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Principio e conoscenza
È un difensore del modello ipotetico-deduttivo: la conoscenza parte da punti fermi e da lì si derivano, con provvedimenti logici ferrei, le conclusioni del caso. Il principio che sarà alla base di ogni ambito è un'idea prima, è necessario che sia evidente (atteggiamento che ricorda Trigezio).
Il principio è ciò che io prendo come base delle mie operazioni, alla base dei miei ragionamenti c'è qualcosa che io ho preso come base delle mie deduzioni. Per me è sufficientemente chiaro perché sia posto a base dei ragionamenti. Alla base di tutte le volontà che voglio dimostrare c'è una decisione. La catena non può attaccarsi all'infinito, ha bisogno di un punto fisso che è il presupposto di partenza che io ho scelto. Il principio è ciò che per sua natura non viene indagato ma viene assunto.
Piacere e dolore
Il chiodo che lui assume è di...
carattere antropologico. Parte da una visione determinata dell'uomo. Uomo fa ciò che fa perché è dominato da piacere e dolore, noi siamo sottomessi a loro, perseguiamo il piacere ed evitiamo il dolore (questo è già una prima forma di piacere). Non ci possiamo sottrarre.
PRINICIPIO DI UTILITÀ è il principio guida, è un dato di fatto che diventa l'assunzione in base alla quale noi agiamo. La regola base del nostro agire è questo principio, far crescere il più possibile il nostro piacere. La funzione ultima sarà quella di far si che la felicità sia costruita nella forma più alta possibile. Tutto è funzionale a far crescere la felicità. Una teoria che contrasti questo principio è destinata a fallire perché non fa i conti con ciò che è l'uomo. L'intera società dovrà organizzarsi in modo utilitaristico.
L'uomo è
orientato al perseguimento della felicità guidato dalla ragione, sa calcolare quanto è utile o dannosa un'azione. Ogni proposta che ha a che fare con l'agire è improntata a una moralità utilitaristica, indipendentemente dal soggetto. L'utilità consente nella capacità che l'oggetto hai di volta in volta di produrre felicità. Posto che la scienza è essenzialmente scienza, ogni costruzione processuale arriva da principi convenzionali. L'uomo è mosso da piacere e dolore, fuggire il dolore e perseguire piacere che equivale a perseguire felicità e fuggire infelicità. L'azione umana è guidata da pulsioni di tipo edonistico e dalla ragione. Il principio di utilità deve costruire una società ????, in base ad essa calcoliamo le azioni in base. A misura di giorni e ora in cui sono capaci di produrre la felicità. Utilità: carattere dell'oggetto che ciconsente di realizzare la felicità. Che cosa ha a che fare tutto questo con la visione politica e giuridica di Bentham? Egli nei suoi scritti propone la costruzione di un'aritmetica morale che ci consente di sviluppare una valutazione delle azioni, le variabili che inserite in questa formula dovrebbero consentire di identificare entità utili. L'atteggiamento prudenziale che concerne il soggetto agente, la felicità individuale è determinabile solo dal soggetto medesimo, come tale questa misura non solo è individuale ma non è nemmeno comunicabile, ecco che sorge il problema di come rapportarsi agli altri. Ciascuno di noi persegue la propria felicità, ma la felicità ultima si trova in sé stesso, ciò porterà a relazionarmi con altri individui parimenti impegnati a conseguire la propria felicità. Si pone il problema della costituzione di una relazionalità intersoggettiva, anche in questo caso di tipo prudenziale, ma prende in.considerazione il fatto che ci siano anche gli altri. Ciascuno è allietato solo dalla propria felicità ma per realizzarla deve tenere conto che ci sono anche altri individui. In questo calcolo felicitico io devo mettere in conto anche gli altri sennò rischio di fallire. Di qui imperativo che consiglia di conciliare il proprio benessere con quello altrui, ecco la massima guida dell'utilitarismo, la sua regola base, la quale è di costituzione del tessuto sociale e di politica, la massima felicità possibile per il maggior numero di soggetti. La comunità Il suo interesse è la somma algebrica dell'interesse di diversi membri che la compongono, un bilanciamento delle pulsioni che guidano le azioni individuali che portano ad avere un equilibrio positivo. Lo scopo del diritto è quello di garantire la felicità della sua nicchia. Fa sì che le nostre felicità individuali si sommino con quelle degli altri. A questo fine ci sidare un senso di giustizia e di equità ai cittadini. Per fare ciò, il governo deve promuovere l'obbedienza alle leggi attraverso l'educazione, la comunicazione e l'esempio. Inoltre, il governo deve assicurarsi che le leggi siano chiare, accessibili e applicate in modo coerente e imparziale. Solo in questo modo si può garantire un sistema giuridico efficace e rispettato da tutti i cittadini.assicurarsi la propensione dei sudditi a seguire le regole che crea, perché attraverso quelle leggi egli soddisfa il più possibile le aspettative e mostra di essere capace e rendere effettive quelle prescrizioni (le soddisfa ed è efficace nella sua azione). La legge da questo punto di vista è un atto di volontà con cui si prescrive quale condotta devono tenere i destinatari, è atto di volontà promulgato da volontà sovrana. Alla legge si presta obbedienza, senza resta inefficace quindi lontana da perseguire il suo scopo. Uno degli strumenti necessari per rafforzarla è la previsione di sanzioni. Un comando a cui si presta obbedienza da un lato è perché risulta efficace dall’altra perché c’è rinforzo negativo (se non obbedisci incorri in una sanzione -> previsione di condanne per condotta che non rispetta quanto viene prescritto dalla volontà del sovrano, conseguenza per averdisatteso un suo comando). Primo risultato complessivo: tutti agiamo perché abbiamo di mira la nostra felicità, tenendo presente che non siamo soli, allora è necessario che ci costituiamo in una comunità la quale è organizzata attraverso regole che garantiscono massima felicità possibile al maggior numero di persone, queste vengono determinate dal governatore, se non vengono rispettate vi sono le sanzioni.
Da questo punto di vista, giusto è il perseguimento della felicità del corpo sociale, che viene determinata dall'assetto di regole che impediscono contrasti e conflitti che servono ad armonizzare il corpo sociale; il corpo sociale felice è quello in cui non ci sono contrasti e collisioni, quindi condizione essenziale perché ciascuno realizzi la sua felicità è che sia garantito l'ordine, in altri termini non può esserci società giusta se non c'è società ordinata, il
forma di espressione chiara e concisa, ma può essere resa più leggibile utilizzando i tag HTML appropriati. Ecco come potrebbe apparire il testo formattato:Fatto che ci sia questo significa che sono garantite modalità di relazioni tali per cui nessuno si senta minacciato dalla presenza degli altri. Società felice è quella in cui si garantisce al massimo l'ordine sociale, più società è sicura più essa è efficace. La condizione essenziale per società felice è la sicurezza, il governo non ha solo compito di promulgare leggi ma anche di garantire un controllo sociale che metta tutti nelle condizioni di massima sicurezza, per evitare il più possibile collisioni e contrasti, attraverso il controllo costante; chiunque violi contrasto diventa pericolo per ordine che consente a ciascuno di garantire la propria felicità.
Vi è quindi attività di monitoraggio per evitare disobbedienza. Cosa garantisce ai cittadini possibilità di essere felici? La possibilità di essere costantemente soggetti a controllo. Tutto questo trova in Bentham una forma di espressione chiara e concisa, ma può essere resa più leggibile utilizzando i tag HTML appropriati. Ecco come potrebbe apparire il testo formattato:
realizzazione nel progetto del panoptico—> istituto convenzionale che ci mostra idea di penitenziario moderno e qual’è il modello di società a cui pensae qual’è la funzione del diritto pensale che ha in mente. Da ciò si comprende cosa lui pensa sia unasocietà ben organizzata e una pena ben fatta.
Norme positive sono comandi del sovrano a cui si obbedisce che prevedono pensa per chi li violi, visione che si chiama “concezione imperativistica del diritto”, pensare a norma come comando che impone o vieta alcune azioni. Le norme servono a garantire sciare a, la quale garantisce felicità.
Caratteristiche norme; sono coattive (costringono) e applicabili mediante uso forza per renderle efficaci. Però in funzione della sicurezza, esse devono essere certe e prevedibili, devo essere in grado di sapere come mi devo comportare, per non agire in modo tale da mettere a repentaglio mia sicurezza. Funzione pensa è
duplice: rafforzare meccanismo obbedienza generale, ogni condannasingola diventa esempio affinché ci si guardi dal violare la norma, lo si fa per prevenire chegeneralità consociati adotti lo stesso comportamento. Funzione generale prevendita. È necessario eh abbia delle caratteristiche, devo proporzionare intensità e gravità pena a reato. Panopticon È un carcere però con funzione di garantire controllo costante e unidirezionale dei detenuti. Belle disposte a raggiera verso torretta centrale, nella quale sta controllore. Le celle sono perfettamente visibili da torretta e da esterno ma non tra loro, cosi detenuto è sempre visibile e visto ma non possa mai a sua volta vedere perché tutto ciò che vede è una torretta, ma non vede chi c'è dentro. Vede solo il suo essere osservato. Prigionieri tra loro non comunicano. Non può a sua volta prevedere alcuna forma di inter relazione, la funzione della penaÈ generalepreventiva, chiunque può andare a vedere cosa capita a chi commette un reato, la cosa interessante è che questo controllo ha vari livelli; detenuti controllati da sorvegliante, posto a sua volta sotto il controllo di un supervisore.