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ELTON MAYO
• Importanza del fattore umano
Mayo vede la necessità di una visione più completa del rapporto uomo-azienda
che recuperi il fattore umano; insiste sulla necessità di soddisfare il fattore
umano mediante la creazione di un’ambiente socialmente gradevole ed
armonico che serve anche per aumentare la produttività. Mayo vede l’uomo
come dotato di una dimensione sociale in cui si radica la struttura psico emotiva
della sua personalità.
• L’anomia della società industriale e la fabbrica come istituzione
reintegratrice
Mayo vede crisi e criminalità della società degli anni ’30 caotica dove gli
interessi individuali contrastano quelli collettivi. Mayo si mostra nostalgico delle
società di piccole dimensioni ma attacca solo l’urbanesimo per il modo
irregolare e innaturale in cui si è sviluppato. La soluzione risiede in un ritorno a
valori morali: i problemi derivano non dallo Stato ma dall’inefficienza delle
istituzioni secondarie, la fabbrica deve impegnarsi in programmi sociali affinché
i dipendenti si allontanino da tentazioni conflittuali. L’azienda diventa come una
grande madre dispensatrice di attività extralavorative, di comprensione e calore
umano.
• Gli aspetti informali
Mayo raccomanda che il lavoro venga riorganizzato disponendo gli operai in
piccoli gruppi in modo che si formi armonia e piacere che contribuiscano al buon
esito del lavoro.
Il compito principale delle relazioni umane fu il seguente : di fronte alla
spersonalizzazione crescente del processo produttivo diventava urgente per il
management recuperare il consenso operaio puntando sulla personalizzazione dei
rapporti gerarchici d’officina.
WEBER : LA BUROCRAZIA COME APPARATO DEL POTERE
LEGALE
Per Weber l’oggetto della sociologia è l’agire dotato di senso definito come
l’atteggiamento umano a cui l’operaio attribuisce un senso soggettivo in riferimento al
comportamento degli altri. Scopo della sociologia è quello di comprendere (rendere
evidente il senso di un agire umano) e al tempo stesso di spiegare (spiegare le cause
che abbaino causato quell’agire) l’agire sociale di uno o più operai, ciò per ottenere
conclusioni il più possibile oggettive e quindi simili a verità. Comprensione e
spiegazione devono integrarsi divenendo “spiegazione comprendente”.
I fondamenti dell’agire dotato di senso sono : - agire razionale verso uno scopo, -
razionale rispetto al valore, - affettivamente, - tradizionale.
Il sapere sociologico si fonda sulla possibilità di procedere in via sistematica a
generalizzazioni e confronti attraverso la costruzione di tipi ideali che individuano degli
standard di comportamento che permettono confronti e connessioni. La costruzione
dei tipi ideali è un procedimento di astrazione che : - seleziona entro la molteplicità dei
dati gli elementi che appaiono più significativi, - trascura gli elementi accidentali o
irrilevanti, - collega fra loro elementi selezionati. Weber considera inoltre – le
condizioni economiche e tecniche che rendono possibile la comparsa storica del tipo
ideale, - le implicazioni che derivano per tutti i soggetti interessati a livello di
conseguenze sociali ed economiche.
Per Weber il potere è la possibilità di specifici comandi di trovare obbedienza da parte
di un determinato gruppo di uomini. Ogni potere può essere studiato partendo solo
dalle relazioni specifiche di comando e di obbedienza, richiede un apparato
amministrativo di persone di fidata obbedienza che siano tramiti tra superiori e
sottoposti, per essere esercitato in modo continuativo e durevole deve essere
legittimato.
Weber usa il tipo di legittimazione del potere per distinguere tre tipi che richiedono un
appartato amministrativo con caratteristiche specifiche e alcuni fattori d’instabilità e di
crisi nel proprio funzionamento :
• Carismatico i seguaci giustificano la loro disponibilità all’obbedienza in base
alle qualità eccezionali del capo, è irrazionale perché manca di regole,
rivoluzionario perché rovescia il passato. Il rischio sta nel prolungarsi nel tempo
e della successione del capo con un altro soggetto.
• Tradizionale la sua legittimità si fonda e viene accettata sulla base di antichi
ordinamenti e poteri di signoria. Il capo non ha qualità specifiche di comando, a
livello d’organizzazione c’è la forma patrimoniale dove il sovrano ha il diritto
illimitato su ogni sottoposto. Il criterio d’assegnazione di cariche non è la
competenza ma l’appartenenza a un gruppo privilegiato e la fedeltà verso il
capo. Il rischio incorre nell’insorgere di capi ribelli contro il capo principale per
mutare la tradizione.
• Potere legale la sua legittimazione si basa sulla credenza nell’equità della
legge, si crede che il capo sia competente e che i suoi comandi siano conformi a
ordinamenti legali. L’apparato amministrativo tipico di tale potere è la
burocrazia che assume la sua forma più completa nella società moderna.
La burocrazia comporta : - principio di competenza di autorità definite disciplinate da
leggi e regolamenti, - gerarchia degli uffici, - segreto d’ufficio, - preparazione
specializzata, - un’attività a tempo pieno per chi lavora, - l’ufficio è una professione, il
funzionario ha un prestigio di ceto, la carica ha durata vitalizia ricompensata con uno
stipendio fisso e non possiede gli strumenti del suo lavoro.
Le principali ragioni storiche del processo di burocratizzazione sono : _ superiorità
tecnica della burocrazia sviluppo impresa capitalista dove le più grandi imprese sono
esempi di rigida organizzazione burocratica fondate sulla divisione del lavoro secondo
criteri oggettivi e sull’affidamento degli incarichi secondo criteri di competenza. _
avvento della democrazia di massa il moderno Stato di diritto trasforma i sudditi in
cittadini e sancisce il principio di uguaglianza di fronte alla legge.
La burocrazia si interconnette con tre principali tematiche :
• Politica la burocrazia ostacola la democrazia difendendo la propria autonomia da
interferenze esterne diventando anch’essa un’istituzione politica con i suoi
interessi e logiche di conservazione.
• Spersonalizzazione la burocrazia è migliore quanto più si eliminano i rapporti
sentimentali
• Razionalità si ha un’oscura irrazionalità di fondo, la scienza offre all’uomo solo la
conoscenza fisica del mondo ma non può dirgli in cosa credere (nascita nuovi
fervori religiosi).
DOPO WEBER : L’ANALISI DELLA BUROCRAZIA DI R.MERTON
Weber lascia in eredità la concezione che non si possono considerare le organizzazioni
razionalmente orientate a un fine se non come burocrazie, la sua analisi però risultava
incompleta sull’effetto complessivo delle azioni sociali nelle organizzazioni, si sviluppò
così tra il 1940-1960 studi sulle burocrazie :
• Approccio funzionalistico : mette a fuoco gli scarti tra le intenzioni razionali
con cui i soggetti agiscono e le conseguenze non attese e non volute che
derivano a livello di struttura (funzioni latenti = inconvenienti che
compromettono talvolta gravemente il proseguimento razionale dei fini per cui
l’organizzazione è stata costituita.
• Contro le versioni forti del funzionalismo di tipo parsoniano adottando
un funzionalismo debole che rifiuta le ipoteche organicistiche (recupero della
dimensione weberiana che i soggetti conferiscono all’azione).
Negli USA gli studi avvennero in ambito funzionali stico ipotizzando : - di considerare i
fatti sociali come cose dotate di potere di coercizione sulla condotta dei singoli
soggetti, - distinguere nella spiegazione il fenomeno sociale tra la causa e funzione
sociale che esso assolve, al di là delle intenzioni dei soggetti.
ROBERT MERTON
La dimensione soggettiva delle azioni riacquista importanza centrale proprio per la
tensione tra il significato che i soggetti attribuiscono alle proprie azioni e le funzioni
sistemiche che quelle azioni possono esercitare. Merton inizia la costruzione del suo
modello partendo dal termine funzione (uso antropologo funzionalista, società come
un organismo vivente di cui vanno studiate le funzioni e le interazioni tra i suoi vari
organi). Merton concepisce le varie istituzioni come se fossero dotate di compiti fissi e
specifici nonché di meccanismi di equilibrio e di collegamento funzionale che
permettono la sopravvivenza dell’organismo, non accetta però la concezione biologista
della società perché porta a varie supposizioni indimostrate.
Determina quindi una distinzione tra i significati soggettivi e le conseguenze oggettive
dell’azione :
• Unità funzionale della società ogni istituzione o consuetudine sociale
esercita funzioni omogenee sul sistema sociale totale, il grado d’integrazione
della società è una variabile empirica che cambia in base al luogo e al tempo,
gli effetti di un’istituzione sociale o culturale non sono omogeneizzati.
• Funzionalismo universale qualsiasi forma sociale standard svolge sempre e
necessariamente qualche funzione vitale nella società (quando non si trova una
spiegazione si ricorre alla tradizione).
• Indispensabilità funzionale secondo cui certe funzioni sono indispensabili per
la sopravvivenza della società e certe forme sociali e culturali sono
indispensabili per le funzioni ( funzioni >< istituzioni). Merton afferma che
proprio come l’elemento può avere molteplici funzioni, così le funzioni può
essere svolta da elementi alternativi.
Funzioni manifeste = conseguenze oggettive che contribuiscono all’adattamento e
all’adeguamento del sistema e che sono volute ed ammesse dai soggetti che fanno
parte del sistema stesso.
Funzioni latenti = conseguenze oggettive che non sono ne volute ne ammesse. Spesso
rafforzano l’identità di gruppo producendo postulati che appaiono paradossali perché
si discostano dal buon costume.
Merton pone due principali critiche alla burocrazia pubblica weberiana :
Per “linee interne” le disfunzioni individuate nella burocrazia concepita
emergono da un’analisi volutamente circoscritta agli elementi già presenti nel
modello (manca la distinzione tra effetti manifesti e latenti)
Per l’importanza assunta in questa analisi di alcuni aspetti caratteristici della
personalità di opera in strutture burocratiche.
L’incapacità di adattamento alle innovazioni è il primo caso di funzione latente
nell’o