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Rischi:
Riduzione dell’autonomia
Perdita di controllo di una variabile critica (mi posso
eventualmente affidare ad un contract monitorer)
Rischio di sottostima dei costi
Non corretta valutazione dei tempi
Possibilità di incorrere in un processo irreversibile a causa di
barriere all’uscita
Possibilità di ricevere un servizio di scarsa qualità
Condivisione con terzi di info confidenziali
-L’insourcing:
Gestione interna di una unità e dei relativi servizi, si tende
all’insourcing quando l’unità organizzativa considerata si considera
strategicamente sinergica per l’impresa, ossia fa parte del core
business, ossia quell’attività che qualifica, identifica e rende unica
l’azienda.
Nike, ad esempio, ha nel core business il marketing e lo sviluppo
poiché la produzione è affidata ad outsourcing.
Si fa innanzitutto un assestment center per realizzare se le
competenze strategiche sono in-house oppure no, eventualmente si
fa un report delle competenze necessarie per i servizi richiesti e lo
inviamo ai supplier
-Dimensione contestuale: l’ambiente:
Esistono varie nozioni d’ambiente:
L’ambiente generale: entità fisica e immateriale collocata in un
spazio ampio dove hanno vita i rapporti fra individui e gruppi
generati da motivazioni diverse.
L’ambiente istituzionale: realtà analoga ma popolata da
soggetti istituzionali, ossia caratterizzati da assetti consolidati
e definite regole.
L’ambiente interaziendale: occupato esclusivamente da
organismi economici che svolgono attività di vario tipo e che
operano in un contesto di concorrenza.
L’ambiente operativo: interno all’organizzazione.
Per l’organizzazione, circa l’ambiente, assumono fondamentale
rilievo la sua composizione, la sua variabilità e la posizione
occupata al suon interno tutto filtrato dai confini organizzativi.
La prima cosa da analizzare sono quindi le dinamiche di interazione
tra ambiente e organizzazione, ossia tra tutte le variabili
posizionate all’esterno e tutte le variabili posizionate all’interno.
Ricordiamo che stiamo considerando un sistema aperto, quindi
l’interazione è fisiologicamente inevitabile.
Quando parliamo di task enviroenment non parliamo
indistintamente di tutte le variabili esterne, consideriamo un campo
d’azione definito: i clienti dell’organizzazione (attuali e potenziali),
concorrenti (attuali e potenziali), fornitori e mercato del lavoro; è
specifico ed unico per ogni singola organizzazione.
La decisione del task enviroenment in cui operare non è un atto
unilaterale, ossia l’organizzazione non decide autonomamente in
quale task enviroenment operare, la decisione nasce da un
processo negoziale tra organizzazione e task enviroenment.
L’accreditamento al task enviroenment rappresenta l’accesso la
sopravvivenza del costrutto organizzativo all’interno del task
enviroenment.
Il costrutto organizzativo nei confronti del task enviroenment non
tiene solamente un comportamento di adattamento ma può a sua
volta influenzare, l’interdipendenza comporta un mutuo
influenzamento bidirezionale del costrutto organizzativo e del task
enviroenment.
Un’organizzazione dipende da un dato elemento del task
direttamente proporzionale
enviroenment in modo quando tale
elemento è il solo che può fornire determinate risorse o prestazioni,
inversamente proporzionale
oppure, in modo quando tutti gli altri
elementi siano in grado di sostituirlo.
La quantità di potere di un’organizzazione può essere vista come la
somma algebrica di poteri e dipendenze derivanti dalle relazioni tra
l’organizzazione ed il task enviroenment.
Percieved enviroenmental uncertancy, si tratta di una matrice che
quantifica e definisce la percezione d’incertezza ambientale del
campo d’azione in cui opera l’organizzazione, si struttura attraverso
dei passaggi:
A. definisco quali sono le variabili del campo d’azione in cui
opero.
B. strutturo la matrice PEU, attraverso due indicatori: stabilità
/instabilità, ossia la frequenza con cui avvengono dei
cambiamenti nel task enviroenment; semplice/complesso, fa
riferimento alla numerosità ed eterogeneità della variabili che
compongono il task enviroenment in cui opera l’azienda.
C. In funzione del livello di incertezza che il mio costrutto
organizzativo è obbligato ad affrontare l’organizzazione attiva
uno o più strumenti per affrontare l’incertezza ambientale:
Posizioni e unità organizzative
Unità cuscinetto e di confine
Differenziazione ed integrazione
Processi di management organici e meccanici
Pianificazione e previsione
1) Ci troviamo in una situazione con un livello di incertezza molto
basso, poche discontinuità e facilmente prevedibili, con poche
variabili da tenere sotto controllo.
2) Situazione caratterizzata da un basso numero di variabili da
considerare tuttavia l’ambiente è fortemente instabile, con
molti cambiamenti difficilmente prevedibili.
3) Situazione di stabilità ambientale, tuttavia vi sono tante
variabili esterne che vanno tenute sotto controllo
4) Molte variabili esterne in grado di influenzare strutture e
comportamento della nostra organizzazione, con molti
cambiamenti difficilmente prevedibili è detto campo
turbolento. Si tratta della realtà odierna caratterizzata dalla
globalizzazione dove l’alto livello di mutamento costante
richiede investimenti crescenti in ricerca
Per fronteggiare l’incertezza l’organizzazione può creare unità
organizzative e posizioni con lo scopo di analizzare l’incertezza;
creare unità di cuscinetto e di confine; differenziazione ed
integrazione; processi di management organici e meccanici (l’uno
opposto all’altro).
Posizioni ed unità organizzative: i manager operano sempre
con il presupposto di cercare il miglior allineamento possibile
tra organizzazione e ambiente. All’aumentare della
sollecitazione esterna, ossia il numero di variabili da
considerare deve corrispondere un aumento della complessità
interna.
Unità di cuscinetto e di confine: le unità cuscinetto sono
finalizzate ad assorbire l’incertezza ambientale proteggendo il
nucleo operativo (es: magazzino), con riguardo al nucleo
operativo, Mintzberg sostiene che ogni organizzazione può
essere divisa in 5 livelli: Unità strategica, middle management
e nucleo operativo, che è la parte dedita alla trasformazione di
input in output, una tecnostruttura e uno staff di supporto; i
ruoli di confine sono finalizzati a collegare e coordinare
l’organizzazione con gli elementi chiave.
Differenziazione ed integrazione: ad opera di Lawrence e
Lorsch, la logica è sostanzialmente identica a quella di
Mintzberg, però agendo, anziché sul costrutto organizzativo,
sul task enviroenment. Non abbiamo più un unico campo
d’azione di riferimento con la differenza che, se per Mintzberg
esistono 5 sottosistemi interni, per L&L esistono tante porzioni
di ambiente quante sono le unità organizzative, ogni unità
organizzativa avrà una porzione d’ambiente con la quale
confrontarsi in modo prevalente. La differenziazione consiste
quindi nella diversa percezione che ogni unità organizzativa ha
della porzione d’ambiente ad essa attribuita; integrazione
significa che le diverse unità organizzative sono autorizzate ad
avere differenti schemi mentali a patto che vi siano robusti
investimenti in termini di coordinamento tra le unità, essa può
essere orizzontale se posizioni e unità organizzative sono sullo
stesso livello gerarchico o verticale se su un diverso livello.
Processi di management organici:
Le risorse umane contribuiscono a compiti comuni
dell’unità, compiti condivisi.
I compiti sono adattati e ridefiniti attraverso il gruppo di
lavoro.
Vi è meno gerarchia di autorità e controllo e ci sono meno
regole (strumenti di coordinamento verticale).
La conoscenza e il controllo relativi ai compiti sono
localizzati in ogni punto dell’organizzazione, bassa
centralizzazione informazioni diffuse.
La comunicazione è orizzontale.
Processi di organizzazione meccanici:
I compiti sono suddivisi in parti specialistiche e sparate.
I compiti sono rigidamente definiti.
Vi è una rigida gerarchia di autorità e controllo e ci sono
molte regole.
La conoscenza e il controllo relativi ai compiti sono
accentrati ai vertici dell’organizzazione.
La comunicazione è verticale.
In generale l’organizzazione resiliente è quella in grado di dare una
risposta molto rapida agli input ricevuti dall’ambiente, accorciano i
tempi di risposta e di programmazione di una soluzione per uscire
dalla situazione di stallo.
Ricordiamo sempre che i decision makers si muovono in condizioni
d’incertezza.
Esercizio, caso UPS:
L’azienda è caratterizzata dalla prevalenza dei processi meccanici.
Formalizzazione: alta, elevata presenza di documentazione
burocratica a supporto della descrizione dell’organizzazione.
Specializzazione: alta.
Gerarchizzazione: alta.
Centralizzazione: alta
Esercizio, caso SAS:
L’azienda è caratterizzata dalla prevalenza dei processi organici.
Cultura: fondata sul trust e l’autonomia, la risorsa umana è al
centro ed ha moltissimi benefit, si riconosce ogni contributo che il
singolo riesce a dare al sistema, l’iniziativa e la creatività vengono
premiate. Il contratto psicologico si basa sull’autonomia del
lavoratore: l’azienda riconosce una certa autonomia e si aspetta
che il lavoratore si faccia carico del raggiungimento degli obiettivi
d’azienda. work life balance,
Si basa sul equilibrio tra lavoro e vita privata con
la persona al centro.
Formalizzazione: bassa.
Specializzazione: bassa.
Gerarchizzazione: bassa.
Centralizzazione: bassa.
Pianificazione e previsione: quando gli ambienti sono molto
instabili e turbolenti è buona cosa agire d’anticipo, realizzando
costantemente attività di pianificazione e previsione. Queste
attività non cancellano l’incertezza.
Continuo ambiente:
Esiste una corretta configurazione tra l’organizzazione interna e la
complessità ambientale, prima di definire la struttura orga