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L'ARTE DI COSTRUIRE PRESSO I ROMANI
Le tecniche edilizie romane adottate nel corso del tempo e che hanno permesso a molti edifici di resistere durante gli anni con pochi interventi di restauro. La civiltà romana è quella che sentiamo più vicina alla nostra, grande investimento tecnologico, massificazione dei servizi pubblici, e democratizzazione di alcuni servizi, ma anche un impatto ambientale molto gravoso. Intossicamento da piombo, utilizzato per le tubature.
La forza lavoro è umana o animale, persone pagate a cottimo o schiavi. La più grande innovazione è il cementizio, nuovo materiale che permette insieme all'adozione dell'arco di creare edifici di enorme ampiezza. I romani hanno uno stile architettonico, ma la loro caratteristica è l'empirismo, non badare all'estetica, ma la loro attenzione è rivolta alla praticità, attenti al risparmio, ossessionati dalla velocità di esecuzione del lavoro.
Tutto ciò connesso al mondo militare, poiché forma la loro mente. Poi in ambito civile tendono a comportarsi con atteggiamenti quasi rigidi, tipici dell’esercito.Progettavano i monumenti, ma oggi non ne abbiamo. Erano molto attenti nel seguire questi progetti durante l’esecuzione del lavoro.
Grande attenzione alla staticità, strutture molto solide. Tutto quello che è estetica è solamente una facciata, più importante è che l’edificio sia saldo.
L’architettura greca è estremamente monumentale ed efficiente, ma non conoscono il cementizio e gli archi.
La loro architettura è del trilitismo, ovvero due elementi verticali (colonne) e un elemento orizzontale (architrave, la base del tempio greco), tutto ciò è replicabile in moduli. Si basa sulla forza di gravità, l’elemento orizzontale tiene fermi gli elementi verticali grazie al suo peso. I materiali sono naturali, lavorati ma non creati.formattare il testo fornito utilizzando tag html.
dall'uomo come pietre e legno. Sfruttano il paesaggio naturale. Limiti in dimensioni e pesi, peso e lunghezza architrave, diametro e lunghezza colonna. Stoà di Attalo, moduli, trilitismo, spazi coperti sono limitati, la planimetria è limitata perché servono degli architravi che non possono essere enormi. I romani riescono invece a creare spazi coperti enormi grazie alle nuove tecniche.
Le nuove tecniche: (dalle più antiche)
- opere poligonale, impiego di blocchi più o meno lavorati, importati o di zone locali. Opera poligonale (opussiliceum= opera di pietra) sovrapposizione di blocchi di pietra sovrapposti, senza l'ausilio di leganti.
- opera quadrata (opus quadratum) prevede la lavorazione di questi blocchi e una sovrapposizione più uniforme di blocchi quadrati, appoggiati e incastrati.
La zona del Lazio non è ricca di questi materiali, hanno soltanto un tipo di pietra, il tufo, roccia molto friabile di origine vulcanica. Facile da
estrarre e da lavorare, ma non è particolarmente resistente e in alcuni casi infiammabili. Il tufo cappellaccio, è un tipo di tufo presente nella zona di Roma, altro tipo è il grotta oscura.
Il cappellaccio è di colore grigio, utilizzato in età arcaica (VI sec. a.C.) strutture in opera quadrata.
Il tufo di grotta oscura, nella zona di Roma, è più poroso, giallo e più resistente. Peperino, litoide, grigio chiaro.
Il cementizio, i romani svilupparono il cementizio, non lo inventarono. Intuiscono la potenzialità di scoperte altrui, le sviluppano e le potenziano. Il cementizio ha origini greche, i romani sono stati i primi ad impiegarlo su larga scala e a migliorarlo con altri materiali, come una tipica sabbia, la pozzolana, che migliora le caratteristiche fisiche di questa sostanza. Può essere mescolato anche a piccoli pezzi di pietra. I romani usano il cemento per il nucleo portante delle strutture. I mattoni sono
Semplicemente un rivestimento, è proprio questo il segreto dei romani. (opera cementizia, opus caementicium). Questa tecnica si data agli inizi del III sec. a.C. in età repubblicana, prenderà piede sempre di più nei secoli successivi. È anche molto economico rispetto agli altri materiali, in quanto ovunque si può raccogliere sabbia e calce, legato alla crescita demografica del mondo romano in età repubblicana, necessita una fame di case, la richiesta di edifici cresce. Il tufo ha una risorsa limitata a differenza del cementizio. Il cementizio permette l'impiego di una mano d'opera più numerosa ma meno esperta.
I romani ricoprono i muri di paramenti (strutture tripartite) con un centro e due lati:
- opera incerta (opus incertum), la più antica (II sec. a.C.) e più diffusa. Primo rivestimento con piccole pietre di forma irregolare, giustapposte al muro in cementizio con rivestimento in malta. (Porticus Aemilia)
opera reticolata (opus reticulatum), piccole piramidi tronche che si chiamano tufelli o cubilia, a base quadrata, in pietra, con la punta inserita nel cementizio, formano dei grandi reticoli.
opera laterizia (opus testaceum), campo centrale di inerti, rivestito di mattoni di forma triangolare o rettangolare.
I romani sono molto affascinati, usano molto i marmi, ma sempre a scopo estetico, di rivestimento (pareti, pavimenti e soffitti). Arrivano da tutto il mondo allora conosciuto, Egitto, Tunisia… mercato internazionale.
L’arco
I romani combinano due invenzioni, il cemento (greco) e l’arco (etrusco). Permette l’edificazione di anfiteatri, archi, volte e cupole.
Si creano 2 elementi verticali, muri, sopra si crea una cassaforma in legno, ovvero una struttura mobile (centina), sopra la centina vengono costruiti degli archi in laterizi, dopo si cola il cementizio tra gli archi e successivamente si rimuove l’impalcatura.
Permettono la costruzione di edifici pubblici.
ma anche di infrastrutture come acquedotti. Esistono cupole a spicchi alternati, a ombrello o con soffitto a cassettoni in calcestruzzo. I criptoportici sono strutture sottoterra, corridoio o via di passaggio coperta, corridoio di servizio. Serve sia da fondamenta (segreto di conservazione di grandi edifici) che a pareggiare i dislivelli o collegare aree mediante passaggi sotterranei. Supporta i fori o ville. I rivestimenti e le decorazioni sono soprattutto per quanto riguarda gli edifici pubblici. Copiano gli stili greci. Applicano l'ordine applicato: ordini architettonici greci applicati a edifici in calcestruzzo, cemento. I greci utilizzano i sistemi dorici, ionici e corinzi propri per costruire gli edifici, mentre i romani adottano questi schemi per rivestire le strutture. Usano pietre, stucco e lastre. Ha anche un valore pratico, di isolamento, ad esempio dall'umidità o calore. Es. Colosseo, ordine ionico dorico e corinzio solo per decorare, non reggono l'edificio. Eclettismo: il mondo.romano è un mondo che prende dagli altri mondi, culture, spesso mescola. Non ha una sua identità. Imita influssi da mondi diversi (Grecia, Egitto) e li combina in maniera eclettica, senza badare troppo a creare uno stile. Questo perché molti ingegneri e architetti non sono romani, ma persone che provengono da altri paesi. Quello che vediamo è frutto di maestranze di altri paesi, ovviamente si romanizzano, ma portano la loro cultura, soprattutto nell'arte. Non è solo un'imitazione passiva. (Foro di Traiano, architetto greco, Apollodoro). Da un punto di vista estetico investono più all'interno che all'esterno.
LE STRUTTURE SACRE, I TEMPLI categoria costruttiva e architettonica più importante. Durante il primo millennio a.C. l'impegno economico e sociale è rivolto ai templi, la casa di Dio o più divinità. Edificio in cui si spendono più risorse economiche ma anche tempo. La chiesa doveva
Avere un suo decoro, luogo ricco e rappresentativo. I luoghi di culto sono i luoghi più antichi di tutti. Sono sempre molto rappresentati su apparati iconografici.
Tempio etrusco-italico (tuscanico), antecedente del tempio romano. Gli etruschi controllano anche la parte della Campania, zone appennino tosco emiliano, Pianura Padana.
Il tempio tuscanico è molto simile al tempio greco. Le differenze sono:
- Basamento o podio, il tempio etrusco poggia su un grosso basamento, grande impatto in altezza. Basamenti in blocchi di pietra alti alcuni metri. Il tempio romano ha caratteristiche etrusche, di epoca romana. In epoca romana il basamento viene costruito in cementizio.
- Il tempio etrusco è di tipo frontale, con un solo accesso. Quello greco ha quattro accessi su tutti i lati.
- Il tempio etrusco è prostilo, con colonne solo frontali, a differenza di quello greco periptero, colonne tutte intorno.
- Decorazioni: frontone, nel mondo greco è chiuso con blocchi di pietra.
In quello etrusco è aperto, c'è un vuoto dietro, non abbiamo l'elemento che chiude il frontone. Le decorazioni sono in terracotta.
Il tempio tuscanico ha una pianta a tre celle con colonnato solo nel pronao.
Il tempio greco possiede il tetto libero, in quello etrusco è carico di immagini, acroteri (statue di terracotta che raccontano delle vicende, riassunte in gesti stereotipati che decorano il tetto). Le antefisse, chiudono la bocca dei coppi del tetto, solitamente sono elementi mostruosi che devono tenere lontani, spaventare gli infedeli e gli spiriti cattivi.
Le colonne sono di tipo tuscanico, molto semplice, in legno molto massiccia e priva di decorazioni.
Il tempio tuscanico può essere in legno, facilmente lavorabile, soggetto a deperibilità.
Decorazioni tempio tuscanico: statue in terracotta, fissate con dei chiodi in bronzo.
+ Tempio della Triade Capitolina, dedicato a Giove, nel tempio è con la moglie e la figlia, Giunone e
Minerva.VI sec. a.C., costruzione assegnata a uno dei re etruschi, Tarquinio Prisco, è il più grande tempio di Roma. I romani investono così tanto nel tempio etrusco per motivi politici, bisogna fare concorrenza al tempio di Iupiter Latiaris. Grazie a questo tempio Roma è la nuova sede politica del Lazio. È un tempio periptero esastilo sine postico, il colonnato (6 colonne), profondo pronao, le colonne girano nel perimetro tranne sul lato posteriore (sine postico). Non è simmetrico, intercolumnio centrale maggiore, spazio di Giove, permette la visibilità della statua. I riti si svolgono all'aperto di fronte alla scalinata. Oggi non rimante molto, solo le fosse di fondazione del tempio, blocchi di tufo. Templum: luogo consacrato è un concetto astratto, orientato secondo i punti cardinali, non vuol dire tempio (aedes). Per fondare un tempio: - votum, promessa a un dio - locatio, scelta del luogo - inauguratio, la delimitazione.sacralizzazione da parte degli auguri (chi legge il futuro mediante volo diuccelli, predicono se è la scelta giusta, mediante viscere di animali)- consacr