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RAPPORTO TRA INDIVIDUO E SOCIETÀ: COLLEGAMENTO TRA PRODUZIONE DELL'INDIVIDUO E PRODUZIONE DELLA SOCIETÀ

La società si può leggere e descrivere in molti modi alternativi: uno di questi si riferisce ad un insieme di processi di costruzione della realtà sociale. Il metodo che noi stiamo utilizzando prevalentemente risente dell'approccio fenomenologico e dello scambio simbolico. Non esiste un modo che sia più giusto per leggere la società, ma esistono modi diversi. La società è anche composta da processi di scambio comunicativo, che sono fondamentali perché creano credenze e rappresentazioni collettive (sono oggetto di questi processi di scambio comunicativo) attraverso il confronto e lo scambio e quindi creano le mentalità e le visioni del mondo delle persone. Questo processo si incarna nelle forme simboliche, cioè nella cultura (= tutto quello che è patrimonio di una società che viene.

trasferito da una generazione all'altra per via non genetica). La cultura come fenomeno macro-sociale ha due caratteristiche:
  1. caratteristica descrittiva: la cultura in parte è un insieme di elementi che ci insegnano in che maniera possiamo fare certe cose.
  2. caratteristica prescrittiva: un secondo aspetto di costruzione della realtà sociale è quindi relativo alla cultura. La cultura ha due versanti: materialità (tutto ciò che è frutto del sapere, ad esempio le nostre città) e immaterialità (tutto ciò che è sapere). Le forme di mediazione simbolica (forme di cultura) sono relative, ma vengono assolutizzate per poter essere fondamento dell'identità di un certo gruppo umano. Quindi ogni cultura è assolutamente determinata: viene determinato qualcosa che però potrebbe essere anche diversamente (ad esempio, le nostre case versus le tende dei mongoli). Questo si collega alla tematica del

relativismo culturale. Finora abbiamo parlato di formazione degli individui attraverso i processi di socializzazione primaria e i processi di socializzazione secondaria. Fermandosi a questa descrizione si corre però il rischio di una descrizione ipersocializzata dell'essere umano: infatti, non bisogna dimenticare che i processi di socializzazione e di individuazione sono estremamente intrecciati tra loro e contemporanei. Questa dialettica tra ciò che ci viene dato e quello che invece noi siamo e diventiamo ci rimanda sempre alla nostra soggettività, cioè la capacità di differenziarsi dalle forme di determinatezza simbolica. Un soggetto è sì l'insieme delle cose che è, ma ontologicamente una persona è anche l'"io" che non è riducibile a quell'insieme di cose. L'agire umano e l'agire sociale condividono la logica dell'influenza reciproca: noi siamo il risultato tanto dei

condizionamenti sociali quanto della nostra capacità di libertà. L'agire sociale è un agire che in parte si riferisce al conformarsi a attese e regole, ma dall'altra parte è innovazione perché gli individui in interazione tra loro cambiano continuamente la società. Senza questi due elementi o una società diventa difficilmente gestibile oppure si irrigidisce e diventa una società chiusa. Nel mondo, in generale, abbiamo assistito ad un processo che Weber ha definito "di razionalizzazione" che ci ha portato da una parte ad un aumento del dominio tecnico sulle cose, ma dall'altra ad un'estrema professionalizzazione del sapere. Con la rete si è enormemente ampliata la quantità di informazioni a disposizione e la possibilità di accedere a rappresentazioni: questo significa più conoscenza? La stessa esperienza.

In analogia alla conoscenza, può essere suddivisa in diretta e mediata: quella mediata (=qualcosa che viene esperito da altri e viene trasmesso come portato di conoscenza) si è espansa enormemente. Il senso comune è quella parte di cultura che solitamente non viene esplicitata, ma che nessuno si sogna di mettere mai in discussione perché riguarda cose che sono "ovvie": è la parte più irrigidita di una qualsiasi cultura. Il senso comune ha molto a che fare con la socializzazione primaria. Il senso comune (ad esempio, l'aprire la porta e lasciar passare una signora per prima) si scontra in continuazione con il mutare della società. I comportamenti oggi vengono letti in una quantità sempre maggiore di modi. Il senso comune viene quindi riconosciuto come valido da un numero sempre minore di persone. L'esperienza ha due significati:

  • Erfahrung: da erfahren = attraversare → spazialità, aver visto molto
cose → collegato allasocializzazione primaria✔ Erlebnis: da erleben = attraversare la vita, fare esperienza della vita, aver approfondito dentro di séquello che si ha visto, poco o tanto che sia → dimostra quanto noi siamo essere liberi al di là dellasocializzazione secondaria (intelligenza nel senso di comprensione del mondo e di noi stessi) La credenza si basa sull’esperienza diretta, su ciò che ci è stato insegnato, sullo studio sulla tradizione,sull’esperienza mediata, etc. ma siamo sicuri che le nostre credenze e rappresentazioni del mondo nonsiano mai distorte? La regola è infatti soprendentemente la distorsione, che può essere causa da:
  • autoinganni (difese psicologiche)
  • inganni di varia natura (propaganda politica, linguaggio ipnotico pubblicitario)
  • strategie più raffinate, che vediamo ora.
Abbiamo visto gli aspetti (processi di socializzazione) che influenzano la formazione

dell'opinione individuale (nel senso di qualunque cosa che possa essere definito come credenza) e ora ci chiediamo: come si forma l'opinione a livello individuale e quali sono i processi che influenzano, distorcono o dirigono l'opinione? Questo ci permette di passare dagli agenti individuali a quelli collettivi. Ciò che ci porta ad un'opinione distorta sono la categoria delle difese psicologiche e la categoria dell'inganno:

I. La prima dimensione è quella delle DIFESE PSICOLOGICHE e quindi tutto quello che può riguardare l'incapacità di un soggetto di accettare determinate situazioni, certe esperienze o certi processi interiori a sé. Questo insieme di processi non è una dimensione unitaria in senso clinico e analitico, ma noi le trattiamo come se lo fossero poiché riguardano la dimensione intra-individuale. Un esempio è il processo di rimozione per mantenere l'integrità

II. La seconda dimensione è la dimensione dell'INGANNO, che per come lo definiamo noi ha a che fare con i livelli intersoggettivi: ci deve essere sempre infatti un soggetto altro da noi che ha o meno l'intenzione di ingannare. Questo non ha a che fare con l'errore, in quanto è assolutamente vero che © Lisa Bonetti – 16Opinioni e scelte collettive – Prof. Daniele Nigrissi può portare un collettivo a credere in qualcosa di assolutamente falso e questa credenza non necessita di un inganno cosciente: è sufficiente che un singolo o dei gruppi accedano a informazioni distorte (ad esempio, il fenomeno del complottismo e del fenomeno del rifiuto delle basi scientifiche). Il fatto di ritrovarsi all'interno di una dimensione che porti ad una credenza erronea e che conferma una credenza falsa è uno degli aspetti. Quando e quanto questa credenza erronea è qualcosa che il soggetto crea da se stesso.

per stesso? Quando e quanto questa credenza erronea è frutto di una cosciente volontà di un altro soggetto? Quando e quanto deriva da un ambiente legittimante?

Una delle forme fondamentali di distorsione del giudizio è quindi l'inganno, visto soprattutto nel campo militare.

Cosa significa influenza? Un secondo campo di studi laterale rispetto all'inganno è il campo di studio sull'influenza sociale, che è proprio della psicologia sociale, la quale studia il modo in cui un collettivo influenza credenza e comportamenti dei soggetti (in che modo un determinato contesto o gruppo possono portare l'individuo a modificare determinate credenze e comportamenti → influenza sociale non coincide con la persuasione, che è solo una delle possibili forme, assieme anche alla propaganda). Ciò spiega la grande differenza tra il ragionamento di uno psicologo sociale e un ragionamento di un sociologo. Infatti, in sociologia (e in

quello di cui ci occupiamo noi ora), si fa riferimento all'opera di produzione di soggetti da parte delle strutture e di produzione di strutture da parte dei soggetti (produzione e riproduzione), che è cosa diversa dal ragionare su fenomeni di influenza di gruppo. Per questo motivo, in sociologia, si parla di influenza in un senso estremamente vasto e multiforme, che comprende l'insieme di effetti che possono venire prodotti non solo da un contesto o da un gruppo, ma anche da un singolo gruppo o da un attore collettivo, non attraverso meccanismi di pressione della maggioranza e di influenza della minoranza, ma dal punti di vista dei modi in cui si arriva a far sì che rappresentazioni e comportamenti si modificano. Noi siamo influenzati ogni giorno, tutti i giorni, tutta la vita, dal mondo in molti sensi. Tutti quanti influenziamo gli altri. L'influenza... - Non sempre è voluta né intenzionale → basta che una delle due persone sia nelcampo sensoriale dell'altra persona, quindi che uno dei due stia vedendo e percependo l'altro.
  • Ci sono alcune figure dell'influenza sociale.
  • Oltre ai normali processi di influenza non voluti, ci sono dei progetti per influenzare gli altri (influenza attraverso propaganda politica e influenza attraverso pubblicità).
  • Tutti noi influenziamo gli altri creando proiezioni di caratteristiche (proiezioni di noi stessi): noi creiamo una certa piacevolezza/sensualità, attraverso abbigliamento/oggetti/macchine, sicurezza di sé, uniformi.

Tutto ciò prescinde dalla volontà della persona, ma in ogni caso questa persona influenzerà gli altri (il grado minimo di influenza avviene semplicemente con la nostra presenza fisica).

Cos'è l'influenza come concetto? Max Weber ha definito concetti molto importanti, tra cui il monopolio della forza. Il monopolio della forza è la caratteristica essenziale dello

Stato: lo Stato è l'unico soggetto titolato ad esercitare come ultima risorsa il potere, che è la possibilità/capacità di un soggetto di costringere qualcun altro nell'agire in una determinata maniera, anche

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Publisher
A.A. 2020-2021
39 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ellebi98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Opinioni e scelte collettive e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Nigris Daniele.