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La vicenda dell’impero romano è simile a quella di altri organismi politici del
tempo, creati da popoli provenienti dalle steppe euroasiatiche e definiti
“Indoeuropei”. Questi erano rozzi e culturalmente meno evoluti rispetto a
quelle popolazioni che si erano già stabilizzate e alle quali si unirono, dando
vita a nuove civiltà rurali e trovandosi a contatto con popolazioni seminomadi
sulle quali premevano altre popolazioni nomadi. Se si parte dal Mediterraneo, il
primo di questi grandi organismi è la Persia, conquistata da Alessandro Magno
nel 331 a.C. e passò poi al dominio dei Parti, cavalieri-pastori nomadi; i quali
diedero poi vita a un potente impero che fu per secoli in lotta con quello
romano per il dominio di Siria, Armenia e Mesopotamia. Nel 224 d.C. vi furono i
Sassanidi che caddero nel VII secolo. L’impero dei Parti comprendeva le valli del
Tigri e dell’Eufrate e anche l’area orientale montuosa, conservò un’impronta
ellenistica dal tempo di Alessandro, nonostante la pressione di popolazioni
mongoliche come Sarmati, Unni bianchi e Turchi. Nel 470 d.C. fu travolto dagli
Unni bianchi un altro grande impero. Tra IV e V secolo, raggiunse il massimo del
suo splendore con la dinastia Gupta. Anche l’india era una grande civiltà
agricola, creata dagli Ariani. In Cina si formò un’altra civiltà agricola nella
pianura del Fiume Giallo, qui venne creato un vasto impero sotto il controllo del
“Cesare cinese”, che per proteggere il paese dalle incursioni degli Unni fece
costruire la Grande Muraglia. Nel 202 a.C. vi fu la dinastia Han che divenne una
delle più gloriose della storia cinese. Così vennero realizzati dei reticoli di
strade militari e insediamenti di contadini-soldati collocati nei limitanei, come
fecero i Romani. Tra il II e il II secolo d.C. si aprì in Cina un periodo di lotte
sociali e iniziò l’incursione degli Unni della Mongolia. L’impero fu diviso in tre
regni e poi nel 316 venne ridotto alle sole province meridionali sotto la dinastia
Chi. Vi fu una crisi interna sotto le pressioni dei nomadi e si formarono regni
barbarici. Negli ultimi due millenni a.C. anche il Mediterraneo era stato
investito dal flusso migratorio Indoeuropeo. Come ad esempio i Celti, che dalla
Germania si espansero nelle regioni Balcaniche e a sud della Gallia, passarono
nell’Italia padana per arrivare poi verso l’Italia centrale, ma qui vennero
bloccati dai Romani e furono costretti ad arretrare e così si mischiarono con le
popolazioni latine. I Romani, come in Cina, cercarono di marcare la linea di
confine, lungo il corso dei grandi fiumi Reno e Danubio, dove costruirono
fortificazioni e accampamenti per le milizie di frontiera. L’opera che somiglia
maggiormente alla Muraglia Cinese fu il Vallo di Adriano, fatto costruire da
Adriano tra 122 e 127 d.C. in Britannia, che venne così tagliata in due.
Il limes era la separazione tra due sistemi di vita diversi:
- il mondo delle foreste e dei fiumi dell’Europa centrale e settentrionale, dove i
Germani continuavano a spostarsi sotto la guida dei capi militari e avevano
strutture sociali semplici;
- il mondo delle città e delle popolazioni con sistemi sociali complessi.
Il mondo delle città non era creazione dei Romani, loro la estesero solamente.
Nell’impero si realizzò una certa omogeneità, grazie agli scambi tra le regioni
del Mediterraneo e al ruolo svolto dalle città. La città romana è diversa da
quella medievale, non si presenta separata dal territorio circostante perché non