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Un approccio ragionato alla spiegazione e previsione del comportamento sociale
Teoria ideata e proposta da questi due autori i quali hanno cercato di risolvere la questione della coerenza tra atteggiamenti e comportamento proponendo questa teoria, essa infatti viene proposta dopo la proposta del principio di compatibilità. Nasce all'interno di un approccio che cerca una spiegazione semplice ed elegante della condotta umana.
Elaboratore razionale delle informazioni. Persona come che ha a disposizione. Questo è alla base dell'orientamento cognitivista.
Spiegazione dei comportamenti. Questa teoria si applica alla quindi il punto di partenza di questa teoria è il comportamento che deve essere definito e identificato e operazionalizzato in modo appropriato. Operazionalizzare cioè misurare e stabilire quale comportamento si intende prevedere e spiegare.
Prevede che atteggiamenti e norma soggettiva siano influenzati da credenze. Questo approccio si integra con...
datocomportamento. Queste intenzioni, a loro volta, influenzano il comportamento effettivo. L'approccio del modello aspettativa-valore si basa sull'idea che le persone prendano decisioni razionali valutando le aspettative di risultati positivi o negativi e il valore che attribuiscono a tali risultati. Le aspettative si riferiscono alle previsioni che le persone fanno riguardo ai risultati che otterranno se mettono in atto un determinato comportamento. Il valore si riferisce all'importanza che le persone attribuiscono a tali risultati. Il ragionamento delle persone può essere influenzato da credenze errate o non veritiere, ma l'approccio aspettativa-valore assume che le intenzioni comportamentali siano ragionevoli, logiche e coerenti con le credenze che le persone hanno. Queste credenze possono essere basate su intuizioni errate, pensieri non logici o desideri personali. La teoria dell'azione ragionata e la successiva teoria del comportamento pianificato sostengono che gli atteggiamenti e la norma soggettiva (cioè la percezione delle aspettative sociali) siano determinati da una serie di credenze che portano le persone a sviluppare un'intenzione di eseguire un determinato comportamento. Queste intenzioni, a loro volta, influenzano il comportamento effettivo.determinato comportamento.
PENSO DUNQUE AGISCO
Le intenzioni di agire discendono da credenze che sono state sviluppate nel corso dell'esperienza. Queste intenzioni costituiscono la forma di una pianificazione delle azioni per questo il comportamento spiegato da questa teoria è un comportamento che si configura con l'essere un comportamento pianificato e intenzionale.
- Gli atteggiamenti influenzano comportamento in maniera profonda attraverso la formazione delle INTENZIONI => PIANIFICAZIONE azioni (comportamento pianificato).
- L'approccio non assume che il comportamento umano sia di per sé razionale, ma ragionato.
- I costrutti teorici si formano a partire da un processo ragionato = attenta, ragionata, logica, coerente e deliberata considerazione delle informazioni disponibili relative al comportamento (=> formazione di credenze).
- Le credenze sul comportamento possono anche essere non veritiere, sbagliate e irrazionali.
- Le persone quando mettono in atto un determinato comportamento, lo fanno in base alle loro intenzioni e pianificazioni.
1. La teoria del comportamento pianificato (Theory of Planned Behavior, TPB) è una teoria psicologica che si occupa di spiegare e prevedere il comportamento umano.
2. Secondo questa teoria, il comportamento è determinato da tre fattori principali: l'atteggiamento verso il comportamento, la norma soggettiva e il controllo comportamentale.
3. L'atteggiamento verso il comportamento è la valutazione globale favorevole o sfavorevole del comportamento stesso.
4. La norma soggettiva si riferisce alle aspettative che una persona ha rispetto al comportamento, basate sulle influenze dei referenti sociali importanti.
5. Il controllo comportamentale si riferisce alla percezione della facilità o difficoltà nel mettere in atto il comportamento.
6. Secondo la TPB, l'intenzione di eseguire un determinato comportamento è determinata principalmente dalla norma soggettiva.
7. La teoria prevede che l'atteggiamento verso il comportamento e la norma soggettiva siano correlati, rappresentati graficamente da una linea curva.
8. È importante sottolineare che non c'è una relazione diretta tra atteggiamento e comportamento, ma il comportamento è determinato dall'intenzione di agire.
9. In sintesi, la TPB sostiene che il comportamento umano può essere spiegato e previsto attraverso l'intenzione di agire in un determinato modo, che a sua volta è influenzata dall'atteggiamento verso il comportamento e dalla norma soggettiva.
10. Definizione dei costrutti:
- Atteggiamento verso il comportamento (Attitude towards behaviour, A): valutazione globale favorevole o sfavorevole del comportamento (Behavior, B).
L'atteggiamento verso il comportamento non coincide con l'atteggiamento verso l'oggetto. Questa teoria studia le azioni non gli oggetti. Quindi la valutazione è la valutazione nei confronti dell'atto inteso come un comportamento che verrà eseguito.
NORMA SOGGETTIVA
- (Subjective Norm, SN): percezione della pressione sociale esercitata da altri a seguire o meno il comportamento => percezione delle aspettative possedute da persone importanti (referenti sociali importanti) relativamente al fatto di eseguire o meno il comportamento.
INTENZIONE
- comportamentale (Behavioral Intention, BI): motivazione dell'individuo a mettere in atto un comportamento = piani e progetti consapevoli, decisioni o propositi di mettere in atto un comportamento.
Media gli effetti dell'atteggiamento e della norma soggettiva sul comportamento. L'atteggiamento e la norma soggettiva non determinano direttamente il comportamento ma la loro influenza sul
Il comportamento viene trasportata, mediata, trasferita attraverso l'influenza sull'intenzione comportamentale. L'assunto è ciò che si dice sulle basi della teoria, i principi della teoria.
ASSUNTI
- Sviluppata per prevedere COMPORTAMENTI VOLONTARI o VOLITIVI = comportamenti su cui l'agente può esercitare un controllo completo (la maggior parte delle azioni di rilevanza sociale) = comportamenti che l'agente può facilmente eseguire se lo vuole.
- NON è in grado di prevedere l'esecuzione di azioni che dipendono dall'esistenza di opportunità o dal possesso di risorse e requisiti adeguati (tempo, denaro, abilità, cooperazione di altre persone).
- Sono esclusi anche i comportamenti che vengono eseguiti indipendentemente dagli atteggiamenti, poiché sono abitudinari, esclusi dal controllo volitivo. Questa teoria non spiega i comportamenti di routine abituali, che vengono messi in atto al di fuori della consapevolezza.
- Non si applica ad atteggiamenti verso oggetti, persone o istituzioni.
- Il comportamento delle persone dipende in primo luogo dall'intenzione di adottare un comportamento => intenzione = causa prossimale del comportamento.
- Più forte sarà l'intenzione di mettere in atto un dato comportamento, più probabile sarà la sua effettiva esecuzione.
- L'atteggiamento influenza/determina il comportamento attraverso l'intenzione = il processo di trasformazione dell'atteggiamento in un'azione osservabile, è spiegato interponendo tra trasformazione di un'intenzione l'atteggiamento e il comportamento un altro evento psicologico: la .
- L'intenzione è distinta dall'atteggiamento e rappresenta la motivazione di una persona ad eseguire un certo comportamento.
Come donare il sangue, comportamenti relativi allarelazione familiare, al cibo, alle pratiche alimentari nei confronti del figlio, al donare soldi, all'igiene dentale.
MISURARE IL COMPORTAMENTO: IL PRINCIPIO DI COMPATIBILITÀ
"Scegliere e valutare un criterio comportamentale è spesso la parte più difficile di qualsiasi studio sul comportamento" (Fishbein, 1997)
Scegliere e rilevare un criterio comportamentale è il punto di partenza degli studi e delle ricerche condotte nell'ambito dell'approccio ragionato.
Nel predisporre appropriate misure per ciascuno dei componenti della teoria, è opportuno iniziare con un'attenta e chiara riflessione sulla concettualizzazione del comportamento e delle categorie comportamentali che si intende prevedere.
Principio di compatibilità: indica che le misure del comportamento e di tutte le componenti della teoria devono essere formulate allo stesso livello di specificità.
rispetto ai TACT. Il principio di compatibilità è stato inteso come un principio metodologico che guida il ricercatore nel momento in cui vuole passare da un modello astratto ad un modello concreto della misura dei costrutti della teoria. È necessario quindi decidere fin dall'inizio in modo chiaro e non ambiguo il livello dei quattro elementi TACT rispetto al quale vogliamo prevedere il comportamento. Applicando il principio di compatibilità delle misure teoriche si possono ottenere misure del comportamento considerato. Si possono avere misure oggettive del comportamento tramite osservazioni dello stesso. Per certi tipi di comportamento (quelli più "sensibili"), le misure self-report possono essere poco accurate (Ajzen e Fishbein, 2005). ESEMPIO: Operazionalizzare il modello vuol dire concentrarsi sul comportamento che si intende spiegare e prevedere. Nei questionari che di solito si usano quando si applica la teoria.differenziale semantico utilizzate per misurare l'atteggiamento nei confronti del consumo di snack ipocalorici sono: - Salutare / Non salutare - Gustoso / Non gustoso - Soddisfacente / Non soddisfacente - Benefico / Non benefico - Desiderabile / Non desiderabile Queste scale vengono presentate ai partecipanti del questionario che devono indicare il loro grado di accordo o disaccordo rispetto a ciascuna coppia di aggettivi. I punteggi ottenuti vengono poi sommati per ottenere un punteggio complessivo dell'atteggiamento nei confronti del consumo di snack ipocalorici. È importante sottolineare che questa è solo una versione cartacea del questionario utilizzato nella ricerca e che la descrizione qui fornita è solo un esempio.Differenziale semantico: