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I DISTURBI DI PERSONALITA’

Il temperamento fa riferimento a come siamo fatti in termini biologici, mentre il carattere è qualcosa

che fa riferimento a quello che ci siamo formati nel corso degli anni, che sedimentiamo con le varie

esperienze accumulate. Dall’insieme di questi due aspetti esce fuori la personalità.

Mentre l’ansioso, il nevrotico, dice di soffrire e i propri disturbi si vedono, nel disturbo di

personalità lui difficilmente riconosce di stare male ed il problema non si vede affatto. Uno

psicotico può ammettere di stare male; ma nei disturbi di personalità si tende molto a rigettare

l’aspetto emotivo, sia interno che esterno, e a non ammettere di stare male. Questa è una

caratteristica importante. Quando uno soffre d’ansia o di panico lo ammette. Mentre nello psicotico

si può prevedere, orientativamente, una rottura in qualche parte nella crescita o qualcosa molto forte

nella frattura tra la normalità e qualcosa d’altro, soprattutto nei giudizi di realtà. Quando si parla con

una persona psicotica si percepisce, a prima vista, una diversità da quello che dovrebbe essere il

normale. Anche a pelle si sente che c’è qualcosa che non va per quanto riguarda i disturbi più gravi.

Nei disturbi di personalità questa rottura non c’è, perché non è si è ancora varcato nessun confine;

infatti, il disturbo di personalità è un’esasperazione rigida, molto ripetitiva di tratti della personalità

assolutamente normali. Quello che ci differenzia da loro è un discorso quantitativo e non

qualitativo. Un discorso simile può essere fatto anche per gli psicotici. Per i disturbi nevrotici

neanche c’è bisogno di dirlo, trattandosi di aspetti che sono presenti anche nei cosiddetti sani. Nei

disturbi di personalità ci sono:

Il pessimista, che vede tutto nero in modo persistente, non presenta deliri, e motiva ogni

 aspetto con particolari;

Il paranoico, che si vede sempre imbrogliato dagli altri e si costruisce la sua realtà, senza

 però presentare delirare;

Il mitomane.

Mentre quelli con disturbi di personalità sono caratterizzati da un atteggiamento non

autoreferenziale, apparentemente non sentono nessun problema o dolore di suo, non sono

particolarmente diversi dagli altri. Il nevrotico ha tutti i correlati fisici di questo disturbo, ammette

di soffrire, ne parla. Nel loro modo di fare, sono più gli altri che si lamentano che loro stessi. C’è

una categoria nei disturbi di personalità controversa, che fa parte degli antisociali. Gli psicopatici

sono come quelli che menano prima di parlare o commettono gli omicidi a ripetizione, quelli che

hanno atteggiamenti esagerati a livello di alcune aree di relazione (a livello sessuale). Anche chi

uccide o commette altri delitti deve presentare un giudizio della realtà molto ferrato per farla franca

perché alcune prestazioni richiedono una grossa performance cognitiva ed una grossa capacità non

da poco. Dal punto di vista emotivo possono esigere una freddezza da fare specchio di fronte a tutto

il dolore notevole che provocano, che difficilmente una persona normale fa e regge a livello

emotivo, se non in situazioni di guerra. Ci sono persone che lo fanno anche con una frequenza

elevata. Questo, per dire la rigidità e la persistenza di certi comportamenti di questi soggetti che non

possono essere classificati come matti ma allo stesso tempo non possono essere chiamati normali.

C’è una certa persistenza nei comportamenti in tutte le relazioni costruite. Ci sono tre categorie di

questi disturbi di personalità:

Caratterizzati dal comportamento eccentrico o bizzarro, che sono disturbi che più si

 ricollegano ai disturbi psicotici, tant’è che alcuni nomi di questi disturbi richiamano quelli

che sono sindromi psicotici (paranoide, schizoide, schizoipico). Possiamo considerare una

curva gaussiana, dove al centro ci sono i disturbi psicotici (quelli più gravi) e ai lati i disturbi

di personalità affini all’area psicotica, i quali hanno caratteristiche specifiche ma che non

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hanno deliri, sintomatologia negativa, allucinazioni, appiattimento affettivo, giudizio di

realtà distorto. Nel disturbo schizoide, la persona non prova piacere ad intrattenere relazioni

interpersonali, ma preferisce svolgere attività solitarie. Nel disturbo schizotipico di

personalità, è presente disagio nelle relazioni, eccesso di ansia sociale, ideazione paranoie,

inappropriata affettività ed assenza di rapporti stretti con altre persone. Il paranoico è,

invece, molto diffidente e sospettoso verso gli altri, sospetta di essere sfruttato, danneggiato

ed ingannato, non si confida con nessuno per timore di diventare più vulnerabile, non

perdona tanto facilmente.

Disturbi caratterizzati da un’alta emotività – impulsività, è quello più caratteristico dei

 disturbi di personalità, al quale si fa riferimento di solito (caratteri apatici, eteropatici).

Qui troviamo i disturbi bordenline di personalità, che si intende sulla linea di confine tra una

psicosi e una non psicosi, una sindrome di confine. Sono caratterizzati da emotività ed

impulsività. L’impulsività è una caratteristica difficile da gestire, soprattutto quando è di tipo

aggressiva. Può essere presente anche negli operatori che rispondono allo stesso modo a

queste persone. Non è facile parlare con queste persone, e si possono venire a creare delle

situazioni in cui non si riesce a rispondere in maniera verbale e si agisce in modo fisico.

L’operatore può rispondere in maniera simile a quel soggetto. In questi casi bisogna tenere

un atteggiamento fermo, di ascolto, tenere una distanza fisica adeguata, meglio instaurare un

dialogo non da soli, prevenire e mettersi in condizioni di sicurezza.

Il disturbo istrionico si ha quando il soggetto tende alla ricerca dell’attenzione sempre dagli

altri, a mettersi in evidenza in pubblico. Questi soggetti possono presentare comportamenti

seduttivi, sessualmente provocanti e possono evidenziare una certa suggestionabilità,

teatralità, una tendenza a considerare le relazioni interpersonali più intime di quanto lo sono.

A questo tipo di disturbo si può legare il disturbo narcisistico.

Il disturbo narcisistico consiste nell’avere un grosso amore verso se stessi, stando al centro

del mondo e dal punto di vista emotivo devono soddisfare le loro pulsioni coscienti o

inconscie che siano. Tali persone tendono a dare grande risalto ai propri risultati, ad avere

come aspettativa quella di essere considerati superiori rispetto agli altri. Pretendono, spesso,

trattamenti di favore, sfruttano le relazioni personali per i propri scopi, non presentano

empatia verso gli altri e possono provare invidia e marcata arroganza. Anche i narcisisti

possono essere istrionici o meno.

I disturbi di personalità antisociale sono quelli in cui la persona affetta alterna momenti in

cui alza le mani e momenti in tenta di parlare al suo interlocutore, e si manifestano in una

mancanza di controllo dell’impulso tale da non intrattenere delle relazioni normali. Sono,

quindi, molto impulsivi ed aggressivi. Possono presentare un’incapacità a conformarsi alle

regole sociale, disonestà, tendenza alla menzogna, mancanza di rimorso.

Disturbi caratterizzati da ansia e paura. È quella classe di disturbi che il più si avvicina ai

 disturbi d’ansia. Sono caratterizzati da ansietà e paura. L’ansia dovrebbe essere il timore

verso qualcosa che non si conosce, mentre la paura è indirizzata verso qualcosa che si

conosce.

Nel disturbo evitante di personalità si tende ad evitare in modo assoluto le situazioni sociali

per paura dei giudizi negativi degli altri, presentando quindi una marcata timidezza. La

persona con questo disturbo tenderà ad evitare situazioni lavorative che implicano uno

stretto contatto interpersonale e evita ogni tipo di relazione intima per paura di essere

ridicolarizzato. 28

Nel disturbo dipendente di personalità il malato ha bisogno di essere accudito dagli altri. La

persona con questo tipo di disturbo può manifestare una certa difficoltà nel pendere delle

decisioni, una riluttanza ad esprimere pareri differenti ad altri soggetti, presenta timore non

realistico di essere lasciato solo, cerca supporto da altre persone a tutti i costi.

Nel disturbo ossessivo – compulsivo si ha una marcata tendenza al perfezionalismo e alla

precisione, una forte preoccupazione per l’ordine e per il controllo di ciò che accade. La

persona con tale disturbo può manifestare un eccessiva dedizione al lavoro, un’elevata

scrupolosità (anche dal punto di vista etico), avarizia ed accumulo di denaro in previsione di

ipotetiche crisi finanziarie, rigidità e testardaggine, riluttanza a delegare determinati compiti.

Questi disturbi di personalità hanno in comune alcuni aspetti, soprattutto quelli del cluster

antisociale e bordenline riconoscono nella propria storia quella di famiglie molto disagiate; nelle

persone che ricorrono spesso alla violenza si possono riscontrare, in anamnesi, situazioni di

violenza subita in famiglia. In definitiva questi soggetti tenderanno ad agire in modo violento, se

hanno vissuto in un ambiente familiare poco sereno, in cui il padre mena sempre la madre.

È possibile agire su queste persone affinché non riproducano questo atteggiamento? si riesce a dare

un altro modo comunicativo alla persona che usa la violenza come mezzo di comunicazione? la

complessità di questa cosa non si può ridurre a dei sintomi che si possono curare con un farmaco o

con qualsiasi atteggiamento terapeutico. È difficile intervenire su questi disturbi di personalità, così

come è difficile intervenire sulla personalità di un individuo, se è vero che la personalità è la

sedimentazione di tutte le esperienze e di tutto quello che siamo, con una pillola o una psicoterapia

diviene molto improbabile agire. Qua non si ha davanti un sintomo, ma di una persona che è fatta in

un certo modo; il suo modo di comunicare e di essere, andrebbe ristrutturato completamente, ma

questo non può essere fatto. Non è come avere davanti un computer, che si formatta per reinstallare

il sistema operativo e tutti i suoi dati. La persona va, innanzitutto, accettata, si cerca di modificare

qualche cosa, si cerca di agire tramite il colloquio, la psicoterapia e i farmaci. Il loro modo di

comunicare è diverso da quello di persone normali; a loro viene da pensare “siccome il caffè che mi

hai offerto non è buono, te lo sbatto in faccia”. Tutto ciò è così perchè quando aveva possibilit

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Publisher
A.A. 2017-2018
44 pagine
SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher TheNumberOne1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bianchi Francesco.