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Primi soccorsi durante una crisi
Durante una crisi, è importante proteggere la persona da eventuali lesioni. Rimuovi gli oggetti vicini con cui potrebbe farsi male e metti qualcosa di morbido sotto la sua testa. Allenta i vestiti troppo stretti e, una volta che la crisi è finita, metti la persona su un fianco. Cerca di comunicare con la persona per capire se ha ripreso conoscenza, rassicurala e tieni lontani i curiosi. Non limitare i suoi movimenti, non cercare di mettere forzatamente oggetti dentro la bocca e evita di farle mangiare o bere finché non ha ripreso completamente conoscenza. Assicurati che la testa sia posizionata in modo che il vomito possa essere espulso senza essere inalato. Resta con la persona fino a quando non si sia ripresa (5-20 minuti). Allerta il personale medico se la crisi dura più di 5 minuti e se la persona non ha ripreso conoscenza entro i 5 minuti dalla fine della crisi.
convulsione della crisi o se avviene un secondo attacco subito dopo il primo o se la crisi avviene nell'acqua. Se la persona si è fatta male, se la persona è incinta o ha il diabete. Se sia stato il primo attacco o se sei indubbio e non ci sentiamo sicuri. Un particolare caso di crisi convulsive sono le convulsioni febbrili.
NARCOLESSIA si tratta di un disturbo neurologico che comporta dei periodi di estrema sonnolenza diurna e in alcuni casi accompagnata a una debolezza muscolare. Colpisce circa 1 persona su 2000. L'inizio della sintomatologia è nell'adolescenza anche se i sintomi possono iniziare anche in infanzia (tra i 2-3 anni) o più tardi (tra i 25-40 anni). È tendenzialmente sotto diagnosticata tanto che generalmente si ha un ritardo nella formulazione della diagnosi di circa 10 anni, dopo l'inizio dei sintomi. È causata da un'incapacità dell'encefalo di regolare in maniera fisiologica il ritmo.
sonno-veglia. Nel soggetto esistono 2 fasi diverse di sonno: sonno NREM (non rapide eye movement) sonno sia leggero che profondo; Sonno REM (rapid eye movement) durante il quale si manifestano la maggior parte dei sogni. In questa fase si ha una paralisi a carico di quasi tutti i muscoli del corpo, eccetto i muscoli oculari e il diaframma.
Quando ci si addormenta il sonno inizia con le fasi più leggere del sonno NREM e poi si approfondisce progressivamente. Ogni 90 min. circa, il sonno NREM lascia spazio al sonno REM e nel soggetto normale questa alternanza si ripete più volte nel corso della notte.
Nei soggetti con narcolessia, si assiste ad una rapida ed atipica emergenza del sonno REM nei 15-20 min. successivi all'addormentamento e ad intrusioni di sonno REM durante il giorno. Gli attacchi di sonno diurni compaiono in genere ogni 90-120 min. e spesso, il soggetto dorme 5-20 min., si sveglia riposato e ricorda di aver sognato.
CATAPLESSIA: La catalessia può essere una
La manifestazione clinica all'interno della narcolessia è caratterizzata da diversi sintomi, tra cui: - Eccessiva sonnolenza diurna: le persone affette da narcolessia avvertono una costante sensazione di sonnolenza durante il giorno, indipendentemente dalla quantità di sonno notturno che hanno avuto. - Attacchi improvvisi di sonno: le persone con narcolessia possono sperimentare improvvisi attacchi di sonno durante le attività quotidiane, come lavorare, mangiare o guidare. - Cataplessia: la cataplessia è un sintomo caratteristico della narcolessia, che si manifesta con la perdita improvvisa del tono muscolare, spesso scatenata da emozioni intense come la gioia, la sorpresa o la rabbia. - Paralisi del sonno: durante il sonno o il risveglio, le persone con narcolessia possono sperimentare una temporanea incapacità di muoversi o parlare, accompagnata da una sensazione di paura o ansia. - Allucinazioni ipnagogiche/ipnopompiche: si tratta di esperienze sensoriali vivide che possono verificarsi durante il sonno o il risveglio, come vedere o sentire cose che non sono reali. - Disturbi del sonno notturno: molte persone con narcolessia possono anche sperimentare disturbi del sonno notturno, come l'insonnia o il sonno frammentato. È importante sottolineare che la narcolessia è una condizione medica cronica e che i sintomi possono variare da persona a persona. Se si sospetta di avere la narcolessia, è consigliabile consultare un medico per una valutazione e una diagnosi accurata.