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Il periodo a Bologna e l'inizio dello studio dell'astronomia
Durante il suo periodo a Bologna, Copernico soggiornò a casa dell’astronomo Do-menico Maria Novara. Quest’ultimo indirizzò molto Copernico verso lo studio dell’astronomia, infatti a Marzo del 1497 ebbe luogo la sua prima osservazione della Luna. Da quel momento è noto che Nicola si dedicò alla lettura del trattato Almagesto di Tolomeo.La Seconda pace di Thorn e la suddivisione dei territori
Il conflitto scoppiò tra la nobiltà della Prussia, alleata del re di Polonia, e l’Ordine Teutonico. La guerra si concluse con la Seconda pace di Thorn, che ridimensionò di molto il potere dell’Ordine Teutonico e portò alla seguente suddivisione dei territori: la Prussia Orientale, divenne un feudo del re di Polonia, mentre la Prussia Occidentale (a cui apparteneva anche la regione della Warmja), chiamata anche Prussia Reale, venne annessa al regno.La suddivisione della Prussia dopo la Seconda pace di Thorn
Dopo la Seconda pace di Thorn, la Prussia era suddivisa in tre regioni, formalmente dipendenti dalla Corona polacca: la Warmja, governata dal vescovo e dal Capitolo; laPrussia Orientale, amministrata dall'Ordine Teutonico; e la Prussia Reale, annessa al regno di Polonia.
Appena terminarono le lezioni a Bologna, nel settembre del 1500, Nicola partì per Roma in occasione dell'anno giubilare e lì tenne una lezione di matematica che venne seguita da un folto pubblico, dovuto alla sua ormai nota conoscenza nei confronti della Luna. In seguito, nel Luglio del 1501, Nicola dovette presentarsi al Capitolo della Cattedrale poiché era diventato ufficialmente un canonico. Dopodiché Copernico ottenne il permesso dei confratelli di continuare gli studi di diritto in Italia anche se, arrivato a Padova, iniziò gli studi di medicina. Come "Perscrisse Bronislaw Bilinski, dagli Atti del Capitolo di Warmja si intuisce che: Copernico dunque lo studio della medicina non costituiva il principale scopo del viaggio all'estero, dovendo egli continuare il corso di diritto. Si presentava soltanto come un elemento a favore della decisione del Capitolo.
Il Capitolo di Warmia intravedeva, invece, l'opportunità di avere un medico al proprio servizio.
Copernico, comunque, scegliendo lo studio della medicina, non intendeva perseguire scopi utilitari bensì scopi scientifici, per unire i suoi interessi matematici e astronomici a quelli medici secondo la consuetudine del tempo, in cui il medico era pure astrologo.
Ne conseguiva che molti professori di medicina erano anche eccellenti matematici e astronomi; uno di questi fu Domenico Maria Novara.
È molto probabile che la scelta degli studi di medicina da parte di Copernico sia stata su consiglio del Novara." .32
Il ritorno in Polonia
Dopo aver abbandonato gli studi di medicina, Copernico conseguì il titolo di dottorato in diritto canonico a Ferrara e così nel 1503 ritornò in Polonia. Si stabilì a Heilsberg, e qui svolse diversi incarichi amministrativi ed esercitò anche la mansione di medico e di geografo. Infatti, da quel momento in poi,
Il Capitolo decise di aumentare il compenso di Copernico per ogni anno in cui svolse anche la professione di medico. Dopo circa 7 anni a Heilsberg, Copernico decise di ritirarsi a Frauenburg per dedicarsi di più all'astronomia, infatti a quel periodo risalgono molteplici osservazioni della congiunzione di Giove e Saturno. Appena arrivato a Frauenburg, i confratelli lo nominarono ispettore del distretto di Allenstein, e nel frattempo, nel 1512, lo zio Watzenrode si ammalò e morì. Il Capitolo decise di nominare come nuovo vescovo Fabian von Lossainen, e quando vennero ridistribuite le proprietà del Capitolo a Copernico fu assegnato l'appartamento in cui passò buona parte della sua vita. Si trattava di un luogo molto tranquillo, provvisto di un ballatoio esterno che Copernico trasformò in un piccolo osservatorio dotato di tre strumenti astronomici: uno strumento parallattico, un quadrante e un astrolabio. In quegli stessi anni, il rapporto tra il vescovo di Warmja e il Gran
Maestro dell'Or-dine teutonico, Albrecht von Hozenzollern, andò peggiorando. Nel 1519 scoppiò una guerra e Albrecht invase la Warmja. Il conflitto si concluse nell'aprile del 1521, anche se l'Ordine Teutonico continuava ad occupare una gran parte della Warmja, di cui Copernico venne nominato Sovraintendente. Tuttavia Albrecht si recò a Norimberga per chiedere sostegni per riprendere la guerra, e lì incontrò Andreas Osiander, un colto pastore della chiesa di Norimberga. Quest'ultimo gli parlò della Riforma luterana e lo spinse a incontrare Lutero, il quale convinse Albrecht a sciogliere l'Ordine, a sposarsi e a creare un ducato. Nel 1523 il vescovo von Lossainen morì e nel periodo di vacanza del titolo Copernico venne eletto Amministratore generale. Durante il suo operato, Copernico diede importanti contributi sia alla riforma monetaria, scrivendo il Saggio sul conio del denaro, sia alla riforma del calendario, causata dalle
Inesattezze presenti nel calendario giuliano. Così Nicolainiziò a studiare approfonditamente la durata dell'anno e propose come soluzione il passaggio dall'anno tropico all'anno sidereo, il quale a differenza del primo possedeva una durata fissa. Nonostante ciò Papa Gregorio XIII decise di mantenere l'anno tropico, promulgando il calendario gregoriano.
Il De Revolutionibus e la morte De Revolutionibus, Durante i suoi vari incarichi Copernico iniziò la stesura del che lo tenne occupato per circa 3 decenni, dal 1512 al 1542. Tuttavia tale opera venne pubblicata solo in seguito all'intervento di Georg Joachim von Lauschen (soprannominato Retico), un uomo dissoluto, insegnante di astrologia e astronomia all'università di Wittenberg. Infatti Retico dopo essere venuto a conoscenza di alcune innovazioni astronomiche apportate da Copernico, decise di raggiungerlo Dea Frauenburg nel 1539. Appena arrivato in Polonia, Retico poté leggere il Revolutionibus.
e ciò lo convinse che la nuova astronomia dovesse essere diffusa in tutto il mondo. Pertanto Retico partı̀ per Norimberga per chiedere aiuto a Hans Peter, un buon editore di opere scientifiche, il quale accettò felicemente di occuparsi della pubblicazione del trattato. In definitiva la stampa del De Revolutionibus iniziò a maggio del 1542, ma dopo poco Retico dovette lasciare Norimberga e il suo posto venne preso da Andreas Osiander. Copernico aveva già accennato che la pubblicazione di tale trattato avrebbe suscitato l'opposizione dei teologi e, per tale motivo, Osiander suggerı̀ di inserire una prefazione in cui venisse specificato che la nuova astronomia dovesse essere considerata come un'ipotesi della realtà, utile nello spiegare i fenomeni osservati, ma non reale. Ovviamente Copernico rifiutò tale consiglio e la stampa continuò supervisionata da Osiander. In seguito nel 1543 Copernico ebbe due colpi apoplettici, ma prima di morire riuscı̀ a ricevere unacopiaDe Revolutionibus.stampata del Fortunatamente Copernico non si rese conto dellaprefazione anonima aggiunta probabilmente da Osiander, in cui il contenuto deltrattato era stato descritto come una costruzione matematica, ipotetica e illusoria.4 Nel De Revolutionibus Copernico descriveva il suo nuovo sistema astronomico basato sullateoria eliocentrica, teoria molto contrastata dai religiosi di quel tempo poichè poneva al centrodell’universo il Sole invece della Terra. 4
Figura 2: Prefazione anonima del De Revolutionibus. Da: https://www.gla.ac.uk/myglasgow/library/files/special/exhibns/month/apr2008.html
Appena Retico ricevette la sua copia rimase avvilito dall’introduzione e per talemotivo la eliminò dalle copie che distribuı̀. Retico non conosceva con sicurezza l’autore di tale prefazione quindi decise di denunciare Hans, mentre Tiedemann Giese,uno dei più grandi amici di Copernico, scrisse al consiglio cittadino di Norimbergachiedendo che venisse stampata
L'edizione corretta del trattato non venne mai stampata. Tuttavia, Hans si proclamò innocente.
Post mortem, De Revolutionibus si diffuse abbastanza velocemente e la reazione da parte della chiesa cattolica e protestante venne in grande parte placata dalla prefazione scritta da Osiander, che tutti attribuirono al vero e proprio Copernico. Nonostante ciò, dopo la pubblicazione del Tiedmann Giese, si consigliò ugualmente a Retico di inserire nel trattato un testo in cui venisse ribadito che il sistema copernicano non fosse contrario alla Sacre Scritture. Purtroppo, questo scritto di Retico venne perso e ritrovato solo nel 1972. Ciò che scrisse Retico rispecchiava sicuramente anche i pensieri di Copernico, il quale credeva nell'adattamento, che consisteva in uno dei quattro modi interpretativi per spiegare il problema della concordanza tra scienza e Sacra Scrittura. L'adattamento sosteneva che la Bibbia non offrisse una.
Conoscenza scientifica, ma una guida spirituale e infatti Retico, nel suo trattato, affermava che la religione e la scienza non dovevano essere mescolate, poiché la Sacra Scrittura non conteneva alcun tipo di affermazione scientifica e allo stesso tempo la scienza non poteva essere usata per risolvere problemi biblici.55
Il sistema copernicano: il Commentariolus e il De revolutionibus Commentario-Il primo abbozzo del sistema copernicano, conosciuto con il nome di Commentariolus, venne scritto da Copernico tra il 1508 e il 1514. Esso presentava in apertura 7 assiomi che in sintesi affermavano che: le orbite celesti non avevano tutte lo stesso centro; la Terra non era il centro dell'universo; era il Sole ad essere al centro dell'universo; la distanza tra Terra e Sole era minima in confronto all'altezza del firmamento; e infine il movimento della Terra intorno a sé stessa e intorno al Sole risolvevano sia i moti apparenti del firmamento e del Sole e sia il moto retrogrado degli altri pianeti.
Ovviamente si trattava di un testo totalmente innovativo e sconvolgente per quell'epoca poiché il modello standard fino ad allora adottato era quello geocentrico, o tolemaico, anche se Copernico non fu il primo ad ipotizzare il sistema eliocentrico. De Revolutionibus - Il vero e proprio sistema copernicano era però contenuto nel trattato De Revolutionibus che Copernico scrisse tra il 1512 e il 1542. La struttura del trattato era molto simile all'Almagesto di Tolomeo, era diviso in sei libri e come introduzione vi era la dedica a Papa Paolo III. In tale dedica Copernico spiegava il perché avesse atteso molto prima di pubblicare il suo trattato, preferendo seguire l'esempio dei Pitagorici e di alcuni altri che, non diffondendoli con scritti, ma trasmettendoli in via diretta e personale, erano soliti affidare i misteri filosofici solo a parenti e amici. In sintesi, Copernico condivideva l'idea d