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GLI STATI UNITI: COORDINAMENTO E CONTROLLO ATTRAVERSO LA FORMALIZZAZIONE
Le aziende statunitensi hanno preso una terza direzione. Tali organizzazioni hanno delegato la responsabilità alle divisioni internazionali, pur mantenendo il controllo generale dell'impresa. I sistemi formali, le linee di politica aziendale, gli standard di performance e il flusso regolare di informazioni dalle divisioni alla sede centrale costituiscono il mezzo principale per il coordinamento e il controllo. Tale approccio richiede una quantità maggiore di personale nella sede centrale per lo svolgimento di compiti di revisione, interpretazione e condivisione delle informazioni, con conseguente aumento dei costi generali.Modello transnazionale
Il modello transnazionale rappresenta il tipo più avanzato di organizzazione internazionale, tale modello applica il concetto di learning organization ad aziende multinazionali di immense dimensioni. La filosofia gestionale è basata.sull'interdipendenza ed è caratterizzato da un alto grado di differenziazione pur offrendo livelli elevati di coordinamento, apprendimento e trasferimento della conoscenza tra divisioni tra loro distanti. Le caratteristiche che distinguono l'organizzazione transnazionale da altre forme organizzative globali sono: ● le proprietà e le risorse sono disperse su scala mondiale in attività altamente specializzate e collegate fra loro tramite relazioni di interdipendenza: le risorse e la capacità sono ampiamente diffuse per aiutare l'organizzazione ad individuare e reagire a stimoli diversi come le esigenze di mercato, gli sviluppi tecnologici o le tendenze dei consumatori che emergono in diverse parti del mondo, per cui i manager sviluppano relazioni di interdipendenza tra le varie unità di prodotto, funzione o area geografica. ● le strutture sono flessibili e sempre mutevoli: tale struttura opera in modo da poter centralizzare alcune funzioni in unPaese e altre in un Paese diverso, attuando una forma di decentramento funzionale nelle sue varie sedi disperse geograficamente.- I manager del sussidiare avviano strategie e innovazioni che diventano strategie per l'intera azienda: i manager di ogni nazione hanno l'autorità per avviare programmi in risposta a tendenze emergenti locali, in quanto le esigenze e le opportunità ambientali variano da Paese a Paese.
- L'integrazione e il coordinamento sono ottenuti principalmente attraverso la cultura aziendale, la condivisione della visione e dei valori e lo stile di gestione, piuttosto che attraverso strutture e sistemi formali: tale modello è essenzialmente una struttura orizzontale. Per ottenere unità e coordinamento i leader dell'organizzazione creano valori e prospettive condivise tra i manager. Le persone condividono gli obiettivi, la cultura e i valori aziendali. Ogni parte deve agire in modo che le sue azioni risultino complementari.
Di capire come strutturare un'organizzazione affinché raggiunga una performance efficiente.
Tecnologia "core" manifatturiera
Le tecnologie manifatturiere comprendono i processi manifatturieri tradizionali e i sistemi di produzione flessibile.
Aziende manifatturiere
Il primo studio svolto sulla tecnologia manifatturiera fu condotto da Joan Woodward, egli dopo una ricerca condotta su centro aziende manifatturiere, classificò le aziende medesime in base alla complessità tecnica del processo manifatturiero, ovvero il grado di meccanizzazione del processo manifatturiero: un'alta complessità implica il fatto che la maggior parte del lavoro è eseguita da macchine, una bassa complessità implica che i dipendenti hanno un ruolo maggiore nel processo di produzione.
La scala di complessità tecnica presentava originariamente 10 categorie; successivamente riunite in 3 gruppi di tecnologie di base:
- Gruppo DI - produzione a piccoli
lotti e unitaria: comprende le aziende che svolgono attività su commessa per soddisfare specifiche necessità dei clienti. La produzione a piccoli lotti si basa sul fattore umano e non presenta un alto grado di automatizzazione;
Gruppo II – produzione a grandi lotti e di massa: comprende aziende in cui il processo manifatturiero è caratterizzato da lunghi cicli produttivi di parti standardizzate; i clienti non hanno necessità particolari. I dipendenti sono meno qualificati e c'è poca comunicazione verbale (linee di assemblaggio come quelle di automobili o roulotte);
Gruppo III: produzione a processo continuo: comprende aziende in cui tutto il processo è automatizzato, non esiste un inizio e una fine del processo. Il processo continuo è controllato da macchine automatizzate e i risultati sono estremamente prevedibili.
Questi dati mostrano quanto sia necessaria una maggiore intensità di coordinamento per gestire
unatecnologia complessa.Le tecnologie di produzione unitaria e di processo continuo richiedono dipendenti altamente qualificati perfar funzionare macchinari e una comunicazione verbale per adattarsi a condizioni mutevoli. La produzione dimassa è standardizzata e routinaria, c'è poco bisogno di comunicazione verbale e i dipendenti sono menoqualificati.Secondo Joan Woodward, "tecnologie differenti impongono richieste differenti su individui e organizzazioni,nonché strutture appropriate".Strategia, tecnologia e prestazione. Un'altra parte dello studio di Woodward ha esaminato il successo delleaziende relativamente alle dimensioni della redditività, della quota di mercato, della reputazione. Woodwardconfrontò la relazione tra struttura e tecnologia con il successo competitivo, scoprendo che le aziende efficacitendevano a essere quelle caratterizzate da struttura e tecnologie complementari.Woodward concluse che lecaratteristichestrutturali potevano essere interpretate raggruppandole in sistemi di gestione organici e meccanici. Le organizzazioni di successo, con produzione a piccoli lotti e a processo continuo, presentavano strutture organiche, mentre le organizzazioni di successo a produzione di massa presentavano strutture meccaniche. Le aziende di oggi devono sfruttare sia strategia, struttura e tecnologia, esse devono essere allineate soprattutto quando cambiano le condizioni altrimenti si avranno scarse prestazioni. La produzione flessibile Ci sono stati importanti sviluppi nella tecnologia manifatturiera, a seguito delle ricerche condotte da Woodward, infatti, tra le nuove tecnologie vi sono robot, macchine utensili a controllo numerico e software per la progettazione del prodotto, per l'analisi dell'ingegneria e il controllo remoto dei macchinari. I più recenti impianti automatizzati sono noti come sistemi manifatturieri flessibili (FMS). La produzione flessibile mette in rete componenti dellaproduzione manifatturiera che operavano precedentemente in maniera isolata, e permette a grandi fabbriche di realizzare un'ampia gamma di prodotti a costi contenuti, e alle piccole aziende di competere con le grandi fabbriche. Solitamente i sistemi manifatturieri flessibili sono il risultato dei tre sottocomponenti: 1. CAD, computer aided design, utilizzati nella fase di disegno e progettazione di nuove parti, si creano così nuove alternative di progettazione; 2. CAM, computer aided manufacturing, l'uso di macchine a controllo computerizzato (nella gestione dei materiali, fabbricazione dei componenti, assemblaggio) incrementa la velocità della produzione degli output. Consente ad una linea di produzione di rispondere e di soddisfare rapidamente le richieste del cliente; 3. Sistema informativo integrato, un sistema informativo automatizzato collega tutti gli aspetti dell'azienda (contabilità, acquisti, marketing, controllo del livello di scorta, ecc.).progettazione, produzione). I sistemi manifatturieri flessibili raggiungono il loro massimo potenziale di miglioramento della qualità, soddisfazione dei clienti e riduzione dei costi, quando tutte le parti vengono utilizzate in maniera interdipendente e associate a processi decisionali flessibili in un sistema, chiamato "produzione snella". La produzione snella utilizza personale altamente specializzato in ogni stadio del processo produttivo, puntando l'attenzione verso i dettagli e la soluzione dei problemi, per ridurre lo spreco e migliorare la qualità. Il fulcro della produzione snella è costituito dal coinvolgimento dei dipendenti. Performance. Il vantaggio di una produzione flessibile è che prodotti di varie dimensioni e tipi si mescolano liberamente con le esigenze del cliente sulla linea di assemblaggio. Un produttore può realizzare così una varietà infinita di prodotti in lotti di dimensione illimitata. La produzione apiccoli lotti permetteva un’alta flessibilità di prodotto e ordini personalizzati, ma a causa dell’abilità artigianale (prodotti personalizzati), la dimensione del lotto risultava piccola. La produzione di massa poteva permettere lotti di grande dimensione, ma offriva una flessibilità di prodotto limitata. La produzione a processo continuo dava la possibilità di realizzare un singolo prodotto standard in quantità illimitate.
I sistemi manifatturieri flessibili permettono agli stabilimenti di rompere lo schema continuo e di incrementare sia la flessibilità di prodotto sia le dimensioni del lotto. Se portato al suo livello massimo, la produzione flessibile consente di realizzare la personalizzazione di massa.
Implicazioni strutturali. In confronto alle tradizionali tecnologie di produzioni di massa, l’FMS (sistemi manifatturieri flessibili) presenta un’ampiezza di controllo gerarchico limitata, pochi livelli gerarchici, compiti adattabili,
bassa specializzazione e decentramento, mentre l'ambiente generale di riferimento si caratterizza come organico e auto-regolamentato. I dipendenti hanno bisogno di poss