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BIOPSIA RENALE????
Si!!!!! Perché il fatto che abbia una funzione renale normale, non esclude che abbia una glomerulonefrite.
Non lasciamoci ingannare dal fatto che la creatininemia e l’ecografia sono normali. (se avessimo trovato
creatinina 2 mg/dL e reni piccoli insufficienza renale cronica) È un quadro reversibile perché i reni sono
di dimensioni normali.
Caso clinico 2 2
Paziente di 70 anni con tumore prostatico in terapia ormonale.
Da qualche mese aumento comparsa di edemi agli arti inferiori , di colorito pallido e di consistenza molle.
(edemi nefrosici) Aumento di peso di 10 KG (indica che ha trattenuto acqua e sodio)
Arriva in Ospedale per dispnea.
Risultano: versamento pleurico bilaterale
Proteine totali 4.8 g/dL
Albumina 2 g/dL ipoalbuminemia
Proteinuria 8 grammi /24 ore
Sedimento indifferente
Creatininemia 1.6 mg/dL
Reni di dimensioni nei limiti di norma
BIOPSIA RENALE????
(nefropatia membranosa che spesso si associa a neoplasie), in questo caso il pz ha un ipertrofia prostatica.
Si, facciamo la biopsia perché questa sindrome nefrosica può essere scatenata da una nefrite.
Caso clinico
Paziente di 23 anni rumeno con tonsilliti recidivanti e numerosi granulomi dentari:
Nell’ultimo mese episodio di tonsillite acuta . Comparsa di ematuria macroscopica e di edemi suborbitali
ed agli arti inferiori
Arriva in Ospedale con P.A. 180/90
Risultano: versamento pleurico bilaterale
Proteine totali 6.0 g/dL
Albumina 2.5 g/dL
Proteinuria 3 grammi /24 ore
Sedimento : numerosi GR e cilindri ematici e granulosi
Creatininemia 2 mg/dL
Complementemia C3 = 15 mg% ; C4 = 28 mg% Reni di dimensioni aumentate
BIOPSIA RENALE????
È un quadro nefrosico/nefritico che ha dei sintomi di uno e dei sintomi dell’altro, ma sicuramente va
biopsiato.
INSUFFICIENZA RENALE ACUTA (acuta/cronica) sono l’esame delle urine e
I due esami fondamentali per distinguere le due situazioni
l’ecografia. (La creatininemia ci dà delle informazioni sulla funzione renale). Ecograficamente i reni
hanno dimensioni normali e il sedimento può essere di vario tipo (attivo nel caso in cui l’IRA sia stata
prodotta da una nefrite).
È una sindrome clinica caratterizzata da un improvviso e rapido deterioramento della funzione
renale, reversibile nella maggior parte dei casi.
Quindi:
- acuto è sinonimo di improvviso rapido reversibile, cronico è sinonimo di
irreversibile da tanto tempo.
È definita acuta perché la funzione renale prima era normale. Il parenchima renale è conservato. Se lo
spessore della corticale è buono allora vuol dire che c’è ancora della
"stoffa".
Può essere dovuta a diverse cause, un gruppo di cause che agiscono prima del glomerulo chiamate PRE-
RENALI cioè che il rene di per sé funzionerebbe perfettamente, ma non può funzionare perché non gli
arriva sangue. Quindi il problema è a monte del rene ed è un problema spesso reversibile. Poi ci sono dei
danni che invece colpiscono il rene in uno dei suoi 4 settori: glomerulo, tubulo, interstizio e vasi.
Quando un agente nocivo colpisce il rene in uno di questi settori può causare un’IRA
PARENCHIMALE/RENALE, il problema è intrinseco al rene. Per esempio sul glomerulo ci può essere
una sindrome rapidamente progressiva. Più frequentemente l’IRA è dovuta alla necrosi del tubulo, cioè
a insuffli tossici o ischemici che determinano una necrosi dell’epitelio tubulare. Queste cellule però, a
differenza del glomerulo, possono rigenerare e guarire la funzione renale ritorna normale. Un altro
settore è l’interstizio: una nefrite interstiziale acuta dà un’IRA danneggiando l’interstizio. Alla fine ci
sono i vasi che se c’è un’aggressione dei vasi prima del glomerulo, si può avere un IRA parenchimale.
C’è anche una forma POST-RENALE/OSTRUTTIVA, se c’è un’ostruzione dei tubuli, dell’uretere o
della vescica, il rene funziona normalmente ma l‘urina non può defluire, si crea una contropressione sul
rene che alla fine impedisce al rene di filtrare.
La più frequente è l’IRA pre-renale.
IRA PRERENALE
Il pz che arriva disidratato, ha PA 90/60 e le urine sono molto concentrate. Probabilmente avrà una
creatinina mossa. Probabilmente la disidratazione ha ridotto la perfusione renale. Il rene funziona solo se
gli arriva il sangue sotto pressione. La pressione è creata dalla pompa cardiaca e dal circolo/volemia.
L’anziano ha un’ulteriore problema: non funzionano i sistemi di compensazione quindi la pressione che
c’è a livello sistemico è quella che riceve il glomerulo. Di conseguenza se l’anziano si disidrata non ha
un circolo renale che riesce a compensare quindi il filtrato glomerulare si riduce. Ad esempio un pz con
scompenso cardiaco che fa uso di lasix, i pz che sanguinano durante un intervento. Queste situazioni
mettono a rischio la filtrazione glomerulare.
Quindi prerenale = ipovolemia (ridotta perfusione renale), ipotensione, sodiuria bassa. Il rene riduce la
filtrazione e concentra le urine. Un trucco è dosare la sodiuria: se è bassissima il rene lo sta
riassorbendo/risparmiando per mantenere la volemia. La sodiuria bassa è un indice di IRA prerenale. È
un rene che concentra le urine e risparmia sodio.
Riassorbe il sodio filtrato.
IRA PARENCHIMALE O RENALE
Il danno è direttamente localizzato in una delle componenti del rene. Ci può essere un danno del
glomerulo (glomerulonefrite), un danno interstiziale (nefrite interstiziale acuta), un danno tubulare
(necrosi tubulare acuta) o vascolare. Se uno di questi quattro settori è colpito si può sviluppare un IRA.
IRA POST RENALE
È una forma ostruttiva. Il problema è dopo il rene. Le vie escretrici sono ostruite (ci possono essere dei
calcoli, delle neoplasie, K vescica, coaguli) e quindi si ostruisce il flusso.
IRA PRERENALE
È una compromissione funzionale reversibile che si verifica nel contesto di una compromissione
sistemica dove ipotensione e ipovolemia condizionano un’ipoperfusione, cioè una ridotta perfusione del
parenchima renale. In tutto questo giocano un ruolo importante i farmaci. Questi pz sono in terapia con
una serie di farmaci: i FANS (antiinfiammatori non steroidei) che sono farmaci nefrotossici perché
rovinano l’interstizio renale e sono pericolosi anche perché impediscono ai vasi renali di vasodilatarsi in
modo appropriato e tolgono il meccanismo di compenso importante di quando il pz ha dei reni ipoperfusi.
Si ha un’inibizione delle prostaglandine che riduce la capacità autoregolatoria del rene e aumenta i rischi
in condizioni particolari, soprattutto nell’anziano,
di IRA. Anche i farmaci ACE-inibitori (ipotensivi)
possono ridurre il compenso renale. Espongono il pz ad un’IRA se il pz è con ridotta idratazione.
Condizioni favorenti:
Patologie cardiache
Shock cardiogeno riducendosi la GC
Embolia polmonare
Scompenso cardiaco che non è più compensato può dare edema polmonare a livello
renale c’è la riduzione della perfusione;
Ipovolemia, non arriva sangue perché
Il pz ha avuto un’emorragia
disidratazione
Perdite gastroenteriche
Riduzione della volemia efficace
Sindrome nefrosica: caratterizzata da una proteinuria massiva che determina
ipoalbuminemia e il potere oncotico del plasma, cioè la capacità di trattenere liquido
all’interno del letto vascolare, si riduce. Quindi i pz hanno edemi perché sono
ai reni del pz arriva poco sangue che può causare un’IRA, anche
ipoalbuminemici,
questa prerenale.
Sindrome epatorenale come la cirrosi: è lo stadio finale di una malattia epatica, questi
pz hanno spesso ascite perché la vena porta (che drena il circolo dell’intestino)
confluisce nel circolo epatico e se il fegato è sovvertito dalla cirrosi lo scarico venoso
non funziona più bene c’è un’ipertensione portale che genera ascite=produzione di
liquido nel peritoneo. Si crea un terzo spazio. Si crea uno spazio in cui si raccolgono
acqua e sodio che non riescono ad essere riassorbiti, per cui il pz globalmente è pieno
di acqua e sodio, ma proprio perché c’è un terzo spazio si crea ipovolemia.
IRA PARENCHIMALE O RENALE
detta anche intrinseca
Il settore che è più colpito è il tubulo quindi c’è la necrosi tubulare acuta. A cosa è dovuta? A due fattori:
1- Ischemia
2- Sostanze tubulo tossiche
Quindi la necrosi tubulare acuta può essere l’evoluzione di una forma prerenale in cui il rene è stato
lasciato troppo a lungo ischemico. I reni per le prime 12 ore possono resistere. Se la situazione però
il rene è ipoperfuso c’è una regione che va in necrosi che non è il glomerulo ma è il
persiste e per giorni
tubulo. Quando c’è la necrosi tubulare acuta l’IRA è ancora reversibile ma non così facilmente come le
forme prerenali. Il pz rimane anurico per settimane, mesi. Quindi in questo caso il pz viene dializzato.
Altre cause sono i tossici: funghi, farmaci (amminoglicosidi, se la dose non viene adeguata bene si può
sviluppare un’IRA). (ATN=necrosi tubulari acute). (crash sindrom = sindrome da schiacciamento dovuto
ad esempio a schiacciamenti sotto i muri dopo un terremoto)
La diuresi può essere o contratta o conservata. Alcune di queste forme di necrosi tubulare acuta sono a
diuresi conservata cioè il tubulo non funziona più ma la diuresi è conservata.
Cause ischemiche : tutte le cause responsabili di IRA prerenale che persistono nel tempo. ( Shock,
disidratazione, emorragie etc. ) Cause tossiche :
o Intrinseche: Mioglobina (causato da una lisi del muscolo, si libera la mioglobina, viene
filtrata, raggiunge il tubulo renale ed è tossica), Emoglobina etc. o Estrinseche: Farmaci
Tossici
Farmaci che danno la necrosi tubulare acuta: l’anfotericina B, che è un farmaco antifungogeno, farmaci
antineoplastici. La nefropatia da mdc si può sviluppare nel caso in cui un pz abbia già altre patologie, ma
di per sé non causa nefropatie. La prognosi renale dipende dalla severità del danno iniziale, dalla
persistenza, dalla presenza di concause tossiche, il grado di IRC già presente. In questi pz la PA può
essere bassa ma anche normale se il danno è dato dal farmaco. Un pz con necrosi tubulare acuta ha una
sodiuria alta perché è il tubulo renale che normalmente riassorbe il sodio, ma dato che il tubulo è necrotico
non è i