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SLUMP E BURNOUT

Per "slump" si intende un determinato lasso di tempo in cui le abilità fisiche e mentali della persona sono ad un livello decisamente inferiore rispetto alla propria media. Tendenzialmente, il periodo di slump comincia con una serie di errori che portano ad un deterioramento della propria prestazione (lavorativa, sportiva, etc.). Spesso è determinato da insicurezza e scarso senso di autoefficacia. A sua volta, entrare in slump significa perdere ulteriore sicurezza, rischiando di avviare un circolo vizioso.

Per far fronte a questo periodo sono fondamentali:

  • Le strategie di coping
  • La self confidence e l'autoefficacia
  • L'ottimismo
  • Il supporto sociale
  • Il pensiero positivo
  • L'atteggiamento positivo

Per quanto non vi sia una strategia più efficace di un'altra, sembra che la messa a fuoco del problema, seguita da un percorso a ritroso per andare ad identificarne le cause, sia molto efficace per uscire dal momento di slump.

Le cause di slump

Fattori fisici
  • Cattive abitudini alimentari
  • Disturbi del sonno
  • Limitazioni fisiche temporanee
  • Infortuni precedenti
  • Malattie
Fattori legati all'esecuzione del compito
  • Modifiche nelle richieste
  • Scarse abilità che rendono difficoltoso il processo di miglioramento
  • Aumento della difficoltà delle sfide
  • Difficoltà di adattamento
Fattori psicologici
  • Self confidence
  • Ottimismo
  • Abilità di problem solving
  • Autoefficacia
  • Atteggiamento e pensiero positivo
  • Abilità di coping
BURNOUT

Il burnout consiste nell'esaurimento causato da stress che colpisce le persone negli ambienti lavorativi. Può essere visto come il "drop-out degli adulti", poiché spesso porta all'abbandono dell'attività lavorativa. Come per il dropout, è importante leggerne i segnali per evitare che sfoci nel ritiro dall'attività. Ha conseguenze,

anche gravi, sia a livello emotivo che a livello fisico.

OVERTRAINING NELLO SPORT

Con il termine overtraining si fa riferimento a tutte quelle situazioni in cui l'atleta si allena oltre le proprie possibilità, non riesce ad adattarsi al nuovo regime e, per questo, ottiene un decremento nella performance.

L'atleta entra in uno stato di esaurimento, dove fatica nel portare a termine le richieste dell'allenamento e vede diminuire anche la propria performance.

Le cause sono:

  • Pressioni
  • Alti livelli di stress
  • Regime di allenamento eccessivamente fuori dalla portata dell'atleta
  • Piccoli dolori fisici, esaurimento
  • Percezione di noia durante l'attività
  • Assenza di sonno ristoratore e, di conseguenza, riposo non efficace

Principalmente, per evitare che insorgano situazioni di overtraining, bisogna:

  • Rendere le sessioni di allenamento diversificate, in modo tale da non incorrere in stati di noia
  • Regolare efficacemente le richieste in base alla

potenzialità dell'atleta- Porre attenzione all'alimentazione- Monitorare lo stato dell'atleta attraverso osservazioni periodiche e attraverso il- dialogo

Nel settore giovanile, l'overtraining assume ancora maggior importanza, specialmente per gli effetti che può avere fisicamente e psicologicamente su un bambino/ragazzo.

Vi è rischio di overtraining quando:

  • Gli allenamenti durano quasi quanto quelli degli adulti
  • Gli allenamenti sono noiosi e ripetitivi, la componente della novità è pressoché assente
  • Vi è un'eccessiva attenzione all'alimentazione

L'overtraining è inoltre una delle cause principali del drop-out. Infatti, il ragazzo, esaurito a livello fisico e psichico, trova come unica via di recupero l'abbandono.

L'overtraining ha conseguenze:

  • Considerevole riduzione del peso corporeo
  • Aumento dei battiti cardiaci
  • Crampi

muscolari

  • Percezione costante di fatica

A livello psicologico

  • Eccessiva irritabilità
  • Sbalzi d'umore, spesso improvvisi e senza una reale motivazione sottostante
  • Tristezza, depressione
  • Diminuzione dell'interesse nei confronti dello sport

Sulla performance

  • Diminuzione della velocità
  • Diminuzione della forza muscolare
  • Diminuzione della resistenza
  • Maggiori difficoltà nell'eseguire determinati gesti o movimenti
  • Rallentamento dei riflessi

Conflitto e negoziazione

Per conflitto, culturalmente intendiamo un momento negativo. Invece il conflitto è fondamentale per crescere come gruppo o come coppia, perché porta alla messa in luce delle dinamiche disfunzionali che tendenzialmente impediscono il percorso di crescita.

Ci sono tre modi di intendere il conflitto:

  • Scontro
  • Occasione per migliorare e migliorarsi
  • Percorso, il cui obiettivo è trovare un punto d'incontro tra le parti

Thamhaine

Wilemon individuano principalmente sette aree di conflitto:
  • Conflitto riguardo i tempi
  • Conflitto riguardo le priorità
  • Conflitto riguardo le risorse umane
  • Conflitto di carattere tecnico
  • Conflitto riguardo le procedure
  • Conflitto a causa delle differenze di personalità
  • Conflitto sui costi
Qualsiasi sia l'origine, quindi, l'importante è leggere il conflitto come un'occasione per mettersi in gioco e per modificare delle strutture evidentemente non completamente funzionali. Quando nasce un conflitto, spesso la sua risoluzione è legata a regole precedentemente accordate. Le regole e le procedure stabilite all'inizio del rapporto lavorativo, infatti, hanno tra i principali obiettivi quello di offrire una chiave di lettura per i conflitti, così da poterli risolvere senza un'eccessiva perdita di tempo. Se ciò non dovesse avvenire, si ricorre al contatto tra le parti, che può avvenire.in cui le parti coinvolte esprimono le proprie posizioni, ascoltano le ragioni dell'altra parte e cercano di trovare un punto di incontro. La negoziazione può essere suddivisa in diverse fasi: 1. Preparazione: le parti coinvolte si preparano all'incontro, definendo i propri obiettivi e strategie. È importante fare una valutazione realistica della situazione e delle possibili alternative. 2. Apertura: durante questa fase, le parti si presentano reciprocamente le proprie posizioni e interessi. È fondamentale mantenere uno stile comunicativo aperto e non ostile, cercando di comprendere le ragioni dell'altra parte. 3. Esplorazione: in questa fase, le parti cercano di capire meglio le ragioni e le necessità dell'altra parte. Si cerca di individuare punti di convergenza e di trovare soluzioni che soddisfino entrambe le parti. 4. Proposta e controproposta: le parti formulano proposte concrete e cercano di trovare un accordo. È importante che le proposte siano realistiche e tengano conto dei bisogni di entrambe le parti. 5. Chiusura: quando le parti raggiungono un accordo, si procede alla sua formalizzazione. È importante che l'accordo sia chiaro e ben definito, in modo da evitare future controversie. La negoziazione è uno strumento fondamentale per risolvere i conflitti in modo pacifico e costruttivo. Attraverso una comunicazione efficace e il rispetto reciproco, è possibile trovare soluzioni che soddisfino le esigenze di tutte le parti coinvolte.che si manifesta nel dialogo tra le parti e deve essere presente in maniera trasversale a tutto il processo. Nel processo di negoziazione, si individuano 7 fasi: 1. Apertura: le parti si dimostrano propense al dialogo. È il primo passo per la negoziazione, senza il quale non si potrà avere una risoluzione. 2. Presentazione delle posizioni: ogni parte presenta le proprie ragioni, cercando di proporre il proprio punto di vista in maniera chiara, così da motivare i propri comportamenti. 3. Messa a fuoco degli interessi: qui vi è una chiarificazione di quali siano gli interessi in gioco, secondo il punto di vista di ogni parte. 4. Sviluppo di alternative: una volta che le motivazioni sono state rese esplicite, le diverse parti coinvolte (da sole o con l'aiuto di un mediatore) cercano di ipotizzare nuove alternative in grado di soddisfare tutti. Le alternative possono andare in tre direzioni diverse: - Una parte prevarica sulle altre - Le parti trovano un punto d'incontro,rinunciando ciascuna a qualcosa• In un'ottica win-win, le parti trovano un accordo ed ottengono quanto desiderato senza dover rinunciare a niente5. Valutazione delle diverse ipotesi: le parti valutano secondo i propri ed altrui interessi le ipotesi generate nella fase precedente.6. Scelta dell'alternativa migliore: al termine della valutazione, le parti giungono ad una decisione comune, scegliendo quella che viene reputata da tutti l'alternativa migliore in quella data situazione.7. Chiusura: raggiunto l'accordo, le parti riprendono la propria attività, terminando il processo di negoziazione. Il modello del cambiamento Quando parliamo di motivazione, parliamo sempre di cambiamento. Che si tratti di motivare noi stessi o gli altri, stiamo chiedendo di passare da uno stato "A" ad uno stato "B", chiediamo dunque che vi sia un cambiamento. Naturalmente, non sempre si tratta di cambiamenti importanti. Il cambiamento è una delle

costanti della nostra vita e ne viviamo quotidianamente a centinaia, dai più semplici a quelli più complessi.

Per poter analizzare a fondo il cambiamento e le sue dinamiche, facciamo riferimento al modello Transteoretico del cambiamento di Di Clemente e Prochaska.

Gli autori individuano 5+2 fasi del cambiamento. Non si tratta di passaggi obbligatori, tale modello va inteso piuttosto come un indicatore di tendenza. Non è detto che le persone passino attraverso ogni stadio e non è detto che vi passino in maniera sequenziale.

Inoltre, bisogna considerare la contemporaneità dei cambiamenti e l'obiettivo.

Contemporaneità: quotidianamente, noi abbiamo attivati diversi cicli di cambiamento, uno per obiettivo.

Obiettivo: ogni obiettivo porta con sé un cambiamento. Ciò significa che, contemporaneamente, possiamo essere in fase di precontemplazione per un determinato obiettivo ed in fase di mantenimento per un altro.

Le fasi sono:

  1. Precontemplazione
  2. Contemplazione
  3. Preparazione
  4. Azione
  5. Mantenimento
  6. Ricaduta
  7. Terminazione
io il cambiamento avvenga.4. Azione: si passa all'azione concreta per realizzare il cambiamento desiderato.5. Mantenimento: una volta raggiunto il cambiamento, si lavora per mantenerlo nel tempo.6. Ricaduta: può accadere che si torni alla situazione precedente, ma è importante non demoralizzarsi e riprendere il percorso di cambiamento.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
51 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valentinads di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Motivazione e crescita personale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Vagli Matteo.