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La digitalizzazione è uno strumento che può essere usato in diversi modi:
Determinismo tecnologico: capacità oggettiva della tecnologia in quanto tale di trasformare
• le percezioni della realtà, i comportamenti e le condizioni di vita dei soggetti.
Il digitale cambia i modi in cui la musica viene pensata, creata, indirizzata, consumata,
• rielaborando le tecnologie preferenti.
La digitalizzazione ha ridefinito i ruoli degli attori sociali che compongono il sistema della
• comunicazione musicale: artisti, industria, media e pubblico.
Le nuove tecnologie digitali hanno consentito:
la possibilità di creare la musica in nuovi modi.
• la possibilità di diffondere la musica in nuovi canali.
• lo scambio/condivisione/acquisto di musica che supera le barriere spazio-temporali imposte
• dal supporto materiale (MP3)
nuove tipologie di hardware musicali.
• creazione di comunità di pubblico virtuale: social networking, che va oltre lo scambio vero e
• proprio di soli file.
Rimediazione della musica: Ora la musica passa direttamente da chi la crea a chi la ascolta senza
mediazione di agenti terzi.
Alcuni studiosi ignorano il passaggio da analogico a digitale, descrivendolo come una rottura tra
il passato e il presente. In realtà non c’è mai stata una vera rottura, ma sostituzioni graduali, la
cosa che è cambiata è la velocità con cui queste sostituzioni arrivano. Nessuna tecnologia musicale
ha sostituito di colpo quella precedente.
Rimediazione: I media digitali non hanno rotto col passato, hanno ridefinito e convertito le forme
di produzione, distribuzione e consumo dei media precedenti. TV, cinema, radio, fotografia hanno
tutti trovato un nuovo spazio in cui agire e interagire tra loro secondo la doppia logica di tendenza
verso la trasparenza e l’ipermediazione.
L’impatto della rimediazione sulla fotografia è stato devastante:
A livello linguistico: il digitale fotografico corrisponde alla fine dell’illusione di trasparenza
• della fotografia come riproduzione pura della realtà (fotorealismo), a causa del ritocco
dell’immagine, al punto da rendere impossibile quale particolare sia vero e quale no.
A livello produttivo: La digitalizzazione ha generato una riconversione della fotografia e
• delle strumentazioni ad essa legate. Grazie ai nuovi formati e ai nuovi mezzi impiegati nella
fotografia (macchine digitali e stampanti) ora si possono stampare foto di buona qualità
anche a casa. Questo processo ha cambiato il modo in cui l’utente base realizza una foto. Si
scatta con più facilità e minore cura perché si può vedere il risultato sulla macchina ed
eventualmente eliminarlo.
A livello fruitivo: L’enorme facilità con cui le immagini scattano e si modificano
• praticamente in tempo reale sta rimediando l’istantaneità della fotografia. Ora si possono
scattare centinaia di foto e decidere subito quali tenere e quali no, mentre invece prima i
tempi erano molto più lunghi.
Le analogie con la musica sono soprattutto sul piano furtivo. Molti lamentano il fatto che il digitale
sia troppo ‘freddo’ e difendono invece supporti come il vinile. Le differenze sono invece che
l’industria fotografica ha subito meno danni post digitalizzazione, dovendo affrontare meno il
problema della pirateria (riservata solo ai professionisti).
L’industria musicale ha fatto e fa ancora resistenza al processo di digitalizzazione, che è visto come
una minaccia al proprio modello produttivo. Questa resistenza è il principale fattore della non
linearità del processo di rimediazione: le sue improvvise accelerazioni hanno suggerito l’idea di una
rivoluzione digitale che nella fotografia si è percepita molto meno.
La digitalizzazione consiste nello spezzettare un’onda sonora continua in tante parti
minuscole (processo chiamato campionamento o sampling), trasformando quindi un segnale
analogico e continuo nelle unità discrete del linguaggio binario, una serie di numeri: 0 e 1. Il
processo avviene tramite l’ADC che preleva dei campioni. Il numero dei campioni prelevati in un
dato arco di tempo viene dettofrequenza. La profondità (bit depth) è il parametro con cui si
misurano le sequenze binarie che rappresentano il segnale sonoro, e quindi l’accuratezza del
campionamento.
Esistono fondamentalmente 3 tipologie di registratori digitali:
A nastro
1. Hard Disk
2. Sistemi ottici
3.
Il digitale consente sostanzialmente:
Eliminazione del tipico rumore di fondo delle registrazioni a nastro analogiche.
• Riducibilità del segnale sempre ottimale (ogni copia è identica all’originale, non va
• peggiorando).
Maggiore manipolabilità in termini di editing e montaggio.
•
E’ fondamentale il passaggio dalla registrazione a nasco a quella su hard disk: quest’ultimo diventa
un archivio potenzialmente enorme.
Entrambe le registrazioni (analogica e digitale) si basano sul principio della trasduzione, ovvero
la trasformazione dell’onda sonora in qualcos’altro, successivamente l’immagazzinamento di
questo qualcosa e la trasmissione ad un altro registratore che deve essere in grado di ritradurre il
suono.
Nel caso del CD, le informazioni vengono immagazzinate su dei microsolchi incisi su un supporto
di plastica. La maggiore fedeltà e la virtuale indistruttibilità del supporto digitale hanno spinto
l’industria discografica negli anni ’80 ad un’opera di riconversione del catalogo nel nuovo
formato.
L’idea è assai semplice e si è rivelata davvero una medicina in grado di risolvere un periodo di
staccamento dell’industria: rivendere ai consumatori ciò che già hanno senza ulteriori costi di
produzione che non siano quelli (minimi) di riversamento nel nuovo formato.
Il CD è la nuova frontiera ma il vinile..
Sicuramente questa graduale sostituzione ha migliorato le condizioni del consumo sonoro ma le ha
anche modificate profondamente: un disco in vinile nell’immaginario collettivo era un oggetto da
avere e custodire, non replicare o duplicare. Questa affezione verso l’oggetto sembra essersi persa
con il CD, è piccolo, emotivamente freddo perché indistruttibile e facilmente riproducibile.
Tra le caratteristiche del CD spicca la capienza. Nulla comunque, se paragonato all’hard disk, che
ha una capacità di immagazzinamento virtuale illimitata.
Le prime evoluzioni del CD permettevano di visualizzare su uno schermo i testi delle canzoni: CD-
Text.
CD-ROM è una versione multimediale pensata per l’immagazzinamento di dati leggibili dal pc.
Viene usato per ipertesti, enciclopedie, videogiochi. In campo musicale ha avuto vita breve ma
intensa: videoclip, suoni, giochi e mondi virtuali vengono creati attorno alla figura dell’artista.
In seguito si è ripiegato sull’Enhanced CD, diffuso ancora oggi: un CD audio che però contiene
una traccia bonus in cui inserire video, foto etc.
Il caso più eclatante dell’evoluzione del CD è il DVD.
Composto da uno strato doppio, può contenere informazioni fino a 6/12 volte superiori al
CD. Richiede un lettore specifico ed è stato pensato per gli audiovisivi. La diffusione di massa del
DVD genera unrinnovamento nei cataloghi audiovisivi (stesso processo del CD, ricomprare ciò che
si ha).
Home Theater: sistema composto da lettori e altoparlanti da collegare alla TV. Tende ad integrarsi
o sostituire l’impianto hi-fi.
Il CD e il DVD consentono quindi la compressione del segnale. Cioè consente di ridurre la
grandezza del file e occupare meno spazio. La compressione è motivata dal bisogno di far viaggiare
file più velocemente attraverso le linee telematiche.
Il procedimento della creazione di un mp3 prevede una fase di ripping (estrarre il brano dal CD
all’hard disk nel computer) e di encoding (codifica nel nuovo formato). L’mp3 è il punto di arrivo
della digitalizzazione della musica.
Difetti della compressione:
Tende a semplificare eccessivamente l’onda sonora facendola diventare fredda.
•
Formati Lossy: sono gli mp3, cedono una parte del segnale sonoro a favore della compressione.
Formati Lossless: senza perdita di segnale sonoro (ex. FLAC, SHN).
L’analogico prevede un segnale continuo.
Le separazioni tra le varie parti di un’opera sono formali: sono visibili sul supporto (scanalature nel
vinile) ma scomode da usare perché non vi si può accedere se non spostando la punta. Il CD si basa
invece sull’archiviazione di unità (le tracce) che il fruitore può ascoltare sequenzialmente o
riprogrammare a piacere.
Il digitale lavora proprio sull’idea del testo come matrice: a seconda delle possibilità di
navigazione all’interno del testo, questo può diventare un iperteso dalla struttura reticolare.
Lev Manovich: la transcodifica culturale.
La codifica numerica (digitalizzazione) e l’organizzazione modulare (divisione in tracce) sono
derivate, dall’applicazione della logica del computer, che ha trasformato queste proprietà
in automazione e variabilità: logiche con cui il computer modella il mondo, rappresenta i dati e ci
consente di operare su di essi, influenzano il livello culturale, l’organizzazione, i generi e i contenuti
dei nuovi media.Dividere un album in tracce lo rende più facilmente gestibile da un software per
computer.
Utilizzare un software musicale significa gestire una library di suoni per la produzione, oppure di
brani per la riproduzione. Suoni e brani possono essere combinati e ricombinati virtualmente
all’infinito in nuovi insiemi testuali, anche differenti da quelli originari.
In campo di registrazione è la logica del sampling: suoni registrati appositamente per un brano,
magari attraverso strumenti analogici, vengono affiancati ad altri campionati, prelevati da brani
diversi.
Con software di produzione come Pro Tools ogni suono può diventare un campione su cui costruire
un brano musicale, tanto un rumore naturale quanto una melodia prelevata e decontestualizzata da
un altro brano.
Questa libertà compositiva si è trasformata in una fonte di dibattiti: quando si campiona un brano
composto da qualcun altro dove finisce la citazione legittima e dove inizia il plagio?
Selector: programma che permette di catalogare brani in base a tipologia dell’artista, ritmo, genere
e mood. E’ in grado anche di gestire la programmazione della musica che storicamente veniva fatta
da DJ.
Pandora è una radio personale online che nasce dalla logica del database applicata alla musica.
Scegli una canzone e da li parte un concatenamento di brani collegati l’uno all’altro, simili secondo
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