Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 43
Neuropsicologia clinica e forense Parte 1 - Docente Bottini Pag. 1 Neuropsicologia clinica e forense Parte 1 - Docente Bottini Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia clinica e forense Parte 1 - Docente Bottini Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia clinica e forense Parte 1 - Docente Bottini Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia clinica e forense Parte 1 - Docente Bottini Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia clinica e forense Parte 1 - Docente Bottini Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia clinica e forense Parte 1 - Docente Bottini Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia clinica e forense Parte 1 - Docente Bottini Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia clinica e forense Parte 1 - Docente Bottini Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia clinica e forense Parte 1 - Docente Bottini Pag. 41
1 su 43
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

SETTORI TRASVERSALI

Ruoli e relazioni

• I rapporti professionali dovrebbero essere privi di indebite discriminazioni ed inquinamenti

causati da differenze di età, genere, identità sessuale, razza, etnia, cultura, nazionalità, religione,

orientamento sessuale, disabilità, stato socioeconomico, convinzioni politiche, etc.

• La natura del rapporto fra il neuropsicologo ed il soggetto esaminato nonché il modo in cui tale

rapporto viene stabilito, hanno significative implicazioni sulla validità delle informazioni ottenute

• I ruoli professionali vanno stabiliti e chiariti (eventualmente anche in forma scritta) fra le parti ab

initio, con eventuali periodici richiami e chiarimenti se necessario.

Una “relazione multipla” si verifica quando il clinico all’interno di un rapporto professionale con un

paziente\cliente assume contemporaneamente più ruoli professionali:

1) Esaminatore clinico; 2) Esaminatore forense; 3) Terapeuta\riabilitatore

Ciò espone al rischio di compromettere l’obiettività dell’operatore ed i risultati ottenuti.

Per questi motivi “il rappresentare contemporaneamente per la stessa persona il clinico terapeuta

e l’esperto forense rappresenta un conflitto di interessi ed una inappropriata relazione multipla”

(Ethical Standard 3.06 del Codice APA). Quindi la relazione multipla è da evitare.

Differenze linguistiche ed etno-culturali

• Nella pratica neuropsicologica non si può prescindere dalle proprietà psicometriche dei test

inclusi nelle varie batterie (validità, affidabilità, sensibilità, specificità)

• Fondamentale è il confronto con dati normativi, tenendo conto di età, scolarità, sesso

• Man mano che la neuropsicologia evolve vengono riconosciuti altri fattori non direttamente

relati al funzionamento cerebrale, che possono influenzare la prestazione ai test (es. l’impegno, la

fatica, il dolore) 30

• Fattori che sicuramente influenzano la prestazione sono gli effetti delle variabili geografiche,

etniche, culturali e linguistiche. Quali fattori giocano un ruolo nella differenza di prestazioni? Reali

differenze neurobiologiche? Fattori socio-politico-culturali? Bias metodologici?

Dati normativi separati: Contro

Pro: • Inspiegabili differenze razziali nei punteggi ai test

• ↑ accuratezza diagnostica lasciano il campo a rischiose misinterpretazioni dei

• Contributi scientifico-culturali risultati

- contributo alla ricerca su effetti • I test usati sono stati disegnati da e per un certo tipo di

delle diverse culture sulle funzioni popolazione, basandosi su abilità che sono considerate

cognitive importanti per quella popolazione

- miglior rapporto con le comunità • Le classificazioni razziali ed etniche non hanno basi

(utile per i trials) scientifiche

Molti autori invocano l’abbandono di classificazioni razziali o etniche nella ricerca poiché esse

creano un potenziale stigma e rinforzano il concetto scientifico di razza, per privilegiare invece il

miglioramento delle conoscenze dell’influenza multiculturale sulle funzioni cognitive. Jason Brandt

mette la prassi di introdurre normative testistiche specifiche per le diverse etnie tra i CRIMINI e

MISFATTI NEUROPSICOLOGICI.

Opzioni pratiche

• Utilizzare (e disegnare) test poco sensibili alle diversità culturali

• Nell’utilizzo di un interprete utilizzare un professionista, meglio se esperto, evitando familiari o

amici del paziente

• Prevedere nelle tarature una maggior inclusione di soggetti di etnia e cultura diversa

• Migliorare gli interscambi culturali per avere più facilità a interpretare comportamenti

influenzati da diverse culture

• In particolari contesti può essere opportuno disegnare test ad hoc per esplorare tali

comportamenti, con il contributo di rappresentanti delle diverse culture

• Segnalare nel referto la possibilità di una ridotta attendibilità qualora siano presenti problemi di

bias o conflitto cross-culturale

Esame su richiesta di terzi

Codice deontologico degli psicologi italiani

Art. 24. Nel caso di interventi commissionati da terzi, informa i soggetti circa la natura del suo

intervento professionale, e non utilizza, se non nei limiti del mandato ricevuto, le notizie apprese

che possano recare ad essi pregiudizio.

Art. 32. Quando lo psicologo acconsente a fornire una prestazione professionale su richiesta di un

committente diverso dal destinatario della prestazione stessa, è tenuto a chiarire con le parti in

causa la natura e le finalità dell’intervento.

Suggerimenti:

• Informare il soggetto della natura e finalità dell’intervento

• Chiarire con le parti il destinatario delle informazioni

• Indirizzare il referto conclusivo al committente

31

AMBITI PARTICOLARI

Esame del minore

• La neuropsicologia dell’età evolutiva, alla luce della continua evoluzione delle funzioni psichiche

superiori nel bambino e della spettacolare plasticità del cervello infantile, si distingue in modo

sostanziale da quella dell'adulto

• Essa richiede pertanto una formazione particolare ed un armamentario diagnostico ed un

approccio completamente diversi da quelli usati nell’adulto

• L’indagine neuropsicologica forense nel minore deve ottemperare a rigorosa metodologia sia per

l’attendibilità dei risultati sia la protezione dell’esaminato da possibili traumi psicologici

Neuropsicologia geriatrica

• Nella popolazione anziana, alla malattia neurologica o psichiatrica si sommano gli effetti

dell’invecchiamento (con frequenti limitazioni sensoriali), delle malattie generali tipiche di tale età

e dei farmaci, molti dei quali hanno effetti negativi sul rendimento cognitivo

• Per contro i dati neuropsicologici di riferimento (dati normativi, tarature, trials, etc.) spesso sono

ottenuti su popolazioni superselezionate

• Per molti test mancano dati per gli ultraottantenni

I neuropsicologi che esaminano la popolazione anziana dovrebbero chiarire: 1- Il ruolo del

neuropsicologo; 2- Chi è l’interlocutore: l’anziano o il familiare che ha richiesto la valutazione? (e

che paga l’onorario); 3- L’eventuale uso delle informazioni ottenute; 4- I confini della

confidenzialità, incluso chi trarrà vantaggio dai risultati della valutazione.

Neuropsicologia clinica e forense: un caso studio – Gerardo Salvato 04/04/17

Incremento della complessità della Società:

- Industrializzazione

- Immigrazione

- Nuove tecnologie e stili di vita

Quindi ci sono società, culture diverse. Questo mix di lingue, credo e culture ha un’influenza sul

sistema giudiziario.

Task di Bosner = freccette con una determinata direzione, a volte da sole a volte insieme ad altre.

Tale compito faceva emergere differenze nelle attivazioni dei giapponesi e degli americani. La

differenza era solo nella risonanza magnetica, mentre la prestazione era uguale. Trattandosi di

compito visivo, è possibile che le differenze siano dovute al metodo di scrittura e comunicazione

differente.

I trial legali coinvolgono sempre più di frequente persone che non sono necessariamente cresciute

nella cultura in cui si trovano attualmente.

È interessante notare che negli ultimi anni, la legge e le neuroscienze hanno instaurato una

promettente partnership coniata come neurolaw (Goodenough and Tucker, 2010).

Infatti le prove neuroscientifiche in corte offrono un supporto affidabile per stabilire:

- Responsabilità

- Capacità di intendere e volere

- Giudizio Morale

Quando la legge richiede il supporto delle neuroscienze, in caso di trials cross-culturali, la

valutazione comporta numerose implicazioni etiche e scientifiche influenza della cultura sul

32

cervello. Diverse funzioni cognitive sono influenzate dalla cultura: il linguaggio, la codifica dello

spazio (anche colore blu è diverso alcune cultura non possiedono tale parola), la cognizione

numerica, le emozioni (ad es. regole di espressione o regolazione delle emozioni) e l’attività

neurale (fMRI).

Per certi test bisogna utilizzare la taratura della cultura a cui il soggetto appartiene.

Il caso di Mr. K (Kabobo) stato di alterazione psicofisica.

Scopo della Valutazione Cognitiva:

- Il paziente ha danni cerebrali? Patologie Neurologiche? Sindromi Neuropsicologiche?

- Il paziente è in grado di comprendere cosa gli viene chiesto? È in grado di affrontare il processo?

- È in grado di intendere e volere?

La dimensione temporale è importante, perché la strage è durata pochissimo tempo. questo tipo

di omicidio è molto raro: cambia arma, ambiente, vittima. Cambiamo molte cose nell’arco di poco

tempo.

Materiali e metodi

Necessità di creare un’equipe per un approccio metodologico integrato: Neurologo,

Neuropsicologo, Neurologo specializzato in neuroimaging, Neuroeticista, Traduttore.

Nella valutazione neuropsicologica (2 volte: luglio e sett.) del paziente abbiamo tenuto conto di:

• influenza della cultura sul cervello

• tarature per popolazioni africane

• assenza di test neuropsicologici standardizzati per gli illitterati

• barriera linguistica

Abbiamo usato correzione dei test neuropsicologici comparando la prestazione del paziente con

un gruppo di pari età e scolarità appartenente alla stessa regione africana (Ghana).

Tutti i test sono stati amministrati nella lingua madre del paziente e il traduttore era stato

preaddestrato sul contenuto e sullo scopo del test.

Il paziente è stato valutato attraverso strumenti culture-free come L’Attention Network Task (ANT)

2 tipi di valutazione neuropsicologica:

- qualitativa osservazione clinica che può essere fatta solo da esperti

Funzioni mnesiche Corsi Span Forward Test (Monaco et al., 2013)

Camden Short Recognition Memory Test, (Warrington 1996)

Rievocazione della Figura Complessa di Rey-Osterrieth, (Carlesimo)

Funzioni Attentive Test delle Matrici Attentive (Spinnler, Tognoni

Funzioni Esecutive Corsi Span Backward (Monaco et al., 2013)

- quantitativa punteggio standardizzato ottenuto al test NPS

Funzioni mnesiche Digit Span Forward (Monaco et al., 2013; Singh et al., 2010),

Funzioni esecutive frontali Digit Span Backward Test

Funzioni attentive Trail Making Test, (TMT) (Giovagnoli et al., 1996; Singh et al., 2010)

Ragionamento logico – astratto Matrici Standard Progressive di Raven (Basso et al.,

1987; Owen et al., 1992)

Malingering Test (simulazione) Dot Counting Test (Binks et al., 1997). Per valutare la

simulazione: tavole con puntini sparsi, si chiede di contarli. In alcu

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
43 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiara9B4 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuropsicologia clinica e forense e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Bottini Gabriella.