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Opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica: Appunti di Fotografia Pag. 1
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L'opera d'arte è sempre stata riproducibile dagli uomini. Diversa è la situazione per ciò che riguarda la

riproduzione tecnica dell'opera d'arte, che si afferma nella storia in diverse ondate (greci - fusione e

conio; medioevo - litografia). Con la fotografia, la mano si vide per la prima volta scaricata dalle

importanti incombenze artistiche; inoltre, rispetto all'opera autentica e manuale, essa può rilevare

aspetti che prima d'ora non erano accessibili attraverso l'uso di particolari procedimenti

(ingrandimento, ripresa al rallentatore ecc...). Quello che viene quindi meno in un'opera d'arte, oggi, è

la sua aura: rendere le cose, spazialmente e umanamente, più vicine (come seguire in un pomeriggio

d'estate l'effetto del tramonto su una catena montuosa).

Ogni opera d'arte ovviamente si identifica con un contesto e una tradizione (i greci ad esempio

vedevano la statua di Venere come oggetto di culto, ma i monaci medievali vedevano in essa un idolo

maledetto). Oggi, con la nascita del primo mezzo di riproduzione veramente rivoluzionario, la

fotografia, l'arte avverte l'inizio di una crisi. La funzione artistica viene marginalizzata, mentre la

riproducibilità e l'esponibilità aumentano continuamente. Inoltre viene meno anche il valore cultuale

dell'opera (con l'unica eccezione del volto dell'uomo, che riesce ancora, tramite le espressioni facciali,

a esprimere una sua aura).

Per ciò che riguarda il cinema, invece, si assiste ad alcuni particolari fenomeni, ossia uno spettacolo

che in passato non sarebbe stato immaginabile (attraverso effetti visivi e sonori) e una

rappresentazione della realtà molto più significativa. Oltre a ciò il cinema è in grado, grazie al primo

piano di certi elementi, l'accentuazione di alcuni particolari e la guida geniale dell'obiettivo, aumenta la

comprensione degli elementi costrittivi che affliggono la nostra esistenza, rendendoci partecipi di una

qualsiasi storia ed avventura.

La riproducibilità tecnica dell'opera d'arte modifica il rapporto delle masse con l'arte: infatti, quanto più

il significato sociale di un'arte diminuisce, tanto più la critica e la fruizione del pubblico divergono. Il

convenzionale viene goduto senza alcuna critica, ciò che è veramente nuovo, invece, viene criticato

con ripugnanza.

Si confronti la tela su cui viene proiettato un film con la tela su cui si trova un dipinto: quest'ultima

invita l'osservatore alla contemplazione, mentre di fronte al film ciò non è possibile: non appena coglie

l'immagine, essa si è già modificata.

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Lo sviluppo, costante e rapido, della fotografia, è dovuto a 2 principali elementi: le ricerche di Niepce e

Daguerre attraverso le immagini della camera oscura, e lo sviluppo dell'industria. Il concetto

antitecnico e feticistico della fotografia è ciò con cui i teorici di quest'arte hanno dovuto fare i conti,

naturalmente senza raggiungere alcun risultato.

Rispetto alla pittura, in cui i quadri durano soltanto in quanto testimonianza dell'arte di colui che li ha

dipinti, con la fotografia avviene qualcosa di nuovo e singolare: un effetto penetrante e duraturo

dell'opera stessa. Già verso il 1840, molti pittori, consapevoli che la fotografia sarebbe stato in grado

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A.A. 2010-2011
2 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ahmed89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e tecniche della fotografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Ruggeri Francesco.