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L'ICTUS
L'ictus (o colpo apoplettico o stroke attack) colpisce soprattutto la popolazione adulta (terza età) e si manifesta con l'improvvisa comparsa di un deficit (deficit focale o raramente globale delle funzioni cerebrali).
La durata è un criterio distintivo importante: se i sintomi regrediscono entro le 24 ore parliamo di TIA (attacco ischemico transitorio); se durano più di 24 ore si parla di ictus.
L'ictus può essere ischemico, ischemico con secondario infarcimento emorragico o emorragico. L'ictus è un'alterazione vascolare, un'assenza di flusso ad un vario livello del tessuto cerebrale (che provoca la comparsa di segni e sintomi neurologici).
Nel sistema nervoso centrale distinguiamo una circolazione anteriore e una circolazione posteriore, ovvero il sistema carotideo e il sistema delle vertebrali. Esistono due carotidi, una destra e una sinistra, che biforcano nel ramo interno ed esterno, l'interno.
penetra all'interno del cranio andando a irrorare gran parte del territorio anteriore e medio dei due emisferi cerebrali, dalle succlavie prendono origine le vertebrali che si uniscono nel tronco basilare dal quale partono le cerebrali posteriori oltre alle arterie cerebellari. Il poligono di Willis, formato dalle due arterie cerebrali anteriori messe in comunicazione dalla comunicante anteriore, dall'arteria cerebrale media, dalle arterie comunicanti posteriori e dalle cerebrali posteriori. Questo sistema serve per mettere in comunicazione il circolo anteriore con il circolo posteriore. Quindi se, per caso, c'è un'ostruzione a livello della cerebrale anteriore, tramite tutto l'altro circolo (posteriore) è possibile rivascolarizzare il tratto che è rimasto sprovvisto di sangue. Questo circolo di compenso è molto importante. Ne esistono altri a livello extracranico, per esempio tra le arterie che prendono origine dalla carotide esterna con.l'arteria oftalmica, che è un ramo della carotide interna: tramite questa anastomosi tra carotide interna e carotide esterna si può supplire ad una carenza di sangue provocata da un'ostruzione del vaso stesso. Le cause di un'ostruzione di un'arteria possono essere: un trombo che parte dal cuore attraverso il circolo carotideo arriva all'encefalo e va ad occludere i rami più piccoli (è difficile che occluda vasi con un calibro importante); la presenza di una placca di arteriosclerosi a livello delle grandi arterie, dalla quale si stacca del materiale costituito essenzialmente da aggregati piastrinici, va in circolo e chiude il vaso più o meno grande a seconda di quanto è grande il trombo che si è staccato dalla placca; oppure può succedere che ci sia una trombosi direttamente nel vaso e spesso questo avviene per una malattia dei vasi stessi. L'ictus cerebrale si presenta già all'inizio con un quadro
clinico ben definito: nel 63% dei casi parliamo di ictus stabile, in una certa percentuale di casi (7%) è fluttuante (c'è un sintomo che regredisce e poi ricompare). Nell'ictus ingravescente, o ictus progressivo, c'è una sommazione di diversi sintomi e generalmente è legato all'occlusione di una carotide interna (tutta la parte anteriore e media del cervello viene a essere privata dell'afflusso sanguigno). Il TIA ha un quadro clinico caratterizzato dalla comparsa di segni e sintomi che persistono per meno di 24 ore. Il TIA è il fattore prognostico più importante per lo sviluppo di un futuro ictus: 1/3 dei pazienti che hanno manifestato un TIA possono sviluppare un ictus ischemico e una volta che il TIA si è manifestato è obbligatorio andare a fare delle ricerche per capire se esistono dei fattori di rischio e correggerli (per evitare che il paziente vada incontro ad un fatto ischemico non transitorio conPossibilità di danni permanenti). Normalmente se si fa una TC cerebrale o una risonanza in un paziente che ha avuto un TIA non si trova niente, la diagnosi di TIA rimane essenzialmente clinica (il paziente arriva dicendo che per un po' non riusciva a muovere il braccio, poi dopo averlo massaggiato il disturbo è passato; oppure che improvvisamente ha cominciato a vedere male, offuscato, ma dopo un po' di ore è passato).
L'attacco ischemico transitorio è caratterizzato, rispetto all'ictus, da un segno neurologico focale e da una durata inferiore alle 24 ore. La gravità dell'ictus dipende dal meccanismo che ha provocato l'ischemia (embolo, malattia autocsona dei vasi cerebrali, etc.), dall'esistenza o meno di circoli collaterali (possibilità di sopperire al danno localizzato furando sangue da altri sistemi), dalla grandezza dell'infarto (più l'infarto è grande più tessuto cerebrale non funziona,
Maggiori sono i segni che compaiono), dalla localizzazione dell'infarto (più importante delle dimensioni dell'infarto stesso). A parità di grandezza, è più grave un infarto localizzato in una zona sottocorticale, dove passa la capsula interna, piuttosto che un infarto localizzato nella corteccia, perché le dimensioni della rappresentazione corticale sono enormi mentre nella capsula interna ci passa tutto il fascio piramidale, quindi una lesione in questo punto causa una paresi facio-brachio-crurale, mentre un infarto della stessa grandezza a livello della corteccia magari dà solo un facciale o un deficit della mano.
Usualmente il territorio più colpito da una lesione è quello irrorato dall'arteria cerebrale media (anche perché è un territorio piuttosto vasto).
In una TAC, un'area ipointensa (scura) indica che c'è una mancanza di flusso (quindi esprime una lesione ischemica). Se ci fosse
sangue(emorragia ischemica), invece, si vedrebbe tutto bianco acceso(iperintenso).Se tutto il parenchima irrorato dalla cerebrale anteriore e dallacerebrale media è stato colpito dall'infarto bisogna presumere chel'occlusione sia a un livello più basso (prima della biforcazione inarteria cerebrale media e arteria cerebrale anteriore).Dall'arteriografia, infatti, si può vedere che il vaso (la carotide) ècompletamente mozzato (il tracciante non passa quindi c'èun'ostruzione che impedisce completamente il flusso a valledell'ostruzione stessa, perciò quasi tutto l'emisfero risulta colpito daquesta assenza di flusso). I sintomi che compariranno in questocaso riguarderanno le funzioni del lobo frontale, del lobo parietale edel lobo temporale (sarà risparmiato solo il lobo occipitale, quindi lavisione, il riconoscimento degli oggetti, il controllo delle funzionivegetative), quindi si avrà undeficit motorio controlaterale allalesione del parenchima cerebrale: se parliamo di emisfero sinistro avremo un disturbo del linguaggio (afasia completa perché è colpita sia la parte motoria che quella sensitiva del linguaggio), un'alterazione della sensibilità (perché è colpita la corteccia parietale) e molte altre reazioni dovute alla mancanza di collegamento tra i vari lobi cerebrali; se parliamo di corteccia prefrontale avremo un'alterazione nella risoluzione dei problemi, nell'iniziativa motoria, nel controllo delle emozioni; se parliamo di corteccia motoria primaria e di corteccia motoria associativa avremo un'alterazione nel sistema motorio; se parliamo di corteccia somatosensitiva (area parietale) avremo un'alterazione nel riconoscimento delle informazioni sensitive; se parliamo di cortecce associative avremo un'alterazione nell'elaborazione delle informazioni ricevute; e così via secondo le varie.Specificità delle cortecce. Quindi i sintomi che possono comparire per l'ictus in fase acuta possono essere quanto mai vari (appunto perché sono legati alla localizzazione della lesione stessa).
In caso di ictus a livello della cerebrale anteriore o della cerebrale media (quindi sopra la biforcazione), ci possono essere due manifestazioni principali: ictus oculare e ictus emisferico. Si può avere una cecità monoculare transitoria (o amaurosi fugas) perché dalla cerebrale anteriore si diparte l'arteria oftalmica che serve proprio per vascolarizzare il globo oculare, quindi se c'è un'interruzione di flusso a livello dell'oftalmica possiamo avere una cecità omolaterale al territorio colpito (dalla carotide interna sinistra arriva l'oftalmica sinistra quindi la lesione sarà nell'occhio sinistro); se contemporaneamente abbiamo anche un'occlusione a livello della cerebrale media (ictus emisferico),
avremo anche un' emiparesi, un' emisindrome sensitiva ed eventualmente un' afasia, controlateralmente alla zona di cervello che è rimasta colpita dalla carenza di sangue. Quindi per una lesione ischemica nel territorio carotideo abbiamo quella che si chiama sindrome alterna ottico-piramidale: ottico perché appunto ci può essere la amaurosi fugas, piramidale perché è una lesione motoria (emiparesi) e alterna perché la lesione dell'avascolarizzazione oculare è omolaterale rispetto alla lesione stessa mentre la lesione motoria o sensitiva è controlaterale (perché le vie motorie e le vie sensitive si incrociano). La causa più comune di ostruzione a livello della cerebrale media o della cerebrale anteriore è l' embolia di origine cardiaca o arteriosa (è difficile che ci sia una malattia endogena di vasi così grandi; un' arterite colpisce preferibilmente le arteriole). Se èante aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1. Il testo formattato con i tag html è il seguente:tutto il tronco dell'arteria cerebrale media che viene colpito, gran parte dell'emisfero diventa ischemico e come sintomi avremo un'emiplegia facio-brachio-crurale (bocca, braccio e gamba), collegata a un'emianestesia (disturbo della sensibilità); se è colpito l'emisfero sinistro avremo un'afasia; se è colpito il lobo temporale avremo un disturbo della visione; se è colpito il ramo superiore dell'arteria cerebrale media avremo un'emiparesi e un'emianestesia, che sarà prevalente alla bocca e all'arto inferiore (meno colpito sarà l'arto inferiore); se è colpita la parte inferiore della cerebrale media, la corteccia motoria può non essere interessata (o può essere minimamente interessata dando una debolezza minima), mentre ci saranno un'emianestesia e un'emianoxia (disturbo visivo) importanti.
Non è importante aggiungere commenti, non utilizzare tag h1.