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SETTORI DELLA CITTA
Il campidoglio è anche detto Monte Capitolino ed è uno dei sette colli su cui venne fondata Roma.
Il campidoglio è il colle più piccolo ed è costituito in tufo, per questo è molto fragile e friabile: nel
corso dei secoli, parte del colle crollò trascinando con sé resti di edifici.
Insieme al Palatino, il Campidoglio è il colle più vicino al fiume e quindi anche il più importante.
E’ collocato nel punto più occidentale della città e nei secoli ha mantenuto nei secoli uno status
diverso: qui sono state trovate le più antiche tracce di frequentazione della città del XIV secolo a.C.
> era una zona nota da tempo, frequentata ma non abitata. Sul Campidoglio si collocano i culti più
antichi tra cui quello di Saturno. Il Campidoglio fu dunque un luogo sacro > divenne una sorta di
acropoli, dove la funzione principale era quella sacra. Oltre ai templi, tra cui quello di Giove
Capitolino, si concentreranno anche monumenti eretti dagli imperatori per offrire a Giove la loro
vittoria.
Il Campidoglio è costituito da:
-una sella, chiamata Asylum > è presente la piazza
-una sommità settentrionale, chiamata Arx > raggiunge i 42 m di altezza
-una sommità meridionale (più bassa), chiamata Capitolium > parte più alta, nell’antichità era
raggiungibile solo tramite una strada e tre scale d’accesso.
E’ collocato tra la pianura del Foro Romano e il fiume Tevere, in prossimità del guado dell’isola
Tiberina.
Asylum > è presente il Tabularium, costruito dopo l’incendio dell’83 con la funzione di archivio di
stato (luogo dove si conservavano le tabulae: documenti iscritti su tavole bronzee o lignee).
E’ un edificio che esprime potenza ed è collocato in una posizione tale da fare da sfondo al foro.
L’architettura è scandita da una galleria nel piano più elevato con archi inquadrati dall’ordine
applicato.
Il Tabularium si trova nel settore più politico del Foro.
Nell’asylum c’era una zona di culto > realizzando il Tabularium si doveva lasciare lo spazio al
tempio di Veiove, il tempio viene rifatto con la cella trasversa, cella disposta per il largo e non per il
lungo per permettere di recuperare una maggiore superficie destinata al Tabularium. Il tempio di
Veiove si data intorno all’80 a.C. (come il Tabularium). Nel Medioevo il Tabularium divenne il
Palazzo Senatorio, sulla destra Palazzo dei Conservatori, in parte costruita sul tempio di Giove
Capitolino, successivamente venne costruito il palazzo dei Musei Capitolini, uno dei più antichi
musei del mondo.
La piazza venne realizzata solo agli inizi del 900 con il disegno di Michelangelo.
L’altro edificio che si trova tutt’ora: Basilica di Santa Maria in Araceli, costruito sopra il tempio di
Giunone Moneta.
Capitolium > è presente il tempio di Giove Capitolino e altri edifici sacri
-Tempio di Saturno: si trova all’inizio della salita per il Colle > testimonia l’esistenza di un culto
antichissimo, precedente alla costruzione della città, infatti i primi frequentanti del colle
divinizzavano il Dio Saturno.
-Tempio di Giove Capitolino: comincia la costruzione Tarquino Prisco e la concluse Trarquinio
Superbo (ultimo dei re), che nel 509 a.C. viene cacciato dai consoli romani che inaugurarono il
tempio.
E’ di tipo etrusco-italico ed è costruito sul colle. L’artista fu Vulca di Veio che decorò il frontone.
L’edificio ha una storia molto complessa, ha una vita lunghissima anche se verrà distrutto più volte
dagli incendi ma poi ricostruito sempre uguale. E’ un tempio su podio, raggiungibile su una
scalinata frontale.
Dispone di tre celle distinte: al centro dedicata a Giove, ai lati a Giunone e a Minerva (la moglie e
la figlia). Tempio periptero sine postico, esastilo, con ampissimi intercolumni, con la caratteristica
dell’intercolumnio centrale più largo > questo permetteva ai fedeli di vedere le statue di culto
anche dall’esterno.
In origine era costruito in legno e rivestito in terracotta per renderlo impermeabile.
I danni causati dagli incendi portò alla ricostruzione del tempio in marmo (dopo l’incendio dell’83
a.C.), mantenuto sempre con la stessa pianta.
Le statue di culto > nelle tre celle erano presenti le tre statue, non esistono resti delle statue
originale né dei rifacimenti dopo gli incendi. In centro Giove, alla sua sinistra Giunone (la moglie) e
alla sua destra Minerva (la figlia); Giove aveva l’aquila, Giunone un pavone e Minerva una civetta.
Le misure del tempio erano 53x63 metri. Il tempio diventa il modello per i capitogli di tutte le città >
tutte le città avevano il tempio dedicato alla Triade Capitolina .
-Tempio di Ops e tempio di Fides : Il tempio di Ops è completamente perduto ( si distrusse durante
una frana), è dedicato alla ricchezza mentre quello di Fides è dedicato alla fiducia; in questi due
casi questi due valori si personificano.
Arx > qui si trova il tempio di Giunone Moneta, nei suoi pressi fu edificata la prima zecca di Roma
antica
Successivamente, verso il 269 a.C., in prossimità di questo tempio venne edificata la zecca (in
prossimità della Basilica di Santa Maria in Aracoeli) che venne messa proprio sotto la protezione
della Dea Moneta. A quel punto fu il linguaggio popolare a trasmettere l'appellativo della dea
dapprima alla zecca e poi a ciò che lì si produceva, la moneta appunto. Il tempio e la vicina zecca,
furono distrutti durante il grande incendio di Roma di Nerone, cosicché sotto Domiziano, la zecca
fu spostata sul Celio, dove rimase fino alla fine del III secolo.
2. IL FORO ROMANO
Durante il II secolo vengono costruiti spazi coperti che si dispongono intorno allo spazio centrale
della piazza (attività giudiziarie, tribunali, archivi ) quindi gli uffici giudiziari devono essere a Roma,
con l’allargarsi della superfice e l’annessione delle province, la necessità di avere sedi per i
tribunali aumenta. Ecco perché le basiliche saranno costruite a breve distanza dall’altre. Esse sono
luoghi in cui si svolgono diverse funzioni, punti di osservazione di ciò che avviene nella piazza. Vi
erano botteghe e attività di carattere commerciale, che saranno allontanate dal foro in tempi
antichi.
Il foro era Sede dell’erario. Commerci di merce dimensioni ridotte, non creano problemi il loro
trasporto.
Le basiliche
Sono 4, costruite tra i primi del II a.C .
La più antica era la Porcia, Marco Porcio Catone, vicino alla sede del senato. Si trattava di un
edificio semplice, era un ambiente rettangolare, superfice ridotta, la cui importanza stava nella
vicinanza con la curia.
La seconda, realizzata da marco Fulvio Nobiliore e lepido, 179 a.c ( censori).
In origine fulvio emilia. Per le sfortune di Nobiliore, il suo nome scomparve, perché la basilica nei
suoi secoli successivi fu ristrutturata dalla famiglia Emilia, che conserva il nome dell’edificio. Era la
più grande del foro, nacque come la più grande, fino all’eta di Cesare per la basilica giulia. Della
prima fase sappiamo poco, rifatto molte volte a causa degli incendi, utilizzata fino al V sec d.C.
occupa quasi l’intero lato del foro, lasciando solo uno spazio per l’accesso dell’argileto, strada che
arrivava dal colle esquilino ( uno degli ingressi al foro). La sua lunga facciata costituiva uno degli
elementi caratteristici. Era e rimase l’unico lato omogeneo sulla piazza perché il lungo portico
uniforme chiudeva un lato con una sequenza di arcate e colonne che davano una delimitazione di
carattere regolare allo spazio centrale.
La terza si colloca sul lato opposto dell’Emilia, siamo meno informati ancora, è la basilica
Sempronia che scompare completamente quando iniziarono i lavori per la basilica Giulia. Tiberio
sempronio Gracco 170 a.c la fa costruire dove c’era la casa di Scipione l’africano suo suocero,
partendo dalla proprietà del terreno della casa di scipione fu realizzata la basilica sempronia. Si
colloca tra due antiche strade che portavano al foro, il vicus jugarus, lungo il lato del tempio di
Saturno e il vicus tuscus, cioè la via etrusca lungo il lato del tempio dei castori. Erano le strade di
collegamento al circo massimo e del porto sulle rive del Tevere. Portavano al foro partendo dal
Velabro.
L’ultima basilica, costruita qualche decennio dopo, si colloca ai piedi del campidoglio, costruita nel
121 a.c dopo la morte di Caio Gracco. Lucio Opinmo la termina e prende il nome di basilica
Opimia. Era piccola, simile alla porcia per le caratteristiche, il poco spazio delimitato dalle pendici
del campidoglio. Questa scompare completamente in eta augustea da parte di tiberio, forse
distrutta incendio 12 a.c lascia poche tracce.
Nel corso del II sec. Gli spazi intono alla piazza vengono occupati, tra i templi, le basiliche e il
nucleo politico di curia e comizio regia. La Via sacra entrava nel foro dividendosi in due, Clivo
capitolino strada che arriva in cima al campidoglio e Clivus argentarius circonda il campidoglio
senza salirci verso il quirinale. Nel corso dei secoli la piazza si era riempita di monumenti onorari
come la colonna di Gaio Duillo, eretta nel 260 a.c in occasione della battaglia navale vinta dai
romani della prima guerra punica.
Colonna rappresenta una forma molto antica di monumento onorario perché in cima vi era la
statua con i rostri (punte bronzee o di ferro poste sulla prua) e ancore delle navi nemiche come
“preda di guerra”; i rostri divennero elementi che servirono per la celebrazione delle vittorie navali..
Ad ogni rostro corrisponde una nave nemica. La tribuna dei rostri nel comizio si chiama cosi
perché sulla facciata erano stati agganciati i rostri delle navi nemiche. In origine la colonna di
duillio era collocata vicino alla tribuna dei rostri.
Fu Spostata in eta augustea. Non abbiamo versione originale, era presente su monete, ci sono le
descrizioni delle fonti e venne rifatta, e della versione augustea del monumento di conserva la
base con l’iscrizione originaria . la base esiste ancora. Usata successivamente per onorare
vincitori di battaglie navali.
Nel I a.c si hanno altre modifiche nel foro, a partire dal tabulario che sta sul campidoglio anche se
questa facciata guarda verso l’area del foro, come sfondo monumentale. Viene realizzato dopo
l’incendio dell’83 che distrugge monumenti del campidoglio. Dopo il foro verrà interessato un
progetto messo in atto da giulio cesare. Anni 50 I sec a.c fase accesa della rivalità politica da parte
di personalità politiche importanti. Tra mario e Silla, la lotta avviene a livello di singole personalità.
Monumenti come arma di propaganda.