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PONTI
Originariamente vi erano ponti lignei, poi vennero sostituiti con altri in muratura. All'interno vierano strade a dorso di mulo ed erano formati da archi a pieno centro con strati per scolare l'acqua, costruiti con le centine. Per corsi normali in muratura o in legno. Per corsi molto estesi e difficili da gestire, vennero collocate una serie di barche vicine per costruire al di sopra una struttura lignea per attraversare il corso.
TABULA POITINGHERIANA
Fu realizzato un documento, una rappresentazione dei territori romani. Fu una delle prime cartografie. I missi (postini) dovevano muoversi con facilità lungo le strade e con sicurezza, quindi venne realizzato il documento. Si disegnò su una membrana, su una pergamena molto lunga, colonne di Ercole (stretto infatti vi era una rappresentazione di un mondo allungato. Si partì dalle Gibilterra) fino alla terra dei Parti. Venne rappresentato il Mediterraneo come un fiume di color verde. Roma venne rappresentata come
una ruota simbolica dalla cui si diramavano le diverse strade. Era una vera e propria rappresentazione simbolica. Ogni città presentava mercati, torrette, impianti termali. Ogni via presentava il suo nome e numeriche segnalavano la distanza tra diversi segmentini tra le diverse stazioni. ACQUA Era un elemento fondamentale. In età repubblicana era un elemento cardine civilizzazione e meglio ancora in imperiale. Senza essa non si poteva vivere e si era incivili. Riduceva il prelievo di acqua da corso e da pozzo per l'acqua da sorgente. impianti idrici Le aree urbane erano dotate di alimentati da acquedotti, per l'approvvigionamento idrico in punto lontano (punto di captazione) e il trasporto con condotti fino alla distribuzione. In origine erano a cielo aperto, erano libere, però militarmente non fungevano. Vennero chiuse le condotte per tenerle sotto controllo e fare in modo che non venissero inquinate facilmente da nemici. Erano controllabili e arieggiate. PotevanoEssere molto lunghe seguendo distanze considerevoli. I romani riuscirono a trasportare l'acqua sia in salita sia in discesa, risolvendo il problema dell'acqua in pressione. Attualmente riusciamo a gestire la pressione dell'acqua, ma i romani non erano in grado quindi cercavano soluzioni diverse.
Loro sfruttarono il ovvero la pendenza 4x1000, una inclinazione minima per farla scorrere senza entrare in pressione. In salita si pensò ai vasi comunicanti, evitando acqua troppo veloce o lenta, e si scava in montagna/seziona artificialmente con arcate e si usa un condotto in quota con serbatoi di compensazione.
Furono realizzati anche acquedotti viadotti: al di sotto scorrevano i carri nei due sensi di marcia e sopra vi era il condotto chiuso. Quest'ultimo era coperto di malta, semi impermeabile per ridurre perdite con i giunti.
L'acqua dalle condotte raggiungeva la città, dove vi era il castellum acque, ovvero l'ultimo punto di distribuzione.
All'interno vi era la piscina limarla per decantare l'acqua e far depositare il limo verso il fondo. Poi sarebbe uscita da un altro condotto e distribuita in città. Oppure il castellum veniva diviso in due edifici. Nel primo vi era la piscina limaria. L'acqua seguiva un condotto e raggiungeva il vero castellum. Vi era un'altra piscina serbatoio con delle parti di muratura con condotti diversi.
Le condotte potevano essere in laterizio, formati da bicchieri in cotto uno dentro l'altro o con fistole di piombo. Questi ultimi però reggevano male la pressione e con i rubinetti di piombo si poteva avere malattie o sterilità.
Le domus presentavano condotte dirette, le insule invece prendevano rifornimento dalle fontane pubbliche.
Molto importanti erano anche le fogne, per far defluire l'acqua sporca. Vennero realizzate le cloache, le fogne. Vi erano condotti di scolo dalle residenze o laterali alle strade. Anche là vi erano condotti chiusi e controllabili.
cavitoie, Esistevano anche condotte all'interno dei muri, le ovvero pietra tagliata per le feritoie dilatrine, acqua. E le servizio pubblico con acqua che fa defluire quella sporca e al di sotto dei piediacqua pulita per lavare piedi e impianto. Erano formate da sedili di pietra.
23/10/19 CENTURIAZIONE E' un processo agrario che ebbe grandi effetti sull'urbano. Essa è legata alla prima fase dell'impero, in età repubblicana, seppur nel basso impero non venne più praticata. Venne sostituita dal latifondo. Fu applicata a contesti in cui la natura era legata alla messa in coltura per forza. Trattava principalmente dell'organizzazione territoriale, soprattutto in pianura padana.
deduzione coloniaria. Nacque con la fondazione delle colonie, la Veniva scelto un territorio, si aggermantenevano le sue caratteristiche di insediamento e diventava, ovvero un territorio centurie, intorno a un luogo, legato ad una tribù. Venne messo a coltura e
ripartito in ridistribuitoo a chi vi abitava vicino o a veterani militari liquidati. Molto importante è ricordare che con l'assegnazione terriera si conferiva cittadinanza o la siriaffermava. Ci fu la centuriazione e una ricenturiazione successiva, seguendo le basi della prima. Era un'azione molto forte, di disegno e di costruzione. I territori erano divisi in quadrati e stringae che persistevano.ASSI PRINCIPALI
La creazione degli assi principali era data da una accurata ripartizione del terreo, tenendo conto dei punti cardinali. Si partiva da un punto zero. Si inseriva il cippo e si determinava il punto zero.
Esso veniva inserito tramite uno strumento particolare: la groma. Era molto efficiente, formato da un'asta, la quale supportava una croce di Sant'Andrea in orizzontale e collegata ad essa vi erano dei fili a piombo. Lo strumento terminava con un puntale attaccato ai fili per infliggere. Si faceva coincidere con il punto zero e si cardo e decumano.
determinavano le linee immaginare, Venivano chiamati anche limites. I principali erano il cardo maximus e il decumano maximus. Coloro che li realizzavano erano gli scriba citati per le strade, i quali potevano essere chiamati gromatici. Era un'operazione militare, che gestiva la centuriazione. Costruito il sistema principale dei maximi per linee parallele si completava il quadrettato. CASTRAMENTAZIONE Era un'operazione legata alla centuriazione. Nasceva con il provvisorio accampamento, il castrum, dopo però si istituisce come un insediamento urbano vero e proprio. Vi era una sostanziale differenza con la centuriazione. La castramentazione può essere messa in atto sia con sia senza centuriazione. La centuriazione deve per forza essere legata alla castramentazione. Si creava un quadrettato con porzioni di territorio e con la fondazione urbana annessa si definivano i settori diversi della città. Si usava uno strumento simile alla groma, il quale permetteva didefinire una serie di quadrati che ruotavano attorno a uno principale, ovvero la Era un sistema complesso con una misura di 20x20 (100 piedi era l'unità di misura romana). saltus, L'unità minima per costruire era di un ovvero 25 centurie. Quindi, se si voleva fare la castramentazione bisognava avere almeno 25 centurie, 1 saltus. INSEDIAMENTI Se si pensava alle forme degli insediamenti si immaginava quello quadrato, cosa però sbagliata. Erano ben pochi quelli quadrati: Torino, Aosta, Nimes e Orange. Presentavano basi quadrate e fondazioni simboliche con rituali seri. Gli altri, invece, presentavano una morfologia riconoscibile, rettangoli cinti da mura emblematiche con quattro porte principali che coincidevano con l'attraversamento dei maximi. Non sempre questi ultimi si incrociavano al centro fisico della città, per esempio seguendo il castrum romano si incrociavano dove vi erano il pretorio, sede del potere militare. AOSTA Presentava unaimpostazione militare, con delle aree periferiche dedicate principalmente allo spettacolo vicine alle porte nonostante fossero vietati i luoghi di spettacolo all'interno delle città. Era un caso raro. Vi era un unico impianto termale sovradimensionato. Il foro era collocato all'incrocio dei maximi. All'interno del foro vi erano diversi templi: per divinità locali e per la triade capitolina (Minerva, Giove, Giunone).
TORINO Presentava i maximi modificati fortemente, cinta meno conservata. Era quadrato il suo impianto. I maximi erano leggermente spostati, ma sempre legati al sistema urbano e le reti extraurbane erano molto importanti. L'anfiteatro era esterno seppur non vi fosse una vera fonte archeologica, mentre il teatro era all'interno. Si cercò di mantenere il modello militare. La cinta era molto forte, a sacco, con un'opera ovvero un paramento esterno e dentro un sacco con calce, acqua e pietrisco.
CINTA Era fondamentale in termini giuridici.
Era un limes, ovvero un confine. Sanciva il fuori e il dentro, intramoenia ed extramoenia. Era un'operazione religiosa perché bisognava rispettare la tradizione e la continuità, si ripetevano degli elementi come in un rito. Nasceva da un solco, tracciato dall'aratro con i buoi, e definiva il perimetro. Era sacro, un limen (confine sacro, spazio di rispetto). Le porte venivano collocate seguendo dei criteri e i maximi erano definiti dall'aratro che veniva alzato. Dove vi era la porta non vi era il solco, era un varco consentito.
ARCHI archi di trionfo. Erano una decorazione di un punto simbolico. Alcuni erano Non erano obbligatori, li si potevano avere oppure no. Si trovavano visibilmente e fisicamente vicino alla porta, come una porta dopo una porta. Nascevano a Roma come archi dei trionfi, per celebrare le entrate gloriose nella città da parte di un vincitore. In età imperiale, invece, mutò il significato. Venivano costruiti per celebrare la figura dell'imperatore.
Il suo passaggio nel luogo. Vennero realizzati anche percorsi ad arco, porte e strade colonnate. Negli incroci di strade tetrapili, colonnate vi erano archi detti ovvero 4 archi con una volta.
FORO Era il centro amministrativo e politico della città. Era uno spazio aperto, grande ma circondato allo stesso tempo. Presentava un cortile molto grande all'interno. Variava sotto alcuni aspetti nelle città, però presentavano allo stesso tempo caratteristiche comuni.
basilica 1) spazio aperto; 2) chiuso fuori; 3) uno o più templi; 4) affianco una dove risiedeva il magistrato con un podio rialzato. Le posizioni potevano variare, non vi erano criteri precisi. Non per forza erano rettangoli, potevano presentare forme diverse.
Gerasa, Un esempio era una città con un foro a ferro di cavallo collocato accanto ad una porta.