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Costruizone del Castello di Malmaison, agendo e apportando innovazioni nell’architettura interna,
piuttosto che in quella esterna, lasciata in un aspetto più conservativo. (si parla, del castello, di residenze
rappresentative).
L’interno presenta un tipico stile impero = si ha una forte scelta cromatica, con cromie molto nette e
decise, con profili ben delineati.
Nel periodo si assiste ad un’attività urbana maggiore vicino al palazzo di città o in relazione all’asse
centrale della città, quale Rue de Rivoli (collegamento tra Louvre e aree di appartamenti, mercati,
giardini), alcune di queste nuove costruzioni sono le Tuileries.
Sono progettati inoltre componenti di servizio che si arricchiscono di strutture, collegati tra loro
successivamente attraverso impianti urbanistici.
Hittorf architetto, archeologo: scopre in alcuni templi greci o medio – orientali (come in Turchia) lacerti di
colore; sostiene quindi che i templi greci non fossero così come sono visti attualmente, con il colore dato
principalmente dalla cromia del marmo utilizzato per la realizzazione, ma che fossero interamente rivestiti
di intonaco colorato. Ripropone quindi nel periodo la colorazione delle sue nuove costruzioni, se
riprendevano naturalmente il carattere del tempio greco.
In questo modo cambia totalmente la percezione della classicità.
Si ha una ripercussione sugli edifici Neoclassici, come chiesa di Saint Vincent de Paul, con matrice
basilicale, a doppio livello, con su, al primo, colonne e architrave; presenza di copertura piana. [in questa
chiesa si ha un ritorno alle origini dell’architettura paleocristiana, delle chiese costantiniane]
Vengono comunque apportate alcune innovazioni, quali l’utilizzo di colonne marmoree rivestite con
intonaco color albicocca, l’uso di capriate con rivestimenti in rosso e blu. Vi sono elementi che riprendono
mosaici, decorazioni musive [è comunque strano che ci sia un acceso uso di colori.
Colori che non sono comunque arbitrari, ma in adesione alle nuove scoperte di Hittorf. L’esterno della
chiesa presenta un pronao esastilo, con timpano, fregio, con storie bibliche con cromia fortemente
evidenziata. Rigore cromatico interno ed esterno.
Realizzazione da parte di Hittorf della stazione Gare du Nord. Aspetto funzionale, ma anche aspetto
esterno (configurazione) rappresentativo che si basa su un aspetto tradizionale. Gli archi sono qui inseriti
in serie ( a tutto sesto), ordine raddoppiato con gli attici. Il prospetto copre e riveste una struttura
puramente funzionale, struttura con capriate in ferro (nuova tecnologia per l’epoca). Utilizzo sì, di questa
nuova tecnologia, ma coperta da elementi classici.
L’ Unione di classicità e funzionalità, è importante tra l’altro per un altro importante architetto francese,
quale Labrouste. Con lui si ha un uso innovativo spaziale della nuova tecnologia. Apre un atelier privato, è
osteggiato dalla cultura architettonica del tempo. Realizza le biblioteche parigine, che non sono edifici di
scarso rilievo sociale e culturale.
Come la costruzione della Biblioteca di Saint Genevieve, prima ampliata, poi realizzata una nuova, di
fronte alla chiesa di qualcuno (controllare). Realizzata dal 1838- 1850. Consta di un blocco
parallelepipedo, presenta un aspetto consueto con elementi classici, cornice marcapiano, piano nobile
con presenza di ordini e capitello, angoli con colonne accentuati maggiormente.
Profano rinnovamento della funzionalità di una biblioteca. Presenta: entrata – vestibolo – rampa per
accedere al piano nobile, che è la sala lettura vera e propria, realizzata come un unico spazio aperto,
interrotto solo da una fila di colonnine in ghisa, che è la parte anche strutturale (spina di sottili colonne in
ghisa che reggono due archi, sempre in ghisa, che costituiscono la copertura dello spazio. I muri laterali
sono anche loro portanti.
Non c’è muratura interna intermedia. (si può fare riferimento al progetto della biblioteca di Boullè)
La “chiusura” dello spazio data dai pilastri è interrotta solo da uno spazio di circolazione, come se fosse
un deambulatorio nelle parti terminali della struttura. C’è quindi continuità dello spazio.
L’architetto si occupa anche della Biblioteca Nazionale: agendo sul salone centrale di lettura (propone una
serie di sale a matrice poligonale con serie di arcate e illuminazione dall’alto, con cupole a sesto
ribassato).
È importante la struttura dei magazzini qui realizzati, nel 1853, con serie di scaffalature e percorsi, che
rendono estremamente funzionale la struttura in ghisa, estremamente innovativa.
Applica anche montacarichi, impianti di condizionamento, aggiornamenti di funzionalità.
L’architetto è noto anche per la creazione di carceri o ospedali psichiatrici o ancora di sistemi panotticon
strutture in cui è importante il controllo totale.
Costruzione dell’Operà di C. Garnier -> tipologia identificativa di un momento culturale e sociale, quale il
XIX secolo; è una realizzazione più rappresentativa della Parigi del periodo. È espressione più assoluta
della maestosità della cultura, esibizione della cultura del periodo.
Si presenta un insieme di elementi Neobarocchi. Basamento con arcate simili a edifici romani classici.
Ordine raddoppiato. Presenza di elementi classici infarciti di sforzo e decorazione, che ci porta ad
indicarlo come edificio Neobarocco. [autocelebrazione della società parigina]
Nel teatro, il luogo in cui la gente si ritrova all’inizio della commedia, diventa il luogo cardine; chi sale o
scende si deve incontrare nello scalone, che diventa luogo fondamentale. Stiamo parlando del foyer,
elemento architettonico che deve essere auto rappresentazione della società parigina. Diventa più
importante della scena, platea o dei palchi.
Teatro eccesso di espressione parigina. Teatro è comunque una tipologia complessa. L’architettura agisce
in senso funzionale. Non si può negare un aspetto funzionale.
L’architetto viaggia in Italia, ha committenza anche in costa azzurra (come il casino di montecarlo).
GERMANIA
Qui il Neoclassicismo si sviluppa in modo diverso. Classicità interpretata e diffusa in maniera diversa. Uno
dei primi edifici neoclassici è la porta di Brandeburgo di Langhas (cercare nome), con riferimento forse ai
Propilei greci, che introducevano l’acropoli di Atene; quelli più moderni introducono simbolicamente alla
città di Berlino. La porta sancisce l’inizio del Neoclassicismo.
Filtro di Leroy, con disegni indicativi dei Propilei. No rigore pieno rispetto a quello presente ai propilei
greci.
Von Klenze realizza altro riferimento ai propilei a Monaco, tempo di realizzazione 1846 – 1853. I progetti
presentano tempi lunghi, già dal 1817 era presente una proposta, più vicina al riferimento greco, poi
adeguato col tempo all’età contemporanea.
L’edificio presenta un ingresso esastilo tipico del tempio classico, con l’aggiunta però di due corpi (porte
laterali).
Ciò che è importante è il riferimento simbolico.
Von Klenze realizza anche la gliptoteca -> galleria monotematica (questa dedicata alla scultura, con
presenza di bassorilievi, fregi, formelle di Egina, portati a Monaco da Ludovico di Baviera). La struttura
presenta una purezza ionica, con aspetti del tempio classico con pronao. Aggiunta di due edifici che
introducono alle parti espositive (come se fossero delle ali) con edicole qui presenti (linguaggio romano)
Età greca = ingresso vs età romana = spazialità interna (in questo caso le parti espositive).
Realizzazione del Walhalla a Ratisbona del 1830- 1842. Struttura che collega architettura e potere
politico. significati sì politici, ma anche mitologici e classici.
Ragione storica alla base della costruzione dell’edificio: vittoria a Lipsia dei tedeschi sulle truppe francesi
-> celebrazione politica tedesca sulla cultura francese [corrispettivo ideologico della vittoria dei greci sui
persiani, della civiltà greca che sconfigge e annienta i Persiani].
Luogo mitologico legato all’accoglienza delle Valchirie degli eroi.
1- Ragione storica
2- Significato mitologico
3- Unico edificio possibile
Il Partenone è l’unico modello diretto, è qui interamente riproposto. Precisa simbolicità politica,
architettonica e mitologica. È una precisa citazione simbolica.
Uso di metope e triglifi, ripresa dei bassorilievi, periptero. L’edificio è posto su un basamento, a cui si
accede attraverso un percorso (come esiste un percorso indiretto per arrivare al Partenone). La rampa
costruita non porta frontalmente al Walhalla, ma lateralmente. Essenzialmente è il simbolo puro della
validità storica della grecità e del suo potere politico dei persiani (che, ancora, simbolicamente,
rappresentano i francesi).
Lo stesso architetto realizza a Monaco (sud- Germania) il Konigsbram (?) e la Pinacoteca del ’25. Questi
due elementi riprendono il Neorinascimento (che era rinascita dell’antichità). Ripetiamo che il
Rinascimento diventa un altro filtro del classicismo e dell’antichità. In ordine abbiamo Palladio –
Rinascimento – Magna Grecia – antichità -> si ha tutto un percorso a ritroso dello studio del classico
greco.
Nel Nord della Germania si nota la presenza di Schinkel, che opera qui maggiormente e principalmente.
Viaggia in Italia, dove si interessa anche della complessità e ricchezza del paesaggio. Disegna il Duomo
di Milano in un’ambientazione ideale, decontestualizzandolo, in 3 diverse ambientazioni, con diverse
possibilità di reinserire un nuovo contesto lo stesso edificio. Sembra quasi un rendering ante – litteram.
Realizza inoltre scenografie teatrali, con risultati pregevoli ed egregi.
Realizza il Neue Wache a Scha…. = presenta una monumentalità della cultura greca all’ingresso, con
alle spalle qualcosa di più semplice.
Altes museum, (1822- 1828), danneggiato nella II guerra mondiale. Aspetto legato alla classicità, con una
sorta di stoà con colonne ioniche; è infatti più una stoà (portico) che pronao; introduce comunque ad una
serie di ambienti espositivi laterali con all’interno una spazialità centrale con colonne, nicchie e calotta
cassettonata.
Il prospetto si rifà quindi alla cultura greca, con la sua tipica scalinata; l’interno invece riprende il fulcro
centrale della spazialità del Pantheon.
Esterno greco [perché qui meglio preso in considerazione] vs interno (spazialità) romano[ periodo in cui si
dava più importanza all’interno].
Inoltre si può parlare di una pianta palladiana del museo stesso. Riprendendo il concetto della c