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ATTIVITà PASSIVITà
A. A.
Crediti verso soci per Patrimonio Netto
•
versamenti ancora Capitale sociale
dovuti • Riserve
• Utile/Perdite
B. Immobilizzazioni
• Immateriali B. Fondi rischi e oneri
• Materiali
• Finanziarie C. Trattamento di fine
rapporto (TFR)
C. Attivo circolante
• D. Debiti
Rimanenze
• Crediti E. Ratei e risconti passivi
• Attività finanziarie
• Disponibilità liquide (A.) Capitale proprio
(B. C. D. E.) Passività
D. Ratei e risconti attivi
Conto Economico
A. Valore della produzione
B. Costi della produzione
Differenza tra valore e costi della produzione
----------------------------------
C. Proventi e oneri finanziari (+/-)
D. Rettifiche valore di attività finanziarie (+/-)
E. Proventi/Oneri straordinari
----------------------------------
Risultato prima delle imposte
Imposte sul reddito
----------------------------------
Utile (perdita) dell’esercizio
È indispensabile suddividere l’azienda in sotto-sistemi, un primo metodo la suddivide in tre sub-
sistemi derivanti dall’amministrazione economica dell’azienda:
• Sub-sistema della gestione
• Sub-sistema dell’organizzazione
• Sub-sistema delle rilevazioni quantitative
I sub-sistemi sono interdipendenti. L’attività economica dell’azienda viene definita gestione
organizzata.
Per studiare l’impresa in modo più analitico però bisogna vedere come funzionano nel mondo
reale, le due principali chiavi di lettura sono:
• L’approccio per processi
• L’approccio per funzioni
Approccio per processi: analisi orizzontale, ossia compiti suddivisi in azienda fra i vari organi.
L’approccio per processi studia l’azienda come un insieme di attività che giungono alla
realizzazione di un output comune, le attività vengono definite processi.
Approccio per funzioni: analisi verticale, considera la gestione dell’impresa scomponibile in attività
omogenee definite funzioni.
Approccio per funzioni
Le aree funzionali sono le funzioni fondamentali di un’azienda.
Le funzioni permettono di individuare chiaramente quali sono i compiti da eseguire in azienda,
l’approccio funzionale è efficace sotto il profilo della gestione, sotto il profilo organizzativo e sotto il
profilo informativo.
Le aree funzionali possono essere cosi divise:
• Aree funzionali caratteristiche o operative
È formata da tre aree funzionali:
Marketing : è composta dalle operazioni di studio e analisi del mercato di
sbocco e dei bisogni presenti e futuri dei consumatori.
Produzione e logistica : si occupa dell’attività produttiva,
dell’approvvigionamento dei fattori produttivi, delle scorte di magazzino e
della movimentazione del materiale.
Ricerca e sviluppo : comprende le attività di ricerca e studio a carattere
innovativo, è l’area di unione tra il marketing e la produzione/logistica.
Quest’area è tanto più fondamentale quanto più il settore è soggetto a cambi
di tecnologia.
• Aree funzionali integrative o di gestione delle risorse
Finanza : si occupa del reperimento del capitale attraverso le varie fonti,
inoltre si occupa della gestione ed impiego del medesimo.
Organizzazione e gestione del personale : si occupa dell’acquisizione della
risorsa lavoro.
• Aree funzionali di pianificazione e informazione
Pianificazione strategica e controllo di gestione : proietta l’impresa nel breve
e nel lungo periodo e definisce gli obiettivi.
Amministrazione : produce e diffonde le informazioni relative ai fatti ed alle
operazioni di gestione aziendale.
Punti di forza dell’approccio per funzioni: favoriscono l’ottimizzazione dei consumi delle risorse e
dell’efficienza poiché le persone con medesime specializzazioni lavorano fianco a fianco e
ottimizzano le rispettive conoscenze.
Punti di debolezza dell’approccio per funzioni: perdere di vista l’output generale, non incorpora un
meccanismo diretto per coordinare il flusso di lavoro.
Approccio per processi
Processo: un processo è un insieme di attività che, utilizzando risorse di varia natura, dato un certo
input iniziale, porta alla realizzazione di un output, che funga o da oggetto di scambio con il
mercato esterno, e come tale direttamente di valore per il cliente finale, o da prodotto interno,
utilizzato cioè all’interno dell’azienda.
I processi attraversano diverse aree funzioni per il raggiungimento di un output comune.
Strategia di business (Cap9)
In una prospettiva di amministrazione economia si collocano delle decisioni che definiscono il
profilo complessivo dell’azienda.
Le scelte principali sono:
• Che cosa produrre
• Per chi
• Come
Queste scelte riguardano direttamente le modalità di realizzazione dell’oggetto aziendale e sono le
scelte più importanti della gestione.
Il contenuto della strategia di business non include l’aspetto finanziario, il quale si occupa di
trovare il modo per cui le scelte di business vanno finanziate.
Una corretta strategia finanziaria è la condizione per rendere possibile la strategia di business
scelta.
Livelli delle strategie di business
I livelli per cui si può considerare una strategia di business sono i seguenti:
1. di corporate
2. di business
3. di funzione
1. Strategia di corporate sono le strategie a livello di azienda nel suo insieme, o alta direzione.
Riguardano principalmente:
• Il portafoglio business, cioè l’insieme delle aree strategiche d’affari dove opera
l’azienda.
• La creazione di sinergie tra i vari business ed economie di scala per l’impresa
• La gestione efficiente ed efficace di processi comuni all’azienda nel suo insieme
• Si prendono altre decisioni di massima importanza, come quella finanziaria
2. Strategia di business , riguarda prodotti e mercati. Si riferisce a ciascun business o Area
Strategica di Affari (ASA) che ha peculiarità sue e che trova riscontro in apposite unità
Costruzione Individ. FCS/ Analisi Valutazione punti di
Individuazione Individuazione catena del valore risorse e competenze forza e di debolezza
dei concorrenti vantaggio competitivo
chiamate Strategic Business Unit (SBU).
FCS = fattori critici di successo
3. Strategia di funzione, riguarda una problematica specifica di una data area funzionale o di
un processo. Ha per oggetto le decisioni con le quali si attuano le scelte di business; hanno
un contenuto strategico.
Le principali funzioni coinvolte sono quelle di carattere operativo: marketing, produzione,
ricerca e sviluppo.
In campo strategico c’è una classificazione di questo tipo:
• Strategie di crescita
Con strategie di crescita intendiamo l’individuazione dell’alternativa dimensionale da
perseguire. Si analizza l’impresa all’atto della decisione e analizzandola sotto due caratteri
(attrattività e posizionamento) si identificano attraverso la matrice del BCG, 4 categorie così
raffigurate
(B) (A)
STAR QUESTION
MARK
(C) (D)
CASH COW DOG Alto Tasso di crescita del mercato
Basso Alta Bassa
Quota di mercato relativa
Question Mark : percorso di crescita
Star : percorso di mantenimento
Cash cow
: percorso di sfruttamento
Dog
: percorso di disinvestimento
• Strategie di integrazione
Intese come opzioni all’interno delle scelte di sviluppo, è un’opzione per l’impresa che
decide di svilupparsi in un settore senza diversificare il proprio business. L’integrazione è:
Verticale : nella gestione del business vengono inserite attività a monte rispetto a quelle
attuali o a valle
Orizzontale : viene intesa come allargamento della propria gamma di prodotti
• Strategie di diversificazione
Consistono nell’ingresso dell’impresa in altri business, si realizza con l’acquisizione di altre
imprese oppure per vie interne
• Strategie di internalizzazione
Intende:
L’ampliamento dei proprio mercati di sbocco
Il reperimento di risorse, non disponibili internamente
La disponibilità di risorse
• Strategie di turnaround
Presuppongono un declino e di crisi di risultati, tale da mettere in discussione la
sopravvivenza stessa dell’azienda. Le principali cause possono essere:
La recessione
Innovazioni tecnologiche radicali
Fattori di organizzazione e comportamento manageriale
Marketing (Cap10)
L’area del marketing è definita anche area commerciale.
Per completare una strategia di marketing bisogna compiere tre passaggi fondamentali:
• Segmentare il mercato
• Selezionare il target di riferimento
• Posizionarsi
Con gli elementi derivanti dall’analisi di questi passaggi, si possono riorganizzare gli elementi del
marketing mix, le 4 P (prodotto, prezzo, punto vendita, promozione).
Segmentazione del mercato
Consiste nella divisione in gruppi di potenziali compratori con caratteristiche e bisogni diversi.
L’obiettivo è raggruppare i consumatori in segmenti che differiscano uno dall’altro ma che mostrino
grande omogeneità all’interno dello stesso gruppo. (es. Coca Cola e Pepsi)
È possibile osservare due tipi di segmentazione connessi fra loro:
• Segmentazione basata sui benefici ricercati dai consumatori
• Segmentazione basata su caratteristiche ricercate dai consumatori
(es. medicinali forti o con controindicazioni)
Selezione del target di riferimento
Riguarda la valutazione dell’attrattività di ciascun segmento e la successiva selezione di uno o più
segmenti da servire.
L’azienda decide quale segmento servire e il modo in cui farlo, per fare ciò è necessario analizzare
l’ambiente competitivo.
Per avere successo nel processo di selezione del target e comprendere il livello di differenziazione
presente sul mercato e capire come stanno agendo i concorrenti, bisogno raccogliere dati in una
matrice per cinque ambiti diversi:
• Abilità di creare e progettare prodotti nuovi
• Abilità di produrre
• Abilità di immettersi sul mercato
• Abilità di finanziamento
• Abilità di amministrare ed eseguire
Posizionamento del prodotto
È lo sforzo da parte di un’azienda per far fare in modo che il consumatore percepisca il prodotto in
un dato modo. L’obiettivo è fare in modo che il prodotto occupi una posizione chiara