Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
SETTORI TRASVERSALI
Ruoli e relazioni
• I rapporti professionali dovrebbero essere privi di indebite discriminazioni ed inquinamenti
causati da differenze di età, genere, identità sessuale, razza, etnia, cultura, nazionalità, religione,
orientamento sessuale, disabilità, stato socioeconomico, convinzioni politiche, etc.
• La natura del rapporto fra il neuropsicologo ed il soggetto esaminato nonché il modo in cui tale
rapporto viene stabilito, hanno significative implicazioni sulla validità delle informazioni ottenute
• I ruoli professionali vanno stabiliti e chiariti (eventualmente anche in forma scritta) fra le parti ab
initio, con eventuali periodici richiami e chiarimenti se necessario.
Una “relazione multipla” si verifica quando il clinico all’interno di un rapporto professionale con un
paziente\cliente assume contemporaneamente più ruoli professionali:
1) Esaminatore clinico; 2) Esaminatore forense; 3) Terapeuta\riabilitatore
Ciò espone al rischio di compromettere l’obiettività dell’operatore ed i risultati ottenuti.
Per questi motivi “il rappresentare contemporaneamente per la stessa persona il clinico terapeuta
e l’esperto forense rappresenta un conflitto di interessi ed una inappropriata relazione multipla”
(Ethical Standard 3.06 del Codice APA). Quindi la relazione multipla è da evitare.
Differenze linguistiche ed etno-culturali
• Nella pratica neuropsicologica non si può prescindere dalle proprietà psicometriche dei test
inclusi nelle varie batterie (validità, affidabilità, sensibilità, specificità)
• Fondamentale è il confronto con dati normativi, tenendo conto di età, scolarità, sesso
• Man mano che la neuropsicologia evolve vengono riconosciuti altri fattori non direttamente
relati al funzionamento cerebrale, che possono influenzare la prestazione ai test (es. l’impegno, la
fatica, il dolore) 30
• Fattori che sicuramente influenzano la prestazione sono gli effetti delle variabili geografiche,
etniche, culturali e linguistiche. Quali fattori giocano un ruolo nella differenza di prestazioni? Reali
differenze neurobiologiche? Fattori socio-politico-culturali? Bias metodologici?
Dati normativi separati: Contro
Pro: • Inspiegabili differenze razziali nei punteggi ai test
• ↑ accuratezza diagnostica lasciano il campo a rischiose misinterpretazioni dei
• Contributi scientifico-culturali risultati
- contributo alla ricerca su effetti • I test usati sono stati disegnati da e per un certo tipo di
delle diverse culture sulle funzioni popolazione, basandosi su abilità che sono considerate
cognitive importanti per quella popolazione
- miglior rapporto con le comunità • Le classificazioni razziali ed etniche non hanno basi
(utile per i trials) scientifiche
Molti autori invocano l’abbandono di classificazioni razziali o etniche nella ricerca poiché esse
creano un potenziale stigma e rinforzano il concetto scientifico di razza, per privilegiare invece il
miglioramento delle conoscenze dell’influenza multiculturale sulle funzioni cognitive. Jason Brandt
mette la prassi di introdurre normative testistiche specifiche per le diverse etnie tra i CRIMINI e
MISFATTI NEUROPSICOLOGICI.
Opzioni pratiche
• Utilizzare (e disegnare) test poco sensibili alle diversità culturali
• Nell’utilizzo di un interprete utilizzare un professionista, meglio se esperto, evitando familiari o
amici del paziente
• Prevedere nelle tarature una maggior inclusione di soggetti di etnia e cultura diversa
• Migliorare gli interscambi culturali per avere più facilità a interpretare comportamenti
influenzati da diverse culture
• In particolari contesti può essere opportuno disegnare test ad hoc per esplorare tali
comportamenti, con il contributo di rappresentanti delle diverse culture
• Segnalare nel referto la possibilità di una ridotta attendibilità qualora siano presenti problemi di
bias o conflitto cross-culturale
Esame su richiesta di terzi
Codice deontologico degli psicologi italiani
Art. 24. Nel caso di interventi commissionati da terzi, informa i soggetti circa la natura del suo
intervento professionale, e non utilizza, se non nei limiti del mandato ricevuto, le notizie apprese
che possano recare ad essi pregiudizio.
Art. 32. Quando lo psicologo acconsente a fornire una prestazione professionale su richiesta di un
committente diverso dal destinatario della prestazione stessa, è tenuto a chiarire con le parti in
causa la natura e le finalità dell’intervento.
Suggerimenti:
• Informare il soggetto della natura e finalità dell’intervento
• Chiarire con le parti il destinatario delle informazioni
• Indirizzare il referto conclusivo al committente
31
AMBITI PARTICOLARI
Esame del minore
• La neuropsicologia dell’età evolutiva, alla luce della continua evoluzione delle funzioni psichiche
superiori nel bambino e della spettacolare plasticità del cervello infantile, si distingue in modo
sostanziale da quella dell'adulto
• Essa richiede pertanto una formazione particolare ed un armamentario diagnostico ed un
approccio completamente diversi da quelli usati nell’adulto
• L’indagine neuropsicologica forense nel minore deve ottemperare a rigorosa metodologia sia per
l’attendibilità dei risultati sia la protezione dell’esaminato da possibili traumi psicologici
Neuropsicologia geriatrica
• Nella popolazione anziana, alla malattia neurologica o psichiatrica si sommano gli effetti
dell’invecchiamento (con frequenti limitazioni sensoriali), delle malattie generali tipiche di tale età
e dei farmaci, molti dei quali hanno effetti negativi sul rendimento cognitivo
• Per contro i dati neuropsicologici di riferimento (dati normativi, tarature, trials, etc.) spesso sono
ottenuti su popolazioni superselezionate
• Per molti test mancano dati per gli ultraottantenni
I neuropsicologi che esaminano la popolazione anziana dovrebbero chiarire: 1- Il ruolo del
neuropsicologo; 2- Chi è l’interlocutore: l’anziano o il familiare che ha richiesto la valutazione? (e
che paga l’onorario); 3- L’eventuale uso delle informazioni ottenute; 4- I confini della
confidenzialità, incluso chi trarrà vantaggio dai risultati della valutazione.
Neuropsicologia clinica e forense: un caso studio – Gerardo Salvato 04/04/17
Incremento della complessità della Società:
- Industrializzazione
- Immigrazione
- Nuove tecnologie e stili di vita
Quindi ci sono società, culture diverse. Questo mix di lingue, credo e culture ha un’influenza sul
sistema giudiziario.
Task di Bosner = freccette con una determinata direzione, a volte da sole a volte insieme ad altre.
Tale compito faceva emergere differenze nelle attivazioni dei giapponesi e degli americani. La
differenza era solo nella risonanza magnetica, mentre la prestazione era uguale. Trattandosi di
compito visivo, è possibile che le differenze siano dovute al metodo di scrittura e comunicazione
differente.
I trial legali coinvolgono sempre più di frequente persone che non sono necessariamente cresciute
nella cultura in cui si trovano attualmente.
È interessante notare che negli ultimi anni, la legge e le neuroscienze hanno instaurato una
promettente partnership coniata come neurolaw (Goodenough and Tucker, 2010).
Infatti le prove neuroscientifiche in corte offrono un supporto affidabile per stabilire:
- Responsabilità
- Capacità di intendere e volere
- Giudizio Morale
Quando la legge richiede il supporto delle neuroscienze, in caso di trials cross-culturali, la
valutazione comporta numerose implicazioni etiche e scientifiche influenza della cultura sul
32
cervello. Diverse funzioni cognitive sono influenzate dalla cultura: il linguaggio, la codifica dello
spazio (anche colore blu è diverso alcune cultura non possiedono tale parola), la cognizione
numerica, le emozioni (ad es. regole di espressione o regolazione delle emozioni) e l’attività
neurale (fMRI).
Per certi test bisogna utilizzare la taratura della cultura a cui il soggetto appartiene.
Il caso di Mr. K (Kabobo) stato di alterazione psicofisica.
Scopo della Valutazione Cognitiva:
- Il paziente ha danni cerebrali? Patologie Neurologiche? Sindromi Neuropsicologiche?
- Il paziente è in grado di comprendere cosa gli viene chiesto? È in grado di affrontare il processo?
- È in grado di intendere e volere?
La dimensione temporale è importante, perché la strage è durata pochissimo tempo. questo tipo
di omicidio è molto raro: cambia arma, ambiente, vittima. Cambiamo molte cose nell’arco di poco
tempo.
Materiali e metodi
Necessità di creare un’equipe per un approccio metodologico integrato: Neurologo,
Neuropsicologo, Neurologo specializzato in neuroimaging, Neuroeticista, Traduttore.
Nella valutazione neuropsicologica (2 volte: luglio e sett.) del paziente abbiamo tenuto conto di:
• influenza della cultura sul cervello
• tarature per popolazioni africane
• assenza di test neuropsicologici standardizzati per gli illitterati
• barriera linguistica
Abbiamo usato correzione dei test neuropsicologici comparando la prestazione del paziente con
un gruppo di pari età e scolarità appartenente alla stessa regione africana (Ghana).
Tutti i test sono stati amministrati nella lingua madre del paziente e il traduttore era stato
preaddestrato sul contenuto e sullo scopo del test.
Il paziente è stato valutato attraverso strumenti culture-free come L’Attention Network Task (ANT)
2 tipi di valutazione neuropsicologica:
- qualitativa osservazione clinica che può essere fatta solo da esperti
Funzioni mnesiche Corsi Span Forward Test (Monaco et al., 2013)
Camden Short Recognition Memory Test, (Warrington 1996)
Rievocazione della Figura Complessa di Rey-Osterrieth, (Carlesimo)
Funzioni Attentive Test delle Matrici Attentive (Spinnler, Tognoni
Funzioni Esecutive Corsi Span Backward (Monaco et al., 2013)
- quantitativa punteggio standardizzato ottenuto al test NPS
Funzioni mnesiche Digit Span Forward (Monaco et al., 2013; Singh et al., 2010),
Funzioni esecutive frontali Digit Span Backward Test
Funzioni attentive Trail Making Test, (TMT) (Giovagnoli et al., 1996; Singh et al., 2010)
Ragionamento logico – astratto Matrici Standard Progressive di Raven (Basso et al.,
1987; Owen et al., 1992)
Malingering Test (simulazione) Dot Counting Test (Binks et al., 1997). Per valutare la
simulazione: tavole con puntini sparsi, si chiede di contarli. In alcu