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IL CLIMA ORGANIZZATIVO
Fa riferimento all'insieme delle condizioni dell'organizzazione più o meno favorevoli allo
svolgimento dell'attività lavorativa dell'individuo all'interno dell'impresa.
Si parte dal presupposto che vi sia una relazione tra il benessere e la prestazione di un lavoratore.
Secondo Lewin le persone influenzano l'ambiente e l'ambiente influenza le persone, dunque per
clima intende l'insieme delle forze sociali che determinano il comportamento umano. Dunque per
comprendere i comportamenti delle persone non si possono considerare solo le caratteristiche
individuali ma bisogna guardare alle loro interazioni ed all'ambiente che si forma.
Di conseguenza per migliorare l'ambiente sociale e umano bisogna intervenire sul clima.
La difficoltà nel definire in modo univoco il concetto di clima organizzativo è dovuto al fatto che
nella sua formazione convergono sia fattori soggettivi (la percezione) sia oggettivi (l'ambiente).
Il concetto di clima organizzativo è entrato nella letteratura psicologica negli anni '60 e negli anni si
è diffuso il suo approfondimento e le analisi empiriche ai diversi contesti organizzativi. Si è evoluto
in tre approcci fondamentali:
approccio strutturale: il clima è una caratteristica dell'organizzazione che deriva dalle forme
• oggettive che essa assume, come la sua dimensione, il grado di accentramento delle
decisioni, il numero dei livelli gerarchici presenti, le tecnologie impiegate. E' la struttura
organizzativa a produrre il clima;
approccio percettivo: il clima è essenzialmente un fenomeno della percezione e trova la sua
• origine nei singoli individui;
approccio interattivo: è l'interazione tra i membri di un'organizzazione a generare un certo
• clima.
Dagli anni '50 le ricerche sul clima si sono basate sull'approccio quantitativo e lo strumento usato è
il questionario. Questo è costituito da una serie di domande relative alle caratteristiche
dell'organizzazione e permette una scelta tra diverse alternative. A ogni alternativa è affidato un
valore numerico. I dati ottenuti vengono riportati su una tabella con tante righe quanti sono i
questionari e tante colonne quante sono le domande. I numeri su ogni riga corrispondono alle
percezioni di ogni singola persona. Per definire il clima è opportuno valutare i risultati totali e non
singoli.
Per conoscere il clima di un'azienda si segue un percorso ben preciso:
definire approssimativamente i contenuti, cosa si vuole conoscere
• aiutare il gruppo ad espletare la valutazione del clima
• definire gli obiettivi della ricerca
• condivisione del progetto con i responsabili e i dipendenti dei vari settori di intervento
• dell'organizzazione
prendere decisioni prettamente tecniche ad esempio inerenti gli strumenti da usare
• decisione di come operare, se usare la tecnologia o il cartaceo
• comunicazione dei risultati e condivisione a tutti i partecipanti
• costruire un'ipotesi di intervento
• trasformazione della ricerca in un sistema di monitoraggio.
•
Weber parla di BUROCRAZIA intesa come forma tipica dell'organizzazione dello stato. L'apparato
burocratico è l'insieme degli strumenti organizzati per raggiungere determinati fini.
Per Mintzberg le caratteristiche principali della struttura burocratica sono:
la struttura: burocrazia centralizzata, lavoro specializzato, netta divisione delle mansioni,
• suddivisione in gruppi funzionali, gerarchia molto articolata, tecnostruttura come
responsabile della standardizzazione del lavoro.
Contesto: ambiente semplice e stabile, struttura ampia e matura, lavoro razionalizzato.
• Strategia: programmazione strategica, riluttanza al cambiamento di strategia.
• Caratteristiche: efficienza, affidabilità, precisione, coerenza.
•
I manager lavorano raramente a contatto con tutti gli altri operatori. Infatti coloro che occupano il
vertice strategico sono principalmente preoccupati di ricercare i modi migliori per produrre beni e
servizi e a mantenere compatte le strutture di fronte ai mille conflitti, che non vengono risolti ma
bloccati dall'alto per impedire l'interruzione del processo produttivo. Devono inoltre coordinare
l'attività del gruppo dirigente intermedio. Sono gli unici che hanno competenze e autorità di portata
generale. Il potere formale è concentrato in alto, nel vertice strategico. La figura simbolo
dell'organizzazione burocratica rappresenta due parti che sovrastano il nucleo operativo di base. Le
unità operative del nucleo di base sono ampie, quelle del gruppo dirigente intermedio sono più
ristrette per indicare il rapporto diretto di potere tra il vertice e la base.
L'AZIENDA è un insieme di risorse umane, finanziarie e tecniche coordinate ed interagenti tra loro
per cogliere le opportunità offerte dal mercato.
L'ORGANIZZAZIONE è un raggruppamento sociale dotato di una struttura interna differenziata
orientata al perseguimento di obiettivi specifici e allo svolgimento di compiti ben definiti. Nasce
dall'esigenza di razionalizzare e coordinare i singoli sforzi per raggiungere più facilmente gli
obiettivi prefissati.
Le caratteristiche essenziali di ogni organizzazione sono:
la suddivisione del lavoro, del potere e delle responsabilità finalizzata al perseguimento di
• obiettivi prefissati;
la presenza di uno o più centri di potere con potere di controllo e direzione del lavoro per
• soddisfare esigenze di efficienza;
la sostituibilità del personale se inadeguato e inefficiente;
• il coordinamento di tutte le attività specializzate che danno vita all'attività aziendale nel suo
• complesso.
Un'organizzazione efficiente permette di realizzare una maggiore produttività del lavoro.
Da un punto di vista economico l'organizzazione nasce come conseguenza della divisione del
lavoro, che dà origine ad attività specializzate, rivelate più produttive delle attività generali. Le
diverse soluzioni organizzative si differenziano per il modo in cui realizzano il coordinamento
(relazione efficace delle interdipendenze tra tutte le attività specializzate in cui è stato suddiviso il
lavoro).
L'ORGANIZZAZIONE AZIENDALE è l'insieme delle componenti e dei meccanismi di
funzionamento di una struttura economica e l'insieme dei criteri di divisione e di specializzazione
del lavoro tra le persone che ne fanno parte e delle modalità di coordinamento per il raggiungimento
degli obiettivi.
Ogni impresa ha la sua organizzazione che è funzione degli obiettivi, delle strategie e delle risorse
di cui è dotata l'azienda.
Definire la STRUTTURA ORGANIZZATIVA di un'azienda significa stabilire tra quali organi è
suddiviso il lavoro, quali sono le loro funzioni e le relazioni che li legano a vicenda. Di solito è
definita formalmente attraverso l'organigramma.
Il modello di organizzazione formale delinea con precisione le relazioni intercorrenti tra i vari
organi di una struttura organizzativa, individuando le mansioni e le responsabilità di ciascuno di
essi. È frutto della pianificazione aziendale e si basa sui concetti di gerarchia, divisione del lavoro,
disciplina normativa, regolamentazione e controllo.
L'organizzazione aziendale presenta tre dimensioni:
gli attori: sociali, economici, politici. Rappresentano le figure del manager, degli impiegati,
• dei consumatori, dei professionisti. E fondamentale distinguerli in base alle loro competenze
(caratteristiche intrinseche in ognuno). I singoli comportamenti dipendono da tre variabili:
razionalità limitata: concetto introdotto da Simon secondo cui gli individui non
✗ prendono decisioni ottime ma soddisfacenti in quanto le alternative sono limitate
in funzione delle risorse disponibili.
Capacità individuali: conoscenze, capacità, attitudini, abilità che ognuno
✗ possiede.
Motivazioni: processi psicologici che spingono l'individuo all'azione in vista
✗ della soddisfazione di un bisogno che crea una tensione interna. La motivazione
può migliorare i risultati dell'organizzazione.
L'ambiente: tutto ciò che sta all'esterno dell'azienda e che è in grado di influenzarla. È
• suddivisibile in settori e per ogni organizzazione si possono distinguere dieci settori:
materie prime
✗ risorse umane
✗ risorse finanziarie
✗ mercato
✗ tecnologie
✗ condizione economica
✗ settore d'appartenenza
✗ governo
✗ fattori socio-culturali
✗ fattori internazionali
✗
Negli ultimi anni si è passati da una concezione di ambiente generale in grado di influenzare
indirettamente le attività quotidiane di un'azienda, ad una concezione di ambiente dinamico
caratterizzato da continui mutamenti e dunque da incertezza. L'impresa cerca dunque in ogni
modo di crearsi un ambiente esterno favorevole (transnazionale) attraverso una serie di
strumenti o politiche di gestione.
Le relazioni: negli anni si è assistito ad una riduzione delle barriere e ad un aumento della
• collaborazione tra aziende. I motivi:
la condivisione dei rischi
✗ il miglioramento della posizione dell'organizzazione in determinati settori o
✗ tecnologie
la maggiore capacità di risoluzione dei problemi
✗ l'accesso ai mercati globali
✗
Tipi di relazioni:
economiche: su base monetaria
✗ organizzative: su base politica
✗ culturali: sul piano sociale
✗
La competizione tradizionale non esiste più, oggi ogni azienda deve crescere insieme alle
altre in modo che ognuna diventi sempre più forte.
Le strutture organizzative tradizionali sono tre:
struttura funzionale: l'autorità non deve essere delegata in relazione al livello gerarchico,
• ma su attività specifiche (marketing, ricerca, personale,ecc), in base alle competenze dei
diversi responsabili. È costituita da tre livelli:
la direzione generale: amministra l'azienda come sistema unitario e coordina
✗ l'azione delle diverse aree funzionali.
Le direzioni dei dipartimenti funzionali: sono specializzate nelle varie funzioni
✗ dunque non si occupano di problemi generali aziendali ma settoriali.
Le unità operative: fanno capo ai dipartimenti funzionali e realizzano piani
✗ predisposti dagli stessi svolgendo dunque compiti di tipo esecutivo. Ad esempio
gli uffici amministrativi o i laboratori di ricerca.
Tra i vantaggi c'è l'efficienza, cioè la riduzione dei costi, in quanto si minimizza la quantità
di risorse aventi una data specializzazione e inoltre sono evitate le du