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Estratto del documento

DONNA

 Osso trabecolare: riduzione del 20-25% entro 5 anni dalla menopausa; riduzione dell’1%

annuo successivamente.

 Osso corticale: riduzione del 10% entro 5 anni dalla menopausa; < dell’1% annuo

successivamente.

UOMO

 Osso trabecolare: riduzione < dell’1% annuo, lenta e costante.

 Osso corticale: riduzione dello 0.2-0.3% annuo

Le donne, dunque, raggiungono prima la “soglia di frattura”

cioè un livello critico di massa ossea, per il quale traumi anche

modesti possono indurre frattura (15% 50 anni - 50% 80 anni)

Articolazioni

 Riduzione del contenuto in acqua

 Formazione di collagene e di calcificazioni

 Perdita di tessuto cartilagineo, che assume aspetto irregolare e sfrangiato

 Ridotta capacità di adattamento della cartilagine a stress meccanici prolungati o

unilaterali, come in caso di sovrappeso o posizione seduta cronica (di qui l’indicazione di

utilizzare carichi compressivi intermittenti)

 La mobilità, in particolare quella delle grandi articolazioni è uno dei fattori più

pesantemente penalizzati con l’età (Israel et al., 1982).

 L’elasticità della colonna vertebrale diminuisce nell’uomo già a partire dai 20 anni; nella

donna questa stessa diminuzione inizia a 25 anni e si prolunga in modo continuo (Richter,

1974)

 Esercizi fisici adeguati migliorano la mobilità della colonna vertebrale, anche in età

avanzata (Osipov e Protasova in Israel et al., 1982)

MODIFICAZIONI FUNZIONALI

OMEOSTASI = Capacità di mantenere l’equilibrio delle varie funzioni Le persone anziane

presentano una riduzione delle principali riserve funzionali e sono quindi maggiormente

predisposte a scompensi di vario genere, a fronte di stimoli esterni. In altre parole, la capacità

dell’anziano di mantenere l’equilibrio delle varie funzioni biologiche (concetto di omeostasi) è

ridotta.

Cambiamenti funzionali nei pattern di movimento:

es: Cammino

- ampiezza minore dei passi

- aumento extrarotazione piede

- ridotta estensione dell’anca

- altezza minore del sollevamento dei piedi

- ridotta velocità

Apparato Cardiocircolatorio

Il complesso di modificazioni anatomiche, fisiologiche e funzionali proprie del

cuore senile non costituiscono di per sé malattia ma predispongono ad essa.

In particolare:

 INDURIMENTO dei vasi arteriosi

 diminuzione elasticità dei vasi arteriosi

 irrigidimento valvole cardiache

 ispessimento e restringimento del lume delle pareti arteriose

 aumento resistenze periferiche

 riduzione FC a riposo e FCmax da sforzo

funzionalità apparato circolatorio

 comparsa di aritmie facilitano lo scompenso cardiaco in presenza di: aumento del

volume plasmatico

 aumento del precarico (insufficienze valvolari)

 aumento del postcarico (stenosi aortica, ipertensione arteriosa)

 aritmia dovuta a fibrosi del nodo seno-atriale con bradicardia,

 blocchi seno-atriali, episodi di fibrillazione atriale, seguiti da pause asistoliche

pressione arteriosa

 Aumento progressivo della pressione arteriosa sistolica con l’aumentare dell’età (specie

nel sesso femminile)

 La pressione arteriosa diastolica tende ad aumentare fino al 60° anno;

successivamente si stabilizza o tende a diminuire lievemente

apparato respiratorio

modificazioni intra ed extra polmonari

 Aumento del diametro della trachea e dei bronchi

 Calcificazioni delle cartilagini tracheali e bronchiali

 Rottura dei setti interalveolari

 Dilatazione degli alveoli

 Riduzione della componente elastica

 Aumento della componente collagene (fibrosi senile)

 Gabbia toracica: calcificazione delle cartilagini costali, cifosi dorsale

 Ridotta elasticità polmonare

 Aumentata rigidità della gabbia toracica

 Aumentato lavoro dei muscoli della respirazione

 Diminuita forza contrattile dei muscoli della respirazione

 Ridotta capacità vitale (25 ml/anno in media)

 Riduzione del volume residuo (30-50%)

sistema nervoso centrale

 Tono, forza e trofismo muscolare: gli anziani presentano un aumento del tono muscolare

a riposo ed un’accresciuta resistenza allo stiramento passivo. Ipotrofia muscolare con

associato deficit di forza.

 Cambiamenti di personalità sono di frequente riscontro nel corso della senescenza. Molti

anziani diventano egocentrici e rigidi e manifestano una evidente suscettibilità quando

vengono contraddetti.

 Movimento e coordinazione: in età senile si assiste ad una progressiva diminuzione della

destrezza e della coordinazione.

Rallentamento velocità psicomotoria in funzione del mantenimento di uno stile di vita

anche dal punto di vista cognitivo si riesce a ritardare le problematiche e le situazioni di scarsa

efficacia dal punto di vista cognitivo

Esercizio fisico = può ritardare problematiche relative l’alzheimer

Esercizio fisico = ritarda la mortalità in numerose situazioni

Invecchiamento e vita di relazione:

 Camminare

 salire le scale

 alzarsi e sedersi su una sedia

 prendere un oggetto in un posto alto

 inginocchiarsi

 lavori domestici

 lavarsi

 vestirsi

Importanza allenamento = può essere allenabile perché decresce nel corso del tempo ma non va

zero

Con anziano = medesimi criteri di allenamento come logica esecutiva però deve essere variato

carico intensità e volume:

- Prima intensità ridotta ampio volume

- e poi viceversa perché intensità è fonte di rischio per l’anziano.

Indicazioni carattere generale

I due fattori responsabili della diminuzione della capacità di

 prestazione dopo il 3° decennio sono:

- rallentata capacità d’adattamento

- capacità di prestazione organica globalmente ridotta (sistema neuro-muscolare,

dell’apparato locomotore, cardio-polmonare e metabolico).

 L’uomo anziano reagisce fondamentalmente agli stimoli d’allenamento allo stesso modo di

un uomo giovane in buona salute, anche se esistono differenze quantitative con l’età (Jokl,

1970; Badtke, 1982).

 L’anziano può assimilare solo stimoli d’allenamento d’intensità più bassa. La gamma

d’adattamento degli stimoli diminuisce con l’età.

 L’allenamento del soggetto anziano si basa su principi d’allenamento “normale” (Weineck,

1983)

 Gli effetti dell’allenamento sono ugualmente in funzione delle componenti del carico:

intensità, densità, durata e volume degli stimoli, frequenza dell’allenamento

 Nell’allenamento l’aumento del carico deve sempre basarsi su un aumento del volume e

solamente in seguito su un aumento dell’intensità: la conduzione dello sforzo basato su un

aumento di volume è più facile da regolare

 I soggetti allenati sono superiori a quelli non allenati di tutte le classi d’età

Esempio linee guida ACSM (american college of sport and medicine)

 a rischio Osteoporosi (per preservare stato di salute osso):

- attività in carico, aerobica per 3-5 gg/sett (tennis, scale, camminata con corsa

intermittente)

- esercizi di forza 2-3 gg/sett

Intensità: da moderata (8-12 rip 60-80%RM) ad alta (5-6 rip 80-90% RM)

Durata: 30-60 min/giorno di attività combinate

 con Osteoporosi (per prevenire la progressione):

- attività in carico, aerobica per 3-5 gg/sett (scale, camminata con corsa intermittente)

- esercizi di forza 2-3 gg/sett

Intensità: moderata 40-60% (8-12 rip 60-80%RM)

Durata: 30-60 min/giorno di attività combinate

+ attività per migliorare equilibrio e ridurre rischio cadute

(Thompson, 2010)

MOTIVAZIONI CARATTERE PSICOLOGICO MOTIVAZIONALE

 I mutamenti che avvengono in questo periodo, vengono perciò amplificati, dando luogo a

tensioni interne forti, tanto quanto queste situazioni-stress provocano un'alterazione

dell'immagine di sé o della considerazione che hanno gli altri

 Questa incapacità di adattamento provoca scompensi psicologici, facendo vivere

l'invecchiamento come un insieme di handicap

 Questa condizione dipende comunque da molti fattori e può essere molto variabile

ANZIANO E ATTIVITA’ FISICA UN SISTEMA WATER BASED

 Preoccupazioni (Barriers) di tipo cognitivo-psicologico

paura dell’acqua

-

 Preoccupazioni (Barriers) nella sfera psico-sociale

attività in gruppi non omogenei (capacità e intensità esercizio,…)

-

 Preoccupazioni (Barriers) nella sfera psico-emozionale

attività in gruppi non omogenei (fattore estetico,…)

- competenza dell’Istruttore

-

 Altre Barriere:

comfort ambientale

-

- mezzi di trasporto

- costi

 Benefici (Motivators) fisiologici

- miglioramento generale stato di fitness

- riduzione del dolore

- miglioramento dell’equilibrio

 Benefici (Motivators) di tipo cognitivo-psicologico

- mantenimento attivo

- miglioramento self-efficacy (es. rischio cadute)

 Benefici (Motivators) nella sfera psico-sociale

- senso di appartenenza a un gruppo

- interazione sociale, amicizie anche extra-attività

- gruppo omogeneo e accettazione del proprio corpo

 Benefici (Motivators) nella sfera psico-emozionale

- percezione del proprio corpo come più sano e piacente

In conclusione

-l dosaggio individuale della pratica sportiva è della massima

importanza. Gli sportivi anziani, che praticano un’attività fisica da

molti anni, possono proseguire la loro attività senza problemi

-Tuttavia per la salute fisica è indispensabile una disciplina sportiva

corrispondente all’età ed un’adatta intensità d’esercizio.

-Per una corretta partecipazione della persona anziana si devono

favorire i rapporti comunicativo ed incentivare:

• Il miglioramento del benessere fisico

• La prevenzione delle patologie fisiche, psicologiche, sociali

• La conoscenza del proprio corpo

• L'uso del proprio corpo

• Il gusto ed il piacere per il movimento

• La comunicazione con il linguaggio del corpo

• L'espressione attraverso il corpo

 Alla pratica continuativa (vedi Physical Literacy) SI

 Al variare dei movimenti

 Al provare, conoscere, sperimentare

 Alla pratica all'aperto

 Al rispetto dei ritmi e possibilità individuali

 Alle proposte aggreganti e socializzanti

physical literacy= approccio pedagogico mantenendo approccio fisico per tutto la vita partendo

da scuola ele

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marti20 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e metodologia del movimento umano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Scurati Raffaele.