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NEVROSI:
Si indica un disturbo del funzionamento psichico che non intacca perciò la personalità di
base, che rimane sostanzialmente integra. Non si perde la consapevolezza di avere un
disturbo. Nella psicosi non si ha la consapevolezza di avere un disturbo.
PSICOSI:
O malattia mentale si designano gravi alterazioni del funzionamento dell’io che
riguardano sia la vita affettiva che cognitiva. È una scissione completa dell’io.
La SCISSIONE non è un sintomo ma ciò che contraddistingue tutti i sintomi fondamentali
della SCHIZOFRENIA. È il modo in cui si altera la vita psichica nei campi sintomi sono
autismo, allucinazioni/ delirio (sono sintomi positivi perché rappresentano la produzione di
qualcosa di superfluo, in più). 18
Perdita delle connessioni associate tra gli elementi del pensiero.
PSICHIATRIA:
è una disciplina medica volta alla cura all’assistenza, alla prevenzione e alla riabilitazione
delle malattie mentali.
ORIENTAMENTO FENOMENOLOGICO E PSICANALITICO:
Compaiono una medesima operazione epistemologica. Non isolano i sintomi, ma li
immergono nella trama complessiva della vita.
L’INFERMIERE NELL’ASSISTENZA PSICHIATRICA:
- 1904: legge 36 e il regolamento n 615 del 1909-> vengono definiti gli infermieri
manicomiali
- 1968: legge 341 (Mariotti): l’infermiere professionale entra in manicomio. Vengono
formati i primi centri di salute mentale. Riduce le dimensioni dell’ospedale
psichiatrico; ricovero volontario.
- Riforma del 1978 legge Basiglia (n 180): chiude gli ospedali psichiatrici, ricovero
volontario in casi eccezionali, abolisce la custodia del malato, instituisce progetti di
riabilitazione personalizzati.
- 1997: decreto regionale.
L’infermiere deve aiutare il paziente più a VIVERE che a SOPRAVVIVERE. Quindi
stimolare la speranza di fare progetti, immaginare un futuro, attivarsi per costruire il
proprio futuro.
Bisogna valorizzare i successi della persona.
Importante la pianificazione assistenziale e la qualità della relazione.
EMPOWERMENT:
Come atteggiamento e strategia assistenziale. È importante apprendersi cura con
efficacia della persona e della sua famiglia. Curare la qualità della relazione, garantire la
qualità nella relazione, ecc.
HILDEGARD E. PEPLAU:
La relazione di per sé è curativa. È un processo interpersonale e spesso terapeutico: è
un rapporto umano tra un individuo malato e bisognosa e un infermiere
specificatamente preparato.
MARIE- FRANGIVE COLLIE’RE: cure per il mantenimento della vita (assistenza
infermieristica) e cure di riparazione.
VIRGINIA ENDERSON: Funzione dell’infermiere è di assistere l’individuo. L’infermiere
agisce quando manca la forza la volontà e le cognizioni, favorendo la partecipazione attiva.
È importante il profilo professionale (739 del 1994)
Si aiuta quindi la persona a soddisfare i bisogni di sicurezza , promuovendo l’interazione
con l’ambiente. 19
FUNZIONE TERAPEUTICA: ascolto, accoglienza e contenimento.
In psichiatria si utilizza il CASE MANAGEMENT: Governo del percorso complesso e multi
professionale, con continuità dell’assistenza e assistenza per percorsi. 20
Per quanto riguarda la lezione precedente rivedere le slide.
Lezione 3
Stigma: immagine rigida e immutabile
Pregiudizio: può cambiare nel tempo
Processo induttivo: Da un particolare arrivo a un ragionamento.
CENTRO DI SALUTE MENTALE
È l’agenzia del dipartimento di salute mentale che è il centro di un insieme di servizi da cui
parte il progetto di cura. Il CSM è il titolare dell’intervento
SPDC (Servizio psichiatrico Centro diurno (centro con Figure professionali presenti:
diagnosi e cure) scopo riabilitativo) - Infermieri
- Psicologi
CSM - Psichiatri
- Assistenti sociali
- Tecnici della
Day Hospital Strutture residenziali riabilitazione
PROVA SIMULATA CON LA PROFESSORESSA E I COLLEGHI
Osservare:
- come infermiera conduce il colloquio: atteggiamento, posizione del corpo, tono
della voce
- Informazioni richieste: dati anagrafici, richieste, pregresse malattie, condizione
familiare, lavoro, reddito, cosa lo fa stare male, farmaci…
- emozioni 21
Lezione 4
DEPRESSIONE E ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Tono dell’umore colora l’intera gamma di esperienze vissute quotidianamente
dall’individuo, ne condiziona gli stati d’animo e l’esistenza.
Esiste un ampia variabilità individuale correlata al tono dell’umore, esistono persone il
cui tono dell’umore tende verso l’espansività (temperamento ipertimico) e altre il cui
tono dell’umore è prevalentemente basso o depresso.
Se le oscillazioni dell’umore si mantengono entro limiti accettabili, senza
compromettere le attività di vita quotidiane , la condizione può essere definita normale.
È un alterazione del tono dell’umore verso l’alterazione o verso l’euforia. Disturbi
dell’affettività o distimie.
Quando i sintomi depressivi non hanno un evento scatenante o persistono troppo nel
tempo allora si può configurare una situazione patologica
La depressione è una reazione sproporzionata alle difficoltà della vita.
Comporta alta disabilità sociale
EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE:
la caratteristica essenziale è un periodo di almeno 2 settimane durante il quale è
presente depressione dell’umore o perdita di piacere e di interesse per quali tutte le
attività.
Devono esserci almeno 5 tra i sintomi:
- tono dell’umore depresso stabile per quasi tutto il giorno
- insonnia o ipersonnia
- marcato disinteresse o assenza di piacere nelle normali attività
- significativa perdita o aumento di peso
- agitazione o rallentamento psicomotorio
- diminuita abilità di concentrazione e indecisione.
- Sentimenti di autosvalutazione o colpa eccessiva e inappropriata
- Pensieri ricorrenti al suicidio
UMORE DEPRESSO:
sentimento di tristezza monotona e assurda. Nelle fasi più lievi può essere vissuto come
l’incapacità di provare un’adeguata corrispondenza emotiva o come fragilità emotiva;
nelle fasi acute si può manifestare con disperazione, tristezza e sgomento e
nell’incapacità di provare gioia e piacere.
ASSENZA DI VOLONTA’
Tipica della depressione, cercare di stimolare il pte. 22
ALTERAZIONE DELLE FUNZIONI CORPOREE
La depressione si ripercuote su tutte le funzioni corporee eterminandone un
rallentamento, in particolare:
- Inappetenza
- Perdita d’interesse nella cura di sé
- Diminuzione della libido (voglia di sesso)
- Insonnia: l’ambiente
RALLENTAMENTO PSICOMOTORIO:
si manifesta con:
- Ideazione povera e rallentata: dire sempre le stesse cose, usare sempre le stesse
espressioni. Anche quando cambia di umore oscilla tra depressione e uforia, i
contenuti sono sempre uguali. Non c’è variazione delle ideazioni.
- Eloquio scarso, lento e monotono
- Difficoltà a ricordare
IDEAZIONE DEPRESSIVA:
gs..
VARIAZIONI CIRCADIANE:
la sintomatologia varia d0intensità nell’arco della giornata. La mattina è il momento più
difficile, il pte si sveglia molto presto e comincia a rimuginare nel letto. Veros sera si
sente meglio, il pensiero della notte come momento di riposo e dimenticanza determina
un leggero sollievo, il pte però non riesce a prendere sonno, il quale durante la notte
risulterà spesso interrotto
CHIUSURA DEI RAPPORTI INTERPERSONALI
È incapace di stabilire contatti con gli altri, tende a chiudersi in sé ed a evitare i rapporti
interpersonali.
Quando comunica utilizza forme ripetitive e lamentose che producono insofferenza e
chiusura da parte di chi gli sta vicino
PENSIERI DI MORTE E SUICIDIO
Tutti i sentimenti sono riconducibili al pessimismo con ricorrenti pensieri di morte e
propositi autolesivi.
Il pericolo di vita è spesso imminente fra i depressi
VISSUTI DEPRESSIVI
Il tempo non passa mai, la noia, non provo più piacere 23
PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO
Il trattamento durante il ricovero in ospedale prevede:
- La stabilizzazione del quadro clinico
- La prevenzione di altri eventuali tentativi autolesivi
- Un attenta valutazione dello stato psicologico
- Eventuale inizio della terapia o variazione di una terapia preesistente
- Definizione del programma terapeutico di dimissione ed eventuale presa in carico
dal CSM
La cosa importante è impostare il piano terapeutico condiviso dall’equipe curante.
Assistenza infermieristica:
- Cura di sé (progressivamente più autonoma), magiore assunzione di cibo,
modalità di riposo
- Sorveglianza continua
PROBLEMI PRIORITARI:
- Rischio di violenza verso se stessi
- Deficit nella cura di sé
- Nutrizione insufficiente e perdita di peso
- Isolamento e difficoltà nelle interazioni sociali
- Modalità di riposo e sonno inadeguata
- Modalità di coping inefficace: far fronte alle situazioni. Sono le strategie e le
modalità per far fronte alle situazioni come: minimizzare, razionalizzare, negazione.
Sono stabili nella vita.
RISCHIO DI VIOLENZA VERSO SE STESSI
La valutazione:
- Precedenti tentativi
- Sono espressi intenti o ideazioni suicidi arie
- Condotta che suggerisce intenti suicidi ari anche se non ammessi (guida ad
alta velocità, chiusura c/c)
Ogni tentativo o intenzione suicidiaria deve essere valutato con molta attenzione
anche quando appaia chiaramente dimostrativo.
Fattori di rischio:
- Diagnosi di depressione
- Comportamento: impulsività e agitazione psicomotoria- apatia e immobilità
- Storia: comportamenti violenti in passato, eventi luttuosi, isolamento sociale
- Tentativi di suicidio avvenuti in passato
- Informazioni di parenti e amici
- Fantasie suicidarie 24
INTERVENTI ASSISTENZIALI
- Controllare nella stanza del pte se vi sono oggetti potenzialmente utilizzabili per
mettere in atto il suicidio
- Porre al pte domande dirette sull’eventuale intenzione di suicidarsi e in caso di
risposta positiva chiede se ha già pianificato come farlo, parlarne NON aumenta il
rischio ma può avere un effetto terapeutico positivo
- Condividere con l’equipe le informazioni ricevute dal pte
- Ascoltare il pte evitando giudizi
- Ripetere al pte la piena disponibilità delle persone che lo possono aiutare.
- Comunicare al pte che quello che provoca non durerà al lungo e che passerà
- Non sfidare la persona a suicidarsi
- Sospendere il giudizio
DEFICIT DELLA CURA DI SE’
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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