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DIO: DIMASQI: QAZWINI:
Marte Con una mano tiene la spada,con La figura di lato descritta richiama i
l’altra una tasta mozzata,afferrata per manoscritti di Qazwini.
i capelli (Fig. 31)
Sole Sole con una corona regale(Fig. 30) Idem
Saturno Vecchio indiano di colorito bruno, idem
simile ad un re (Fig.34)
Giove, Mercurio, Venere No indicazioni in questa sede, solo
alcuni accenni circa Venere e
Mercurio (la prima sempre con
strumenti musicali, il secondo
equivale ad uno scrivano).
Conclusione: le raffigurazioni islamiche dei pianeti del tardo medioevo e dell’età moderna risalgono a
Babilonia, infatti, in località quali Harran le rappresentazioni originarie delle divinità sono rimaste in vita 6
attraverso i secoli, così da poter ricondurre i tipi principali di delle raffigurazioni islamiche dei pianeti all’epoca
a cui risalgono i culti sincretistici come quello di Harran (tarda antichità).
Le raffigurazioni dei pianeti nell’Occidente tardo medievale:
L’antichità classica assimila le divinità astrali dell’Oriente, senza però creare, per le raffigurazioni dei pianeti,
nessun tipo specifico:infatti, la tipologia più in uso nell’epoca medievale, ripropone le forme antiche, con
alcuni cambiamenti solo circa lo stile grafico; solo nel XIII° Sec possiamo individuare la presenza di una
illustrazioni di Michele Scoto
nuova corrente, indipendente dalla prima,identificabile nelle (1243/1250),
per l’imperatore Federico II°.
Viennese 3394 Non costituisce una copia dell’intera opera, ma solo della parte dedicata ai pianeti e alle
costellazioni; venne realizzata nel 1480, risulta essere importante in quanto rappresenta il solo manoscritto
in cui indicazioni testuali e raffigurazioni concordano (Fig. 4548). Abbiamo qui a che fare con tipi figurativi
nuovi, tra cui riconoscere però le divinità babilonesi:
Saturno (Fig. 45)Guerriero medievale;
Giove (Fig. 46)Giudice in abito forenseMarduk;
Marte(Fig.46)GuerrieroNinib;
Venere(Fig.46)Bella fanciulla con fiori tra le maniIstar;
Mercurio(Fig.46)Uomo del libroNabu.
Carattere babilonese delle raffigurazioni medievali.
Mercurio evoluzione:
Monachese latino 10268 (Fig.49), qui passa da “Uomo del libro” a vescovo con in mano un libro;
Come scriba, Nabu, è raffigurato nel Cappellone degli Spagnoli a Firenze (Fig 52);
Nel campanile di Giotto,invece, appare come un maestro.
Giove evoluzione:
Sul Campanile di Giotto (Fig.53) e nel Cappellone degli Spagnoli (Fig.52) appare nelle vesti di un
monaco: dalla Gayat si desume come Giove venga indicato come patrono dei cristiani.
Tra Oriente ed Occidente vi furono dei “prestiti”, di cui il più interessante è relativo all’immagine di Giove nei
calendari a stampa, dove viene rappresentato come “un re nudo, con la spada in una mano alzata dietro il
capo e una testa mozzata nell’altra” (Fig.55) Dai testi astrologici non ricaviamo alcuna indicazione per la
sua comprensione, infatti mai in astrologia Giove appare raffigurato nelle vesti di guerriero: in realtà,il
soggetto raffigurato, è Marte (Fig. 56). 7
Celebri prestiti:
Codice viennese 2352 Saturno nella mano destra brandisce un’arma che non trova riscontro in
Europa, ossia una falce dal lungo manico (Fig.50), in Oriente,invece, ritroviamo quest’arma in
documenti babilonesi oppure nelle miniature islamiche;
Trattato alchimistico di Geber Sole e Luna vengono qui rappresentati l’uno di fronte all’altra: il Sole
è seduto sul proprio simbolo zodiacale (Leone), la Luna invece su un Grifone ;la testa della Luna è
rappresentata da un cerchio diviso in tre sezioni, ognuna rappresentante un volto Quasi assente in
Occidente, ma ben più frequente in Oriente. Picatrix
Una delle fonti da cui il sapere orientale passò in Occidente è riscontrabile nell’opera di ,il cui
modello è la Gayat, il cui legame con Babilonia e con l’astrologia islamica è assai evidente, da qui risulta poi
comprensibile lo stretto rapporto fra raffigurazioni planetarie europee e divinità astrali babilonesi.
3. Lo zodiaco di Quasyr Amra:
Sin da tempi antichi si ebbero in Oriente come in Occidente, raffigurazioni del cielo sui soffitti, spesso anche
le cupole venivano così dipinte: la possibilità di rappresentare in modo scientificamente corretto il cielo
affresco di Qusayr
stellato diventava così più probabile; il solo esempio ancora esistente è l’
Amra (Fig.62-63),databile intorno alla metà dell’ottavo secolo.
Quest’opera è il prodotto di una regione di confine fra l’area mediterranea ed il Medio Oriente, gli cambio qui
avvenuti contribuirono sia allo sviluppo della cultura islamica sia di quella mista arabo-sicula ed arabo-
ispanica, che favorì la diffusione delle scienze naturali nel Medioevo occidentale.
Possiamo notare (Fig.63) come lo schema geometrico in cui sono inserite le costellazioni configuri un
sistema scientifico, ma assai complicato da decifrare:al centro dell cupola troviamo il polo celeste, ma i 12
meridiani, posti a 30 gradi l’uno dall’altro, non partono da questo polo, bensì da quello apparente del Sole,
ovvero l’eclittica, su cui troviamo i 12 segni dello zodiaco, separati proprio da meridiani;si individuano poi dei
paralleli che trovano il proprio centro nel polo nord celeste, scopoConsentire il corretto posizionamento delle
stelle nel dipinto. Singolare l’uso di questo sistema per un’opera posta su cupola, infatti è assai probabile che
la rappresentazione venne presa da un’altra fonte per essere poi trasferita qui, in modo più o meno
esatto;inoltre l’autore stesso non doveva conoscere molto bene il cielo: osservando la cupola ci si accorge di
come la sinistra e la destra siano state invertite. Da tutto ciò ne ricaviamo che Quasyr Amra riproduce la
pagina di un libro, un’altra riprova l’abbiamo notando come sulla cupola siano presenti costellazioni che non
sono più poste nell’emisfero nord, ma in quello meridionaleIl pittore fa coincidere il polo nord con lo zenit
della cupola emisferica,qui dovremmo avere solo le costellazioni dell’emisfero settentrionale;inoltre
l’equatore celeste è più in alto rispetto alla base della cupola. 8
Questa disposizione delle costellazioni, fila dopo fila,in cerchi concentrici, è tipica della tradizione
manoscritta occidentale della tarda antichità/MedioevoL’autore ha scelto per modello una raffigurazione
strutturata per una superficie piana;chiaramente nel realizzare la sua opera incontrò non poche difficoltà,
dato che la superficie emisferica è più piccola.
Possiamo fare un paragone fra le figure dell’affresco e quelle greco-romane delle stelle, notando alcune
somiglianze:così il bastone di Orione (Fig.65), i Gemelli (Fig.64) sono simili ai modelli greco-romani, come la
Balena ed il Delfino (Fig.66-67).
Errori/particolari:
• Posizione di Ercole Solitamente posto fra le costellazioni di Boote e Ofiuco, in questo caso,invece,
dopo di loro:nel codice vaticano greco 1087 (XV° Sec),ritroviamo il medesimo errore, la fonte da cui
derivano entrambi è un manoscritto di Tolomeo del IX° Sec (codice greco 1291);
• Grazie al codice 1291 siamo in grado di spiegare una figura, posta sopra la coda del Leone, simile
ad una foglia stilizzata (Fig.69): non riscontriamo nulla di simile né nell’Atlante Farnese, né nei
manoscritti medievali latiniNel codice 1291 di Tolomeo possiamo notare il disegno di una foglia,
appartenente alla costellazione della Chioma di Berenice, descritta come una foglia di edera e posta
propria sopra la coda del Leone.
La parentela fra Quasyr Amra, il manoscritto greco 1291 e 1087 viene ulteriormente sottolineata dalla figura
dell’Aquila (Fig.71): solitamente rappresentata in posizione frontale (anche nell’Atlante Farnese), mentre
sulla cupola e nel 1087 viene rappresentata di profilo; lo stesso vale anche per la figura del Cigno (Fig.72) e
dell’Acquario(Fig.73): si tratta di un soggetto che con la mano sinistra sostiene un’urna rovesciata, con un
panneggio all’altezza della spalla destra, nel manoscritto 1087 l’urna è capovolta, la mano destra sollevata
ed il panneggio svolazzante dietro, infine nel manoscritto di Tolomeo (1291) la figura vuota l’urna con una
mano, mentre dall’altra, levata in alto, scende il panneggio.
Consideriamo tre figure:
1
Cefeo (Fig.74) Raffigurato in ginocchio, le braccia rivolte verso l’alto, al contrario, tanto nell’Atlante
Farnese quanto nei manoscritti greci è rappresentato in piedi, con le braccia aperte: nel globo di
Dresda (1279) ha la stessa posizione dell’affresco;
Boote (Fig.75)Ha una gamba sollevata in Quasyr Amra,come del resto a Dresda, nelle figure
greche,invece, appare con entrambi i piedi a terra;
Orione (Fig.65) Nella rappresentazioni greche è in piedi oppure in ginocchio, a Quasyr Amra ha
una gamba piegata ed è posto sopra la Lepre, proprio come nel globo di Londra.
1 CefeoPersonaggio mitologico, componente degli Argonauti, in viaggio con Giasone alla conquista del
Vello d’oro. 9
Tutto ciò dimostra come Quasyr Amra si possa considerare come un anello di congiunzione fra lo stile
classico e quello del tardo Medioevo orientale. figura del Sagittario
Reinvenzione delle forme ed orientalizzazione del senso plasticoOsservabili nella
(Fig.76): viene rappresentato mentre scocca la freccia,nella direzione contraria alla sua corsa: possiamo
ritrovare la medesima posizione in un rilievo tardo carolingio(X° Sec), in manoscritti occidentali Non è
un’invenzione dell’autore di Quasyr Amra. Ciò che più caratterizza la figura è il drappo appeso alle spalle,che
svolazza nella direzione della corsa: la parte superiore (spalle,arco e panneggio) corrisponde ad una certa
tradizione greca, la parte inferiore invece, ne segue un’altra, classica.
Conclusione L’autore copiò un modello scientifico senza capirlo, nutriva infatti un certo interesse per la
scienza esatta, e possedeva la capacità per riprodurre il modello con cura, ma non riuscì a rispettare il
criterio scientifico: le figure,infatti, sono inseriti in ordine antiorario,quando quello reale è orario; la fonte è
sicuramente greca e si può dedurre che l’orientalizzazione dei tipi sia solo ad uno stadio iniziale.
Cinquant’anni dopo la realizzazione dell’affresco si sviluppò la ricerca astronomica arabaEcco perché li
figure poco risentono dell’influenza orientale,e si possono definire greche in senso tardo classico, in quanto
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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