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La Legge

La legge può essere definita come una combinazione di segni dichiarativi di un atto di volontà concepito o adottato dal sovrano di uno stato, riguardante la condotta che deve essere osservata in una certa situazione da una certa persona o da una classe di persone che nella situazione in questione si presume siano soggette al suo potere.

La legge è l'espressione di una volontà e quel tipo di espressione di una volontà che va sotto il nome di comando. È un atto di volontà con cui si prescrive quale condotta debbano avere gli individui - atto di volontà promulgato dalla volontà sovrana.

Obedienza e Pena

"È mio dovere di fare ciò che, se non viene da me compiuto, mi rende possibile di pena, secondo la legge."

Ciò è attuato con la presenza di sanzioni - un comando a cui si presta obbedienza, da un lato è efficiente e dall'altro può generare una pena se non si.

obbedisce. La sanzione è la previsione delle conseguenze giuridiche di una condotta che non rispetta quanto viene prescritto dalla volontà del sovrano. Cos'è giusto? Il perseguimento dell'utilità del corpo sociale. Allora chi determina e garantisce qual è la felicità? È quell'assetto di regole che impediscono che ci siano contrasti e che servono di armonizzare il meccanismo del corpo sociale. Condizione assoluta di questa visione è che l'ordine sia garantito, non può esserci una società giusta se non c'è una società ordinata e con ciò vuol dire che esiste una società in cui sono garantiti le modalità di relazione in maniera tale che nessuno venga minacciato dalla presenza di altri individui. Qual è la condizione essenziale per far verificare ciò? È la sicurezza. Il governo ha il compito di garantire un controllo sociale che metta tutti nellacondizione di massima sicurezza (evitare il più possibile le collisioni). Come si fa a ottenere ciò? Attraverso il controllo costante. Chiunque violi il controllo diventa un pericolo per la conservazione di quell'ordine che permette di perseguire la propria società. Ciascuno si trova costantemente soggetto ad una attività di monitoraggio (ingegneria legislativa). Che cosa garantisce ai cittadini la possibilità di essere felici? Il fatto di essere costantemente sotto controllo. Si è così sicuri che questo edificio artificiale non abbia punti di debolezza. ISTITUTO PANOTTICO - SCHEMA DEL PANOPTICON Istituto correzionale il quale però ci mostra non solo l'idea del penitenziario moderno ma prima qual è il modello di società a cui pensa e qual è la funzione del diritto penale che lui ha in mente. Da questo edificio si capisce come immagina la società e come immagina una pena ben fatta. Concezione

imperativistica del diritto (pensare la norma come comando) -> le norme sono coattive (costringono) e applicabile anche attraverso l’uso della forza per renderle efficaci, però in funzione della sicurezza, le norme devono essere certe e prevedibile (devo essere in grado di sapere come comportarmi). La pena quindi ha funzione duplice, serve ad afforzare il meccanismo di obbedienza generale -> ogni condanna singola diventa un esempio per la collettività affiche ci si guardi bene dal violare quella norma. Si punisce un reo in funzione di prevenire che la generalità dei consociati adotti la medesima condotta trasgressiva (funzione general preventiva) ed eve rispettare certe caratteristiche: non può avere sempre la pena di morte, si deve proporzionare all’intensità del reato (quanto più genera insicurezza nella società). È un carcere però che ha una funzione essenziale: quella di garantire il controllo costante dei detenuti.

Un controllo che è unidirezionale. Sono disposte a raggera, poste in maniera tale che il detenuto sia sempre visibile ma non possa mai vedere a sua volta perché tutto ciò che lui vede è una torretta. L'unica cosa che vede è il suo essere sorvegliato. I detenuti non comunicano tra di loro.

La funzione della pena è general-preventiva. Questa struttura è poi aperta alla cittadinanza per vedere cosa capita a chi commette un reato. Pensata per un autosostentamento: i detenuti devono lavorare e pagarsi le spese del loro vitto ma devono anche produrre utili di chi ha in appalto la struttura (l'ispettore).

SORVEGLIARE E PUNIRE (di Michel Foucault) -> La nascita della prigione di Foucault è un'opera di storia, una storia non molto nota, marginale. Marginale è la visibilità del problema, marginale è l'attenzione sul problema, marginale è la cura del problema. Già se si pensa a questo problema,

in modo almeno un po' distaccato, è chiara l'incertezza in cui si cade. Prima di tutto bisogna definire l'ambito di applicazione, dunque la legge, poi le sue modalità di applicazione, in fine, la legittimità di questa. Posta la legge, giustificata e, almeno un po', onorata c'è, poi, la dimensione pratica, ovvero l'applicazione del potere. Se la legge può esser chiara, non sempre lo è la sua determinazione. Per molto tempo coloro che si sono minimamente posti il problema della prigione, in termini storiografici e teorici, non potevano esser certi gli stessi detenuti. Ma, al di là dei problemi di classe, la prigione è comunque un argomento difficile da trattare per chiunque, perché pone delle implicazioni morali, religiose o, all'imite, di buon senso non trascurabili. Il potere dello Stato deve essere organizzato dall'interno, deve mobilitare le sue forze per sé stesso e per dare unarealtà coerente a sé stesso. Questo è stato un problema storico chiaro di cui si era ben coscienti già nell'immediato. Ma come procedere? Intanto non si può prescindere dalle forze che agiscono nel presente, questo è evidente, ma qual è il piano d'azione? Ma il potere, così come nasce dalla storia, si rivolge nella storia e si polarizza a partire da uno scopo che gli si viene conferito, uno scopo, si badi, che è esterno ed estraneo al potere. La concezione di questa forma di potenza reale è estranea, dunque, al pensiero razionale perché esclude in sé un'autodeterminazione razionale che possa giustificare il fine stesso dell'azione concreta del potere. Il problema storico in questione era quello di riorganizzare le forze, o meglio, dargli finalmente un'organizzazione giusta, coerente e funzionale, un'organizzazione che potesse essere gestita in modo efficiente. La nascita della nuova realtà.economia pone problemi di riorganizzazione sociale e, contemporaneamente, di nuove forme di conoscenza, richiesta proprio da questa nuova necessità economica. Ma, quel che non viene detto chiaramente, forse, nel libro di Foucault, è che questa ridistribuzione controllata del sistema del potere richiede, necessita ed implica nuove forme di credenza, ancor prima che di conoscenza: per questo la gente deve essere rieducata. La rieducazione cercherà prima di tutto inculcare una nuova fede, la conoscenza, nella storia, ha sempre avuto molto tempo per pensare... La nuova fede si laicizza perché deve escludere le credenze alternative e radicate al di là della terra. Bisogna mostrare come sia il globo terracqueo l'unico centro dell'universo, nonostante sia un punto inequivocabilmente scentrato rispetto a tutto il resto della massa intergalattica. Lentamente a Dio si sostituisce la fede nella possibilità individuale, prima, e nella cieca fiducia.

nei mezzi delle forze di produzione dopo. Questo tipo di schema rappresenta una vera e propria società che può essere riprodotta (es. nei collegi).

La funzione general-preventiva della pena rovescia la logica delle segrete (cambia questo senso di visibilità. Nelle segrete viene tolta mentre nello schema panottica viene ridata).

Deve essere continuo la sensazione del prigioniero di essere sorvegliato, anche quando nella torretta non c'è nessuno.

Rendere economica una modalità di organizzazione che impiega minormente le forze di chi la gestisce. La libertà non ha nessuna ragione di esserci, perché per arrivare alla felicità ci deve essere la sicurezza e non la libertà stessa. Ha carattere di economicità: tutti devono lavorare però il loro lavoro deve conferire guadagno all'appaltatore, il quale può sfruttare i detenuti, non ci sono limiti morali però se li fa lavorare troppo poco si priva di un guadagno.

se li fa lavorare troppo fino a morire si priva di un guadagno. In oltre la struttura ha un altro tipo di controllo, in quanto l'ispettore deve rendere conto ai cittadini. Se a fine anno il numero dei detenuti non è pari al numero dei detenuti all'inizio dell'anno, l'ispettore deve pagare un contributo. È auto-controllato e auto-controllabile in criterio dell'economicità -> l'utile fornisce il principio e le regole per renderla funzionante e controllata. Tutto ciò funziona nella programmatica riduzione degli individui -> l'uomo visto come una finalizzazione di utile. Questa struttura viene presa a modello per le istituzioni scolastiche. Lo studente non ha valore quindi la gioventù è solo materiale da modellare. Lo studente è il futuro cittadino e bisogna educarlo ad una società sicura e funzionale. Deve imparare la disciplina, non deve far domande (può solo rispondere se interrogato).

Può essere un utile strumento per conseguire l'apprendimento degli altri (posso usarlo come cavia) e le conoscenze che sono da impartire devono essere funzionali a costituire una società efficiente (la scuola come fabbrica di futuri lavoratori della grande fabbrica che è la società). L'idea dell'utilitarismo penale è un'idea che si è affermata a partire dalla riflessione illuminista, ma questo pensiero ha rappresentato un enorme passo avanti perché ha segnato la fine della pena come supplizio. Non ci sono più pubblici supplizi o torture in piazza, la pena viene razionalizzata e viene utilizzata per garantire l'ordine sociale di quella grande macchina che è lo stato. L'utilitarismo è uno dei modi in cui si realizza il processo di secolarizzazione (capitolo 8 e 10).

HANS KELSEN (1881 – 1973)

Nasce nel 1881 a Praga ed è un esponente del ceto colto dell'impero austroungarico.

trova dentro un contesto molto defini

Dettagli
A.A. 2021-2022
62 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LucreziaeLudovica di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Fuselli Stefano.