remunerazione dei
capitali impiegati nell’attività, se negativo è il fabbisogno di ulteriori capitali necessari a finanziare i
progetti di investimento o l’attività corrente. Strumento tipico della gestione aziendale. 21
Programmazione e controllo: assieme all’analisi di bilancio, l’analisi dei flussi di cassa, serve a
costruire la funzione di programmazione e controllo, abbiamo 3 possibili punti di vista:
Contabile: raccoglie, sintetizza e distribuisce nei rendiconti le informazioni contabili.
- Utilizzatore: comprende, analizza e interpreta i report per assumere decisioni.
- Controllo: unendo due punti di vista controlla che quello che è stato fatto vada bene.
-
Ci sono informazioni di natura non quantitativa (es. preferenze del cliente) e natura quantitativa
queste possono essere o non essere di natura monetaria (quanti clienti hanno una certa preferenza).
Quelle di natura monetaria possono riguardare la gestione fiscale, le informazioni di bilancio, le
informazioni operative o informazioni del management (abbiamo visto quella di bilancio e vedremo
quella i management).
Il bilancio serve per rendicontare all’esterno e agli amministratori/soci, usa regole comuni e legge le
performance economico-finanziarie di più imprese o di una stessa impresa. La contabilità
direzionale è usata all’interno, usata a supporto dei tre principali funzioni di management:
• Programmar e, decidere quindi cosa fare.
- identifico problemi e opportunità
- genero alternative
- specifico i criteri di scelta fra alternative
- utilizzo informazioni contabili e non per valutare le conseguenze di ogni alternativa.
- comparo con i criteri le alternative e seleziono la migliore.
La pianificazione industriale è pluriennale quindi cosa vorrò fare nei prossimi anni, il budget
un solo anno.
• Porre in alto -implementare-. Come lo si deve fare. Azioni necessarie affinché persone e
risorse possano far conseguire i risultati programmati.
• Controllare. Verifico ciò che è stato fatto, se è stato fatto come programmato e se non è
conforme lo correggo, quindi funzione di feedback, modifico la strategia eventualmente.
Comunicare, motivare, indirizzare l’attenzione e valutare.
Controllo di gestione: fase fondamentale dell’azienda, dà le informazioni per le prime due fasi,
strumenti utilizzati dal management. Differenze col bilancio: rispetto a questo il cdg non è
obbligatorio, il bilancio fa rendiconti per soggetti economici invece il cdg è un mezzo per uno
scopo, il bilancio è usato da un gruppo ampio di persone talvolta di identità ignota al management,
il cdg è usato da un gruppo stretto di persone interne e note, il bilancio è costruito secondo lo
schema attivo-passivo (A=P+CN) mentre il cdg ha finalità diverse e si caratterizza per un suo
proprio insieme di concetti, possono rientrare quindi grandezze numeriche non monetarie; il
bilancio è redatto in conformità col codice civile, i principi del cdg variano in funzione della finalità
e non vincolati di autorità esterne; il bilancio ha prospettiva storica e guarda al passato, il cdg
rappresenta previsioni, stime e programmi futuri; bilancio sintetizza un risultato di fenomeni che si
esprime in termini monetari e raccoglie data, conto e importo quindi è oggettivo, il cdg produce
informazioni monetarie e non e sarà più soggetto a chi lo redige (più o meno pessimista o ottimista);
le approssimazioni sono maggiori nel cdg che nel bilancio; il bilancio ha frequenza annuale, il cdg
22
ha frequenza più alta per controllare più frequentemente e eventualmente correggersi; il bilancio è
pubblicato e distribuito agli azionisti dopo alcuni mesi dalla chiusura del periodo amministrativo
mentre il cdg è dato tempestivamente qualche giorno dopo la chiusura del periodo di riferimento; il
bilancio descrive tutta l’organizzazione mentre il cdg si focalizza su alcune porzioni di impresa; ci
sono sempre responsabilità per il bilancio, per il cdg in teoria nessuna.
Similarità: moti criteri generali alla base dei principi contabili sono rilevanti anche nel cdg, ad
esempio fa propri i principi di costo storico e realizzazione dei ricavi e basa il reporting su
valutazioni oggettive e verificabili, molti dati elementari della co.ge sono raccolti in conformità a
dati contabili e usati anche dal cdg.
Costo pieno: ciò che distingue il bilancio dal cdg, in particolare nel conto economico abbiamo costi
aggregati per natura, un livello di aggregazione alto non è utile a capire cosa succede nell’azienda.
Il costo pieno è l’insieme dei costi necessari alla vendita di un bene o servizio, mentre nella
contabilità c’è un’aggregazione, invece nella cdg servono i costi per vendere una camera d’albergo,
un pacchetto viaggio, l’unità di aggregazione è riferita a quello che faccio. Nella modernità la quasi
totalità dei costi è ottenuta da una serie di costi diretti quindi imputati a quel prodotto e una certa
quota di costi indiretti. Es. camera d’albergo la maggior parte dei costi sono comuni a tutto
l’albergo come il personale che sono indirettamente legati alla camera, lo scopo del costo pieno è
allocare correttamente i costi. È difficile capire quanto costa pulire o vendere la camera perché è
comune a tutte. L’imputazione di costo può essere fatto:
per attività: vendita, pulizia, manutenzione camera.
per natura: responsabile di servizi, di gestione finanziaria, centri di responsabilità.
Costi differenziali: ogni bene o servizio produce una variazione marginale sui costi indiretti, costi
incrementali su quelli generali dell’azienda.
Il concetto di costo pieno viene usato nelle varie fasi del cdg:
• come sistema di misurazione per verificare la redditività di un evento, una camera, il
ristorante ad es.
• misura il risultato prodotto dall’attività
• valorizzare un pacchetto di servizi
• determinare un prezzo normale per far sì che dia un utile.
Successivamente ho la fase di controllo in cui il costo pieno, quando verifico se un’attività è
conveniente o no per l’azienda o valuto come si sono comportati i responsabili valuto i loro risultati
misurando il costo complessivo di quanto fatto. Serve anche nella fase di programmazione
confrontando la misurazione e il controllo: i responsabili prendono decisioni basate su informazioni
adeguate circa il budget (definire obiettivi), pianificazione strategica.
Struttura di un’azienda: consiglio di amministrazione con sotto il presidente /amministratore
delegato e sotto le varie funzioni come produzione (componente acquisti, lavoro, servizi), logistica,
commerciale. L’azienda non è divisa per costi ma per attività. Per ogni funzione c’è un manager e
ulteriori sotto-attività con manager. L’organizzazione per attività dell’azienda conviene perché sono
grandi e diventa difficile seguirla per natura di costi, se ho tanti costi indiretti vanno in maniera
comune su tutto e dovrei imputare un po’ a tutte le attività, quindi è più conveniente dividersi per
attività così da imputare costi diretti e indiretti. Questa divisione per attività consente di individuare
il contributo di ogni area, attribuzioni