Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 15
Ordinamento dell'Unione europea Pag. 1 Ordinamento dell'Unione europea Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Ordinamento dell'Unione europea Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Ordinamento dell'Unione europea Pag. 11
1 su 15
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Lo Stato italiano così come conformato (principi, valori, costituzione), fa parte

di un ordinamento più grande composto da altri stati che è l'unione europea.

Come gli altri Stati membri è integrato nell'ordinamento giuridico europeo, e

soprattutto il diritto dell'unione, fa parte integrante del diritto del nostro Stato

cioè delle regole che vigono anche nel nostro Stato.

L'unione europea ha origini dal secondo dopoguerra dall'idea di Altiero

Spinelli e Ernesto Rossi quando si tentò di dar vita a un'organizzazione che

garantisse la pacifica convivenza tra i popoli. Quest'idea ha subìto una serie

di traversie, si è sviluppata nel corso di mezzo secolo a partire dal trattato di

Parigi del 1951 che diede vita alla comunità europea del carbone e

dell’acciaio CEKA.

Nel 1957 a Roma si costituiscono altre due comunità:

La Comunità economica europea CEE che aveva nei suoi obiettivi

− l'unione economica dei suoi membri fino a portare ad un'eventuale

unione politica. Lavorò per il libero movimento dei beni, dei servizi,

dei lavoratori e dei capitali, per l'abolizione dei cartelli e per lo

sviluppo di politiche congiunte e reciproche nel campo del lavoro

dello stato sociale, dell'agricoltura, dei trasporti, del commercio

estero;

La Comunità europea dell'energia atomica (CEEA) o Euratom allo

− scopo di coordinare i programmi di ricerca degli stati membri relativi

all'energia nucleare ed assicurare un uso pacifico della stessa.

Da qui in avanti ci sono una serie di tappe contrassegnate tutte

dall'approvazione di diversi trattati. Però diciamo che i tratti salienti della

comunità, che poi ci hanno consegnato l'unione europea come la conosciamo

oggi sta nella tappa fondamentale Maastricht.

Il trattato di Maastricht

Il trattato di Maastricht firmato nel 1992 è molto importante perché a

Maastricht si sancì l'inizio dell'avvio verso l'unione economica e monetaria.

Dal 1992 al 1997 si stabilì un processo di evoluzione e di integrazione delle

economie degli stati membri che avrebbe portato all'unione economica e

monetaria UEM.

Per entrare nell'unione economica e monetaria - in base a quello che era

stato fissato nel 1997 - era necessario che le economie dei vari stati

rispettassero alcuni parametri legati al tasso di inflazione, al tasso di

disoccupazione e soprattutto alcuni parametri legati alla finanza pubblica. Per

entrare a far parte dell'unione monetaria europea era necessario che gli Stati

avessero un rapporto tra il deficit e il prodotto interno lordo pari al 3% e che

avessero oltre a questo, un rapporto tra il debito pubblico e il prodotto interno

lordo non superiore al 60%.

Dal 1992 fino al 1999 - anno in cui si avvia la terza fase dell'unione

economica e monetaria - l'Italia avvia un risanamento massiccio mediante

politiche di austerity molto sostenute, tanto che siamo riusciti nel 1997 a

presentarci con un rapporto deficit Pil pari a 2,7 % quindi abbastanza al di

sotto del 3% richiesto.

Il problema dell’Italia è stato il debito pubblico, già nel 1997 avevamo un

debito elevatissimo però siamo riusciti ad entrare comunque nell'unione

europea perché all'epoca l'Italia presentò un piano di risanamento molto

credibile e quindi questo diede fiducia ai nostri partner europei, i quali

acconsentirono al nostro ingresso nell'unione europea nonostante un debito

pubblico così elevato.

Dal 2002 la moneta unica europea ha sostituito le monete nazionali e la

gestione della moneta unica è stata affidata alla Banca Centrale Europea

(BCE). Solo la Banca centrale Europea può svalutare, mentre prima

dell'ingresso nell'unione economica e monetaria europea, l'Italia poteva

avvalersi di operazioni della svalutazione monetaria. La svalutazione della

moneta significa che se io svaluto la mia moneta posso esportare di più, ma

ho difficoltà a comprare perché con quella moneta posso comprare meno

cose, questo è un problema per quanto riguarda materie prime tipo il petrolio.

Sta di fatto che la politica monetaria è stata affidata alla Banca Centrale

Europea e quindi lo stato italiano, come tutti gli altri stati che ne fanno parte,

ha perso la propria sovranità, cioè la possibilità di esercitare il potere sulla

moneta. Il trattato di Lisbona

Il trattato di Lisbona firmato nel 2007 ha origini sofferte perché per arrivare al

trattato c'è stata una fase antecedente che si è svolta nel 2004.

Nel 2004 una convenzione intergovernativa ha avuto il compito di redigere

una Costituzione europea il cui testo faceva riferimento alla bandiera

europea, al ministro europeo, all'inno, quindi c'erano molti riferimenti a quegli

elementi che noi riconduciamo alla figura dello stato, quindi la Costituzione

europea del 2004 aveva un assetto simile allo Stato.

Questo progetto ha incontrato il disfavore della Francia dell'Olanda, i quali

non hanno ratificato questa Costituzione europea del 2004 e quindi il

processo di integrazione ha subìto una battuta di arresto.

Successivamente il consiglio europeo ha deciso di riprendere a lavorare sul

testo della Costituzione europea del 2004, quindi sono stati eliminati tutti i

riferimenti tipo di stato federale, sono stati eliminati il riferimento al termine

bandiera, al termine ministro cioè tutti quei termini che facevano pensare ad

uno stato e che davano l'idea di perdere l'identità della nazione.

Facendo questa operazione si è giunti al trattato di Lisbona che è composto

da due trattati più i protocolli allegati:

Il trattato sull' unione europea;

− Il trattato sul funzionamento dell'Unione Europea dove spariscono i

− riferimenti alle leggi, rimangono le direttive i regolamenti le decisioni;

Il trattato sul funzionamento dell'Unione Europea e il trattato sull'Unione

Europea insieme formano il trattato di Lisbona che istituisce il consiglio

europeo entrato in vigore il 1º dicembre 2009, il quale ha un presidente eletto

per due anni e mezzo.

Gli organi principali dell'Unione, le cosiddette "sette istituzioni",

comprendono il Consiglio (denominazione che ha sostituito quella di

"Consiglio dei ministri" da parte del trattato di Maastricht), la Commissione,

la Corte di giustizia, il Parlamento, il Consiglio europeo, la Banca

centrale europea e la Corte dei Conti europea. L'istituzione

dell'Europarlamento risale al 1952 e dal 1979 i suoi membri sono

democraticamente eletti, in tutti i territori dell'Unione, a suffragio universale,

per una durata in carica di cinque anni. Oggi l'UE è considerata una potenza

leader in un mondo multipolare.

Riorganizzate dal trattato di Lisbona, le istituzioni sono attualmente sette:

La Commissione europea, rappresenta gli interessi generali dell'UE, è

formata da un Commissario per Stato membro, con sede a Bruxelles.

Dura in carica cinque anni, compreso il Presidente: i componenti sono

nominati dal Consiglio europeo, ma devono avere l'approvazione del

Parlamento europeo. Dal 2014, il Presidente è democraticamente eletto

dal popolo. Detiene il potere esecutivo;

il Parlamento europeo, composto dai rappresentanti dei cittadini degli

stati membri eletti a suffragio universale diretto (prima dell'entrata in vigore

del trattato di Lisbona si faceva riferimento ai popoli dell'unione) da tutti i

cittadini dell'Unione ogni cinque anni, compreso il Presidente che per

prassi rimane in carica due anni e mezzo. Ai sensi del Trattato ha sede

a Strasburgo, città della Francia, ma svolge i suoi lavori anche

a Bruxelles (dove si trova un altro emiciclo) e a Lussemburgo (sede del

segretariato). Ogni singolo Stato stabilisce in autonomia le modalità di

svolgimento delle elezioni e il metodo di ripartizione dei seggi. Condivide il

potere legislativo insieme al Consiglio dell'Unione Europea, con funzioni

simili a quelle di una "camera bassa";

Il Consiglio (o "Consiglio dei ministri"), formato da un rappresentante di

ciascuno Stato membro a livello ministeriale che si occupa della stessa

materia a livello statale (ad esempio al Consiglio dei ministri convocato per

urgenza economica parteciperanno tutti i ministri dell'economia,

ambientale quelli dell'ambiente ecc.), con sede a Bruxelles. La presidenza

è assegnata a uno Stato membro e ruota ogni 6 mesi. Detiene il potere

legislativo insieme al Parlamento europeo, con funzioni simili a quelle di

una "camera alta";

Il Consiglio europeo comprende un rappresentante per ogni stato: il

Capo di Stato (se si tratta di repubbliche semipresidenziali o presidenziali)

o quello di Governo (se si tratta di monarchie o repubbliche parlamentari).

I capi di Stato e di governo sono assistiti dai ministri degli esteri e da un

membro della Commissione, con sede a Bruxelles. Il Presidente, nominato

dal Consiglio europeo stesso, dura in carica due anni e mezzo. Ha la

funzione di dare un indirizzo generale alle politiche europee;

La Corte di giustizia dell'Unione europea, che vigila sull'applicazione

del diritto comunitario, con sede a Lussemburgo;

La Corte dei conti europea, che verifica il finanziamento delle attività

dell'UE, con sede a Lussemburgo;

La Banca centrale europea, che è responsabile per la politica monetaria

europea, con sede a Francoforte sul Meno.

Il consiglio europeo

Il consiglio europeo riunisce i capi di Stato e i capi di governo - fino al trattato

di Lisbona il consiglio europeo era una riunione informale di capi di Stato di

governo - invece con il trattato di Lisbona all'articolo 15 viene inserito tra le

istituzioni dell'Unione.

Il consiglio europeo ha una funzione di indirizzo e una di impulso - anche in

materia economica detta gli indirizzi di massima - ha un ruolo molto

importante perché influenza decisamente la politica europea e soprattutto la

politica economica europea. Il consiglio

Oltre al consiglio europeo, l'Unione Europea ha come sua organizzazione Il

consiglio (denominato in questo modo dal trattato di Lisbona del 2007), noto

anche come Consiglio dei ministri il quale si riunisce in varie formazioni a

seconda della questione all'ordine del giorno, infatti, ciascuno stato membro è

rappresentato da un rappresentante a livello ministeriale responsabile di

quell'argomento (affari esteri, affari sociali, trasporti, agricoltura, ecc.), non ha

quindi una formazione stabile nel senso che il Consiglio dei Ministri di volta in

volta comprende tutti i ministri di quella determinata materia.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
15 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jully di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Nugnes Francesca.