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APERTI E CHIUSI
TRAUMI APERTI: il cranio è fratturato e la dura madre è lacerata, per cui lo spazio intracranico comunica con l'esterno.
TRAUMI CHIUSI: il cranio può essere o no fratturato e la duramadre è integra. I traumi chiusi sono quelli che di solito si accompagnano alle lesioni cerebrali più gravi.
Apertura degli occhi spontaneo 4 stimolazione verbale 3 stimolo doloroso 2 assente 1 orientata 5
Risposta verbale confusa 4 non appropriata 3 incomprensibile 2 nessuna 1 a comando 6
Risposta motoria localizza il dolore 5 flessione 4 flesso-estenzione 3 decerebrazione 2 assente 1
CLASSIFICAZIONE GRAVITÀ TRAUMA
TRAUMI LIEVI: GCS 14-15
TRAUMI MODERATI: GCS 9-13
TRAUMI GRAVI: GCS 3-8
È, nella maggior parte dei casi, determinata da un trauma diretto, può essere isolata o accompagnarsi a lesioni meningee e/o cerebrali.
Distinguiamo: fratture della volta (lineari o avvallate) fratture della base cranica.
Fattori che determinano la formazione di una
frattura: Intensità e direzione della forza applicata
Superficie del corpo contundente
Spessore e resistenza della parte di teca cranica colpita
TRAUMA compressione sul tavolato esterno
Introflessione nella sede di impatto tensione sul tavolato interno
Estroflessione nelle zone circostanti
Se la forza applicata supera la resistenza dell'osso si determina una frattura cranica che interessa inizialmente il tavolato interno e successivamente quello esterno.
COMPLICANZE
Ematoma extradurale o altre complicanze emorragiche
Infezioni
Rinoliquorrea
Otoliquorrea
Deficit dei nervi cranici (olfattivo, abducente, faciale, acustico)
Fistola carotido-oftalmica
Epilessia
Pneumencafalo
Le complicanze emorragiche post-traumatiche sono diverse a seconda della sede della raccolta ematica e del vaso leso.
Rappresentano una delle indicazioni chirurgiche più frequenti in Neurochirurgia Traumatologica
Gli EMATONI sono di 3 tipi fondamentali:
Epidurale
Subdurale acuto
Intracerebrale
È una raccolta ematica nello
Lo spazio extradurale, cioè tra duramadre e teca cranica, è spesso associato ad una frattura cranica. Si forma e si espande rapidamente, scollando la dura dall'osso e causando una compressione acuta dell'encefalo. È raro prima dei 2 anni ed oltre i 60.
Le sedi più comuni sono la regione temporo-parietale (zona scollabile di Marchand), seguita dalle regioni temporo-basale, frontale, parasagittale e dalla fossa cranica posteriore.
Come si forma questo tipo di ematoma? L'impatto iniziale con introflessione o frattura della teca cranica determina lo scollamento della dura madre e la lesione di un vasodurale (evenienza più frequente) o di un seno venoso o di un canale vascolare della diploe.
Vi è classicamente un intervallo lucido (assente nel 20%) senza un'alterazione della coscienza al momento dell'impatto (60%). Quando insorge, la sintomatologia è dovuta alla rapida compressione della superficie cerebrale sottostante e successivamente al rigonfiamento.
dell'area interessata e, se l'ematoma continua a aumentare di volume, all'erniazione ed all'aumento della pressione intracranica.
SINTOMI:
- focali (emiparesi controlaterale, afasia)
- cefalea
- alterazione della coscienza
- anisocoria per compressione del III n.c al forametentoriale
- sindrome da decerebrazione (per compressione del tronco-encefalico)
TC cranio:
Aspetto tipico alla TC è quello di un'area iperdensa a forma di lente biconvessa.
Dura madreematoma:
Questo tipo di emorragia riveste carattere di estrema urgenza e solo un intervento chirurgico immediato può salvare la vita al paziente.
Raccolta ematica al di sotto della dura madre; è una evenienza abbastanza comune. Se l'ematoma si forma nei primi 3 giorni dal trauma, si definisce "acuto"; se da 3 a 20 giorni, si definisce "subacuto"; se dopo le 3 settimane si definisce "cronico".
Nella maggior parte dei casi è conseguente ad un trauma da movimento, dove
L'accelerazione o la decelerazione avvengono rapidamente. Può essere associato ad una contusione cerebrale. È una lesione post-traumatica molto grave con mortalità superiore al 50% e elevata percentuale di disabilità.
Si forma per rottura delle vene a ponte o per lesione delle arterie corticali con lacerazione parenchimale.
Lo spessore della falda ematica è variabile, se di origine venosa il spessore rimane relativamente modesto perché una volta raggiunta, nello spazio subdurale, una pressione pari a quella delle vene cerebrali il sanguinamento cessa; se l'origine è arteriosa le dimensioni possono raggiungere anche qualche centimetro.
Può essere bilaterale.
La gravità del quadro clinico può essere diversa da caso a caso.
Ematoma conseguente alla rottura di pochissime vene a ponte o ad una minima lacerazione (encefalo integro): i sintomi sono dovuti all'effetto massa esercitato dalla raccolta ematica.
Ematoma conseguente
alla rottura di più vene a ponte: poiché è ostacolato il drenaggio venoso si determina edema cerebrale, possibile infarcimento emorragico con conseguente quadro clinico anche grave
Ematoma associato a contusioni cerebrali multiple: il quadro neurologico è grave fin dall'inizio
Ematoma con contusione satellite: l'effetto compressivo dell'ematoma si somma con quello contusivo
Sintomatologia
- Compromissione dello stato di coscienza
- Edema cerebrale
- Anisocoria
- Emiparesi controlaterale
- Sindrome da decerebrazione
L'aspetto TC è quello di una crescita lunare, con effetto massa, iperdenso
Trattamento chirurgico se lo shift è massimo di 1cm
La forma "pura" è un'evenienza rara nei traumi e va tenuto ben distinto dai casi, più frequenti, in cui lo stravaso ematico si produce in seno a un focolaio lacero-contusivo.
Si trova più spesso nei lobi frontale e temporale, la sede non ha, di solito, relazione con la sede dell'impatto.
anzigene, si trova a distanza da essa, a volte controlateralmente (lesioni da contraccolpo). Frequentemente si associa a focolai lacero-contusivi unici o multipli o a subdurale acuto. Gli ematomi vanno evacuati, specie se la massa encefalica viene dislocata verso un lato e verso il basso (ernie cerebrali interne) e comprime il tronco cerebrale. Questa condizione, pericolosa per la sopravvivenza, è svelata dall'asimmetria del diametro pupillare (anisocoria), o, peggio, dalla midriasi bilaterale. E' una lesione parenchimale, a carattere evolutivo, provocata dalla lacerazione, cioè rottura e necrosi, di aree, più o meno estese, del parenchima cerebrale e dei suoi vasi (emorragia) con edema perilesionale. Rappresenta l'evenienza traumatica più frequente (più del 20% dei traumi cranici). Le CONTUSIONI CEREBRALI rappresentano aree di danno parenchimale suscettibili di emorragia e edema. Si osservano più frequentemente a livello frontale.temporale e occipitale
A volte la lesione evolve in un franco ematoma solo a distanza di ore o di qualche giorno dal trauma.
DISTINGUIAMO:
È conseguente alla lesione di piccoli vasi corticali o della parte più superficiale della sostanza bianca
Il parenchima interessato presenta zone di necrosi per cui diventa edematoso
Si ha la lacerazione (rottura) del tessuto nervoso, cioè la perdita dei rapporti tra le varie parti determinando la morte del tessuto cerebrale
Emorragia Edema perilesionale Necrosi provocano
Asfissia
Necrosi secondaria
Aumento dell’edema
Ulteriore aumento di volume della lesione
La sintomatologia degli ematomi intracerebrale e/o delle lacero-contusioni sono:
Cefalea
Deficit focali : paresi o plegia, disfasia o afasia
Crisi epilettiche
Sintomi d’ipertensione endocranica
Sindrome da decerebrazione (nei casi di compressione del tronco encefalico)
Compromissione dello stato di coscienza
Anisocoria fino alla midriasi
L’aspetto tipico alla TC cranio
èquello di un’area disomogeneaipo- e iperdensa con edemaperilesionale
LACERO-CONTUSIONESono chirurgiche le lesioni di diametromaggiore ai 3 cm con marcato effettomassa, specie in sede temporale, per ilpericolo di erniazione transtentoriale.L'intervento è diretto soprattutto a svuotarele raccolte ematiche ed asportare il tessutonervoso lacerato e devitalizzato.
COMMOZIONE CEREBRALEStato patologico, temporaneo e reversibile,caratterizzato da perdita di coscienza e disturbi dellamemoria, in conseguenza di un trauma cranico di unacerta entità.Caratteristica è la PERDITA DI COSCIENZA (daqualche secondo ad alcuni minuti) e l'AMNESIA, chepuò essere anterograda (riguarda tutto quelloavvenuto dopo il trauma fino al recupero dello statodi coscienza) o retrograda (riguarda un periodo ditempo, più o meno lungo, precedente il trauma).Il paziente ha una TC cranio negativaGeneralmente guarisce senza complicanze o sequelepermanenti.E’
Conseguente ad un movimento angolare e/o rotazionale impresso al cranio al momento dell'impatto, che genera forze distorcenti dentro il parenchima cerebrale. E' frequente in caso di incidente stradale poiché vi è un'accelerazione o decelerazione prolungata rispetto, ad esempio, ad una caduta.
Consiste nel rigonfiamento assonale fino alla distruzione della sostanza bianca degli emisferi cerebrali, del tronco cerebrale e del cervelletto. SEDI PIU' COLPITE SONO:
- il corpo calloso
- il tronco encefalico
- i peduncoli cerebrali
SINTOMATOLOGIA
Le condizioni neurologiche sono subito gravi nella maggior parte dei casi, con alterazione dello stato di coscienza, severi deficit neurologici, segni di decerebrazione e coma prolungato.
La prognosi è spesso infausta.
La diagnosi è prevalentemente clinica. Le lesioni prodotte dal trauma possono essere rilevate difficilmente con lo studio neuroradiologico. La RM è dotata di maggiore sensibilità.
La specificità rispetto alla TCE è una lesione post-traumatica secondaria, può essere diffuso operilesionale. Gioca un ruolo molto importante nell'evoluzione del quadro clinico in quanto contribuisce all'aumento della pressione intracranica ed all'effetto massa.