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A B
Come si può notare sono presenti i seguenti livelli gerarchici fondamentali:
- Direzione Generale:
la svolge i compiti di guida e di coordinamento interfunzionale
delle diverse “aree economico-tecniche” (funzioni). La Direzione Generale con la
partecipazione delle direzioni funzionali formula i programmi strategici di sviluppo
aziendale, declina tali programmi in politiche e obiettivi e controlla i risultati gestionali
delle aree di responsabilità funzionale. La funzione di coordinamento e controllo si
effettua attraverso: il meccanismo della gerarchia; la fissazione di obiettivi; procedure
che standardizzano i processi di pianificazione e controllo strategico
- Organi di staff:
gli svolgono funzioni di consulenza e di servizio, operando a sostegno
della linea gerarchica, ma al di fuori di essa
- Direzioni dei dipartimenti funzionali:
le a loro è affidata la responsabilità della
gestione di un tot di risorse e competenze omogenee che costituiscono gli input 52
materiali e immateriali di “nuclei di attività specialistiche” orientati a svolgere parti del
processo di creazione del valore aziendale (produzione commerciale, amministrazione
ecc.), essi possono essere articolati all’interno in apposite sub-unità (reparti) a seconda
della complessità che si trovano a dover gestire
- Unità operative:
le danno attenzione concreta alle disposizioni dei direttori funzionali
attraverso lo svolgimento dei compiti ad esse collegate. Rispondono ai manager di
funzione o ai responsabili delle sotto unità in cui queste si articolano, sulla efficienza ed
efficacia nell’esecuzione di attività operative
Il modello funzionale prevede che, per raggiungere appieno gli effetti positivi, si debba
effettuare un coordinamento al vertice della struttura. Per questo motivo i “dipartimenti
funzionali” sono tenuti a sviluppare i propri programmi operativi in base alle direttive del
gruppo imprenditoriale, al quale appartiene la leadership strategica.
La complessità gestionale che il modello funzionale deve gestire fa si che il
coordinamento faccia uso di norme e procedure, sebbene sia affidato prevalentemente
alla gerarchia. tecnologia di concatenamento,
Ne consegue che la applicata è di solito quella basata
sulla omogeneità degli input e degli output e quindi sulle prevedibilità dei flussi che li
generano, e proprio per garantirsi tale prevedibilità, le imprese possono ricorrere
all’integrazione verticale.
Tale strategia però risulta assai onerosa, perché l’ammontare delle risorse è difficilmente
dimensionato in ragione della funzionalità del sistema. Di solito, allora, si pone il problema
di adeguare i propri programmi di lavoro ad un “set di risorse” possedute. Quindi
l’integrazione realizzata per consolidare la struttura funzionale: da un lato rende più
controllabili e prevedibili i flussi di materie e/o di prodotti; dall’altro si palesano i problemi
provenienti dai costi che derivano dalla sottoutilizzazione delle risorse e dalla difficoltà di
coordinare un numero maggiore di centri operativi.
É assai difficile quindi stabilire quali risorse, lungo la catena del valore, forniscono
realmente un contributo positivo alla redditività complessiva dell’impresa. Si afferma così
una tendenza opposta all’integrazione, per la quale si valuta opportuno rinunciare al
controllo accentrato delle risorse, esternalizzando operazioni e processi prima attuati
nella struttura e acquisendo da operatori esteri i prodotti ed i servizi utili al processo
trasformativo e alla distribuzione dei beni alla clientela finale.
La forma funzionale può risultare inefficace anche quando l’impresa tenda a sviluppare la
propria offerta, attuando una strategia di diversificazione, in tal caso deve trattarsi di
diversificazione omogenea (prodotti fra loro collegati). Infatti si debbono combinare i
vantaggi ottenuti con la specializzazione con quelli della differenziazione produttiva. La
gamma di prodotti deve essere limitata così da consentire una certa prevedibilità della
domanda e una attendibile programmazione dei cicli di produzione.
rigidità del modello funzionale
Tutti questi aspetti evidenziano la che deve pertanto essere
ampiamente rivisto o modificato. 53
C) PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DEL MODELLO FUNZIONALE
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Efficienza legata alla specializzazione Accrescimento del numero dei livelli
1) 1)
funzionale: gerarchici con l’aumento delle dimensioni
la concentrazione delle risorse
con competenze dello stesso tipo in un e le conseguenti difficoltà di
dipartimento funzionale comporta una comunicazioni
maggiore efficienza, non essendoci Difficoltà della diversificazione produttiva
dispersione di risorse; pertanto si 2)
riducono i costi di struttura e si ottimizza Carenze manageriali dovute all’ottica
l’impiego delle potenzialità del sistema 3) settoriale seguita dai dirigenti, a scapito
Aumento della competenza e della difficoltà nel
2) di un ottica globale, e
professionalità di individui operanti nel sostituire dall’interno la direzione generale
medesimo dipartimento: incremento della non essendo presenti competenze di
professionalità degli addetti dei vari general management negli organi a capo
reparti che, svolgendo compiti dello delle funzioni
stesso tipo in maniera continuativa, Difficoltà di controllare la redditività di
accrescono le proprie esperienze ed il 4) ogni prodotto inserito in una gamma
proprio livello di preparazione specifica quando questa si espanda oltre certe
Possibile conseguimento di “economie di
3) dimensioni.
scala” relative all’incremento delle
dimensioni: per “economie di scala” si
intende quel vantaggio economico in
termini di riduzione del costo medio
unitario di produzione, derivante
dall’aumento delle quantità prodotte che
permettono di ripartire su una base più
ampia i costi comuni di produzione. Si
verifica solamente quando la
specializzazione si combina con la
standardizzazione 54
D) ALCUNI INTERVENTI DI RAFFORZAMENTO DELLA STRUTTURA
Questo modello in caso di complessità ambientale e gestionale risulta essere troppo
rigido e si verifica spesso la necessità di interventi rivolti a dare flessibilità ad un sistema
fortemente ingessato da un eccessiva frammentazione verticale e orizzontale (la prima
dovuta al limite dell’ampiezza del controllo che deve essere contenuta finché sia garantita
l’applicazione del principio di specializzazione; la seconda per il fatto che i flussi di attività
restino rinchiusi nelle unità organizzative).
Il superamento dei limiti della struttura funzionale avviene attraverso soluzioni volte ad
adeguare la specializzazione orizzontale e verticale, mediante lo snellimento della
struttura e il potenziamento dei meccanismi operativi.
snellimento della struttura
Lo può avvenire attraverso:
- eliminazione di alcuni livelli gerarchici, che rappresentano un’inutile filtro tra il livello
superiore e inferiore
- riduzione degli staff della tecnostruttura
- esternalizzazione di alcuni staff di supporto: mi affido ad esperti esterni
potenziamento
Queste operazioni per essere efficaci devono essere accompagnate dal
dei meccanismi operativi, che può avvenire mediante:
- modifica o ampliamento delle modalità di coordinamento, che privilegino l’adattamento
reciproco informale e informale, anche con la costituzione di organi di interazione
(comitati, task force, manager di integrazione)
- sostituzione dei principi di controllo gerarchico con i principi di funzionamento del
mercato, che riproducano all’interno della struttura la catena scambio cliente-fornitore,
piuttosto che la catena del comando capo-collaboratore
- interventi di empowerment sulle risorse umane: di responsabilizzazione e rafforzamento
dell’autonomia attraverso mansioni meno precise
Gli interventi sul modello funzionale:
AREA DELLA RIDUZIONE
DEI LIVELLI GERARCHICI EL TO
D MEN
INTERMEDI MI
A
E NIS
AR ZIA A
N TVI
CC
TE ME
PO ERA
I
DE OP
Mansioni gestionali a
Alta livello gerarchico Mansioni operative
medio-basso
Specializzazione
verticale Mansioni altamente
Mansioni manageriali di
Bassa qualificate, svolte da
alto livello AREA DEL
professionals TRASFERIMENTO DI
COMPETENZE ALLA LIENA
O ALL’ESTERNO
Bassa Alta
Specializzazione
orizzontale 55
3 - IL MODELLO DIVISIONALE
A) LO SVILUPPO ORGANIZZATIVO E ORIENTAMENTO ALL’OUTPUT
L’introduzione in azienda di attività di natura molto diversa, come avviene con la strategia
di integrazione verticale a monte/valle o con la strategia di diversificazione, sviluppa la
necessità di presidiare meglio i diversi output e di orientare le attività ad essi piuttosto che
alle risorse.
Tali interventi strategici, che permettono all’azienda di intraprendere dei processi di
crescita, richiedono una vera e propria valutazione dei cambiamenti che l’impresa deve
affrontare, riguardo a:
- elementi materiali e immateriali che l’impresa si trova a gestire: lo sviluppo infatti incide
sulla numerosità degli elementi da gestire (molti prodotti, molti impianti, molte
informazioni ecc..), sulla varietà e sull’eterogeneità degli stessi, nonché sulla variabilità
delle relative modalità di gestione differente da elementi a elementi.
- interdipendenze organizzative: i processi di crescita dell’impresa possono modificare
significativamente la frequenza, l’oggetto, l’intensità e la dinamica delle
interdipendenze che riguardano le diverse unità organizzative. Risulta efficace
raggruppare la attività relative a ciascun prodotto o mercato, mettendo a disposizione
dello stesso apposite competenze manageriali, che sapranno coordinare efficacemente
flussi di interdipendenze legate all’output.
- tecniche produttive: la crescita dell’impresa, con la sperimentazione di nuove
opportunità di business, porta spesso ad un allontanamento significativo delle tecniche
già adottate.
- economie di produzione: le strategie di sviluppo dell’impresa possono ridurre
notevolmente le possibilità di conseguire le economie di scala, quando si attua una
strategia di diversificazione produttiva che tende a frammentare la capacità produttiva
in diversi e più ristretti nuclei omogenei di output. Tra questi nuclei è possibile che certe
risorse siano sfruttate in modo congiunto al fine di generare economie, ma si tratta di
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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