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SI ATTIVA DURANTE IL GIORNO!
-S.METASIMPATICO: Controlla il tratti intestinale (inclusi PANCREAS e CISTIFELLEA), tramite motoneuroni
che agiscono su muscolatura liscia, vasi sanguigni e secrezioni. Diviso in:
(O ENTERICO) -PLESSO MIENTERICO (di Auerbach): nella tonaca muscolare
-PLESSO SOTTOMUCOSO (di Meissner): nella tonaca sottomucosa
ARCO RIFLESSO È una via nervosa riflessa e involontaria formata da: RECETTORE,
NERVO AFFERENTE, MODULO di INTEGRAZIONE, NEURONE
EFFERENTE e un BERSAGLIO. Il collegamento dei neuroni forma l’
ARCO RIFLESSO, le fibre afferenti possono essere collegate
direttamente al neurone motore (arco riflesso monosinaptico) o
a neuroni intercalati (arco riflesso multisinaptico). Il RIFLESSO
DIRETTO (estensore) come per esempio il colpo sul tendine, si
svolge prima poichè sono coinvolti solo due neuroni. Invece il
RIFLESSO INDIRETTO appare dopo, quando inizia il dolore (fuga).
GANGLIO
Struttura nervosa del S.N.P., a forma di rigonfiamento rotondo o fusiforme, dato da una concentrazione di
pirenofori neuronali lungo il nervo. Divisi in: Fanno da stazione intermedia negli impulsi, e i suoi neuroni li
-GANGLI DEL SISTEMA NEUROVEGETATIVO: trasmettono ad altri elementi nervosi. Mediano impulsi del simpatico,
inducono contrazone di m.liscia, m.cardiaca e delle ghiandole.
-GANGLI SENSITIVI o ENCEFALOSPINALI: Si trovano lungo le radici dorsali nei nervi spinali e nel primo tratto dei
n.cranici, solo TRANSITO, NO RIPETIZIONE. Associati a V° VII° IX° X°
N.CRANICI e N.MIDOLLO.
INNERVAZIONE del DISCO INTERVERTEBRALE
Sia i dischi che il PERIOSTIO delle vertebre sono completamente innervati dalle BRANCHE SUPERFICIALI.
Inoltre alcune di queste branche lunghe penetrano nel corpo vertebrale fino al suo centro seguendo i vasi.
Queste branche originano da due PLESSI: Questi due plessi sono collegati tra loro
-PLESSO ANTERIORE: formato da fibre SIMPATICHE dal PLESSO LATERALE formato dai rami
-PLESSO POSTERIORE: proveniente da N.SINO-VERTEBRALE provenienti dai rami comunicanti grigi
NUCLEO POLPOSO: NON INNERVATO e NON VASCOLARIZZATO
ANELLO del DISCO: INNERVATO (post: n.ricorrente ; ant: catena latero-gangliare), NON VASCOLARIZZATO
FUSO NEUROMUSCOLARE
I fusi neuromuscolari sono recettori meccanici che si trovano all’interno dei muscoli striati, sono disposti in parallelo
e in connessione con le fibre del muscolo. Sono costituiti da una CAPSULA di TESSUTO CONNETTIVO dotata di lamina
basale e cellule appiattite perinevriali, che avvolge un ristretto gruppo di fibre muscolari (da 4 a 10), dette
INTRAFUSALI; le quali contengono fibrille striate e contrattili, divise in:
Sottili e corte, i nuclei si trovano in una
- A CATENA NUCLEARE: singola fibra centrale allineata
longitudinalmente con la fibra principale.
Sono rigonfiate nella regione centrale
- A BORSA NUCLEARE: (piena di nuclei), sono più spesse di quelle
a catena nucleare.
Ciascun fuso neuromuscolare è composto da una regione equatoriale centrale non striata e non contrattile e da due
regioni polari periferiche e contrattili, costituite da muscolo striato. Sono controllati dal sistema nervoso tramite
terminazioni che possono essere di due tipi:
Vanno al S.N.C., inviano informazioni sullo
- AFFERENTI: stato di contrazione, sullo stiramento, sull’
(o SENSITIVE) eccitamento delle fibre.
Partono dal S.N.C., mandono impulsi per la
-EFFERENTI: contrazione delle fibre contrattili intrafusali.
(o MOTRICI)
Queste fibre hanno anche funzioni PROPRIOCETTIVE, ovvero informano tramite impulsi a midollo e cervello lo stato
di contrazione e allungamento dei muscoli, per capirne la posizione nello spazio.
ORGANO TENDINEO DEL GOLGI
L'organo muscolo-tendineo (del Golgi) è un secondo tipo di propriocettore muscolare (insieme al fuso neuromuscolare).
Questo recettore è localizzato a livello della giunzione tra i tendini e le fibre muscolari. Gli organi tendinei del Golgi
rispondono principalmente alla tensione sviluppata dal muscolo scheletrico durante una contrazione isometrica (in cui non
c'è accorciamento muscolare), e causa un riflesso detto riflesso inverso da stiramento. Questo è l'opposto dei fusi
neuromuscolari, che provocano una contrazione riflessa. Gli organi tendinei del Golgi sono costituiti da terminazioni nervose
libere, intrecciate tra fibre di collagene dentro una capsula di tessuto connettivo. Quando il muscolo si contrae, i tendini
agiscono da componente elastica e vengono stirati durante la fase isometrica della contrazione. La contrazione sottopone a
una certa trazione le fibre di collagene nell'organo di Golgi, determinando una pressione sulle terminazioni sensoriali dei
neuroni afferenti e causando la loro attivazione. L'attivazione dell'organo tendineo del Golgi eccita degli interneuroni
inibitori nel midollo spinale, che inibiscono i motoneuroni alfa che innervano il muscolo, quindi la contrazione muscolare
diminuisce o cessa. Solitamente, questo riflesso rallenta la contrazione muscolare quando la forza di contrazione aumenta.
In altri casi, gli organi tendinei del Golgi prevengono l'eccessiva contrazione che potrebbe danneggiare il muscolo.
RIFLESSO MIOTATICO INVERSO
Il riflesso miotatico inverso è un riflesso muscolare che riduce le
contrazioni delle fibre volontarie. Differentemente dal riflesso miotatico
normale che è dovuto ad un impulso derivato dal fuso neuromuscolare
attivato dallo stiramento muscolare, questo deriva dall'organo tendineo
del Golgi ed è attivato dalla contrazione del muscolo. È un circuito
involontario, l'impulso generato non deriva dal cervello ma direttamente
dal midollo spinale. In seguito allo stiramento di un tendine, dovuto alla
contrazione muscolare, l'organo tendineo del Golgi, innervato da una
fibra sensitiva afferente, trasmette il segnale a interneuroni inibenti (i
motoneuroni alfa) che innervano quel determinato muscolo, causando
il rilassamento dello stesso. Quindi questo riflesso ha il compito di evitare
un eccessivo accorciamento del muscolo.
RIFLESSO MIOTATICO
Il riflesso miotatico è detto anche riflesso da stiramento. Lo stimolo è rappresentato dal rapido
allungamento del muscolo, la risposta si manifesta con una contrazione involontaria del muscolo stesso. Si
tratta di un riflesso monosinaptico che fornisce una regolazione automatica all'allungamento dei muscoli
scheletrici. Una serie secondaria di neuroni determina anche il rilassamento del muscolo che agisce in
senso opposto. Il riflesso è regolato a livello del midollo spinale, ma è modulabile (inibito o aumentato) dai
centri sovrassiali a seconda del contesto e dell'utilità funzionale dello stesso. I recettori che trasformano lo
stimolo (estensione del muscolo) in potenziale d'azione sono i cosiddetti fusi neuromuscolari: lo
stiramento provoca una deformazione delle fibre intrafusali e delle terminazioni afferenti ad esse associate
(appartenenti ai neuroni del gruppo Ia e II) dalle quali partono gli impulsi che tramite sinapsi attivano il
motoneurone alfa che innerva il muscolo stesso e ciò ne provoca la contrazione. Inoltre, le fibre Ia
provenienti dal fuso neuromuscolare vanno a sinaptare, a livello del midollo spinale, con un interneurone
inibitorio chiamato 'Ia' che ha lo scopo di inibire il muscolo antagonista a quello da cui proviene lo stimolo
dello stiramento. Così sono contemporaneamente contratti gli agonisti sinergici e rilasciati gli antagonisti.
Questo avviene secondo il principio dell'attivazione crociata dei muscoli di un'articolazione. Questo riflesso
è facilitato se il muscolo è leggermente allungato: così il fuso muscolare è sollecitato maggiormente; è
facilitato inoltre se lo stimolo è inatteso. Il riflesso è invece inibito se il soggetto è concentrato sul riflesso
stesso. Per questo il riflesso si può testare (con l'utilizzo di un martelletto ad esempio) sul tendine distale
del muscolo quadricipite della coscia, inferiormente alla patella, facendo sì che il soggetto tenga l'arto da
testare accavallato sull'altro (si stira leggermente il quadricipite) e che sia distratto dal test. Il fatto che
questo riflesso si evochi stimolando il tendine non deve però creare confusione con il riflesso tendineo
(o miotatico inverso), che è un altro riflesso e che si basa invece su recettori tendinei che vanno ad inibire
la contrazione muscolare eccessiva.
Il riflesso miotatico è velocità dipendente e regola la lunghezza muscolare, salvaguardando l'integrità dello
stesso in caso di stiramento brusco: la sua risposta è veloce e stereotipata, ma può essere modulata dai
centri superiori qualora il riflesso non risulti funzionale. Durante una distorsione mediale di caviglia, per
esempio, i muscoli peroneali (che passano lateralmente all'articolazione) subiscono un brusco stiramento:
come conseguenza si verificherà un'energica contrazione degli stessi muscoli, i quali salvaguarderanno la
propria integrità e di conseguenza limiteranno i danni all'articolazione (stiramento o rotture legamentose,
della capsula e delle cartilagini). Nei muscoli posturali, come ad esempio i tricipiti surali, il riflesso da
stiramento aiuta a mantenere l'equilibrio posturale, contrastando le oscillazioni del centro di massa.
CATENA LATERLO-VERTEBRALE
Si trova ai lati della COLONNA (da cranio a coccige), è un contenitore dove passano fibre nervose con
diverse direzioni. È formata dai cordoni intermedi (gallerie) e da gangli (stazioni). Contiene fibre di neuroni
effettori viscerali (corno lat.) di sistema simpatico. Presenta collegamenti con nervi spinali e periferia. Le
sue fibre vanno a: VISCERI, VASI, GHIANDOLE SECRETRICI, MUSCOLI PILOERETTORI.
DIVISIONE DEL MIDOLLO PER SEZIONI
segmento corporeo posto in serie, in riferimento alla colonna corrisponde ad un
METAMERO: livello vertebrale (es.L5-S1). Quindi fasce ideale identificative con ripetizioni di
parti che comprendono le stesse unità funzionali (attraversate da S.N.SIMPATICO).
NEUROMERO: Porzioni ideali in cui è diviso il midollo spinale, da cui escono le radici motorie ed entareno le
radici sensitive. Ognuna di queste porzioni è collegato ad una zona del corpo da 2 NERVI SPINALI.
Area sensoriale cutanea innervata da un neuromero (da una singola radice spinale posteriore).
DERMATOMERO: Es: DERMATOMERO C6 = cute superficiale e laterale dell’avambraccio e I°e II° dito della mano.
MIELOMERO: Parte di sostanza bianca che forma un NEUROMERO.
Tutti i muscoli innervati dalla radice motoria anteriore di un singolo nervo spinale.
MIOMERO: Es: MIOMERO S1 = muscoli flessori plantari del piede (tibiale post., tricipite, flessore lungo delle dita)
TERRITORIO DI INNERVAZIONE: Tutte le strutture innervate da un determinato NERVO (comprende più dermatomeri).
FORAMI DI CONIUGAZIONE
I forami di coniugazione sono formati dalla sovrapposizione delle vertebre, si formano