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PRINCIPALI V
ARIABILI Gerarchico Gerarchico Forma Arigiana Gruppo di Pari
Imprenditoriale Familiare
Sistema Accentrato Accentrato Decentrato Decentrato
Decisionale complesso, flussi
Semplici, con verticali,
Semplice, con Evoluti, flussi
flussi verticali e orizzontali e
flussi verticali, e verticali e orizzontali,
Sistema di orizzontali e trasversali,
contenuti contenuti strategici-
Comunicazione contenuti contenuti
prevalentemente operativi, valoriali,
operativi e strategici,
operativi informativi
valoriali operativi, valoriali,
di sviluppo
Rete di A stella o a
A stella o a ypsilon A cerchio Totale
Comunicazione ypsilon
Prevalenti Procedure e
Supervisione Standardizzazione e Adattamento
Meccanismi di mutuo
diretta input e procedure reciproco, obiettivi
Controllo adattamento Comunicazione e Sistema di
Leva di Addestramento per Motivazione formazione per creare valutazione e
Gestione del creare efficienza per flessibilita competenze di premiazione delle
Personale mestiere performances
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1.3 - I Punti di Forza e di Debolezza del Modello
Non si ha un modello organizzativo migliore rispetto ad altri ma ognuno presenta punti di forza e debolezza
e ognuno si adatta meglio di un altro a una situazione anziche un altra.
Il modello elementare ha una capacita di risposta alle sollecitazioni interne ed esterne come diretta
conseguenza di una struttura snella e poco formalizzata. Nei modelli con sistema decisionale verticistico e
accentramento del potere in capo al vertice aziendale, la reattivita di funzionamento deriva da una
semplificazione e contrazione dei processi di scelta che permettono all’attore decisionale di agire
all’occorrenza. Egli infatti assolve e concentra in se i ruoli decisori rendendo per questo tempestiva la
risposta alle opportunita o alle minacce esterne. Dove si ha un ampliamento della base decisionale, si riesce
si mantiene il carattere della tempestivita grazie ad un ampia autonomia lasciata ai collaboratori nel trovare
le soluzioni a quei problemi con cui si scontrano direttamente. La snellezza dell’organizzazione trova
fondamento anche nella normativa civilistica e fiscale delle piccole impresa che generalmente, nel rispetto
dei principi e delle leggi sovrane, hanno consentito alle organizzazione semplici una maggiore flessibilita
d’azione e un minor livello di burocratizzazione. Un altro punto di forza consiste nei costi contenuti della
gestione. Il numero ridotto di ruoli, la mancanza di formalizzazione interna e strutture di coordinamento, le
agevolazioni derivanti da normative civilistiche e fiscali fanno si che la struttura risulti economicamente
interessante.
Il principale punto di debolezza e da imputare alla sua limitata capacita di supportare le scelte di crescita
dimensionale e di maggiore complessita strategica. Tale difficolta dipende dalla mancanza di organi
intermedi che possano garantire efficacia del coordinamento attraverso la gerarchia senza incorrere nel
problema dell’ampiezza del controllo, e dalla mancanza di competenze specialistiche che possano presidiare
attivita relative a singoli processi gestionali o aree d’affari. Altro problema riguarda la limitata possibilita di
delle risorse umane con possibili conseguenze negative in termini di motivazione. Si tratta di organizzazioni
dove sono pressoche precluse le possibilita di carriera verticale e negli assetti gerarchici familiari, a che
quelle di autonomia o di coinvolgimento decisionale. Pertanto altre forme di gratificazione possono e devono
essere trovate in quanto in mancanza di esse non si acquisisce competenze varie e piu complesse. Spesso
l’organizzazione si trova con un elevato turnover se la piccola organizzazione non fa leva sul senso di
appartenenza, sulla delega decisionale, sullo sviluppo di competenze tecniche e sull’empowerment.
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Capitolo 2 - Il Modello Funzionale 2.1 . La Maggiore Complessita
Organizzativa
Quando siamo di fronte a situazioni piu complesse, si evidenziano i punti di debolezza del modello
elementare. Cio accade quando si e di fronte a elevati volumi produttivi. Alternativamente si puo avere una
complessita gestionale, dovuta all’ampliamento della sfera di attivita, in seguito a un integrazione a monte o
a valle, che trova poche soluzioni con il modello elementare, oppure puo succedere che ampliando le
dimensioni in termini di risorse che subentrano nell’impresa, ci si ritrovi con delle competenze che possono
essere meglio sfruttate (Esempio: facevo il confezionamento o la tintura ma ora si ha risorse che sanno fare
anche il design delle borse, quindi forse merita sfruttare questa competenza per altre attivita che altrimenti
comporterebbe poca efficienza). Puo anche accadere che cambi il contesto di riferimento in seguito a un
aumento della tecnologia, aumento o cambiamento della domanda ecc. tale da non esser piu in grado di dare
le risposte.
Qualsiasi sia il motivo, per cui aumenta la complessita gestionale, ci si trova con una carenza dove l’organo
di vertice dovrebbe decidere su tutto e con delle risorse che risultano essere poche e che non si interfacciano
con nessun altro livello se non con il vertice o tra di loro. La prima esigenza che si palesa e quella che ci sia
un ruolo intermedio che coordini l’aumento di dimensioni, complessita e quindi la specializzazione che si
viene a creare. Non essendo piu adeguato il modello elementare, nasce un modello che deve inserire dei ruoli
manageriali tra la base e l’organo di vertice. L’organo di vertice si articolera in altri organi che dovranno
coordinare le unita a loro sottoposte; di conseguenza comincia ad essere necessario l’utilizzo della delega del
potere decisionale in quanto il soggetto non puo piu decidere per tutto data la complessita del contesto di
riferimento in cui e inserito, quindi deve adottare una logica di decentramento decisionale. La
decentralizzazione avviene con un principio di specializzazione mediante il decentramento selettivo. La
struttura comincia a formalizzarsi con meccanismi operativi di programmazione, controllo, coordinamento
delle attivita, divisione del lavoro che, in questo caso, segue una specializzazione funzionale.
Sostanzialmente si ha un organizzazione che si suddivide in reparti, dove ciascuno e specializzato in un
nucleo omogeneo di attivita cioe le funzioni. Queste sono definite come unita organizzative caratterizzate
per un omogeneita di attivita che si svolge all’interno. Nasce il modello funzionale dove si creano aree
omogenee, e nasce la figura del manager specialistico che ha un ruolo fondamentale svolgendo un filtro tra il
vertice, che assume il ruolo di organo direzionale scindendo la proprieta dalla gestione, e le unita operative.
E un nodo importante in queste relazioni top-down tra il vertice e la base. Ha anche una funzione di
catalizzatore di informazioni e input che dal basso devono risalire presso chi prende le decisioni strategiche.
E una figura specializzata e che si interfaccia con parti dell’ambiente anch’esse molto specializzate
(Esempio: il manager dell’area commerciale si interfaccia con i clienti, il responsabile della produzione si
interfaccia con i fornitori). La specializzazione nasce dalle competenze che matura all’interno e dalla
relazione con soggetti specializzati che trova all’esterno del sistema. Questo rapportarsi con parti
specialistiche del mercato, differenti dell’ambiente, fa si che anche all’interno dei singoli reparti possa
esserci una cultura diversa (Esempio: interfacciarmi con i fornitori di software o con i clienti finali della
distribuzione puo portare a modalita di approccio e soluzione dei problemi differente). La creazione di organi
manageriali che si collocano al di sotto della direzione fa si che la gestione unitaria tipica del modello
elementare venga scomposta, quindi c’e un ambito e un soggetto che si occupa di produzione, un altro di
commerciale ecc., si frantuma una gestione che porta comunque a un risultato aziendale unitario. Questo fa si
che sia necessaria la presenza di alcuni organi, che riportino le aree frammentate a un insieme unico, ovvero
gli organi di staff. Si inseriscono fuori dalla linea gerarchica, danno supporto all’organizzazione e servono a
coordinare e ricondurre una gestione che e stata suddivisa in maniera forzata. Gli organi di staff si possono
suddividere in due tipologie:
A. Staff con funzioni tecniche organizzative: finalizzate a programmare, razionalizzare e coordinare la
gestione aziendale;
B. Staff con funzioni di servizio: finalizzate a supportare, integrare e supportare le attivita della gestione
caratteristica;
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2.2 - Il Modello Funzionale nella sua Rappresentazione Grafica e nei
Caratteri di Fondo
La struttura funzionale nella sua forma semplificata si presenta nella sua forma semplificata secondo il
seguente organigramma: Sono presenti i seguenti livelli gerarchici:
A. Direzione generale: svolge i compiti di guida e coordinamento inter-funzionale delle diverse aree
economico-tecniche (funzioni), ciascuna responsabile dei risultati aggregati per un insieme di processi
omogenei. La direzione generale formula, con la partecipazione delle direzioni funzionali, i programmi
strategici di sviluppo aziendale, declina tali programmi in politiche e obiettivi piu o meno definiti e
vincolanti a seconda dei caratteri di formalizzazione e dello stile di leadership della struttura, e controlla i
risultati gestionali delle aree di responsabilita funzionale. L’esercizio della funzione di controllo e
coordinamento avviene sia mediante la fissazione di obiettivi, sia attraverso l’impiego di un sistama di
procedure che standardizzano i processi di pianificazione e controllo strategico;
2. Organi di staff: svolgono funzioni di consulenza e di servizio, operando a sostegno della linea
gerarchica, ma la di fuori di essa, secondo le modalita e distinzioni gia delineate;
3. Direzione dei dipartimenti funzionali: a loro e affidata la responsabilita della gestione di un pool di
risorse e competenze omogenee che costituiscono gli input materiali e immateriali di “nuclei di
attivita specialistiche” della gestione aziendale. Tali nuclei di attivita, orientate a svolgere parti del
processo di creazione del valore aziendale possono essere articolati all’interno in apposite sub-
unita a seconda della complessita che si trovano a dover gestire. L’articolazione verticale delle
funzioni risolve il problema del presidio specialistico anche per le sub-competenze necessarie alla
realizzazione delle attivita, con la conseguenza di circoscrivere e caratterizzare maggiormente
l’ambito settoriale di risoluzione dei problemi. Cio rende potenzialmente piu complessa
l’integrazione orizzontale dei flussi di attivita;
D. Unita operative: danno attuazione concreta alle disposizioni dei direttori funzionali, attraverso lo
svolgimento dei compiti ad esse collegati. Rispondono ai manager di funzione o ai responsabili delle sotto
unita in cui queste si articolano, sull’efficenza e efficacia nell’esecuzione di att