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MODELLO CATALIZZATORE
-> Alleli che predispongono all’aggressività + storia di violenza familiare = personalità
incline alla violenza
Ferguson 2008
Genetica Ambiente
co del comportamento
l’interazione fra fattori
i Fattori di
Fattori di Rischio
Rischio Sociali
Biologico
ongono all’aggressività
+ Interazione
olenza familiare BioSociale
= Fattori
Fattori
ncline alla violenza Protettivi
Protettivi Sociali
Biologici VIOLENZA 29
Caso Bayout
Nel caso Bayout viene utilizzata la batteria di Sartori per l’intelligenza sociale: test di
teoria della mente, test di attribuzione delle emozioni, test delle situazioni sociali, test di
distinzione morale/convenzionale.
Nel test stop-signal non è comportamentalmente disinibito, ma si trova ipofunzionalità
prefrontale (attenzione e pianificazione azioni) e parieto-temporale.
In questo caso sono stati analizzati i geni che predispongono all’aggressività, il periziando
risulta avere tutti i polimorfismi = vulnerabilità genetica.
Detezione della simulazione in neuropsicologia
La validità del testing neuropsicologico è vincolata alla cooperazione e buona fede del
soggetto esaminato, se disattesi si raccolgono dati invalidi, ma il soggetto potrebbe avere
un vantaggio tangibile e amplificare i sintomi cognitivi.
La simulazione è la “produzione di cosciente e intenzionale di sintomi fisici e psichici
amplificati ed esagerati al fine di richiamare l’attenzione ed ottenere determinati benefici”,
quindi è cosciente\intenzionale e attuata per ottenere vantaggi.
La simulazione può essere biologicamente vantaggiosa per il suo significato adattivo. La
simulazione di malattie mentali è un fenomeno riscontrabile nei detenuti e carcerati; già
nel 1800 i periti avevano cercato di individuare un algoritmo per individuare la
simulazione.
-simulazione (malingering): riproduzione intenzionale di deficit inesistenti
-falsificazione (faking): esagerazione di sintomi reali, tendenza ad accentuare il problema
cognitivo reale del quale si soffre; viene messa in atto in buona fede per timore di vedere
sfumare un risarcimento legittimo
-dissimulazione: occultamento intenzionale di sintomi
-prolungamento: messa in atto di comportamenti atti a mantenere la condizione di
malattia
L’obiettivo comune è trarre un vantaggio personale in termini di indennizzi, compensazioni
varie o evitamento di doveri e responsabilità.
La simulazione va distinta da disturbo fittizio (bisogno intrapsichico di mantenere il ruolo
di malato) e di disturbo di conversione (no intenzionalità e vantaggio personale).
I criteri essenziali per la simulazione:
-intenzionalità: produzione volontaria di sintomi inesistenti
-scopi esterni: ottenere un vantaggio
Secondo il DSM la simulazione dovrebbe essere sospettata quando ci sono i seguenti
fattori:
-contesto medico-legale di presentazione dei sintomi
-marcata discrepanza tra stress o compromissione lamentata dal soggetto e reperti
obiettivi
-mancanza di collaborazione durante valutazione diagnostica
-presenza di DAP
La simulazione è vista come reato sia in ambito civile che penale.
Test
-Segno di Ziehn (span di cifre): la simulazione si ha con cifre <3
-test della bandiera
-15 items memory test 30
-Prova di Burdon: sottolineare una lettera specifica in una pagina stampata (antenato del
test di cancellazione)
-Prova di Heilbronner: riconoscimento di figure poco chiare e ambigue
-Esame di articolazione della parola: utile per osservare l’accento
-test di Ponzo: si chiedono i colori della bandiera italiana, se rispondono che i colori sono
disposti orizzontalmente ci si insospettisce
-Prova del pianoforte: testa la memoria procedurale, che è intatta nell’amnesia
Le stime sulla frequenza della simulazione di disturbi cognitivi devono essere basate su
indizi probabilistici:
-storia clinico-anamnestica
-test e questionari standard o specifici per la simulazione
-osservazione comportamentale
In generale è comunque una diagnosi probabilistica, non ci sarà mail la certezza a meno
che non confessi: psicologi e neuropsicologi non sono in grado di discriminare tra
simulatori basandosi sul colloquio clinico o su analisi di protocolli. Quindi è necessario
utilizzare strumenti clinici standard e strumenti psicometrici ad hoc.
Una prima difficoltà è che il simulatore può avere una conoscenza del disturbo mentale,
per questo il disturbo più simulato è quello di memoria, mentre la condizione più difficile
da rilevare è il trauma cranico lieve. Ci possono essere due tipi di simulatore:
-simulatore ingenuo = prestazione sotto la media in tutti i test, errori clamorosi, non
proporzionale alla severità del deficit
-simulatore furbo = conoscenza diretta o indiretta dei sintomi, prestazione strategica
(molto manipolatori)
Ci sono alcune caratteristiche cliniche che si riconoscono dal colloquio ma non dai test;
nella sospetta amnesia bisogna prestare attenzione a: amnesia retrograda ma non
anterograda, perdità identità personale, amnesia retrograda completa, perdita span,
deficit procedurale, vantaggio.
Caratteristiche dei test per la detezione
-apparente difficoltà: sembrano difficili ma non lo sono = inducono prestazione non
credibile
-lunghezza delle prove: pensano che la difficoltà del compito sia direttamente
proporzionale alla sua lunghezza
-intervalli tra le sessioni: soste prolungate con presunto compito interferente = pensano
quindi che il test debba essere fatto in modo pessimo
-modalità di presentazione: comportamento e spiegazioni offerte = dobbiamo vendere il
test mettendolo a proprio agio, e magari dicendo “risponda il più veloce possibile” o
feedback positivi, così che si osserva un peggioramento
-metodo livello casuale (SVT “symptom validity testing”): basato su prove a scelta forzata
= la prestazione minima corrisponde al reciproco del numero di alternative, il presupposto
è che se davvero non so la risposta (grave deficit) rispondo a caso. Un punteggio sotto la
media del caso indica simulazione. In questo test non serve standardizzazione in quanto
50% di risposte corrette è sempre il cutoff, inoltre si possono creare prove ad hoc
mantenendo questi criteri e si applica a qualsiasi prova a scelta forzata.
Ci sono due grandi categorie di test:
-test a scelta forzata (SVT)
-test semplicistici (floor effect)
-test autovalutazione 31
3 TIPOLOGIE FONDAMENTALI DI TEST PER LA SIMULAZIONE
TEST SEMPLICISTICI (FLOOR EFFECT)
TEST A SCELTA FORZATA (SVT) Rey 15-Item Test
• Test of Memory Malingering (TOMM) • Word Recognition
• Letter Memory Test • Dot counting Test
• 48-Pictures Test •
Digit Memory Test (DMT)
• The b Test
•
Portland Digit Recognition Test
• (PDRT)
Victoria Symptom Validity Test (VSVT)
• SCALE DI AUTOVALUTAZIONE
Computerized Assessment of
• SIRS
•
Response Bias (CARB) SIMS
•
21-Item Test
• Coin-in the-hand test
• Etc.
•
Test semplicistici
-discriminare tra una penna di colore nero e una matita di colore giallo
-coin in the hand test (test della moneta nella mano)
-test dei 15 item di Rey: viene mostrata per 10 secondi una configurazione di 15 elementi,
apparentemente difficile da memorizzare; successivamente viene nascosta e viene
chiesto di riprodurre gli stimoli
-dot counting test (ungrouped dots e grouped dots, la seconda parte è più semplice della
prima)
Test a scelta forzata Test semplicistici
-recognition memory test: due fasi, prima di presentazione e poi riconoscimento, uguale
nella seconda fase ma con delle parole; inoltre c’è una prova differita, che di solito viene
(floor effect)
fatto peggio
-test di hiscock (digit memory test): si misura la simulazione su diversi livelli
-test of memory malingering (TOMM): la prima fase è di apprendimento con
presentazione delle immagini, successivamente il primo test con distrattori, infine bisogna
riconoscere sempre lo stesso stimolo ma cambia l’effetto interferente del distrattore. È
prevista anche una prova differita, facoltativa. Si possono scegliere due metodi di scoring
(SVT e floor effect)
Criteri per definire prestazione non credibile
Oltre ai test bisogna essere a conoscenza di alcuni criteri per definire una prestazione non
credibile:
-prestazione al di sotto del livello di casualità in almeno 3 test a scelta forzata mirati a
misurare la validità dei sintomi
-pattern di deficit inconsistenti ai test neuropsicologici sia all’interno della stessa
valutazione o fra valutazioni diverse (se valutiamo due volte un simulatore, non può avere
prestazioni coerenti) 17
32
-evidente discrepanza fra prestazione ai test psicometrici e comportamento nella vita
quotidiana (nessuna compromissione)
Scale autovalutazione
-SIRS
-SIMS
È consigliabile utilizzare un’intervista semistrutturata per discriminare tra validità della
prestazione (test specifici e neuropsicologici) e validità dei sintomi (congruenza tra sintomi
soggettivi e sintomi oggettivi).
Analisi qualitativa
Bisogna tenere in considerazione il comportamento durante i test:
-assente o scarsa collaborazione
-utilizzo di strategie di risposta 23
-simulazione deficit rari (es amnesia retrograda pura)
-deficit generalizzati
-incompatibilità con la letteratura scientifica
-discrepanza cognitivo comportamentale
Tra le incongruenze nelle performance:
densità
-fattore = sintomatologia soggettivamente riferita come di eccezionale intensità e
frequenza, ai test è palesemente evidente
dispersione
-fattore = sintomatologia aspecifica, di difficile delimitazione clinico-
nosografica o non correlabile a un preciso quadro eziologico
atipicità
-fattore = connotazioni atipiche in termini di esordio ed evoluzione, tanto da non
essere inquadrabile secondo la nosografia conosciuta
Attenzione anche agli atteggiamenti manipolatori:
-arrivare in ritardo alla valutazione con motivazioni inconsistenti
-rispondere a quesiti in modo vago con frequenti richieste di riformulazione
-lamentare fastidi e disagi (mal di test, confusione, difficoltà concentrazione)
-richieste di frequenti pause o interruzioni 33
-interazione con esaminatore con spiccata seduttività con apprezzamenti eccessivamente
benevoli
Uno dei test più d’aiuto nel rilevare la simulazione è la figura di Rey, in quanto i simulatori
fanno peggio nella copia, nella riproduzione a memoria di pz neurologici; inoltre non si
osserva nei simula