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COSTITUZIONE
scrive nel II sec. a.C., quando Roma è già padrona di un impero=Polibio arriva come prigioniero a
Roma, dove entra nella cerchia di Scipione l’Emiliano} essendo i greci razionalisti, Polibio si
interroga sul come e sul perché in soli 53 anni [220-168 a.C., ossia dall’inizio della guerra punica
fino a quando la Macedonia diventa uno stato-satellite dei Romani] i Romani siano diventati i
padroni del mondo abitato.
!! gli antichi, così come i Greci, non avevano una costituzione nel senso moderno [guida e
modello per l’organizzazione politica/attività legislativa]; la prima carta che assomiglia vagamente
ad una costituzione è la Magna Carta: i greci avevano un concetto analogo espresso con la
parola politeia [lo traduciamo come “costituzione”, ma si tratta di una forzatura]= si tratta
dell’espressione della forma di governo—> per indicare le molteplici forme di governo romane
utilizziamo lo stesso la parola “costituzione”. Secondo Polibio: “il merito dei romani è stato quello
di avere una bellissima costituzione”=> l’unione dei Romani era determinata da motivi etici
collegati alla religione.
I Romani erano ossessionati dai loro Dei:
scrupolosa attenzione ai segni della volontà divina (es. aruspicina)—> deriva dallo scambio
‣ culturale con gli Etruschi;
l’antropomorfismo appare in seguito, grazie all’influsso greco-etrusco;
‣ i Greci, essendo razionalisti e di fede scettica, avevano il senso del confine tra umano e
‣ divino= i due mondi erano in relazione ma non mescolati, come accadde nel mondo
romano+ i Greci sapevano definire l’antropomorfismo delle loro divinità;
ogni casa era protetta dai suoi lari [=divinità della casa]: non avevano un numero preciso ed
‣ erano rappresentati come entità maschili
!! spesso i Romani avevano dei di cui non sapevano il sesso;
‣
l’uomo romano aveva credenza in una parte spirituale che si chiamava “genius”, mentre per
‣ le donne si chiama “iuno”=>questa parte incorporea, dopo la morte fisica dell’individuo
sopravvive ed entra a fare parte dei manes [= collettività spirituale]
i manes sono una collettività di tipo spirituale;
‣
esistevano anche le divinità protettrici della propria stirpe [famiglia/clan/città],
‣ chiamate“penati”.
Gli dei mandano dei presagi che sono molto temuti—> i Romani ricordano:
- Gabii=vitello con due teste;
- Praeneste= bambino senza occhi} segno che deve essere placato: i Romani offrivano cibo
alle statue delle divinità che venivano stese su un letto—> come nei banchetti dei nobili.
12 F.B.
Questo tema si ricollega a quello delle fonti che noi abbiamo della più antica storia romana.
I sacerdoti a Roma, prendevano nota di tutti i prodigi [sia positivi che negativi]: si arrivò ad una
sorta di statistica dei giorni in cui si verificavano i prodigi nefasti (svenimento/epilessia)—> si
compilò un elenco dei giorni in cui non ci si poteva dedicare all’attività pubblica. Più di metà dei
giorni di un anno erano ritenuti nefasti/feste= erano pochi i giorni in cui si poteva effettivamente
amministrare la giustizia/convocare le assemblee.
Nacquero i calendari—> da questo uso i Romani impararono ad elencare; ad un certo punto
presero l’abitudine di conficcare un chiodo sulla parete del tempio di Giove Capitolino: la serie
dei chiodi indicava gli anni della repubblica.
In seguito alla caduta della monarchia, si iniziarono a scrivere anche i nomi dei magistrati che
erano in carica in quell’anno [= datazione consolare]—> alcuni fatti se compaiono nei fasti
consolari sono perfettamente databili per noi: gli elenchi dei consoli sono una fonte storica di
tipo epigrafico importantissima; i fasti di per sé sono elenchi che riguardavano i nomi dei
magistrati e più avanti vennero scritti altri fasti relativi ai trionfi romani, ossia i fasti trionfali [elenco
]
dei trionfatori romani e dei popoli che sono stati conquistati .
Leggere “La scienza nuova” di
Giambattista Vico .
Fasti consolari: calendari, forme epigrafiche di carattere un po’ tecnico che ci aiutano nella
ricostruzione della storia e dei periodi più antichi, ossia dei primi cinque secoli della storia di
Roma, di cui non abbiamo una storiografia.
I gruppi gentilizi non scrivevano di storia, essa veniva tramandata tramite la letteratura orale,
che si tramanda da generazione a generazione—> chi ne ha postulato l’esistenza aveva in mente
l’esempio di altri popoli, come i greci.
Il primo professore universitario di storia romana dell’università di Berlino fu Niebuhr B.G.—>
fondò il moderno studio della storia romana. Contraddisse gli ipercritici} Niebuhr respirava un
clima romantico -quindi ciò che era illuministico/razionalistico sapeva di demonio- che gli
permise di capire che i primi secoli della storia romana devono essere ricostruiti con
ragionevolezza—> = bisogna leggere le fonti e prendere in considerazione le cose attendibili.
Fu il primo che pose il problema —> agrario
—> nascita —> gens
—> patrizi vs plebei
Dopo essersi posto questi grandi problemi, cercava delle risposte:
- nel suo fervore pre-romantico, osservò che tutte le grandi civiltà avevano una tradizione orale
(= cantari) prima di una tradizione in forma scritta
- che tipo di tradizione orale avevano i romani? La società era fondata sulla gens (=clan)—>
probabilmente si trattava di una lunga tradizione determinata dai ricordi di famiglia [ogni
gens esaltava la propria]+ ricordi collettivi, durante i carmina convivalia (=poesia cantata)}
secondo Niebuh, in questi canti non venivano ricordati solo gli eventi storici, ma anche i fatti
che si rifaceva all’espressione della volontà divina= antiquaria—> idea mai dimostrata; oggi la
critica tende a negarla.
Antiquaria≠storia} sono due rotaie dello stesso binario.
13 F.B.
Storiografia antiquaria
Tra III-II sec. a.C., si comincia a scrivere una serie di opere antiquarie che poi verranno riprese da
Varrone (I sec. a.C.) e Plinio il Vecchio.
Santorini (Grecia), sotto il regno di Claudio. Sorse un’isola di fianco a Terasia/Thirasia (di fronte a
Santorini) in una sola notte e poi risprofondò giù nel mare dopo pochi giorni da quando era emersa: ne
rimasero solo i bordi.
Gli antiquari spesso sono dei grammatici: cercano di spiegare l’origine delle parole—> es. spesso
nei testi compare il termine “Tigillum sororium”: il significato originario si era perso, quindi gli
antiquari inventarono una storia} Travicello sostenuto da due pali che sorgeva nell’antica Roma
alle falde della Velia, accanto agli altari di Giunone Sororia e di Giano Curiazio. Vi si compivano
cerimonie di carattere espiatorio. Il culto era in origine gentilizio, della gente Orazia: qui, infatti,
l’Orazio superstite del duello con i Curiazi sarebbe stato purificato, dopo aver ucciso la propria
sorella.
Chi era lo studioso italiano ammirato da Niebuhr? Giacomo Leopardi, che all’età di 21 anni era uno degli uomini più
colti d’Europa; non era ammirato solo dai letterari, ma anche dagli eruditi e dagli storici.
Le imagines maiorum erano il sistema per ricordare la storia del passato, che si identificava con
quella gentilizia.
Esse erano delle maschere di cera che venivano prese dal volto del defunto quando il corpo
era ancora caldo—> la cera solidificandosi diventava come un volto di pietra.
!! I Romani credevano che la gens fosse costituita, non solo dai membri viventi, anche dai defunti
—> negli atrii delle loro abitazioni c’erano degli armadi in cui venivano posti i volti di cera degli
antenati. Sotto i volti si aggiungeva il nome+le cariche religiose [politica e religione sono tenuti
dalle stesse persone, dato che non esisteva un clero]+cursus honorum.
Ogni gruppo gentilizio aveva un cospicuo numero di antenati che avevano compiuto grandi
imprese, mettere insieme le notizie provenienti da questi archivi fece sì che i romani ebbero dei
ricordi. 14 F.B.
26/IX/2017, lezione 5
Riassumendo: la storiografia di Roma comincia molto tardi con Fabio Pittore=> moltissimi storici
dell’età moderna e contemporanea non credono a quanto le fonti ci tramandano sui primi 5
secoli della storia di Roma.
In questi primi 5 secoli, sappiamo che a Roma esisteva sia la tradizione storica, sia quella
antiquaria: i ricordi gentilizi che trovavano espressione nell’epigrafia posta sotto le imagines
maiorum. ricordi gentilizi=ricordi epigrafici
Come arrivò la storiografia a Roma e prima ancora in Italia? La storiografia nacque in Grecia ed
arrivò in territorio italico ~ nella seconda metà dell’VIII sec. a.C., ossia quando i calcidesi
fondarono la prima colonia sul territorio italiano: Cuma.
In epoca tarda, si ricopiarono in creta i volti che prima erano in cera—> durante l’operazione
di copiatura dei volti l’immagine del defunto non doveva essere alterata.
Le date più precise, circa le imprese dei diversi membri delle famiglie però erano conservata
anche da altre fonti epigrafiche, come nei seguenti casi:
Sarcofago di Lucius Cornelius Scipio Barbatus, 280 a.C., peperino, da via Appia: nel
‣ sepolcreto degli Scipioni, a Musei Vaticani
-il sarcofago mantiene intatto il primo epitaffio, forse un
estratto della sua laudatio funebris, inciso sulla parte basale
del sarcofago con un latino arcaico;
- il coperchio presenta un’iscrizione dipinta con il patronimico
[L(UCIOS) CORNELI]O(S) CN(EI) F(ILIOS)
del defunto:
SCIPIO;
- è presente anche una seconda iscrizione sul fastigio, al
posto di una preesistente iscrizione rasa;
- è discussa la cronologia relativa delle tre iscrizioni.
- È probabile che nel corso di una delle trascrizioni si sia incorsi nell'errore di attribuire a
Scipione il trionfo sui Lucani, mentre Livio parla dell'assegnazione allo stesso dell'incarico
provinciale in Etruria. La fonte archeologica insieme a quella storico artistica e epigrafica
sembra contraddire quella letteraria.
Lapis Satricanus, fine VI-inizio V sec. a.C., grafite giallastra, da Satricum nel Latium vetus (oggi
‣ Borgo Le Ferriere)
...IEI STETERAI POPLIOSIO VALESIOSIO
- testo: [...] /
SUODALES MAMARTEI [= "... posero di Publio
Valerio / i compagni a Marte”; oppure "I compagni di
Publio Valerio donarono a Marte”]
- l’iscrizione è in latino arcaico;
- il nome di Publio Valerio, citato nell'iscrizione, ha fatto pensare che si potesse trattare di
Publio Valerio Publicola, primo console repubblicano, insieme a Lucio Giunio Bruto nel 509
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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