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anamnestico una storia di reazioni aggressive . Potrebbe essere necessaria
una sedazione con anestetici generali . In questi pazienti in genere è
controindicato l’uso di benzodiazepine , che possono aumentare la
confusione e quindi le reazioni aggressive.
Morbo di Parkinson e sindromi parkinsoniane.
Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa del sistema nervoso
centrale che colpisce principalmente la substantia nigra del mesencefalo. I
sintomi che caratterizzano il morbo di Parkinson sono: ipocinesia, rigidità e
tremore.
L’ipocinesia si manifesta con una lentezza nei movimenti , una marcia con
passi di ampiezza ridotta e riduzione o mancanza dei movimenti pendolari
degli arti superiori,riduzione dei riflessi posturali (con difficoltà ad assumere la
stazione eretta), una diminuzione dell’espressione mimica del volto , un
atteggiamento in avanti del tronco, una parola di volume ridotto. La rigidità si
apprezza nella mobilizzazione passiva degli arti ed è descritta come a ruota
dentata: al tentativo di flettere passivamente un arto l’esaminatore può
apprezzare un cedimento a scatti .
Il tremore è caratteristicamente a riposo, scompare o si riduce all’attitudine e
durante il movimento volontario. Un paziente con morbo di Parkinson e
mostrato nella figura 3 e l’alterazione dei riflessi posturali nel filmato 4.
Le sindromi parkinsoniane sono malattie degenerative in cui sono presenti
tratti del morbo di Parkinson come l’ipocinesia e la rigidità ( difficilmente il
tremore) associati ad altri sintomi . In genere la risposte alle terapie è meno
buona che nel morbo di parkinson .
Il tremore del morbo di Parkinson deve essere tenuto distinto dal tremore
essenziale, che si presenta solo durante il movimento volontario o il
mantenimento di una postura. ( vedi filmato 5) .
La terapia del morbo di parkinson e delle sindromi parkinsoniane è
sintomatica ed è basata sulla L-dopa e sui farmaci che stimolano i recettori
della dopamina a livello del sistema nervoso centrale . Nei casi avanzati i
pazienti possono presentare sia una perdita di efficacia delle terapie ( con
conseguente aggravamento dei sintomi, periodi di blocco improvviso chiamati
“off”) che complicanze come la comparsa si movimenti involontari