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EPIDEMIOLOGIA
Incidenza: circa 10 casi/anno/100000.
Mortalità: elevata.
Picco di incidenza: intorno alla quinta, sesta decade di vita.
Fattori di rischio ambientali: fumo di sigaretta, dieta ricca di grassi (si deduce dal fatto che questa
patologia è più frequente nei paesi sviluppati).
Fattori di rischio genetici: questo ambito è stato ampiamente studiato, ma non sono state trovate
correlazioni tra tumore del pancreas e predisposizione genetica. L’unica eccezione è data dalle famiglie
affette da pancreatite cronica familiare, le quali sembrerebbero più soggette a sviluppare tumore. La
pancreatite semplice non è un fattore di rischio.
Nonostante l’evoluzione nelle tecniche di indagine diagnostica, il tumore del pancreas rappresenta un
problema ancora oggi per chirurghi e oncologi.
Questo è dato dal fatto che questa neoplasia è caratterizzata da:
- sintomi tardivi (il tumore pancreatico ha una mortalità così elevata poiché, dando soltanto sintomi
tardivi, quando diventa clinicamente evidente è quasi sempre metastatico).
- crescita rapida,
- scarso impatto delle terapie
oncologiche, sia
chemioterapiche che
radioterapiche.
- assenza di target per screening.
Generalmente si arriva troppo tardi alla
diagnosi, rendendo scarse le possibilità
di sopravvivenza al tumore.
Curva di sopravvivenza
Questa immagine rappresenta la
possibilità di sopravvivenza (da 100% a
0%) per coloro che sono stati sottoposti
a intervento chirurgico.
In ascissa sono indicati gli anni trascorsi
dall’intervento e in ordinata la
percentuale di sopravvivenza.
La mediana di sopravvivenza è inferiore ai due anni, ciò significa che la metà dei pazienti muore entro i
primi 18-24 mesi.
SEDE DI INSORGENZA
La maggior parte dei tumori insorge prevalentemente a livello della testa pancreatica, meno
frequentemente nel corpo e nella coda.
La sede di insorgenza è molto importante perché i sintomi specifici del tumore pancreatico sono
strettamente correlati al punto in cui è localizzato il tumore.
SINTOMATOLOGIA
Sintomi specifici: legati alla sede e alla natura del tumore, sono prodotti dalla compressione meccanica
che il tumore esercita sulle strutture anatomiche ad esso adiacenti.
Sintomi da compressione del coledoco: quando una massa cresce a livello della testa, schiaccia il
- coledoco fino a chiuderlo. Pertanto la bile non riesce più a scorrere, il coledoco si dilata, la
bilirubina non riesce ad essere smaltita e si ha pigmentazione gialla delle sclere degli occhi e della
cute, cioè ittero ostruttivo sclero-cutaneo.
Inoltre poiché la bile non giunge più nell’intestino e le feci non si colorano più, dando origine così
alle feci ipocromiche o acoliche.
La bilirubina inoltre non scarica più nel fegato, si accumula nel sangue, viene filtrata nel rene,
finendo nelle urine. Si hanno così urine ipercromiche, cioè urine color marsala o coca-cola (solo il
colore, non è presente pneumaturia).
Infine i sali biliari che si accumulano nel tessuto sottocutaneo sono irritativi e danno prurito.
Sintomi da compressione del ganglio celiaco: dietro il pancreas si trova il plesso celiaco che, quando
- viene infiltrato dal tumore, scarica lungo le proprie terminazioni nervose provocando dolore.
Il dolore è tipicamente sordo e continuo. Inizialmente viene riferito come un dolore a barra alla
fascia dorso-lombare posteriore, con una possibile, anche se poco frequente, irradiazione
anteriore. Questo passaggio porta ad avere un dolore a cintura.
Inoltre è un dolore fortemente resistente ai farmaci e quindi invalidante.
Questo è un sintomo più tardivo dell’ittero poiché la massa, prima di raggiungere il ganglio, deve
crescere molto.
Sintomi da compressione del duodeno: la massa crescendo, in genere dopo aver chiuso il coledoco,
- spinge ed infiltra il duodeno. In un primo momento si ha soprattutto nausea dovuta alla difficoltà di
transito che incontra il cibo per via della parziale ostruzione; successivamente, quando il tumore
chiude interamente l’intestino, il paziente non riesce più a mangiare e bere senza vomitare. Il
vomito è precoce rispetto all’assunzione di liquidi o solidi per via della posizione anatomica del
duodeno, che segue immediatamente lo stomaco. Sintomi aspecifici: comuni a tutti i
tumori, sono dovuti a citochine
prodotte dal tumore stesso
Anoressia: assenza di appetito;
- Astenia: debolezza generalizzata;
- Calo ponderale: perdita non
- spiegata da motivi dietetici di
almeno il 10% del peso corporeo
in 6 mesi. Tanti tumori danno
calo ponderale, ma il tumore del
pancreas è quello che in assoluto
ha maggior impatto sul peso del
paziente e soprattutto è il
sintomo più precoce. Per
indagare questo sintomo è
fondamentale l’anamnesi.
Tuttavia l’aspecificità del
sintomo non è utile per la
diagnosi.
ESAME OBIETTIVO
Ispezione:
Ittero sclerocutaneo, spesso non associato a dolore (ittero nudo) perché il dolore è un sintomo
- piuttosto tardivo;
Paziente compromesso e defedato a causa del calo ponderale.
-
Palpazione:
Il tumore non è palpabile perché il pancreas è un organo retroperitoneale e difficilmente è
- palpabile.
Alla palpazione è possibile suscitare il segno di Courvoiser-Terrier (massa palpabile in paziente
- itterico): in ipocondrio destro mettendo la mano sotto l’arcata costale destra si sente qualcosa che
“controspinge” la mano, si tratta del fondo della colecisti disteso. Questo segno è presente solo nei
pazienti con ostruzione del dotto coledoco, in questo caso dovuto dalla compressione esercitata dal
tumore, perché la compressione del coledoco oltre che a causare ittero, porta anche alla
distensione della colecisti a monte.
(Il prof raccomanda di ricordare il segno di Courvoiser-Terrier che spesso viene chiesto all’esame dal
prof Gabrielli.)
Percussione: solitamente nulla da segnalare.
Auscultazione: solitamente nulla da segnalare.
TUMORI CORPO-CODA DEL PANCREAS
Una massa che cresce nel corpo-coda del pancreasnon incontra le stesse strutture che incontrerebbe se
crescesse nella testa. Questo pertanto porta a sintomi completamente diversi.
Come sintomi restano soltanto il calo ponderale, l’astenia e il dolore causato anche in questo caso dalla
compressione del plesso celiaco.
Proprio per la totale aspecificità dei sintomi e il tardivo riconoscimento dei sintomi, sebbene questi tumori
siano meno frequenti, sono i peggiori, perché generalmente i pazienti arrivano alla diagnosi quando il
tumore ha già dato metastasi.
ESAME OBIETTIVO
Ispezione: paziente defedato, smagrito e in scadenti condizioni di salute. Molto importante da
ricordare è l’assenza di ittero in questo tipo di tumore.
Palpazione: solitamente nulla da segnalare, anche in questo caso non si palpa il tumore.
È importante ricordare che il segno di Courvoiser-Terrier è assente perché non c’è ostruzione del
coledoco e ittero.
Percussione: solitamente nulla da segnalare.
Auscultazione: solitamente nulla da segnalare.
DIAGNOSI
Quando si parla di diagnostica dei tumori pancreatici si deve fare la distinzione tra:
Esami di primo livello, utili per definire o meno la presenza di malattia.
- Esami di secondo livello, atti a definire le caratteristiche della malattia. Hanno principalmente
- due scopi: dirimere il dubbio diagnostico se ancora presente e valutare la presenza di metastasi
a distanza o di infiltrazione vascolare locale
(mesenterica superiore o asse splenoportale).
L’insieme dei due livelli di esame permettono di identificare
meglio il più appropriato percorso terapeutico.
Una corretta diagnostica è utile per impostare una terapia
corretta.
Il più delle volte i primi esami svolti sono in mano al medico di
medicina generale, quindi è molto utile che tutti siano in grado
di riconoscerlo e di indirizzare il paziente verso i giusti esami.
La diagnosi è molto difficile perché il pancreas è un organo che
si trova in una posizione sfavorevole ed è molto difficile da studiare.
La diagnosi si basa relativamente sulla clinica e prevalentemente sull’IMAGING (diagnostica per immagini).
Esami ematochimici: nel tumore della testa del pancreas si trovano valori anormalmente alti di
bilirubina diretta. La bilirubina indiretta resta pressoché normale.
Markers neoplastici: non sono sufficientemente affidabili.
Diagnostica per immagini: serve per confermare la presenza della malattia e per studiare le
caratteristiche della malattia. Non sempre lo stesso esame permette di fare entrambe le cose, per
questo esistono esami di primo livello ed esami di secondo livello.
È fondamentale ricordare che la causa più probabile di ittero è in assoluto, ma non solo, la calcolosi,
quindi le tecniche di imaging servono soprattutto per escludere altre patologie diverse da quella
tumorale che sono più frequenti.
Tra gli esami di primo livello (utili per identificare la presenza della malattia) si ricordano:
Ecografia dell’addome
- Vantaggi: esame rapido, poco costoso e non invasivo.
Svantaggi: metodica operatore-dipendente, per questo piuttosto approssimativa.
L’ecografia è un esame difficile perché la regione pancreatica è molto posteriore.
Inoltre se l’ecografia risulta negativa, non è detto che il tumore non ci sia, quindi è sempre
consiglata una indagine ulteriore. (È impossibile effettuare l’ecografia del pancreas
posteriormente perché, dal momento che il pancreas si
trova a livello di L1, la sonda incontrerebbe inizialmente
la colonna e i due sfondati costofrenici posteriori e
l’aria in essi contenuta impedirebbe il passaggio del
fascio ultrasonoro. Effettuando l’ecografia
anteriormente, invece, poiché il pancreas si trova dietro
lo stomaco, è possibile esplorare efficacemente la zona
pancreatica dopo aver fatto bere il paziente in modo da
riempire di acqua lo stomaco.)
Tac addome con mezzo di contrasto: esame più
- costoso e più invasivo, ma non operatore
dipendente. La TC è l’esame di elezione in caso
di ecografia dubbia.
Nel sospetto tumore della testa (paziente itterico) si usa l’eco addome perché c’è un’altissima probabilità
che il paziente sia affetto da calcolosi.
Se si vedono i calcoli si provvede ad impostare la terapia per la calcolosi.
Se l’ecografia non mostra i calcoli viene richiesta la tac spirale dell’