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Il concetto di oligopolio e il ruolo delle imprese
A differenza del monopolio, le imprese hanno concorrenti, anche se in numero limitato e non sono costrette a sottostare a un prezzo stabilito. Proprio per quest'ultimo fatto, le imprese sono dette Price makers, le aziende stabiliscono i prezzi e creano dei "cartelli", ma questo non è permesso. Ogni oligopolista decide il proprio prezzo di vendita anche accordandosi con le altre aziende dello stesso oligopolio.
Vediamo un semplice esempio di oligopolio: innanzitutto ci sono poche imprese che concorrono o colludono sul mercato e vendono gli stessi prodotti, non differenziabili. I cereali in USA sono prodotti da 3 grandi imprese che tengono i prodotti alti, ci sono diversi produttori che però nello stesso mercato concorrono. Avviene così un'interazione tra i produttori invece che una collaborazione che potrebbe giovare a tutti. Gli oligopolisti quindi cercano di aumentare il valore sul mercato, che poi è la stessa cosa che fanno i monopolisti.
Semplicemente il monopolio permette al produttore di avere massimo profitto rispetto alla concorrenza perfetta. Altro esempio banale è quello del cioccolato, a proposito di prodotti uguali o al più simili. Se i produttori di cioccolato Nestlé, Milka e Novi competono, la Nestlé decide di vendere a 1 euro la barretta di cioccolato, molti azionari dirottano e comprano azioni Nestlé, poiché costano meno le barrette vendute da questa azienda rispetto alle aziende dello stesso oligopolio. Se un cartello dice che 1 euro è pari ad una barretta di cioccolato, un concorrente può anche vendere la barretta a 0.80 euro per appropriarsi una percentuale maggiore di quota sul mercato. La strategia è produrre con efficienza migliore in modo tale da aggiudicarsi una fetta di compratori che si "attacca" al prodotto. Parliamo adesso di una forma di oligopolio composta da solo due imprese. Il Duopolio. Sappiamo che il ricavo totale, o profitto.è dato dal prodotto tra prezzo e quantità, quindi TR o TT = P•Q e quando creiamo una tabella di domanda, il ricavo totale da considerare è quello maggiore. I duopolisti possono accordarsi colludendo oppure producendo quantità e prezzo accordato, quindi coordinatamente, creando un cartello. Quando i duopolisti cercano di aumentare il proprio profitto, lo possono fare anche a discapito dell'altro, in questo caso non è presente collaborazione quindi è una competizione. – EQUILIBRIO DI NASH: è una situazione in cui nessun decisore ha un incentivo a cambiare le proprie decisioni, date le decisioni altrui. In una competizione tra prodotti, quindi in oligopolio e con degli alzamenti di prezzi, un'azienda che decide di non stare al "gioco" dell'azienda che continua a competere alzando i prezzi, è detta in equilibrio di Nash. Normalmente questo equilibrio non porta ad una massimizzazione del profitto totale.finiamo in una situazione subottimale. Nel caso in cui non ci siano barriere all'entrata di un mercato e con molti margini di profitto, alcune aziende entrano nel mercato e competono con gli oligopoli quindi i prezzi possono aumentare per escludere le nuove aziende che si trovano costrette a produrre per competere nel modo corretto. Si rischia di arrivare alla concorrenza perfetta se non c'è una collaborazione tra le aziende in oligopolio per accordare il prezzo di un prodotto. Questo prezzo se si avvicina al costo marginale, quello che era oligopolio si avvicina a concorrenza perfetta. In concorrenza perfetta c'è un'allocazione più efficiente delle risorse, ma questo non è possibile per l'antitrust.
Lo studio del comportamento individuale in situazioni strategiche è detto TEORIA DEI GIOCHI. Si tratta di un insieme di strategie che ci permette di capire come i giocatori competono nel mercato e ci aiuta a notare le interazioni tra
varie imprese. Le situazioni strategiche sono quelle che mi permettono di agire al meglio per me stesso, quindi massimizzare il profitto. Un'azione ha l'obiettivo del singolo. In oligopolio si parla spesso di teoria dei giochi poiché viene usata per aggiudicarsi una fetta di mercato sempre più ampia. Il modello per studiare attraverso la teorie dei giochi è chiamato matrice dei payoff, sono dei risultati per ogni giocatore visto il comportamento dell'altro. La matrice sopra riportata è a doppia entrata, sono presenti l'impresa X e Y. Ogni giocatore ha due scelte, l'impresa X fa un accordo e l'impresa Y decide se accettare l'accordo o meno. In questo caso è facile notare che entrambe le aziende rispettano l'accordo poiché il profitto è superiore alle altre combinazioni. Esiste anche il dilemma del prigioniero, ossia un gioco che illustra le difficoltà da parte di entrambi i giocatori nel prendere una decisione che massimizzi il loro profitto.decidere se cooperare tra loro o se tradirsi. Notiamo che se BP trivella 2 pozzi, la strategia migliore della Shell è trivellare 2 pozzi. Se BP trivellasse 1 solo pozzo, alla Shell converrebbe trivellarne, quindi la Shell in ogni caso è costretta a trivellare 2 pozzi.
Ritornando all'equilibrio di Nash, se il gioco prevede più stadi, entrambe le imprese potrebbero fissare un prezzo più alto, se partono da un prezzo pari a 30 e colludono a prezzo 30, non è un equilibrio di Nash.
In questo caso l'equilibrio di Nash è fissato nella casella alta a sinistra, la prima, poiché ad entrambe le aziende non conviene spostarsi. A prezzo=10€.
Se le aziende fossero sicure di collaborare avremmo come equilibrio un profitto TT=6 milioni per entrambe le imprese.
In realtà esiste anche il caso in cui i due giocatori, poniamo i fidanzati Alessandro e Sveva, devono decidere se andare a vedere un film romantico.