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Z= valenza dello ioni (+1)
F= costante di Faraday
Tale valore di potenziale si ottiene solo nel caso di unna membrana che in condizioni
di riposo è permeabile al solo K+.
In una cellula eccitabile il flusso di K+ non riesce da solo a spiegare la genesi del
PM. Il PM di un neurone non corrisponde a Ek ma a un valore tra -60 e -70 mV:
infatti la membrana della cellula nervosa presenta anche canali passivi per il Na+ e
Cl-. Il potenziale di equilibrio del sodio è +55 mV.
È il flusso di entrambe le specie ioniche che contribuisce alla genesi del PM: in
condizioni di riposo è altamente permeabile al K+ e scarsamente al Na+.
Vm= RT\F ln {Pk [K]e+Pna [Na]e+Pcl [Cl]e}\{Pk[K]i+Pna[Na]i+Pcl[Cl]i}
Questa equazione tiene conto sia del gradiente di concentrazione a cavallo della
membrana sia la permeabilità che la membrana ha per quella determinata specie.
La [Na]e è superiore di 10 volte a quella interna perciò tende ad entrare all’interno
della cellula sia in virtù della forza chimica che quella elettrica (infatti l’interno è
negativo ed esercita una forza di attrazione sullo ione positivo). Il flusso di ioni
risulta comunque assai moderato a causa della scarsa permeabilità della membrana
per questo ione. In condizioni di riposo la permeabilità del sodio è inferiore di circa
20 volte a quella del potassio.
Per quanto la P del Na sia bassa, un po’ entra nella cellula, rendendo l’interno meno
negativo. La minor negatività rende meno intensa la forza elettrica che si oppone alla
fuoriuscita del potassio e la forza chimica spinge in K+ ad uscire.
Se questo fenomeno perdurasse nel tempo tenderebbe ad estinguere le diverse
concentrazioni ioniche di Na+ e K+ tra il versante interno ed esterno, responsabile
della polarizzazione della membrana a riposo. Tale situazione non si verifica grazie
all’intervento della pompa Na\K ATPasi che trasporta ioni contro il loro gradiente di
concentrazione. Grazie all’energia fornita dall’idrolisi di 1 ATP, la pompa estrude 3
ioni Na+ scambiandoli con 2K+: così le cariche positive che passano all’esterno sono
superiori a quelle che passano all’interno e la membrana viene resa più negativa di
quanto non sarebbe sulle base dei soli flussi ionici attraverso i canali passivi. La
pompa permette il perdurare di uno stato stazionario, cioè il perdurare di una
diseguale distribuzione degli ioni Na+ e K+ a cavallo della membrana, responsabile
della sua polarizzazione a riposo.
In molte cellule nervose ci sono anche canali passivi per il Cl-: la sua concentrazione
esterna è molto superiore a quella interna. Il suo potenziale equilibrio corrisponde al
PM a riposo: non contribuisce in maniera significativa alla genesi del PM ma si
distribuisce in maniera passiva a cavallo della membrana.
Cellule eccitabili e potenziale d’azione.
Alcune cellule dell’organismo, cellule eccitabili (neuroni, cellule muscolari ed
endocrine), sono in grado di produrre, in risposta a una stimolo, modificazioni del
proprio PM caratterizzate dalle breve durata, velocità finita e dalla forma stereotipata.
Questi eventi sono detti pda e richiedono l’attivazione e inattivazione coordinata di
diverse famiglie di canali ionici voltaggio dipendenti. Sono fenomeni
autorigenerativi, cioè sono in grado di propagarsi lungo la fibra nervosa senza una
apparente attenuazione.
Nelle cellule eccitabili uno stimolo adeguato produce l’apertura di conduttanze di
membrana che portano alla variazione del PM, che se supera un valore critico,
innesca la generazione di un pda: la cellula eccitabile per questo deve avere un
potenziale di riposo molto negativo e un’alta densità di conduttanze voltaggio-
dipendenti. Se non si genera il pda, l’impulso elettrico rimarrà un evento elettrico
localizzato (potenziale graduato o elettronico) che viene fortemente attenuato durante
il loro percorso nelle fibre nervose.
In una cellula si può avere la sommazione di un certo numero di potenziali elettronici
depolarizzanti tali da spostare a sufficienza il PM dal potenziale di riposo e generare
un pda: questo evento dalla forma stereotipata si propagherà lungo una fibra nervosa
fino a raggiungere un’altra cellula su cui l’informazione viene veicolata grazie alla
presenza di connessioni sinaptiche.
Il pda rappresenta una modifica della conduttanza di membrana: un fenomeno che
determina l’apertura dei voltaggio- e tempo- dipendente dei canali ionici selettivi per
gli ioni Na+ e K+. All’oscilloscopio si osserva la variazione del V di riposo di una
cellula che non dura più di 0.2-2 ms (in alcuni casi anche decine\centinaia di ms).
In una stessa cellula l’ampiezza e la forma dei potenziali d’azione si ripetono
inalterati nello spazio e nel tempo: questa ripetibilità dipende da vari fattori, come
distribuzione e abbondanza delle varie conduttanze di membrana, temperatura,
gradienti ionici e potenziale di riposo.
Legge del “tutto o nulla”: stimolando una cellula eccitabile con stimoli di corrente
depolarizzanti di intensità crescente, per basse intensità non si genera il pda, a un
certo punto, per piccolissimi incrementi di intensità dello stimolo, si assiste alla
generazione del pda. È stata superata la soglia, cioè un livello critico di potenziale.
Un evento sotto soglia non è efficace e il potenziale torna lentamene a quello di
riposo; un evento sopra soglia determina l’innesco del meccanismo di generazione
del pda.
A seguito di un pda la membrana diventa meno eccitabile e non è in grado di generare
altri pda: periodo refrattario. Si divide in 2 fasi:
Periodo refrattario assoluto : in questa fase i canali del Na+ voltaggio
1) dipendenti sono aperti o inattivi. Finché essi non recuperano la propria
funzionalità, nessun pda può essere generato, indipendentemente dall’intensità
dello stimolo applicato.
Periodo refrattario relativo : in questa fase i canali del K+ voltaggio dipendenti
2) si sono riaperti e la membrana iperpolarizzata, con un valore di potenziale più
negativo di quello di riposo, per questo i pda sono più difficilmente inducibili,
ma non impossibili: sarà necessaria una maggiore intensità di stimolazione.
Il periodo refrattario impedisce il riverbero dei segnali nella rete nervosa assonale,
che devono propagarsi in una sola direzione, senza tornare indietro e ha la funzione di
limitare la frequenza di scarica.
La stimolazione postuma o post stimolo riduce l’eccitabilità della cellula e prolunga il
periodo refrattario relativo.
Il pda ha una natura ionica: la sua genesi richiede una modifica della permeabilità
ionica.
Secondo Bernstein i pda sono generati da un fenomeno di rottura transitoria della
membrana cellulare, un evento che la rendeva indistintamente permeabile a tutti gli
ioni: il PM doveva salire quindi da un valore di riposo intorno ai -70 mV fino a 0 mV.
Cole e Curtis evidenziarono come il pda si associ a un grande aumento della
conduttanza di membrana; Hodgkin e Huxley si accorsero che il picco di pda supera
di gran lunga i 0 mV. Questi ultimi osservarono che l’eccitabilità di membrana si
deve associare strettamente alla presenza di ioni Na+ nell’ambiente extracellulare,
altrimenti i nervi non sono più in grado di propagare impulsi e le cellule muscolari di
contrarsi.
Esperimento con l’assone gigante di calamaro di Hodgkin e Huxley (x rivelare
l’importanza del Na+ extracellulare): modificarono la concentrazione di Na+
extracellulare e generarono pda prima e dopo questa modifica. Si sono accorti che
quando il sodio viene ridotto in maniera drastica rispetto al valore fisiologico,
l’ampiezza e la velocità di salita del pda si riducono in maniera proporzionale a
questa riduzione. Il picco di potenziale passa da +40 a 0 mV quando la [Na]e viene
ridotta del 70 %.
In una cellula con conduttanze di Na+ e K+, non si osserva un flusso netto di ioni
perché le correnti uscenti di K+ sono esattamente bilanciate dalla corrente entrante di
Na+. Si ottiene: PM=[(Gk)\(Gk+Gna)]*Ek+ [(Gna)\(Gk+Gna)]*Ena
L’equazione dice che in relazione al rapporto tra le conduttanze per gli ioni Na+ e K+, presenti in
una determinata cellula in un determinato momento, PM assumerà un valore intermedio tra i
potenziali di equilibrio elettrochimico per il Na e K+. Se la conduttanza del sodio fosse superiore a
quella del potassio, il PM sarebbe vicino al valore di Ek (vero per il PM a riposo). Quando Gk=Gna
allora il PM è un valore intermedio tra Ek e Ena. Quindi quando Gna diventa maggiore di Gk, il PM
si avvicina al valore di Ena, che è circa -55mV.
Tutto questo suggerisce che il pda potrebbe essere spiegato da un aumento transiente
del rapporto tra le conduttanze Gna\Gk.
Hodgkin riuscì a dimostrare che la dipendenza del picco di potenziale (intorno a
+40mV) dalla [Na]e segue fedelmente la legge di Nerst per lo ione Na+.
Oggi è noto infatti che il valore di Gk a riposo è molto più grande di quella del Na+
perché molti più canali del K+ sono aperti a riposo: quindi il valore del potenziale di
riposo è più vicino a Ek. All’apice di un potenziale d’azione, a causa dell’apertura di
molti canali del Na+, Gna diventa più grande di Gk e il PM si avvicina a Ena.
Quando la membrana di deve ripolarizzare, il valore di Gna deve scendere e Gk salire
in modo da ristabilire il vecchio rapporto tra le conduttanze a riposo.
In alcune cellule in seguito al pda si può avere un’iperpolarizzazione tardiva, cioè per
un breve periodo si può andare al di sotto del potenziale di riposo per apertura dei
canali del K+.
Come avvengono questi cambiamenti di conduttanza?
I canali del Na+ possono aprirsi in risposta a una piccola depolarizzazione di
membrana: questo induce un aumento della permeabilità di membrana per il Na. Tale
aumento spinge il PM verso Ena (più negativo rispetto al V di riposo). Questa
depolarizzazione recluta un maggior numero di canali per il Na+ la cui apertura
provoca un ulteriore depolarizzazione. Si instaura così un ciclo rigenerativo. A
retroazione positiva. Il ciclo tende ad avvicinarsi a Ena senza mai raggiungerlo per
poi tornare precipitosamente indietro: per la velocissima inattivazione dei canali del
Na v e all’apertura delle conduttanze del K+ che sono iperpolarizzanti.
Dove e perché si genera una soglia?
La soglia coincide con un valore di PM, al di là del valore di riposo, al quale le
correnti uscenti di K+ siano esattamente uguali alle correnti entranti di Na+. In questo
istante c’è un perfetto bilanciamento tra l’effetto depolarizzante delle conduttanze di
Na+ e quello iperpolarizzante delle conduttanze di K+. Un piccolissi