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SUDDIVISIONE FILOGENETICA DELLA CORTECCIA TELENCEFALICA
La corteccia telencefalica è detta anche pallium perchè è come se fosse un mantello e la si può
chiamare anche cortex. Dal punto di vista strutturale abbiamo diversi tipi di corteccia e si
distinguono in :
archicortex o archipallium ( più antico)
paleocortex o paleopallium
neocortex o neopallium
L'archicortex è una struttura correlata al comportamento emozionale affettivo e della
memoria,risiede nel sistema limbico che insieme al lobo dell'insula sono due strutture che fanno
capo al lobo limbico dell'insula.
La neocortex presiede alle funzioni della vita di relazione.
L'archicortex e la paleocortex vengono anche definite allocortex ossia corteccia eterogenea, che pur
costiuendo il 10% dell'intera corteccia cerebrale è costituita da strati di diverso spessore ma non è
dato saperli tutti. La neocortex costituisce il 90 %(dell'intera corteccia cerebrale) che troviamo nel
lobo frontale, parietale, occipitale e temporale e si chiama isocortex o corteccia omogenea perchè in
tutti questi distretti è formata da sei strati di cellule.
Se osserviamo l'isocortex ossia la neocortex vediamo la circonvoluzione pre e post- centrale,
sebbene svolgono funzioni differenti perchè quella pre -centrale svolge funzione motoria, quella
post- centrale sensitiva in esse la composizione delle cellule è più o meno identica, è spostata solo
come localizzazione con abbondanza di una popolazione cellulare rispetto all'altra. Ricordate
l'esistenza delle cellule piramidali giganti di Betz da cui avrà origine la via piramidale ,l'assone di
queste cellule ,attraverserà tutta la corteccia del SNC fino a raggiungere l'ultimo segmento del
midollo spinale dove andranno a fare sinapsi con il motoneurone corrispettivo ,ovviamente non tutte
si fermeranno nello stesso punto, se devono raggiungere il nucleo del nervo frenico si fermeranno a
livello cervicale se dovranno raggiungere il nucleo del nervo ischiatico che innerva la parte
posteriore della coscia si fermeranno a livello lombare ma in ogni caso tra il punto di partenza e il
punto di arrivo questi non hanno stazioni intermedie,sono vie monosinaptiche questo significa che
se si distrugge questo fascio non si potrà mai portare a termine l'informazione perché è una via che
è stata tagliata e difficilmente la si può rigenerare.
Suddivisione funzionale e filogenetica del cervelletto.
Le funzioni del cervelletto sono tante e permettono una divisione funzionale del cervelletto e tale divisione
corrisponde anche alla divisione filogenetica del cervelletto. Per cui nel cervelletto possiamo distinguere
delle zone che si sono evolute molto anticamente e che troviamo anche negli animali della porzione più
bassa della scala evolutiva e questa parte del cervelletto è chiamata archicerebellum, man mano che
andiamo avanti troviamo il paleocerebellum e infine il neocerebellum.
Archicerebellum: è la parte più antica e corrisponde al lobo flocculonodulare ed anche chiamata
vestibolocerebellum, perché è connesso ai nuclei vestibolari, che sono localizzati tra il ponte e il
bulbo e che ricevono informazioni dagli organi vestibolari dell’orecchio interno, in modo da poter
correggere un movimento effettuato. Un movimento può essere corretto anche a seguito di
informazioni di tipo sensitivo, che possono essere anche di tipo dolorifico o di tipo tattile per cui
vedremo che anche i nuclei del trigemino ( che è un nervo che innerva in maniera sensitiva tutta la
testa e tutta la faccia) manderà informazioni verso il cervelletto stesso. È da considerare che il
trigemino contiene anche delle fibre per l’innervazione dei muscoli masticatori, che si contraggono
per la masticazione che noi dobbiamo eseguire correttamente modulando l’intensità della
contrazione muscolare in base alla consistenza del cibo che stiamo masticando. In realtà noi non
decidiamo quanto dobbiamo contrarre, ma quello che mangiamo, alla nostra vista e per la nostra
esperienza, ci suggerisce e ci crea delle aspettative su quanta forza dovremo imprimere tutto
questo però lo facciamo del tutto inconsciamente. Quindi questa parte del cervelletto interagisce
con quelle funzioni di controllo del tono muscolare,
soprattutto dei muscoli posturali, e dell’ equilibrio.
Quindi questa porzione regola:
Tono muscolare
Equilibrio
Postura
Paleocerebellum: è filogeneticamente più moderno
rispetto all’ archicerebellum, risiede nel lobo anteriore e si
chiama anche spinocerebellum perché tutte le
informazioni che riceve derivano dal midollo spinale e poi
ritornano al midollo spinale stesso. Infatti questa porzione
riceve afferenze sia esterocettive che propriocettive non
coscienti (non coscienti poiché tutto ciò che giunge al
nostro cervelletto non raggiunge il nostro stato di
coscienza, ma viene adoperato dal cervelletto stesso per
l’esecuzione di un movimento reciproco) . Quindi si
formeranno vie Spinocerebellari che partono dal midollo
spinale e arrivano al cervelleto (sono fibre di tipo
sensitivo). Anche in questo caso avremo delle informazioni
che provengono poi dal cervelletto,ovviamente da questa
zona in questione , e sebbene il paleocerebellum non sia
deputato propriamente al mantenimento dell’ equilibrio riceverà comunque delle afferenze
vestibolari, infatti questo agisce in modo particolare sul tono muscolare dei muscoli dell’arto
inferiori e conseguentemente influenza il mantenimento dell’ equilibrio e della postura.
Quindi questa porzione regola:
Tono muscolare arti inferiori postura equilibrio
Neocerebellum: è la parte più moderna dal punto di vista filogenetico e corrisponde anche alla
parte maggiore del cervelletto vale a dire il lobo posteriore ed è anche detto tetto-ponto-
cerebellum perché riceve afferenze che provengono dal tetto, che è una porzione del mesencefalo
rappresentata dai tubercoli quadrigemini superiori, e dal ponte dove ci sono dei nuclei che
contengono fibre che provengono dalla corteccia telencefalica e che si porteranno poi nel
cervelletto stesso svolgendo quindi funzioni delle corteccia motoria. In sostanza riceve afferenze
che provengono dalla corteccia che si fermano nel ponte e che poi si portano al cervelletto.
Riceve anche afferenze che provengono sempre dalla corteccia cerebrale ma anziché fermarsi nel
ponte si fermano nel Rubro (il nucleo rosso che si trova nel mesencefalo) prima di raggiungere la
corteccia cerebellare. Poi ci sono fibre che partono dalla corteccia e raggiungono le Olive (situate
lateralmente alle piramidi del bulbo e hanno funzioni motorie). Infine è raggiunto da afferenze
esterocettive visive e acustiche, infatti quando noi siamo attratti da un’immagine o da un rumore
giriamo velocemente la testa e questo movimento causa uno spostamento dei muscoli del collo e
quindi richiede un riassestamento dell’equilibrio su cui interviene lo stesso cervelletto.
Quindi questa porzione regola:
La coordinazione di tutti i movimenti volontari, che partono dalla corteccia e che poi
diventano automatici negli arti e quindi coordina l’attività motoria somatica (quindi tutti
quei muscoli volontari del nostro soma)