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HRS
il valore dell’impresa. Il punto di partenza della sono sempre le scelte strategiche, senza le
quali non si potrebbe sviluppare un sistema di indici che misurino in che modo il processo di
gestione delle risorse umane contribuisca alla creazione di valore.
Apprendimento e crescita: ottica strategica
In una visione integrata d’impresa, in cui la gestione risorse umane va vista come un tutt’uno con
le politiche strategiche d’impresa, affinché gli obiettivi della gestione del personale siano di
supporto all’implementazione della strategia è necessario, come già detto precedentemente, che
siano ben chiari anzitutto gli obiettivi strategici aziendali. Sarà la Dru che dovrà selezionare,
formare e incentivare persone con competenze adeguate al fine di conseguire le performance
attese.
Sistemi di gestione delle risorse umane
Human Resource Scorecard
Seguendo l’approccio della una volta definite le linee strategiche da
seguire e le più adeguate politiche di gestione del personale, la Dru dovrà valutare l’integrazione e
connessione dei processi interni affinché operino per il conseguimento del fine aziendale. A tal
fine bisognerà tener conto di diversi fattori:
Allineamento tra gestione delle risorse umane e strategia aziendale, in termini di coerenza
mission, valori e pratiche di gestione
percepita dai collaboratori dell’azienda tra delle
risorse umane implementate, inoltre le persone impiegate devono avere una cultura e un
portafoglio di competenze coerenti con la strategia.
Integrazione tra le pratiche di gestione delle risorse umane in termini di coerenza e
linguaggio comune adottato tra le diverse attività della Dru, al fine di agevolare la
connessione tra gestione risorse umane e strategia aziendale, nonché chiarire le relazioni
27
di causalità tra i vari processi di gestione.
Segmentazione del personale al fine di indentificare i lavoratori chiave per il successo
dell’impresa, sui quali, pertanto, verrà concentrato il maggior sforzo e impiego di risorse
per lo sviluppo del personale e il conseguimento degli obiettivi strategici d’impresa.
Politiche di gestione delle risorse umane
Dopo aver definito la strategia aziendale da seguire, quindi gli obiettivi, il contributo atteso dalla
gestione del personale e l’integrazione tra i sistemi interni di gestione del personale e non, il
HRS
metodo di controllo strategico procede sviluppando un sistema di valutazione delle attività
di gestione del personale. È la Dru che valuta tra le varie politiche di gestione, dati gli obiettivi
strategici e le risorse a disposizione, su quali investire maggiormente per conseguire le finalità
benchmarking
aziendali. Le scelte non si baseranno esclusivamente su un attività di data la natura
HRS.
intrinsecamente contingente della logica alla base della
Ruolo e competenze della Dru
HRS
Il processo di sviluppo della procede definendo il ruolo della Dru e le competenze dei suoi
addetti. Il problema in questa fase sta proprio nel definire quali siano le competenze necessarie
per conseguire al meglio gli obiettivi e quindi sostenere la strategia nel tempo. A tal fine bisogna
approccio
definire degli obiettivi specifici per ciascuna prospettiva strategica delineata (
economico‐finanziario, prospettiva del cliente, prospettiva dei processi interni prospettiva
,
dell’apprendimento e della crescita, pagina 28), degli indicatori di performance e nuove iniziative
di gestione delle risorse umane da implementare qualora i risultati conseguiti non siano
soddisfacenti. HRS
Il modello della , che evidenzia il ruolo della gestione delle risorse umane, quindi della Dru,
nella creazione di valore per l’azienda, è stato ulteriormente sviluppato nel modello della
Workforce Scorecard, che invece non misura il contributo della Dru rispetto la strategia aziendale,
bensì quello delle risorse umane nel loro complesso (quindi proprio la forza lavoro, da cui
Workforce) alla creazione di valore.
4.5 Programmazione e strategia Human Resource Scorecard
Definite la disponibilità e il fabbisogno di personale ed elaborata la , la
Dru ha tutti gli elementi per poter implementare le attività necessarie ad adeguare la
composizione quantitativa e qualitativa dell’organico agli obiettivi strategici d’impresa. A tal fine la
Dru dovrà svolgere compiutamente i propri ruoli:
o Business partner, la partnership con gli organi superiori di organizzazione e gestione che
definiscono la strategia d’azienda per partecipare alla messa a punto della strategia e
definire un adeguato programma di gestione delle risorse umane;
o Esperto funzionale, il ruolo consiste nel definire adeguate prassi e procedure aziendali al
fine di controllare gli indicatori di efficienza della struttura di gestione risorse umane;
o Employee champion, cercare di cogliere i problemi di ciascun addetto alle risorse umane;
o Change agent, modificare e correggere la programmazione del personale in caso di bisogno
e fornire la propria collaborazione per modificare la strategia e la struttura d’impresa
qualora i risultati conseguiti non siano soddisfacenti o gli indici di performance segnalino
“avarie”. 28
5. I mercati del lavoro: istruzioni per l’uso
Il mercato del lavoro non è unico come la
teoria economico potrebbe far credere.
Nella realtà ci sono diverse situazioni che
condizionano il mercato del lavoro e
portano i lavoratori a suddividersi in
gruppi. Le motivazioni di tale suddivisione
sono:
Territoriali, difficoltà e costi di
trasporto;
Informative, difficoltà di reperire
informazioni e risorse limitate per la
loro ricerca;
Professionali, specializzazioni
professionali varie;
Politiche, etniche e di genere;
Tecnologiche ed aziendali, i processi di apprendimento interno sono difficili da utilizzare
presso altre realtà aziendali diverse da quella in cui si sono appresi;
Culturali e sindacali, la creazione di associazioni o gruppi organizzati di lavoratori possono
precludere alcuni segmenti del mercato del lavoro.
Per semplificare l’analisi di un mercato del lavoro così segmentato si può utilizzare un modello
sviluppato su tre livelli in base la vicinanza tra lavoratore e impresa:
1. Mercato del lavoro generale;
2. Mercato del lavoro di riferimento;
3. Mercato del lavoro interno.
5.1 Uno spaccato del mercato del lavoro in Italia
Il mercato del lavoro in Italia è molto disomogeneo e i fattori alla base di ciò sono molteplici:
genere, nazionalità, età, livello di scolarità e formazione, posizione organizzativa. Inoltre sono
intervenuti alcuni cambiamenti demografici che hanno indotto un’ulteriore diversità.
Invecchiamento e natalità. Da diversi anni in Italia si registra un saldo negativo tra natalità e
invecchiamento, sicché la nostra popolazione tende ad invecchiare. Le conseguenze sono ovvie:
riduzione del numero di persone in età lavorativa, del peso relativo della fascia più giovane,
crescita della spesa pensionistica.
Immigrazione. In forte aumento il fenomeno dell’immigrazione, comporta l’inserimento di questa
fascia della popolazione in nicchie di mercato ormai abbandonate dai lavoratori nazionali, anche
se tale scenario sta gradualmente cambiando per via dell’aumento della scolarizzazione e
professionalizzazione degli immigrati.
Scolarità. La scolarizzazione in forte crescita negli ultimi decenni è strettamente correlata al
fenomeno della disoccupazione giovanile.
Questione femminile. L’aumento della forza lavoro femminile ha indotto un processo di riduzione
29
della maternità, quindi del tasso di natalità, una riduzione del numero di figli e l’innalzamento
dell’età media al primo parto.
5.2 Il mercato del lavoro generale
Rappresenta l’aggregato macro‐economico dei lavoratori e delle imprese presenti sul mercato. Il
mercato del lavoro non è unico nella realtà, quindi vuol dire che non esiste un mercato che operi
in concorrenza perfetta (che non è altro che un modello, quindi una rappresentazione accademica
ai fini di studio). Le motivazioni risiedono nella diversità dei fattori e condizioni che entrano in
mercato
gioco (diversità delle caratteristiche individuali e demografiche). Nella realtà, pertanto, il
del lavoro è imperfetto: tanto l’offerta che la domanda di lavoro presentano molte eterogeneità.
Le cause di tale imperfezione sono:
Presenza di asimmetrie informative, mismatching
determina un tra domanda e offerta di
lavoro, sia temporale che spaziale, determinando disoccupazione e fuga, in particolare dei
disoccupazione intellettuale fuga dei cervelli
giovani con istruzione universitaria ( e ).
Presenza di attori istituzionali e collettivi, come Governo, associazioni imprenditoriali e
sindacati influenzano i livelli salariali e le condizioni di incontro tra domanda e offerta
(stravolgono il naturale equilibrio).
La natura incompleta e implicita del contratto di lavoro, che fissa l’obbligazione principale
(prestazione lavorativa), ma non i livelli prestazionali che possono variare nel tempo
incompletezza dei mercati
( ).
Natura dei contratti d’impiego, l’equità e l’equilibrio in un contratto di lavoro si raggiunge
solo con il tempo quando la prestazione (lavoro) e la controprestazione (salario) vengono
emesse.
5.3 Il mercato del lavoro di riferimento
È la porzione di mercato generale su cui l’impresa ha attivato la sua ricerca di personale da
inserire in azienda. L’interesse della Dru, rispetto al caso precedente, si focalizza su determinate
aree economiche, geografiche o gruppi professionali.
Mentre secondo la teoria neoclassica le motivazioni della creazione di gruppi di lavoratori è da
imperfezioni di mercato
ricercarsi nelle , secondo l’approccio istituzionale le cause che spiegano la
nascita di gruppi di lavoratori, che competono per posizioni e quindi non sono in concorrenza tra
loro, sono le seguenti:
Le preferenze dei lavoratori, diverse sono le condizioni che inducono un lavoratore a
compiere una certa scelta: caratteristiche del lavoro, remunerazione, posizione geografica
eccetera.
Le preferenze delle imprese, legate alle caratteristiche dei lavoratori, ciascuno dei quali è
unico;
Le azioni di associazioni imprenditoriali e sindacati, pressioni sul mercato del lavoro a
favore dei propri iscritti;
Le azioni dello Stato, che influenza il mercato attraverso la svolgimento delle sue funzioni
di arbitro e regolatore (legislazione).
Il mercato del lavoro di riferimento viene inteso come quei segmenti del mercato del lavoro con
cui l